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FIGLI D'UN DIO MAGGIORE: NEO-AVANGUARDIE

Alla fine del XIXsec. la pittura europea e statunitense seguono direzioniconsimilari con esperienze in bilico tra impero gentilissimo e realismo: Europa eAmerica sono figlie dello stesso periodo storico-sociale esprimendolo inanaloghi conformismi figurativi.

Soprattutto in Italia sul finire dell'ottocento la regola della pittura di realtà se dauna parte affronta temi ed ideologie intimistiche dall'altra vedel'estremizzazione degli ideali etici ed estetici espressi all'indomani dellarivoluzione francese, Ideali sull'autonomia dell'arti che verranno in secondabattuta fatti propri dello spirito che aveva caratterizzato i modi della comune.

Alcuni artisti se da un lato abbandoneranno ogni riferimento figurativo a singoliimmagini archetipi dall'altra salteranno forte legame identitario principienergetici di un campo inteso come superficie energetica dell'inconscio, telaastratta sulla quale riversare

le tensioni del profondo. L'artista della neoavanguardia altre paste problema morale del delitto Cilento seriusciamo quella che tipo junghiano. In letteratura l'arte della neoavanguardia respira lo stesso spirito di rivolta: uccide non solo del santo manchi il concetto di memoria, archetipo e regola, innestando una serie di cortocircuiti esistenziali connaturati principi della libertà collettiva. L'artista Assassino La figura dell'artista che infrange regole e convenzioni coincide con l'uccisione di un padre inteso come archetipo/regola d'un comportamento conforme, uccidere per ricreare autonomamente differenti codici artistico-comportamentali. Jung e il simbolo. Dalla simbologia all'archetipo La parola simbolo dal greco significa "mettere insieme, unire avvicinare, mettere in relazione", infatti nel mondo greco il simbolo era un oggetto utilizzato per denotare un legame tra due persone, l'oggetto veniva spezzato in due parti.

Freud il simbolo ha che vedere con i sogni, intesi come realizzazione dei desideri repressi. Per Jung invece si situa in una presa di coscienza delle realtà ancestrali contenute nell'anima umana (archetipi dell'inconscio collettivo) "un'immagine simbolica quando implica qualcosa che sta al di là del suo significato ovvio e immediato, quando la mente esplora il simbolo, essa viene portata a contatto con idee che stanno al di là della capacità razionali". Anche secondo Jung l'uomo in maniera inconscia produce simbolo durante il sogno, sottolinea che l'analisi del sogno non doveva esser portata avanti con la tecnica delle libere associazioni, ma invece concentrandosi sulla natura, sugli elementi del sogno stesso.

Arte e inconscio secondo Jung e Freud

Entrambi riconoscevano che l'arte nei differenti periodi storici ha in sé elementi intuitivi, metaforici e simbolici simili al sogno. Jung approfondisce l'analisi di alcune

opere d'arte riconoscendo in queste la natura di un inconscio collettivo individuale universalmente comune, narrato attraverso elementi primordiali che si ritrovano sia nella cultura popolare che in quella religiosa. Analizzerà la presenza del mito e di iconografie ricorrenti in tutte le culture, visualizzazione fisica di archetipi del profondo. Ipotizza che nella psiche esistano forme determinate presenti sempre e ovunque, contraddistinte da un carattere di universalità e atemporalità. Per questo per Jung gli archetipi sono il contenuto dell'inconscio collettivo. Uno strato superficiale "inconscio personale" fatto di esperienze e acquisizioni personali si poggia sopra ad uno più profondo e innato, questo strato è l'inconscio collettivo. Kraepelin "arte patologica". ARCHETIPI E IMMAGINI ARCHETIPE Partendo dalla filosofia di Platone, riprenderà il termine e concetto di archetipo adattandolo alla psicologia analitica. Archetipo,archetyphos: arche, principio-origine typos, modello-esemplare. Secondo Jung "Gli archetipo sono modelli funzionali innati costituenti nel loro insieme la natura umana" il concetto è derivato della ripetuta osservazione che, imiti e favole contengono motivi che ritornano sempre. Le rappresentazioni archetipe sono temi provenienti sotto forma di fantasie, sogni ecc. per quanto riguarda l'archetipo fornisce definizioni sempre diverse per non chiuderlo in uno schema fisso ma anzi dare un senso di quasi mistero.

ARCHETIPI ED INCONSCIO COLLETTIVO

Gli archetipi sono modelli collettivi arcaici e per esercitare un'influenza globale devono avere uno spazio che scinda dalla psiche individuale: l'inconscio collettivo.

