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SI NO
NO
Comprensione NO SI NO
SI A. A.
A. di amnesica
A. trans. A. di sensoriale
conduzio
A. di (anomia)
A. Trans.
Afasia mista Wernicke trans.
ne
Broca motoria
Globale
Valutazione clinica dell'afasia.
Quando un paziente arriva dal neuropsicologo per una valutazione, la prima cosa da fare è l'anamnesi: chiedere al
paziente se è mancino (importante per la lateralizzazione del linguaggio); in seguito chiedere informazioni sul livello
d'uso del linguaggio prima della malattia, cioè se era loquace o meno, se parlava altre lingue, quanto scriveva o
leggeva, ecc.. infine, bisogna ricavare informazioni sul disturbo insorto, cioè come e quanto parlava e capiva dopo
l'evento morboso, come è progredita la situazione fino alla visita, quali esami ha già eseguito, ecc..
In seguito, la valutazione inizia con l'analisi dell'eloquio spontaneo in un contesto comunicativo e poi si eseguono
prove specifiche per le diverse modalità.
Valutazione dell'eloquio spontaneo:
- Capacità generali di interagire in un contesto comunicativo. Sono valutati il contenuto informativo che il paziente è in
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grado di trasmettere; l'uso adeguato delle regole pragmatiche di conversazione; infine, la comprensione.
- Difficoltà articolatorie: in seguito a lesioni cerebrali un paziente afasico può presentare deficit della realizzazione
articolatoria del messaggio linguistico; questo disturbo può essere di natura paretica o conseguente a un deficit di
programmazione del movimenti (vd. disartria e aprassia articolatoria).
- Deficit fonologici: presenza di parafasie fonemiche, conduites d'approche e gergo fonemico.
- Deficit lessicali e semantico-lessicali: valutare la difficoltà del paziente nel recupero delle parole (anomie,
circonvoluzioni, parafasie semantiche, ecc..); altri pazienti hanno un deficit per cui si ha la perdita delle conoscenze
concettuali sottostanti alle etichette lessicali e quindi non sono in grado di discriminare tra elementi di categorie
vicine o di definire le caratteristiche distintive per l'appartenenza a una categoria.
- Deficit morfosintattici: valutare agrammatismo o paragrammatismo; struttura e complessità della frase, uso e
concordanza delle inflessioni e uso e frequenza di articoli, preposizioni, ecc..
- Elementi ricorrenti automatizzati: il paziente afasico potrebbe essere incapace di inibire la produzione incontrollata
di elementi automatizzati. Gli automatismi sono elementi lessicali o brevi sequenze che il paziente emette in modo
incontrollato e ricorrente; inoltre, potrebbero esserci perseverazioni ed ecolalie.
- Dissociazione automatico-volontaria: il paziente afasico potrebbe essere incapace di recuperare un elemento
lessicale in modo volontario, ma è in grado di produrlo in modo automatico, facilitato dal contesto (es. mesi
dell'anno).
Valutazione delle capacità linguistiche per le diverse unità e modalità:
- Compiti di denominazione: allo scopo di studiare la capacità di recupero lessicale si usano prove di denominazione.
Si possono osservare fenomeni come anomie, circonvoluzioni, parafasie semantiche. Le capacità semantico-lessicali
possono subire deficit associati per verbi e nomi, tra oggetti naturali e manufatti; per questo motivo, una prova di
denominazione ben costruita deve contenere stimoli da diverse classi.
o Boston Naming Test (BNT): test standardizzato composto da 60 fotografie di oggetto di difficoltà crescente.
o Prove di fluenza verbale per lettera o per categoria e con prove di denominazione su definizione verbale.
- Comprensione orale: deve essere valutata per singole parole, cioè chiedendo al paziente di indicare un oggetto
bersaglio tra molte alternative, e per frasi, cioè facendogli eseguire degli ordini sempre più complessi.
o Test dei Gettoni: serve per valutare la comprensione orale del paziente; gli viene chiesto di eseguire ordini, di
complessità crescente, su un set di gettoni di diversa forma, grandezza e colore. Il test permette di discriminare tra
pazienti afasici e non ed è relativamente sensibile per la diagnosi dei deficit di linguaggio di grado lieve e in
soggetti a bassa scolarità. Il compito misura anche abilità connesse alla comprensione lessicale e sintattica, come la
memoria a breve termine fonologica.
- Decisione lessicale: il paziente deve dire se le parole di una lista sono parole appartenenti alla propria lingua o non
parole.
- Ripetizione: prova critica che permette di discriminare il tipo di afasia di cui il paziente è affetto, e in particolare tra
afasia di conduzione e afasia transcorticale sensoriale. Un deficit di ripetizione riflette generalmente un disturbo
primitivo di elaborazione fonologica che si manifesta con un numero elevato di parafasie fonemiche, neologismi
fonemici e conduites d'approche; in altri casi, può riflettere un disturbo di memoria a breve termine. Per l'esame
della ripetizione si usano stimoli di diversa lunghezza e complessità: parole progressivamente più complesse, non
parole, frasi di diversa lunghezza e complessità semantica.
- Analisi uditiva: l'abilità di percepire correttamente una sequenza fonologica è valutata tramite un compito di
discriminazione di coppie di sillabe.
- Lettura e scrittura: per valutare l'integrità della capacità di lettura si usano compiti di decisione lessicale scritta,
lettura ad alta voce di parole, non parole e frasi di diversa lunghezza, comprensione di parole e frasi scritte. Per
l'esame della scrittura si usano compiti di decisione lessicale scritta, dettato di lettere isolate, di parole, non parole e
frasi e di denominazione scritta di figure.
Dopo l'anamnesi e la valutazione qualitativa dell'eloquio del paziente, si può passare all'esame standardizzato, che si
avvale di test e batterie di test tarati. Si può seguire un approccio neurolinguistico o psicolinguistico:
a) Approccio neurolinguistico: si basa sulla suddivisione delle afasie del gruppo di Boston; gli batterie usate sono:
o Esame del linguaggio di Milano (Ciurli, Maragnolo e Basso): è facile e veloce (dura circa un'ora e mezza) per
applicabilità e interpretazione in base ai comportamenti linguistici, ma poco adatto ad afasie lievi e a pazienti con
alta scolarità. Si divide in 4 parti:
- Espressione orale: valutazione dell'eloquio spontaneo (descrizione di un evento e di una figura complessa);
denominazione orale di sostantivi, verbi e serie automatiche; ripetizione di nomi, frasi e non parole.
- Comprensione orale di parole e frasi (indicazione tra figure ed esecuzione di ordini).
- Lettura: comprensione visiva di sostantivi e frasi e lettura ad alta voce di parole, non parole e frasi.
- Scrittura: denominazione scritta, dettato di non parole, parole e frasi; copia di parole. 21
o Aachener Aphasie Test (AAT): programma diagnostico con trattamento psicometrico dei dati e classificazione
probabilistica del paziente. È composto da una valutazione dell'espressione orale, tramite una conversazione semi-
standardizzata e valutata secondo sei parametri che misurano il grado di compromissione per i principali aspetti
della linguistica descrittiva. Poi vi sono 5 prove che valutano le abilità residue: test dei gettoni, linguaggio scritto,
denominazione, comprensione e ripetizione.
o Boston Diagnostic Aphasia Examination (BDAE): permette la formulazione di una diagnosi funzionale accurata, ma la
difficoltà e la lunghezza lo rendono uno strumento non adatta a deficit gravi e pazienti con bassa scolarità.
b) Approccio psicolinguistico: valuta a quale livello è compromesso il paziente, le batterie usate sono:
o Batteria per l'Analisi dei Deficit Afasici (BADA): non si riesce a somministrare a afasici gravi ed è molto lungo.
Comprende una serie di test che indagano:
- Funzionamento della fonologia e dell'ortografia sublessicale (ripetizione e lettura di non parole)
- Funzionamento del sistema semantico lessicale (decisione lessicale; comprensione di figure; denominazione di
figure).
- Competenza grammaticale: giudizi di grammaticalità, comprensione, produzione e ripetizione di frasi.
- Memoria verbale.
o Esame neurologico per l'Afasia (ENPA): versione ridotta del BADA, che include prove di ripetizione, denominazione,
lettura e scrittura.
o Psycholinguistic Assessment of Language Processing in Aphasia (PALPA): permette di esaminare le procedure per
l'elaborazione di materiale lessicale sublessicale e le singole componenti.
c) Approccio pragmatico: usa test mirati alla valutazione del linguaggio in un'ottica pragmatica, che mira a individuare il
deficit di comunicazione in una condizione più naturale di quanto solitamente avviene in un esame standardizzato.
o Communicative Abilities of Daily Living (CADL): tiene conto solo della capacità complessiva di esprimere il messaggio
desiderato in un contesto comunicativo adeguato.
o Amsterdam Nijmegen Everyday Language Test (ANELT): si valuta il paziente su una scala da 0 a 5 in base al grado di
informazione trasmessa durante la comunicazione con l'interlocutore riguardante 10 situazioni della vita quotidiana.
Riabilitazione dell'afasia.
I fattori prognostici si possono distinguere in:
- Personali: c'è un miglior recupero per le persone giovani, ma in realtà ci sono altri fattori collegati che giocano un
ruolo, come la motivazione, scolarità, buona salute..; sesso e mancinismo non sono variabili collegate a un miglior
recupero.
- Neurologici: l'eziologia, la sede e l'estensione della lesione. Le lesioni di origine traumatica sembrano avere una
riabilitazione migliore, ma forse dato dal fatto che più spesso questa eziologia si associa a persone più giovani. Anche
la gravità del deficit è un buon fattore prognostico. Recentemente è stata presa in considerazione la lateralizzazione
del fascicolo arcuato, cioè il fascicolo di fibre che collega l'area di Broca con quella di Wernicke, e comprende anche
il tratto diretto e il segmento posteriore. La lateralizzazione di questa struttura è diversa nella popolazione e si
possono distinguere tre gruppi: alcuni pazienti hanno un'estrema lateralizzazione, in cui il fascio diretto è solo a
sinistra; un gruppo è asimmetrico, cioè sono lateralizzati a sinistra ma con un 20% anche a destra; un terzo gruppo
ha il tratto diretto bilaterale (20%). La maggior parte degli uomini hanno lateralizzazione a sinistra, mentre tra le
donne solo il 40% ha una latralizzazione estrema e il 30% è più bilanciato. L'asimmetria sembra essere un fattore
prognostico favorevole e probabilmente è per questo motivo che gli ultimi dati di ricerca hanno osservato che le
donne hanno un recupero maggiore.
- Riabilitativi: quanto più è precoce e lunga la terapia più è efficacie. In Italia si tende