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SCOPO OGGETTIVO → GIUDIZIO DETERMINANTE.
È in questo momento che Kant divide la bellezza in due categorie:
- la bellezza libera: soggetta a giudizio estetico. Non presuppone alcun concetto o scopo di ciò che l'oggetto deve essere. Bellezze giudicate tale secondo la loro FORMA PURA (es. fiori, conchiglie, quello che "piace liberamente e per sè", i disegni liberi, la musica senza testo);
- la bellezza aderente: il piacere che proviamo di fronte a tali cose cessa di essere un piacere estetico puro poiché è fondato sopra un concetto → UNIONE BELLO+BUONO;
4) MODALITA' del piacere che danno gli oggetti: "il bello è ciò che senza concetto è riconosciuto come oggetto di un piacere necessario". ogni rappresentazione è POSSIBILE che dia piacere. Quando una rappresentazione è piacevole, il piacere è reale, esiste. La questione della bellezza ha la pura casualità che qualcosa a
qualcuno piace, e l'individuo esige che piaccia anche agli altri in quanto dotati delle stesse facoltà intellettive → il bello ha una relazione necessaria col piacere estetico. Necessità che:
- non è teoretica oggettiva, perché non c'è modo di spiegare concettualmente il • libero gioco che fa provare piacere (riferimento alla sfera della conoscenza e della logica);
- non è pratica: per cui, mediante concetti di puro valore razionale, il piacere sia • la necessaria conseguenza di una legge oggettiva (riferimento alla sfera della morale);
- è necessità esemplare: necessità dell'accordo di tutti in un giudizio considerato • come esempio di una regola universale, che però non si può addurre. → principio soggettivo: piacere esemplare di un rapporto fra le qualità di una rappresentazione e le facoltà individuali, perché tutti gli uomini reagiscono alle stesse cose =>
Le caratteristiche umane universali fanno supporre che esista una base comune a tutti che consente di esprimere il giudizio del gusto (senso comune). Qual è la deduzione di Kant sul giudizio di gusto?
La deduzione di Kant sul giudizio di gusto è che la soggettività è universale: tutti gli uomini hanno la stessa soggettività, sensibilità. Il modo in cui l'individuo è, è lo stesso in cui lo sono tutti gli altri intorno a lui.
La Critica del Giudizio comprende due parti: l'analitica del Bello e l'analitica del Sublime. Sia il Bello che il Sublime trovano il loro fondamento in un rapporto dell'immaginazione con un'altra facoltà dell'animo: nel primo caso con l'intelletto, nel secondo con la ragione.
Il Sublime si lega alle potenze incontrollate, all'informe, all'illimitatezza. È uno spettacolo di realtà che supera l'immaginazione ed è però reale, si basa su.
sentimentidi minaccia e inquietudine. Superamento del limite della moralità. È un perturbante contemplato, da distinguere dal perturbante vissuto, ovvero la paura. Mentre il Bello nasce direttamente da un sentimento di agevolazione e intensificazione della vita, il Sublime nasce indirettamente dal momentaneo impedimento delle funzioni vitali e dall'effusione che ne segue → incompatibile con le attrattive. È un piacere negativo, dato che l'animo ne è alternativamente attratto e respinto. La retorica del Sublime si riscontra anche nella Bibbia e ha a che fare con la moralità (es. cacciata degli angeli dal Paradiso). In questo caso è una qualità interiore, un modo di essere. Può essere una tecnica comunicativa molto efficace, infatti molte pubblicità fanno leva sul Sublime, perché affermano la propria originalità mettendo a disposizione esperienze diverse da quelle ordinarie. Il Sublime nasce di fronte allagrandezza della Natura e di fronte alle sfide dell'uomo nei confronti della Natura: scoinvolge le aspettative ordinarie. Nel '600 in Inghilterra il "Sublime" era un'attributo dello stile letterario, in caso di eccellenza dell'eloquenza. Diventa poi sostantivo nel '700, all'epoca della soggettizzazione dell'esperienza, come categoria della Natura. Quindi, afferma Kant, dal concetto di "forma" si passa all'"informe", che supera le possibilità dell'uomo e del suo tentativo di addomesticamento. È una forma che sfugge al nostro controllo e alle nostre esperienze. Edmund Burke è stato il primo a distinguere bello da sublime, attraverso: 1) analisi delle passioni, ovvero auto-preservazione (dolore) e socialità (piacere); 2) qualità che suscitano quelle passioni. Sublime: oscurità, potenza, vastità, infinito, informe, dissonante. Bello: piccolezza, variazione graduale, delicatezza.colore. Infatti, le società contemporanee sono società del gusto. Oggi, una "buona società" è quella che condivide l'idea di "bei comportamenti" → codice etico
3) leggi per le quali simili qualità possono influire sul corpo ed eccitare le nostre passioni: l'uomo ha ricordi più vividi del dolore rispetto al piacere. L'uomo ha paura di ciò che non conosce, e da qui deriva l'importanza del nome, per dominare gli oggetti, o almeno cercare di farlo.
