Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 57
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 1 Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto di Fondamenti di Organizzazione Pag. 56
1 su 57
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CONFORMISMO

Adeguamento ai comportamenti della maggioranza del gruppo (tipico nelle fasi di forming)

Causato da sensibilità a premi

GROUPTHINK (Janis, 1972)

Il bisogno di consenso e di coesione del gruppo prevale sull’importanza di prendere la decisione

corretta

• Coesione troppo elevata  overconfidence

• Sottovalutazione di segnali negativi provenienti dall’esterno  razionalizzazione collettiva

• Convincimento sulla moralità del gruppo

• Visione stereotipata degli esterni al gruppo

• Pressione sui membri dissenzienti

• Auto-censura  conformismo

• Sovrastima del grado di consenso  silenzio = assenso

• Filtri alle informazioni  tutori delle opinioni collettive

SOCIAL LOAFING

L’anonimato del gruppo e la diminuzione del senso di responsabilità creano disimpegno.

Se i gruppi sono numerosi le persone tendono a ridurre l’apporto di energie

6 – CONFLITTI

CONFLITTO

Conflitto = processo per cui una parte percepisce che i propri interessi e obiettivi sono ostacolati o

influenzati negativamente da un’altra parte

Spesso comincia a svilupparsi anche solo di fronte ad una minaccia. Nasce a livello:

• Individuale  conflitti interpersonali

• Gruppo e/o organizzazione  tra unità organizzative, funzioni, divisioni...

• Tra organizzazioni (es. competitors)

Presenta 3 dimensioni:

• Comportamenti  azioni compiute e frasi pronunciate 25

• Atteggiamenti e percezioni sul conflitto  aspetto culturale

• Problema base del conflitto

Funzionale  attiva un processo di apprendimento e genera un cambiamento

Disfunzionale  non viene risolto e incrementa stress individuale e organizzativo

ORIGINI DEL CONFLITTO

FATTORI INDIVIDUALI

Valori + bisogni + personalità + emozioni + percezioni, giudizi e pregiudizi

FATTORI SITUAZIONALI  ambiente

Grado di interdipendenza (specialmente se interazione elevata) + bisogno di consenso (accordo

necessario tra le parti) + differenze di status + comunicazione inefficace + sovrapposizione di

responsabilità

FATTORI ORGANIZZATIVI (spesso fattori strutturali)

Differenziazione e specializzazione + goal setting (come raggiungere gli obiettivi) + scarsità di

risorse + autorità multipla + regole e procedure restrittive + occupazione simultanea di più ruoli

Le diverse funzioni sono spesso in conflitto sui risultati perché hanno sub-obiettivi diversi (es.

produzione vuole ridurre i costi ma reparto vendite vuole aumentare il fatturato) a cui è in parte

legata la retribuzione

COMPLESSITA’ DEL CONFLITTO

Conflitto è più complesso se:

• Riguarda una questione di principio

• Riguarda interessi rilevanti

• È un gioco a somma zero/distributivo  guadagno di un partecipante è perfettamente

bilanciato da una perdita di un altro partecipante (cioè ottengo o tutto o niente) 26

• Riguarda una transazione singola  se riguarda una relazione di lungo periodo ad entrambe

le parti conviene mantenere un buon rapporto

• Leadership debole

• Ci sono terzi soggetti “di parte” (non “super partes”)

• Andamento percepito compromesso (non equilibrato)

GESTIRE IL CONFLITTO

TECNICHE

• Bargaining  compromesso

• Mediazione  mediatore suggerisce come risolvere le divergenze tra le parti

• Arbitrato  arbitro prende decisioni che riguardano entrambe le parti

• Negoziazione per principi  collaborazione per trovare un giusto accordo

CONDIZIONI ORGANIZZATIVE

• Goal setting integrativo  obiettivi legati a performance di altre unità per

corresponsabilizzare

• Ridurre l’ambiguità  partecipazione collettiva alla costruzione di regole condivise

• Cambiare la comunicazione

• Cambiare l’allocazione delle risorse

• Far ruotare il personale  sviluppare comprensione delle responsabilità di ogni unità

• Fare formazione ad hoc  corsi di formazione su tecniche di risoluzione dei conflitti 27

7 - POTERE

POTERE

Potere = capacità di una persona/unità organizzativa di influenzare altre persone per conseguire i

risultati desiderati assicurandosi acquiescenza o compiacenza

Implica relazione sociale tra più soggetti

Può essere esercitato in ogni direzione (non solo top-down)  posso anche influenzare il mio capo

CONSEGUENZE DELL’INFLUENZA

Risultati intenzionali  acquiescenza (la persona

mette in atto i comportamenti desiderati)

Cambiamenti nelle relazioni  modifica della

natura della relazione:

• Licenziamento

• Punizione

• Mancato appoggio

• Assegnare a mansioni poco interessanti

• Mobbing

Cambiamenti nelle relazioni  l’altra parte resiste:

• Acquiescenza minima (sciopero bianco)  fare il minimo indispensabile

• Appello alla ragione (cercare di influenzare a mia volta)

