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LA NATURA E GLI OBIETTIVI DELL’IMPRESA

Perché esistono le imprese? Qual è la loro natura e il loro obiettivo di fondo?

Una prima risposta può essere che le imprese esistono per coordinare e motivare le attività

economiche delle persone. Come notava Adam Smith, le economie di scala e di apprendimento

permettono di conseguire guadagni di efficienza se le persone si specializzano. Una volta

specializzate, le persone diventano interdipendenti tra loro. Questo perché nelle economie

moderne un individuo non produce niente che possa consumare personalmente; deve scambiare

le cose che produce con i beni e i servizi desiderati prodotti da altre persone. Date queste

interdipendenze, c’è bisogno di coordinare le attività svolte da persone diverse e anche

motivarle.

-Coordinare: fare in modo che tutti i compiti da svolgere vengano portati a termine senza inutili

duplicazioni. Il coordinamento cerca di assicurare che i compiti vengano svolti efficientemente,

dalle persone giuste, nel modo giusto, al momento e nel posto giusto. Anche i compiti devono

essere quelli giusti: le attività indicate dalla strategia devono essere svolte in modo da

minimizzare i costi e la strategia deve generare il maggior valore possibile.

-Motivare: non è detto che gli individui o i gruppi siano necessariamente interessati a comportarsi

in modo da realizzare una soluzione efficiente al problema del coordinamento. La maggior parte

delle persone vorrebbe ricevere più di quanto merita, quindi si preclude ad altri la possibilità di

ottenere benefici. Le persone vorrebbero anche evitare il più possibile di sobbarcarsi i costi delle

attività economiche; anche se ciò comporta che qualcun altro debba sostenere costi maggiori. In

presenza di interdipendenze, quindi, gli individui cercano di ottenere più benefici possibili e di

scaricare i costi sugli altri. La questione è motivare le persone a far sì che scelgano di

comportarsi in modo coordinato con gli altri.

Un modo per risolvere questi problemi che sorgono con le interdipendenze, sono i mercati. I

mercati lasciano che gli individui perseguano i propri interessi personali, ma ne guidano le scelte

attraverso i prezzi. Quando funziona correttamente, il mercato permette di internalizzare le

interdipendenze tra le persone. In presenza di mercati efficienti, ogni individuo è portato a

considerare tutti i costi e tutti i benefici delle proprie azioni, a prescindere da chi riguardano, in

quanto questi sono riflessi nei prezzi. Le scelte guidate dai prezzi tendono a fare in modo che i

costi marginali siano uguali ai benefici marginali (condizione necessaria per l’efficienza). I prezzi

nei mercati segnalano quali bisogni devono essere soddisfatti, quando, dove come e da chi.

Facendo ciò, i mercati raggiungono significativi livelli di coordinamento senza alcuna

pianificazione e controllo centrale. I mercati offrono anche notevoli incentivi individuali ad

innovare, investire e impegnarsi, garantiscono la libertà di scelta.

Secondo Coase, anche non in presenza di mercati concorrenziali, la negoziazione diretta tra parti

interdipendenti potrebbe produrre risultati efficienti senza pianificazione e controllo centralizzato.

Questo perché se tutti gli attori coinvolti potessero incontrarsi e negoziare liberamente senza

costi, allora sarebbero motivati a raggiungere un accordo efficiente, dove è impossibile migliorare

la condizione di un attore senza peggiorare quella degli altri.

Ma allora perché ricorriamo alle imprese come meccanismi di coordinamento e motivazione?

Secondo Arrow, a volte i mercati non funzionano: può capitare che non esistano, che non siano

concorrenziali, che vi siano eccessi di domanda o di offerta. In questi casi, i comportamenti degli

individui orientati al proprio interesse non tengono conto dei costi e dei benefici arrecati agli altri. 1

Economia Manageriale

L’impresa moderna

Federico Vason

Di conseguenza, non si realizzano alcuni cambiamenti potenziali nell’allocazione delle risorse da

cui tutte le parti avrebbero potuto trarre vantaggio.

Si ricorre all’impresa quando questa rappresenta un modo migliore di coordinare e motivare

rispetto al mercato.

1. CAUSE E NATURA DEI FALLIMENTI DEL MERCATO

Le situazioni più comuni di fallimento del mercato sono quelle in cui prevalgono il monopolio o

altre forme di concorrenza imperfetta. In queste circostanze, l’offerta viene ridotta per aumentare i

profitti. Ciò danneggia l’efficienza perché le perdite sostenute dai consumatori, in termini di prezzi

più alti e mancato benessere, sono superiori agli extraprofitti realizzati dal monopolista.

