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USABILITY TESTING
Permette di ottimizzare il disegno e le funzionalità del sito
Il giudizio sulla valutazione del sito viene fatto dagli utenti stessi che attraverso lo svolgimento di determinati
compiti sul sito individuano le criticità dell’interfaccia
Comparative usability testing usability testing effettuati per confrontare l’efficienza nei percorsi di
navigazione del proprio sito rispetto ai competitor
Spesso si usa un gruppo sperimentale e un gruppo di controllo per verificare il gradimento nei confronti di
versioni differenziate del sito
contextual inquiry
Con la è il ricercatore a osservare l’utente nel suo luogo abituale di fruizione
ONLINE TRACKING
Si basa sull’uso di cookies e password per analizzare i comportamenti dei singoli utenti, l’obiettivo non è
ottenere statistiche sul sito e sugli utenti per generalizzare al fine di aumentare il traffico
personalizzazione dell’offerta
Spesso precede la messa a punto di strategia di
RICERCHE QUANTITATIVE
ONLINE COPYTESTING (BANNER TEST) e WEBSITE EVALUATION
Online copytesting test per determinare la reazione del target ad un certo messaggio pubblicitario
Website evaluation verifica delle funzionalit à più gradite sul sito (applicata ai contenuti del sito)
Il vantaggio rispetto alle web/email interviews è che il target è completamente rappresentato online, ma
potrebbero rispondere solo gli utenti più esperti e coinvolti
LOGFILE ANALYSIS
6 – FORMULAZIONE DELLA STRATEGIA IN RETE
Il posizionamento del sito definisce la strategia di relazione con il mercato
Posizionare un business collocare il business in modo puntuale e stabile negli schemi cognitivi dei
navigatori
Tattiche di posizionamento strumenti utilizzabili per far capire al cliente che il nostro sito è l’ideale per
rispondere alle sue esigenze
STRATEGIE DI POSIZIONAMENTO
Gli approcci al posizionamento dipendono dall’ampiezza del mercato + tipo di vantaggio competitivo
• Strategia di massa prodotti/servizi standard per tutto il mercato
• Strategia differenziata prodotti/servizi differenziati per specifici segmenti
• Strategia di nicchia prodotti/servizi differenziati per pochi segmenti
• Strategia concentrata prodotti/servizi standard per un piccolo segmento
personalizzazione di massa
In rete viene superato il tradeoff tra reach e richness
• Personalizzazione tecnica (di prodotto)
• Personalizzazione informativa (legata
alle attività di marketing)
PERSONALIZZAZIONE TECNICA
BASSA ALTA
LIVELLI DI POSIZIONAMENTO
PERSO
Il posizionamento dell’offerta avviene a 2 livelli:
NALIZZ
• overall website positioning
A livello di sito
AZIONE
• ecom positioning
A livello di prodotto/servizio
INFORM
I 2 livelli sono gerarchici (prima il cliente si fa un’immagine del sito e poi decide di valutare
ATIVA
l’acquisto di prodotti/servizi) e quindi devono essere coerenti, ma sono autonomi
B
OVERALL WEBSITE POSITIONING
ASSA
Il posizionamento a livello di sito dipende dall’immagina che l’azienda dà del sito, e
quindi dallo spazio cognitivo che l’azienda conquista negli schemi cognitivi dei navigatori
Il posizionamento a livello di sito è generato dal mix delle 3C:
ALTA
• Content informazioni e dei servizi che sono forniti all’interno del sito
• Community parte del sito dedicata alla condivisione di informazioni e
all’interazione con i navigatori
• Commerce parte del sito legata alle transazioni
Le 3C devono essere integrate rispetto al contesto di riferimento (integrazione esterna):
• Consumatori (specialmente community)
• Concorrenti (specialmente community)
• Livello di diffusione della tecnologia (specialmente commerce)
• Legislazione (specialmente content)
L’integrazione esterna richiede di tenere conto delle dimensioni:
• UGC
• Social media
• Social commerce
Le 3C devono essere integrate anche tra di loro (interazione interna), in particolare richiedono di sviluppare le
seguenti competenze:
• Content competenze editoriali
• Community competenze di entertainment
• Commerce competenze di marketing e logistiche
ECOM POSITIONING
Il posizionamento a livello di prodotto dipende dall’immagine dell’azienda con specifico riferimento alle
transazioni che sono possibili sul sito e ai prodotti/servizi disponibili per l’acquisto dipende quindi dalla
tipologia di prodotti oggetto della transazione
Esistono 4 tipologie di prodotti:
• Commodity
• Quasicommodity
• Look and feel
• Look and feel a qualità variabile
COMMODITY POSITIONING
Beni altamente standardizzati + il cliente è interessato solo al prezzo e alla disponibilità competizione su
prezzo e servizi
FONTE DEL VC: abbattimento dei costi per arrivare alla leadership di costo
QUASICOMMODITY POSITIONING
Beni differenziati la cui qualità è determinata dalla loro descrizione (es. libri) + il cliente è interessato anche alle
informazioni
Il cliente prima sceglie il prodotto, poi sceglie il venditore in base al prezzo e alla disponibilità competizione
su informazioni, prezzo e servizi