• Cercare di acquisire il potere

• Lasciare l’organizzazione

LE BASI DELL’INFLUENZA

CONTRATTO PSICOLOGICO

Contratto psicologico = accordo tacito ed implicito che racchiude l’insieme di aspettative

reciproche tra organizzazione e i suoi membri, per le quali i membri agiscono conformemente alle

aspettative dell’organizzazione aspettandosi in cambio ricompense

Efficacia + efficienza + lealtà + impegno  condizioni di lavoro favorevoli + sviluppo +

apprezzamento

Non coincide con il contratto di lavoro legale (presente sempre elementi di incompletezza nella

definizione di contributi e ricompense)  contratto psicologico eccede il contratto di lavoro legale, è

più ampio perché corrisponde a tutte le attività che una persona è disposta a svolgere

nell’organizzazione 28

È la base su cui la persona valuta il rapporto con l’organizzazione

Cambia nel tempo (in positivo o in negativo) in base a competenze e motivazione

Confine pubblico  contratto di lavoro legale

Confine reale  contratto psicologico

AUTORITA’ LEGITTIMA

Autorità legittima = capacità di influenzare i comportamenti altrui grazie a un “diritto di decisione”

riconosciuto e accettato da chi lo segue  potere attribuito secondo regole legittimate

Si riflette nella struttura organizzativa attraverso l’assegnazione delle posizioni organizzative 

posizioni di livello gerarchico superiore hanno autorità legittima maggiore di quelle di livello

inferiore

È trasferibile da una persona all’altra perché dipende dalla posizione organizzativa

Autorità legittima è legittimata e radicata nel contratto psicologico

L’accettazione dell’autorità legittima dipende da diversi fattori  cultura nazionale + cultura

dell’organizzazione stessa + personalità individuale (istituzionalizzato vs. professionista)

L’autorità legittima si può basare sulle seguenti funzioni/ragioni:

• Efficacia decisionale, competenza  leader esperto

• Efficienza decisionale (velocità, vedi Bavelas)  capitano

• Soluzione dei conflitti  arbitro

• Controllo dei comportamenti  supervisore

• Organizzazione del lavoro: un attore decide sui comportamenti di altri in una determinata

“zona di accettazione”  manager

POTERE NON LEGITTIMO

È una forza utilizzabile per ottenere acquiescenza ma non è radicata nel contratto psicologico

Utilizzabile al fine di raggiungere obiettivi individuali o stabiliti dall’organizzazione

Se usato in modo inappropriato genera conflitti

FONTI DEL POTERE NELLE ORGANIZZAZIONI

POTERE DI RICOMPENSA  controllo sulle ricompense altrui

È radicato nell’autorità legittima ma diventa potere non legittimo se vengono usati criteri soggettivi

nella distribuzione delle ricompense (es. ti do una ricompensa perché sei mio amico)

È “utilizzo del potere” se un soggetto elargisce ricompense per fini personali

POTERE COERCITIVO  controllo sulle sanzioni da imporre agli altri

È radicato nell’autorità legittima ma diventa potere non legittimo se vengono usati criteri soggettivi

nell’imposizione di sanzioni (es. ti do una punizione perché mi stai antipatico)

È “utilizzo del potere” se un soggetto impone sanzioni per fini personali

POTERE DELL’ESPERTO  possesso di conoscenze specifiche necessarie per gli altri

È un potere limitato all’area di competenza specifica e non è facilmente trasferibile 29

POTERE CARISMATICO  attrazione ed identificazione tra leader e followers

Non è facilmente trasferibile; i followers non si sentono pressati

PERICOLI DEL POTERE

• Effetti sirena  l’autorità carismatica non ha basi razionali

• Effetto lucifero  persone perbene possono facilmente diventare carnefici

• Eccesso di obbedienza (anche ad ordini ingiusti)

RETI DI COMUNICAZIONE E AUTORITA’: LE RETI DI BAVELAS

Vennero studiate le performance di un insieme di individui nello svolgimento di compiti usando

diversi sistemi di comunicazione e decisione

Le reti più efficienti risultarono quelle a stella e a catena (schemi di comunicazione accentrati)

Per compiti più complessi risultarono migliori le reti a cerchio e totali (schemi di comunicazione

decentrati)

Reti totali sono più “piatte” perché tutti comunicano con tutti

MODELLO DELLE CONTINGENZE STRATEGICHE

Il potere dipende dal grado di controllo esercitato su 3 condizioni:

• Centralità nei flussi di lavoro  maggior potere se elevata centralità e se elevata

intensità/velocità con cui i flussi di lavoro influenzano i risultati finali dell’organizzazione

• Incertezza ambientale  maggior potere se si è in grado di gestire ambiente instabile e

complesso

• Sostituibilità delle attività  maggior potere se non si è facilmente sostituibili

MANTENIMENTO DELL’INFLUENZA SU BASE ORGANIZZATIVA DEI GRUPPI DOMINANTI

Una volta acquisito il potere, gli individui tendono a mantenerlo attraverso alcune leve:

• Attrazione di personale di talento

• Sistemi di controllo del comportamento  selezione, promozione, formazione,

remunerazione... 30

• Influenza sulla strategia e sulla struttura organizzativa

CARATTERISTICHE PERSONALI DI CHI HA INFLUENZA

• Fiducia in sé stessi

• Bisogno di potere

• Competenze  dimostrate dalle performance

• Orientamento all’organizzazione  successo dell’organizzazione permette avanzamento di

carriera e quindi maggior autorità legittima

• Orientamento politico  volontà di eserci

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
57 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fabiomere di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di organizzazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof Prandstraller Francesca.