Gli archetipi nei sogni e nella realtà umana

L'uomo sperimenta il potere degli archetipi sia nei sogni che nella sua vita quotidiana nelle differenti fasi esistenziali. Ad esempio nel divenire genitore ci si confronta inconsciamente con...

l'archetipo della grande madre o del padre. Mi sogni invece ogni archetipo si manifesterà attraverso dei simboli che canalizzano energia formalizzandosi immagini: donna, madre, serpente. DALL'INCONSCIO COLLETTIVO ALLA FORMULAZIONE DELL'ARCHETIPO ANIMUS/ANIMA La prima volta che accenna ad un inconscio collettivo fa riferimento ad alcuni studi fatti su pazienti schizofrenici, riportando il contenuto di allucinazioni in cui emergevano miti di un passato ed elementi culturali che i pazienti non potevano conoscere. "Per esperienza psicologica questi sono i contenuti archetipici dell'inconscio collettivo, i resti, uguali in tutti gli uomini, di un'umanità antichissima, Il patrimonio comune ereditario intatto da ogni differenziazione ed evoluzione, donato agli uomini al pari della luce del sole dell'aria" Jung ritornerà negli anni approfondendo la nazione di inconscio collettivo dandoci ulteriori definizioni "gli archetipi non devonoessere ritenuti i de' militari, tassa equivalente di schemi di comportamento della biologia archetipi rappresentano un modo per comportamento psichico come tali sono fattori Irappresentabili che inconsciamente informano elementi psichici.” “con questo termine, in questo collettivo, intendo solamente la psiche inconscia comune tutti uomini.” Queste nozioni sull'inconscio collettivo saranno la base sulla formulazione dell'archetipo Anima/Animus. Freud aveva intuito le differenze tra i sessi delegando ad ogni genere d'identità fissa tralasciando l'analisi dell'essenza femminile al contrario Jung evidenzia mi aspetto inoltre stipula un'ipotesi rivoluzionaria ovvero che un uomo nel suo carattere, connotato maschile, contenga anche un lato femminile. Utilizza due nuovi termini, Anima e animus, L'anima all'energia femminile presente nella sigla dell'uomo e l'animus all'energia maschile presente nella psiche delladonna. L'Anima e l'Anima sono archetipi che maggiormente esprimono la componente duale della psiche, in base a questo si può affermare che ogni archetipo contiene un aspetto della sua vita ma anche il suo opposto. Antitetica rispetto alle teorie freudiane incentrate sul concetto di ambivalenza affettiva (odio/amore) concepita come conflitto. Come già affermato da Jung, la psiche è duale in quanto ogni sentimento contiene il suo opposto, quindi si possiede un'energia sia maschile che femminile. Questo significa che ogni uomo possiede un'energia sia maschile che femminile e la psiche è la combinazione di principi sia maschili che femminili. ANIMA: riguarda un uomo aperto all'emotività intesa come spiritualità fatta di processi intuitivi e creativi. ANIMUS: offre alla coscienza femminile la capacità di riflessione e decisione. ARCHETIPO GRANDE MADRE Nella psicologia junghiana, l'archetipo della grande madre è una delle

presenza luminose dell'inconscio, un archetipo di grande ed ambivalente potenza distruttrice-salvartice, nutritrice-divoratrice. E' il più grande ostacolo allo sviluppo del sé individuale.

Il vaso è ciò che meglio rappresenta la funzione del femminile che è quella di contenere e mantenere la vita, proteggere e nutrire, che cela e nasconde qualcosa di misterioso.

Neumann, i riti e le religioni primitive basavano i loro principi du un analogia donna-corpo-vaso-mondo.

L'archetipo della madre racchiude, la magica autorità del femminile, la saggezza, l'elevatezza spirituale che trascende i limiti dell'intelletto, cioè che è benevolo, protettivo e tollerante, ciò che è segreto occulto e misterioso.

La grande madre inconscia è il serpente che soffoca lo spirito vitale impedendo ogni crescita psicologica, dunque questa ambivalenza condiziona il rapporto madre-figlio.

Ombra come parte inferiore della personalità,

Ombra come archetipo e Ombra come immagine archetipica.

La figura dell'Ombra personifica tutto ciò che il soggetto non riconosce e che pur tuttavia, in maniera diretta o indiretta, instancabilmente lo perseguita: per esempio tratti del carattere poco apprezzabili o altre tendenze incompatibili.

Tra gli Archetipi dell'inconscio collettivo l'Ombra è costituita da un insieme di aspetti rimossi, talvolta rifiutati, allontanati ma con i quali ci si trova, soprattutto all'interno di un percorso terapeutico, a farne i conti.

L'Ombra è un concetto della psicologia analitica introdotto da Jung, intendendola sia come parte inferiore della personalità che come aspetto connesso con il Male.

Ombra come parte inferiore della personalità, ombra come archetipo e ombra come immagine archetipica.

L'Ombra, la figura proiettata sulla parete, che insegue l'individuo anche quando si allontana, è uguale nella forma ma opposta nei movimenti.

E direzione. L'Ombra è qualcosa che esiste solo in presenza della luce, poiché un corpo immerso nel buio non ha parti oscure, non ha Ombra. Luce e Ombra sono quindi considerati come metafore del Bene e del Male, Positivo e Negativo.

La concezione della psiche espressa da Jung è "una totalità conscia e inconscia allo stesso tempo". La coscienza individuale che è prolungamento di quella collettiva è connessa e stabilisce dei rapporti con l'Io che ha funzione di rapporto tra mondo interiore e mondo esterno.

Soprattutto attraverso i sogni il soggetto entra in relazione con aspetti della propria personalità che tende a negare o a disconoscere, reprimendo quel lato oscuro nella convinzione che appartenga al suo passato: l'Ombra è l'ignoto, l'Altro, il diverso, il nemico, l'osceno, il grottesco.

Dettagli
A.A. 2019-2020
23 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher daniellofederica di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archetipi dell'immaginario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia Belle Arti di Roma o del prof Reghini Lidia.