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GHIANDOLE SALIVARI

Tre paia di ghiandole salivari riversano il loro secreto all'interno della cavità orale ed ognuna di esse è avvolta da una capsula fibrosa. La saliva prodotta dalle cellule secernenti viene trasportata attraverso un traliccio di sottili condotti verso un unico grande condotto escretore, che perfora la capsula e si apre sulla superficie della mucosa orale.

Le ghiandole salivari possono essere descritte come segue:

Le parotidi sono tra le più grandi ghiandole salivari, con un peso medio di circa 20g. Hanno forma irregolare, sono comprese tra la superficie inferiore dell'arcata zigomatica e il margine anteriore del muscolo sternocleidomastoideo, e si estendono dal processo mastoideo dell'osso temporale in avanti incrociando la superficie del muscolo messetere. Le secrezioni di ciascuna ghiandola sono drenate da un dotto parotideo, o dotto di Stenone, che si apre nel vestibolo della bocca a livello del secondo molare superiore.

Le ghiandole

I sottolinguali sono rivestiti dalla mucosa che riveste il pavimento della bocca. Inumerosi dotti sottolinguali, o dotti di Rivinus, si aprono ai due lati del frenulo linguale.

Le ghiandole sottomandibolari si trovano nel pavimento della bocca, lungo le superficimediali della mandibola, al di sotto della linea miloioidea. I dotti mandibolari, o dotti di Wharton, si aprono ai due lati del frenulo linguale, subito dietro ai denti.

Ogni ghiandola salivare ha una propria organizzazione e produce un tipo di saliva differente (anche se in termini minimi). Le ghiandole parotidi, ad esempio, producono un secreto sieroso denso contenente l'enzima digestivo amilasi salivare, che dà inizio alla digestione chimica dei carboidrati complessi.

Durante il pasto, la saliva lubrifica la bocca, umidifica il cibo e scioglie le sostanze chimiche che stimolano i calici gustativi.

Una secrezione basale continua di saliva fluisce sulla superficie orale e contribuisce al controllo della popolazione.

batterica.
La dentina è il costituente basilare dei denti; la corona è rivestita dallo smalto e la radice dal cemento; il colletto si trova al confine tra la radice e la corona; il legamento periodontale ancora i denti all'interno degli alveoli. Nell'atto della masticazione, vengono in contatto con le SUPERFICI occlusali opposte dei denti.
Esistono 4 tipi di denti, ciascuno dei quali con funzioni specifiche: incisivi per il taglio, canini per la lacerazione, premolari per lo schiacciamento, e i molari per l'appiattimento e la molatura.
La prima dentizione è costituita da denti decidui, i denti temporanei della dentizione primaria, destinati ad essere sostituiti dalla dentizione permanente dell'adulto.
La masticazione spinge il cibo sulle superfici dentali, cosicché si forma un bolo che può facilmente essere ingerito.
I muscoli scheletrici coinvolti nella deglutizione sono i muscoli costrittori della faringe e i muscoli palatofaringei.

stilofaringeo e palatali. La deglutizione comprende 3 fasi: fase crale ('buccale), compattazione del bolo che viene poi indirizzato in faringe; fase faringea, innalzamento della laringe, ribaltamento dell'epiglottide all'indietro e chiusura della glottide; fase esofagea, apertura dellosfintere esofageo superiore e movimenti peristaltici che spingono il bolo lungo l'esofago verso lo sfintere esofageo inferiore.

ESOFAGO È un organo muscolare cavo che ha il compito di trasportare cibi liquidi e solidi allo stomaco attraverso lo iato esofageo, spazio che si crea tra i pilastri muscolari del diaframma. La parete dell'esofago è formata dalle tonache mucosa, sottomucosa, muscolare ed avventizia.

STOMACO Il stomaco svolge 3 funzioni principali: Accumulo del materiale ingerito Trasformazione meccanica dei materiali resisten Digestione chimica attraverso la rottura dei legami chimici ad opera di acidi ed enzimi. Lo stomaco viene suddiviso in 4 porzioni, grídias, tondo,

corso epiloro. Lo sfintere pilorico controlla lo svuotamento gastrico. Le tonache mucosa e sottomucosa si solleva in pieghe longitudinali chiamate pliche (rugae) gastriche. Movimenti peristaltici permettono la digestione. La tonaca muscolare è disposta su tre strati:
  • Longitudinale (esterna)
  • Circolare
  • Obliquo
I mesi dello stomaco sono il grande omento e il piccolo omento. La vascolarizzazione arteriosa dello stomaco è fornita da tre rami del tronco celiaco: arterie gastrica sinistra, splenica ed epatica comune. Un epitelio cilindrico semplice riveste tutte le porzioni dello stomaco. Piccole depressioni, chiamate fossette gastriche, contengono le ghiandole gastriche di fondo e corpo. Le cellule parietali secernono il fattore intrinseco e acido cloridrico; le cellule principali secernono pepsinogeno (che a contatto con l'ambiente acido dello stomaco si trasforma in pepsina); le cellule G secernono l'ormone gastrina. La produzione e la secrezione del succo gastrico sono sottoIl controllo diretto del SNC edel plesso celiaco. Gli ormoni secretina e colecistochinina inibiscono la secrezione gastrica,ma stimolano la secrezione di fegato e pancreas. INTESTINO TENUE Duodeno è il tratto più breve (circa 25 cm) e con il diametro maggiore. È connesso al piloro,dove lo sfintere pilorico regola la comunicazione gastroduodenale. A partire dallosfintere pilorico assume la forma di una C la cui concavità abbraccia il pancreas. Laporzione prossimale, lunga circa 2,5 cm, è intraperitonealementre la restante parte è secondariamente retroperitoneale, ed è localizzata tra le vertebreL1 ed L4. Il duodeno è un "recipiente di mescolamento" che riceve il chimo dallo stomaco e lesecrezioni digestive dal fegato e dal pancreas. Quasi tutti gli enzimi digestiviessenziali che si riversano nell'intestino tenue provengono dal pancreas. Digiunola flessura duodenodigiunale, segna il confine tra duodeno e digiuno. A quinto livello,

