Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La disciplina del difetto di attribuzione interna
Come abbiamo visto, con l'introduzione del Giudice Unico e la soppressione della pretura, il riparto delle competenze all'interno del Tribunale viene effettuato mediante l'attribuzione. È possibile che si verifichi pertanto, per violazione delle norme di rito, una situazione nella quale vi sia "carenza di uno dei predetti organi che procede, quando la legittimazione di attribuzione" aspetta, nell'ambito del medesimo tribunale, ad esempio al giudice monocratico invece che a quello collegiale, ovvero alla sede distaccata piuttosto che alla sede centrale. La disciplina processuale del difetto di attribuzione interna ricalca sostanzialmente lo stesso schema illustrato precedentemente per l'incompetenza esterna.La tipologia dei provvedimenti
I provvedimenti del giudice possono avere forme diverse: - Sentenza: è la decisione che esaurisce la fase processuale e va sempremotivata.
O r d i n a n z a O r d i n a n z a È un provvedimento con cui si risolvono questioni incidentali, cioè non esaurisce il processo. Anche questi provvedimenti sono sempre motivati, ma sono, a differenza della sentenza, revocabili.
D e c r e t o D e c r e t o È un provvedimento che può assumere diversi contenuti e viene adottato tanto in fase processuale quanto in fase esecutiva. Non è necessaria la motivazione salvo i casi per legge. Ad esempio, il c.d. “decreto è, nella espressamente previsti penale di condanna” sostanza, una sentenza e come tale deve essere adeguatamente motivato.
I l Pubb lic o M in is tero C a p i t o l o T e r z o - G E NER ALIT À Il nuovo codice di rito riconosce al P.M. la sua tradizionale figura di “soggetto necessario del ma ne contrasto, con l’imputato, rapporto processuale”, accentua la posizione dialettica, di il ruolo di “parte processuale”. sottolineandone i n d
Nella fase "pre-processuale" delle indagini preliminari, prima che venga formulata l'accusa, il Ministero è più propriamente "soggetto in quanto il Pubblico attivo del procedimento" necessarie per l'esercizio, o meno, della titolare delle indagini azione penale. - ufficio dell'accusa
Nel sistema accusatorio improntato alla distinzione organica tra e ufficio della decisione, la funzione investigativa si pone come preliminare alla funzione di accusa ed a questa preordinata.
È naturale quindi che la parte che formula e sostiene l'accusa sia la medesima che assuma anche la direzione delle indagini ad essa indirizzate, nonché degli organi che le espletano.
Parte da questo punto tutta la problematica sulla dipendenza funzionale della Polizia Giudiziaria, sulla disponibilità delle relative strutture operative e sulla subordinazione gerarchica di esse da parte del P.M.
include anche la "titolarità"Essere titolari delle indagini, del potere diin prima persona, pur se con attribuzioni e prerogative diverse rispettoesperirle direttamente", alla Polizia Giudiziaria. non si trova in uno stato di "parità" realeRispetto alla fase dibattimentale il P.M. con la difesa,i n d a g i n i d i f e ns i v ei n d a g i n i d i f e ns i v e come introdotto dall'art.319bisla quale, è vero, può esperire c.p.p., macon gli ovvi limiti che poi vedremo, primo fra tutti quello rilevabile dalla facoltà di utilizzare laPolizia Giudiziaria per il P.M., mentre la difesa può solo contare su investigatori privati apagamento. il "soggetto si trasforma in "parte"davanti alQuando inizia il processo Pubblico Ministero"giudice e perde gran parte della preminenza del suo ruolo arrivando ad una posizione di paritàdialettica nei confronti della contro-parte imputato.Il P.M. "parteIl termine "Pubblico Ministero" si riferisce a un organo che svolge un ruolo fondamentale nel sistema giudiziario. Sebbene sia parte del sistema giudiziario, il Pubblico Ministero conserva comunque prerogative che lo pongono come parte suigeneris in quanto egli deve comunque agire nell'interesse della giustizia e non per la finalità unica di perseguire e far punire una data persona. In questo senso è emblematico che la P.M. sia concesso di svolgere indagini atte anche a chiarire circostanze "a favore dell'imputato" ponendolo nella condizione di "parte imparziale" come sottolinea qualche autore.
ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI
Gli Uffici del Pubblico Ministero sono strutturati in livelli organizzativi paralleli a quelli dei corrispondenti uffici giudicanti. A seguito della soppressione delle Procure della Repubblica presso le Preture vi sono, in primo grado:
- Procure della Repubblica presso i Tribunali ordinari
- Procure della Repubblica presso i Tribunali dei Minorenni
In sede di secondo grado abbiamo invece:
- Corte d'Appello
- Procure Generali
Mentre, in
Dal canto suo, ha piena autonomia nello svolgimento delle sue funzioni in sede di udienza, perché prima di questo momento deve riferire al dirigente le eventuali notizie di reato di cui venisse a conoscenza, non essendoli riconosciuto dalla legge un potere di iniziativa autonoma.
[LA IREZIONE ISTRETTUALE NTIMAFIA EG G E8 / 92]
Il Legislatore, ritenendo necessario arginare la crescente diffusione dell'attività criminale organizzata, ha ritenuto opportuno concentrare le indagini preliminari relative a determinati tipi di reati, ampliando la sfera territoriale delle maggiori Procure della Repubblica.
Con il decreto legge 367/1991, convertito in Legge n.8/1992, sono state apportate in tale senso alcune modifiche al codice di rito ed all'ordinamento giudiziario, istituendo le c.d. "si tratta di comma 3bis aggiunto all'art.51 c.p.p. prevede che 'quando'
In particolare, il procedimenti per i delitti
consumati o tentati, di cui agli artt.416 bis e 630 C.P.,…ovvero per agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo, nonché per idelitti previsti dall’art.74 T.U. Stupefacenti, le funzioni indicate nel comma 1, lettera a)sono attribuite all’Ufficio del Pubblico Ministero presso il Tribunale del capoluogo deldistretto nel cui ambito ha sede il giudice competente.”
Questo comporta, ad esempio, che un reato di mafia commesso a Pesaro viene affidato alProcuratore della Repubblica di Ancona.
Medesima disciplina è stata prevista anche per i delitti commessi o tentati ai fini di terrorismo.
Lo stesso D.L.367/1991 prevede inoltre che presso ogni Procura della Repubblica sita nelD i r e z i o n eD i r e z i o n ecapoluogo del distretto di Corte d’Appello, un ufficio denominato “sia costituitoD i s t r e t t u a l e A n t i m a f i a D . D . A .D i s t r e t t u a l e A n t i m a f i a D . D . A .”
meglio conosciuto con l'acronimo "D.D.A.". A questo ufficio il Procuratore Capo deve assegnare un numero adeguato di magistrati scelti fra coloro che hanno particolare esperienza ed attitudine per la specifica attività di indagine in reati mafiosi. Procura Distrettuale Antimafia La Direzione della "D.D.A." così costituita è affidata al medesimo Procuratore Capo o ad un suo delegato. Quando si procede per le indagini relative ad un reato di competenza della D.D.A., le funzioni di giudice per le indagini preliminari sono svolte da un G.I.P. presso il Tribunale del predetto capoluogo di distretto. Per intenderci, se un delitto di mafia è commesso ad Avellino, le indagini saranno svolte dalla D.D.A. presso la Procura della Repubblica di Napoli e le funzioni di G.I.P. saranno svolte da un Magistrato del Tribunale di Napoli. La Direzione Nazionale Antimafia Il collegamentoed il coordinamento di tutte le Direzioni Distrettuali Antimafia è affidato ad un organismo centrale istituito presso la Procura Generale presso la Corte di Cassazione, in D.N.A. (Direzione Nazionale Antimafia) o anche Procuratore Nazionale Antimafia. Al vertice della D.N.A. è posto il Procuratore Nazionale Antimafia, che viene nominato dal C.S.M. fra i magistrati di Cassazione con esperienze ed attitudini particolari e che abbia svolto almeno 10 anni di attività come Pubblico Ministero. Le funzioni di "sostituto" presso la D.N.A. sono svolte da magistrati di qualifica non inferiore a magistrato nell'art.371bis c.p.p. Le funzioni della Procura Nazionale Antimafia sono descritte e possono essere riassunte nelle seguenti: D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia).