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PRIMO DISCORSO:
si articola in 7 tesi:
1- necessaria distinzione tra letere ed arti da una parte e scienze dall’altra: se le prime sono inutili le secondo
mai meritarono la denominazione di scienza. Ne segue che buona parte della cultura non è altro che un
mascheramento, deformazione della realtà, che comporta falsa coscienza.
2-le pretese forme di conoscenza e arricchimento spirituale non generano altro, invece che corruzione e vizio
(dimensione morale del discorso rousseauiano)
3- Qeste forme del “sapere” sono ad un tempo alimento e conseguenza della corruzione.
4-Esse sono inutili e in larga misura dannose (critica radicale del progresso)
5-esse sono stretamente legate all’ingiustizia della società e alle profonde disuguaglianze che la atraversano.
6- Le accademie devono comunque essere lodate: sono benigne in quanto sono istituzioni sane che
permeterebbero di arginare la corruzione, e maligne poiché coinvolgono troppa gente comune.
7- La scienza è di per se utile e necessaria e gli scienziati sono maestri del genere umano. Hanno capacità per
natura superiori agli altri.
Contrato sociale:
economia politica è il terzo discorso ed è il presupposto del contrato sociale. Il terzo discorso viene considerato
come un testo di cerniera: in esso si concentra tanto il tema critico dei discorsi quanto quello costrutivo del
contrato. p.185-186: vi sono dei desideri inutili. Vi è una polarità tra vera necessita e bisogni inutili. R si scaglia
contro il modello contratualistico come se fosse una violenza legitimata.
Parte III: “voi avete bisogni….”: testo ironico: nei confronti di chi? Autori del contratualismo. Non è scontato,
oltretuto, che v sia consenso all’interno del contrato. Qi la proprietà individuale è elaborata come il piu sacro
tra tuti i diriti contrariamente al II discorso. Qesta va difesa ora, poicè costituisce il mezzo più eficace per la
lealtà dei citadini nei confronti degli altri e delle istituzioni. Il fine è lo stare bene, il mezzo è la proprietà. Vi è
un rovesciamento mezzo fine. Fine: mantenimento del governo, finalità verso cui i singoli patrimoni devono
essere considerati degli strumenti.
Altro tema fondamentale: libertà: come faccio a costringere gli altri a difendere la mia libertà senza che questo
limiti quella degli altri? La libertà convive con la costrizione. Libertà ↔ coazione. l’unica condizione per essere
liberi è essere insieme, ma liberi. Fino a che punto lo si è? Dove cadon o i limiti?
Conflito tra prospetiva individuale e quella comunitaria: tema del contrato sociale. È possibile risolverlo? No.
Locke e Hobbes: noi siamo individui dotati di interesse, ma riusciamo a salvaguardare i beni fondamentali
(sicurezza per h, e libertà per L). Per Rousseau invece è Rovinoso se non in particolari condizioni: il metersi
insieme cosa produce? A noi interessano : libertà, la proprietà e l’uguaglianza. Ma riusciamo a tutelarli se ci
uniamo? No, è la risposta finale di R.la difesa della proprietà implica l’atacco alla stessa . Per difenderla devi
suscitare il suo contrario. Vi sono dunque evidenti contraddizioni.
Elemento centrale del contrato: La LEGGE. Contraddizioni risolte grazie alla legge, che da problema diviene
vera e propria risoluzione. Prima: L vs C, ora: L= C, grazie alla legge. La sua teoria assume ora un onere
grandissimo, siamo in una teoria del contratualismo in cui l’assoggetamento equivale alla liberazione,grazie
alla legge.
Nello scrivere il contrato R dialoga con i contratualisti, ma tra giusnaturalismo e contratualismo vi è una
relazione sinergica fortissima, poiché per passare dalla SN alla SC bisogna non eliminare la SN. Rousseau parla
maggiormente con Hobbes e locke. Il passaggio dalla SN alla SC è dato dal contrato sociale. Tema della
tensione tra individuo e colletività; in quest’ultima che ne è dell’individuo?
Nello stato di natura si è in uno stato di anomia: senza norme. E come si esce da questo stato?
Hobbes e locke: riducendo la libertà. (le persone sono cative per natura)
R: cambiando le persone, prima ancora della condizione in cui tu li meti. (Le persone sono la loro storia).
Rousseau mete in discussione il paradigma individualistico; aferma che bisogna recuperare una condizione
umana, caraterizzata da pietà ed amore di sé.
Il contrato sociale non è nient’altro se non la metafora della vicenda storica cui c’è una crisi prima e si
ristabilisce la pace poi.
Pace: XV sec: società pre moderna→ crisi = guerra → pace : XVI : soc moderna. Dalla crisi alla pace c’è il
contrato sociale che ristabilisce la pace.
Ritornando alle due soluzioni nei confronti dello stato di anomia, troviamo appunto che R propone il
cambiamento delle persone quindi una mutazione antropologica.
Noi siamo sia citadini che sovrani, che sudditi. Tuta la stipulazione del contrato riguarda la razionalità
dell’uomo, poiché comprendono che si sta meglio nella SC che nella SN.
principi generali della filosofia politica del contrato: razionalismo, utilitarismo, realismo. l’ordine è legitimo se
non viola le libertà.
dov’è finito il rousseau innatista? Come conciliare una testro innatistico?:
1- l’uomo in se e per se, a priori, come naturale→ qui bastano i principi della natura
2-diverso è l’uomo alle prese con la complessità atorno a lui→ qui occorrono leggi
Rousseau nel contrato sociale contrae nei confronti dei suoi letori una sfida titanica: lui infati dice: non c’è
legitimazione del potere politico sovrano se non rispeta le libertà e le uguaglianze individuali: non bisogna
violare questi due vincoli.
Citadino come suddito e sovrano, nel contrato sociale.
Sembra che vi sia un paradosso, sfida complicatissima:
1- poiché dobbiamo conservare tuto, come uguaglianza e libertà e beni, dobbiamo liberarci di tuto.
=> l’alienazione coincide con la preservazione di questi beni altretanto inseparabili. l’idea di questo paradosso
vive l’assunto: l’alienazione totale preserva tuto perché cambia radicalmente le persone. (vedremo solo
successivamente come questa metamorfosi in realtà non accadrà.
TAPPE CONTRATTO SOCIALE: (la sua dificoltà consiste nella collocazione varia di questi temi nel contrato)
1- alienazione totale come salvezza della libertà, dell’uguaglianza e dei beni. Perché? Cambia le persone.
2- non riuscita del cambiamento: permane infati il particolarismo(proprio della società moderna): egoismo per
cui ci si separa dagli altri.
3- comunque ce la possiamo fare.
1) la perdita nell’alienazione in realtà è un guadagno: devi alienare tuti i tuoi diriti per la società di cui fai
parte. Ma questi non vengono dati a qualcun altro, ma essi vanno alla società.
I argomento: se tuti dessero tuto saremmo tuti uguali. l’alienazione totale ci rende tuti euguali e ciascuno è
associato e non ha piu niente da dare, ognuno è uguale. Tuti sono di tuti, tuto alla comunità, niente piu del
singolo. Si riceve tuto cio che si è dato ed in piu si ha la forza degli altri. È nato dunque un soggeto colletivo. Il
corpo sovrano non puo nuocere né al singolo né al colletivo. Si acquista dunque piu forza e piu libertà,
divenendo parte essenziale del tuto.
Piccolo sunto: R dice che il contrato sociale si risolve nell’alienazione totale che conserva la libertà e
l’uguaglianza poiché il destinatario dell’uguaglianza siamo noi stessi. (DALL’IO INDIVIDUALE A UNO
COLLETTIVO).
2)MA , II fase: l’alienazione non riesce a mutare l’uomo.
Legge come ato di sovranità, legitima, solida, utile.
Il punto del contrato : tuti i problemi sono dichiarati. Prima: funziona,
dopo: non funzione. Perché l’alienazione e la metamorfosi antropologica che doveva riportarci all’epoca del
bene comune e della solidarietà, non funziona? Per due motivi: o non si verifica proprio o avviene ma non
comporta più le stesse persone.
Rimane il particolarismo. La politica se non vi sono dei presupposti di etica non risolve nulla. La critica della
politica nel nome del primato dell’etica. Anche a valle del pato sociale sono rimasti molti free riders quindi
l’alienazione non si è compiuta. Vediamo che non solo non è avvenuta la modificazione antropologica ma essa
fa nascere la figura del magistrato che ha addiritura persino tre tipi di volontà diverse e prima o poi userà il
suo vantaggio a proprio favore.
Tema della volontà: a volte ci inganniamo riguardo ai nostri voleri, infati non sappiamo cosa vogliamo.
Distinzione di due tipi di volontà:
-singola→ capriccio
-oggetiva→ razionale
R quindi cerca di otenere nient’altro che volontà razionali, ch’è ciò che conta efetivamente.
Processo: Ciascuno che prima era carico di egoismo particolarismo si trasforma in una parte armonica di un
tuto. E si libererebbe di quella prospetiva aggressiva ed egoistica.
Generazione di una strutura statuale rispetosa dei diriti. Le posizioni di altri contratualisti violano i diriti
naturali.
Il problema: persistenza del particolarismo: quindi alla mancata trasformazione delle persone, quale avrebbe
dovuto realizzarsi in forza di quella alienazione totale che il contrato sociale presiede.
Qindi R è costreto a riconoscere che in ciascuno ci sono almeno due volontà: particolare generale. “Vorrei il
bene comune ma sono troppo direto alla mia volontà” (exemplio free riders)
Gli uomini quindi sono rimasti quelle beste che la degenerazione della natura aveva prodoto.
Qindi R come procede ora?
3 soluzioni per cercare di cavarsela dinanzi a questo enigma che egli stesso ha costituito:
I SOLUZIONE: francamente paradossale se vogliamo: R dice: “c’è questo problema del persistere di questo
particolarismo ma che ne sappiamo se facendo appello proprio a questo egoismo confidando nella
loro razionalità possiamo risolvere questi problemi”. c’è una forma razionale di egoismo che potrebbe
essere la soluzione. Due tipi di egoismo: della ragione e stolto. È proprio perché ognuno pensa a se stesso che
ognuno farà il proprio bene,e quindi il bene di tuti.
Qindi questa prima soluzione sta solo nel problema. Cioè si cerca di creare una volontà che è = volontà
particolare per tante persone quante lo sono i citadini. (volontà particolari*n), ma questo perseguire il bene
concepito come singoli e non quindi bene colletivo.
In realtà l’egoismo non è o potrebbe solo lontanamente essere razionale, ma di norma non lo &e