Kant distingue due tipologie di Sublime: il Sublime matematico, che ha a che fare con la grandezza, che sovrasta – l'uomo e lo fa sentire minuscolo. Riguarda l'ASSOLUTAMENTE GRANDE, non il comparativamente grande: l'INFINITO, ovvero la grandezza più grande di tutto. Si può rappresentare solo concettualmente, solo simbolicamente. In questo caso il Sublime attesta una facoltà dell'animo che supera ogni misura dei sensi,
Anche a livello di pensiero. Questo tipo di Sublime è impossibile da sperimentare con i sensi e con l'immaginazione; il Sublime dinamico: costituito dalla volontà umana di contrapporsi ai fenomeni naturali in quanto esseri intelligenti → controllare la forza della natura e superarla attraverso le invenzioni. L'uomo ha destinazione SOVRASENSIBILE e superiorità rispetto a tutto il resto della Natura, anche nelle sue manifestazioni più grandi di potere: l'uomo supera i propri limiti. Ad esempio, egli non può fisicamente volare ma per compensare ha inventato gli aerei. GENIO SUBLIME: disposizione innata dell'animo. Il genio non può fare a meno del gusto come non può fare a meno dell'immaginazione e dell'intelletto, e soprattutto dell'anima. La rappresentazione sublime è molto diversa dalla rappresentazione che evoca il sublime. Gli elementi artistici del sublime sono opposti agli elementi sublimi della Natura.
Il sublime, in arte, si ottiene per il massimo di RAZIONALITÀ, non di passione, attraverso un'organizzazione formale nella comunicazione del sentimento. Al contrario, se l'autore si abbandona al sentimento nella rappresentazione, sfocia nel ridicolo, o nel patetico, ovvero l'esatto opposto del sublime. es. la creazione → razionale. Tutto è al proprio posto, senza eccedere → rappresentazione sublime. =/= il bardo → troppi elementi → tenta di evocare il sublime. Sigmund Freud (1856-1939) Non solo bellezza: psicologia delle immagini Freud parte dai tre poli pulsionali individuali: ES: polo pulsionale della personalità, libido; - SUPER-IO: coscienza (leggi morali, educazione); - IO: parte organizzata della personalità, che deve fare compromessi. Secondo Sigmund, l'arte serve a riportare alla luce parti dell'anima che sono state confinate. L'arte svolge per l'artista lo stesso compito che lo psicanalista.svolge perl'individuo: libera dai propri demoni. Il perché affermi questo va ricercato anche nel contesto socio-culturale: Freud vive nell'epoca del Decadentismo (Estetismo), il cui corpo letterario era far diventare bello l'orrore (vedi Baudelaire e Wilde) → estrema importanza della forma. Tutto viene sacrificato a favore della bellezza formale, anche la moralità (morbosità, malattia, inconscio travestite da una bella forma. Si veda “Giuditta II” di Klimt, tipico esempio di femme fatale: una bellezza che può dare gioia ma può anche diventare minacciosa e pericolosa → lato oscuro della bellezza). Questo perché ci si può affezionare a un messaggio in virtù della sua bella forma. Lo psicanalista compara l'attività del poeta con il gioco del bambino, in quanto entrambi creano un loro mondo personale in cui operare. Tant'è che l'opposto del gioco non è il serio, ma ilREALE: il poeta si comporta come un bambino che gioca. Crea un mondo di fantasia che prende molto sul serio (spinto da una carica emotiva) e lo separa nettamente dalla realtà. Crescendo l'uomo smette di giocare, ma non rinuncia al piacere, semplicemente lo modifica, lo sostituisce: ora il gioco è mentale, frutto di pura fantasia (sogno ad occhi aperti: fase dell'adolescenza). Infatti, chi conosce l'uomo sa che questo, una volta provato un piacere, difficilmente riesce a rinunciarvi. Il bimbo non si vergogna del suo gioco, l'adolescente cerca invece di nasconderlo: afferma Freud che preferirebbe ammettere le sue colpe piuttosto che i suoi sogni ad occhi aperti. Quando l'adolescente diventa adulto, sviluppa desideri di accettazione sociale e affettiva. All'epoca, lo psicanalista distingueva tra desideri meramente erotici della donna e di autorealizzazione nell'uomo. Oggi questa distinzione non è più valida. Per tutto il periodo della
Vita individuale, la fantasia vive del rapporto dei nostri desideri con il tempo. Quando l'individuo fantastica, racchiude in un'unica rappresentazione tre tempi distinti: passato, presente e futuro. Infatti, la situazione attuale fa ricordare quanto sia stata piacevole in passato la realizzazione del desiderio, portandolo a volerlo provare di nuovo e proiettando questa brama in futuro.
Quali sono i mezzi del poeta? Per prima cosa, l'ars poetica, "intimo segreto del poeta". Essa permette di superare il senso di ripugnanza nell'individuo, rendendo più accettabile i contenuti attraverso la forma espressiva poetica, nonostante in sé questi siano disgustosi. "Il poeta addolcisce il carattere della sua fantasticheria egoistica con alterazioni e travestimenti, e seduce con la fonte di piacere puramente formale (estetica) che offre nella presentazione delle sue fantasie". Se un'opera è strumento per la somministrazione di un piacere,
allora è legittima. Se n