Un altro esempio di fallimento del mercato sono i beni pubblici; ovvero quei beni che soddisfano

le proprietà di non-rivalità e non-escludibilità. In presenza di beni pubblici gli accordi di mercato

non funzionano: se una persona acquista un bene pubblico questo diventa automaticamente

disponibile a tutti e, dunque, gli individui avranno sempre l’incentivo a fare in modo che gli altri si

facciano carico dei costi, limitandosi a godere dei benefici. Se tutti, facendo queste

considerazioni, decidessero di non acquistarlo, allora il bene pubblico non verrebbe più prodotto,

determinando una perdita di benessere per il consumatore superiore al costo che questi avrebbe

dovuto inizialmente sostenere per il suo acquisto. I beni pubblici rappresentano una forma

estrema di esternalità. Vi è esternalità quando le azioni di una persona hanno conseguenze sul

benessere degli altri, ma essa non ha incentivi a considerare tali effetti nel prendere le proprie

decisioni. Le esternalità conducono a inefficienze. Le esternalità si presentano anche nelle attività

economiche. Il teorema di Coase fu formulato per rispondere al problema delle esternalità. Coase

sostenne che quando i diritti di proprietà sono ben definiti e quando è possibile farli rispettare, la

negoziazione diretta tra le parti porta a risultati efficienti. Queste negoziazioni a volte non

funzionano perché ci sono elevati costi per identificare le parti rilevanti, riunirle nella

negoziazione, far rispettare l’accordo.

Una delle principali cause del fallimento del mercato è rappresentato dalle asimmetrie

informative. L’asimmetria informativa si può verificare quando i potenziali venditori sono meglio

informati degli acquirenti sulla qualità dei beni che stanno offrendo. Questo provoca delle attività

che generano costi ma non creano valore: gli acquirenti spenderanno per valutare la qualità dei

beni offerti e i venditori per segnalare la qualità dei loro beni. Gli scambi possono anche fallire

completamente. Il risultato finale può essere che solo i beni di qualità molto bassa sono

effettivamente disponibili e, dunque, vi è un fallimento dei mercati dei prodotti di alta qualità.

Una seconda forma di asimmetria informativa riguarda i vincoli alla capacità di osservare le azioni

degli altri individui e, quindi, di determinare se questi rispettano gli accordi presi. Ciò conduce al

problema del rischio morale. Es: il mio venditore sta contattando i clienti o sta giocando a golf?

Problemi simili sorgono quando le informazioni raccolte, sulla base delle quali agiscono gli

individui, non sono osservabili da parte delle persone nei cui interessi le azioni sono state

intraprese. In questi casi le parti si devono accontentare di misurare la performance in modo

indiretto e impreciso, causando inefficienze. Quindi o non si raggiungono accordi su materie non

verificabili, o tutte e due le parti devono trovare vantaggioso rispettare l’accordo. A questo aspetto

sono legati problemi di commitement: far rispettare l’accordo è costoso. Se i contraenti non hanno

un incentivo a rispettare l’accordo, i contratti ancora una volta perdono la loro efficacia. Un altro

problema legato al commitment sorge quando le azioni intraprese nel rispetto dell’accordo iniziale

modificano gli incentivi a continuare a rimanervi fedeli. Ciò può portare a situazioni in cui 2

Economia Manageriale

L’impresa moderna

Federico Vason

entrambe le parti sarebbero felici di poter rinegoziare. Tuttavia, il solo fatto di pensare che vi

possa essere una rinegoziazione influenza gli incentivi a infrangere l’accordo originario. Inoltre,

dal momento che tutti i contratti sono necessariamente incompleti, ci saranno sempre situazioni

che non sono state previste dai termini del contratto originale. Ciò significa che i contratti possono

essere rivisti al modificarsi delle condizioni ambientali. Impedire a priori la rinegoziazione è molto

costoso.

In generale, se i contratti non sono efficaci o i mercati falliscono, non è possibile trovare

un’allocazione efficiente alle risorse. Il teorema di Coase può rappresentare una soluzione

quando non esistono mercati organizzati, ma le asimmetrie informative possono colpire

anche le negoziazioni, impedendo di raggiungere accordi pienamente efficienti.

2. LE IMPRESE E I MERCATI

Ronald Coase si chiese perché alcune attività economiche venissero realizzate attraverso le

transazioni di mercato e altre attraverso i meccanismi di autorità all’interno delle imprese. La sua

risposta fu che risparmiare sui costi di transazione (organizzazione, coordinamento, motivazione)

determina quali meccanismi di organizzazione verranno adottati. In particolare, una transazione

viene portata all’interno di un’impresa quando è più economico organizzarla in questo modo

rispetto alle altre alternative. Ciò permette di capire cosa determina i confini dell’impresa e i modelli

di progettazione organizzativa più efficienti.

A favore dell’efficienza vi è la constatazione che, se gli accordi non sono efficienti, allora è

possibile migliorare la condizione di tutti. Se si possono identificare i potenziali miglioramenti e

suddividere i conseguenti guadagni, potremmo aspettarci che questi cambiamenti vengano

realmente effettuati. Quindi, se gli accordi durano nel tempo, si può presumere che siano efficienti.

Il problema della selezione avversa però, ci dice che identificare ogni singolo elemento migliorabile

può essere complicato. Questo perché con l’asimmetria informativa è probabile che solo i peggiori

prodotti vengano offerti e venduti, anche se sono molti gli scambi potenziali che potrebbero

migliorare la condizione di tutti. Pertanto, il risultato finale può essere il migliore tra quelli

raggiungibili, ma è efficiente in senso limitato.

Per quanto riguarda i costi di transazione, in un contesto di mercato essi sono rappresentati dai

costi per trovare e selezionare le controparti, per determinare i prezzi e le specifiche del contratto,

per negoziare e far rispettare gli accordi. Comprendono

Dettagli
A.A. 2016-2017
28 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federico.vason di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia manageriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Monge Filippo.