FONTE DEL VC: facilitare la scelta nella prima fase (ampiezza assortimento, comunità virtuali, link di
interesse…) + creare elementi di lockin per incentivare a restare nel sito (programmi fedeltà, sconti
personalizzati, offerta di servizi esclusivi…)
LOOK AND FEEL POSITIONING
Beni il cui grado di differenziazione percepito varia da prodotto a prodotto e la cui qualità è difficilmente
valutabile a distanza (es. cosmetici); look and feel a qualità variabile sono beni talmente differenziati che
ognuno è oggettivamente diverso dall’altro (es. animali domestici, case, quadri…)
Il cliente prima di comprarlo vuole vederlo e toccarlo per valutarne soggettivamente la qualità competizione
basata su prodotti di marca e sulla propria immagine
FONTI DEL VC: partnership con i produttori di prodotti di marca (complementors) + affermare la marca
commerciale del sito + sviluppare tecnologie per permettere il look and feel del prodotto + trovare forme di
affiliation originali + creare atelier virtuali per i prodotti look and feel a qualità variabile
7 – SEGMENTAZIONE E TARGETING
Segmentare la domanda capire le variabili che assimilano o differenziano i navigatori con riferimento a
preferenze e comportamenti relativi sia al brand/prodotto, sia all’utilizzo della rete
Fonti di dati rilevanti per la segmentazione:
• Dati forniti dai log file
• Dati forniti dagli utenti registrati
• Dati forniti dagli utenti attivi
SEGMENTAZIONE GEOGRAFICA (es. NY.com)
Il mercato viene suddiviso in aree geografiche. Variabili specifiche in rete:
• Network di accesso (es. università, casa…)
• Postazione di accesso (es. mobile o fisso)
SEGMENTAZIONE SOCIODEMOGRAFICA (es. Thirdage.com)
Il mercato viene suddiviso in base al sesso, età, reddito, professione… Variabili specifiche in rete:
• Indirizzo email e dell’homepage dell’utente
• Anzianità d’uso della rete
SEGMENTAZIONE PSICOGRAFICA (es. Diesel.com)
stili di vita;
Il mercato viene suddiviso in base agli si basa su attività + interessi + opinioni
Variabili specifiche in rete:
• Atteggiamento nei confronti della privacy e della sicurezza
• Atteggiamento nei confronti delle difficoltà di download e dell’innovazione
SEGMENTAZIONE COMPORTAMENTALE (es. Esselunga.it)
Il mercato viene suddiviso in base al comportamento degli utenti, attribuendo maggior importanza alle
caratteristiche ricercate nei siti e nei prodotti; vengono usate 4 variabili:
• Status dell’utilizzatore utilizzatore, utilizzatore potenziale, utilizzatore al primo ingresso, utilizzatore
abituale…
• Occasione d’uso il consumatore cerca benefici diversi in diverse occasioni di fruizione del sito e dei
suoi servizi
• Intensità d’uso del sito o dei prodotti influenzano l’apprendimento
• Fedeltà al sito fedelt à ad un sito, fedeltà a più siti, fedeltà ad un sito per brevi periodi, infedeltà
Variabili specifiche:
• Numero e regolarità delle visite
• Percorso di provenienza al sito
• Momento di accesso
• Tempo speso per sessione
• Fedeltà al sito (es. feedback, aggiunta ai preferiti, completamento di una transazione…)
SEGMENTAZIONE PER BENEFICI RICERCATI (es. Dell.com)
Il mercato viene suddiviso in base alle motivazioni che spingono i clienti a scegliere un certo sito o un certo
prodotto/servizio offerto al suo interno
Bisogna fare sia una segmentazione userbased che una segmentazione occasionbased
Variabili specifiche in rete:
• Economie nell’uso dei servizi online vs offline
• Soddisfazione esigenze online vs offline
SCELTA DEL TARGET
• Rilevanza in termini di quantità domandata
• Accessibilità (es. competenze editoriali vs competenze di entertainment)
• Aggredibilità (quanti concorrenti già operano su quel segmento?)
8 – IMPLEMENTAZIONE DELLA STRATEGIA IN RETE
WORLD OF MOUTH MARKETING (MARKETING VIRALE)
Fare veicolare i messaggi dai nostri clienti anziché fare investimenti specifici
• Classic viral marketing contenuti altamente coinvolgenti condivisi spontaneamente dagli utenti
• Buzz marketing contenuti che richiedono un’adesione valoriale, invitando gli utenti a farsi portavoce
di uno specifico messaggio
• News making creare una notizia finta e lasciare che circoli in rete prima di scoprire che dietro c’ è
un’iniziativa di marketing
Se il marketing non si scatena da solo, l’impresa può dare degli incentivi (es. se condividi il prodotto lo paghi di
meno)
EVANGELISM MARKETING
I clienti condividono il prodotto (in cui credono fortemente), sono disposti a combattere per una certa causa e
cercano di convincere gli altri a comprare il prodotto (es. apple)
ENGAGEMENT MARKETING
I clienti comprano i prodotti, parlano dell’impresa e vogliono avere un ruolo attivo nella definizione del prodotto
(es. cocreation lab di Bmw)
COMMON DESIGN BY USER
I prodotti sviluppati dagli utenti vengono poi immessi sul mercato con il posizionamento “designed by fans”
Customer cocreation processo con cui le imprese cessano di importare la voce dei clienti e cominciano ad
assorbire le competenze dei loro clienti