L'intestino tenue rientra nella cavità peritoneale, diventando intraperitoneale, ed è sostenuto da una piega mesenteriale. Il digiuno è lungo circa 2,5 m. A livello del digiuno avviene la gran parte della digestione chimica e dell'assorbimento dei nutrienti.

L'ileo è intraperitoneale ed è il terzo ed ultimo tratto dell'intestino tenue, nonché il più lungo con una lunghezza media di 3,5 m. Termina a livello di uno sfintere, la valvola ileocecale, che controlla il flusso di materiale dall'ileo al cieco dell'intestino crasso. L'ileo si protrude nel cieco.

Il duodeno non possiede un proprio meso di sostegno: i 2,5 cm iniziali sono mobili, mentre le restanti porzioni sono retroperitoneali e, dunque, piuttosto fisse. Il digiuno e l'ileo sono supportati da un esteso mesentere a forma di ventaglio, il foglietto sieroso mesenterico, o semplicemente mesentere. I vasi sanguigni e linfatici e i nervi raggiungono questi segmenti.

dell'intestino tenue passando attraverso il connettivo del mesentere. I vasi sanguigni interessati sono le arterie intestinali, rami dell'arteria mesenterica superiore, e della vena mesenterica superiore. Epitelio intestinale La tonaca mucosa dell'intestino tenue si solleva a formare una serie di digitazioni, dette villi intestinali, che si proiettano nel lume intestinale. Ogni villo è rivestito da un epitelio cilindrico semplice, con cellule che mostrano al polo apicale un "orletto a spazzola" costituito da microvilli. Se l'intestino tenue fosse un tubo a pareti lisce, l'area assorbente totale sarebbe circa 0,33m2. Invece l'epitelio contiene pliche circolari. Ciascuna plica supporta una foresta di villi, a loro volta rivestiti da cellule le cui superfici esposte contengono microvilli. Tutto questo apparato incrementa la superficie assorbente fino a più di 200m2. Cripte intestinali Tra le cellule cilindriche sono presenti nell'epitelioanche cellule caliciformi, il cui muco si deposita sulla superficie epiteliale. Alla base dei villi vi è lo sbocco delle ghiandole intestinali, o cripte di Lieberkühn, che si trovano nella sottostante lamina propria. Nei pressi della base di ogni ghiandola, le divisioni delle cellule staminali producono continuamente nuove cellule epiteliali. Queste nuove cellule vengono spostate continuamente verso la superficie intestinale e, in pochi giorni, raggiungono l'apice di un villo, da cui poi vengono riversate nel lume intestinale. Questo processo rinnova la superficie epiteliale e aggiunge enzimi intracellulari al chimo. Le cripte intestinali contengono inoltre cellule enterocromaffini responsabili della produzione di parecchi ormoni intestinali (compresa colecistochinina e secretina) ed enzimi ad attività antibatterica. Lamina propria La lamina di ciascun villo contiene numerose cellule linfatiche, molti noduli linfatici, una estesa rete di capillari che assorbono e trasportano le

Sostanze nutritive al circolo portale epatico. Inoltre, ogni villo contiene un capillare linfatico, detto vaso chilifero, che trasporta le sostanze che non entrano nei capillari locali. Queste sostanze come i grossi complessi lipidici legati a proteine (chilomicroni) che conferiscono alla linfa un aspetto lattescente (viene pertanto chiamata chilo, da cui il termine vaso chilifero), tramite il dotto toracico raggiungeranno infine il circolo venoso.

Durante l'assorbimento, deboli onde nevistaltigi: muovono lentamente il materiale lungo l'intestino tenue. Il controllo del movimento avviene principalmente ad opera di riflessi nervosi mediati dai plessi sottomucoso e mioenterico. La stimolazione parasimpatica aumenta la sensibilità di questi riflessi e accelera le contrazioni peristaltiche e i movimenti di segmentazione. Tali contrazioni e movimenti, che promuovono il rimescolamento del contenuto intestinale, in genere sono limitati entro pochi cm dallo stimolo originario.

Quando il cibo entra nello stomaco, ha inizio una serie di movimenti intestinali coordinati che proseguono poi allo scopo di spingere il materiale dal duodeno verso l'intestino crasso. Durante queste fasi, l'apertura della valvola ileocecale permette il passaggio del materiale nel crasso. La secrezione dell'intestino tenue e delle ghiandole annesse è controllata dal SNC e da ormoni. Le secrezioni dell'intestino tenue sono indicate collettivamente con il termine succo intestinale. L'attività secernente viene avviata da riflessi locali e dalla stimolazione parasimpatica vagale. La stimolazione simpatica, invece, inibisce la secrezione. Le cellule enteroendocrine duodenali producono secretina e colecistochinina, ormoni che coordinano le attività secretorie di stomaco, duodeno, fegato e pancreas. INTESTINO CRASSO - L'intestino crasso, a forma di ferro di cavallo, i
Dettagli
A.A. 2021-2022
7 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Vero2002-galliera di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Rimondi Erika.