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PIL
Il contributo marginale di un fattore della produzione al PIL diminuisce quando aumentiamo la quantità impiegata di questo fattore, tenendo costanti dei rendimenti decrescenti). tutti gli altri (legge L'importanza della tecnologia e i fattori che la determinano La relazione tra i fattori della produzione e il PIL dipende dalla tecnologia. Il progresso tecnologico si traduce nella possibilità di produrre più output usando la stessa quantità di input. Le componenti principali della tecnologia sono due, la prima è la conoscenza. Una parte di queste conoscenze fa parte del capitale umano, ma un'altra è incorporata nello stock di capitale fisico a disposizione delle imprese. Il progresso tecnologico a volte avviene per caso, ma spesso è frutto di decisioni consapevoli, basti vedere la R&S (ricerca e sviluppo).CAPITOLO 21
La crescita economica La crescita economica degli USA tra il 1870 e il 2008 fu molto marcata, nonostante presentidelle fluttuazioni, come quella rappresentata dalla Grande Depressione. Il tasso di crescita si utilizza per misurare la variazione di una quantità nel tempo, in questo caso la variazione del PIL pro capite da un anno all'anno successivo: ΔPIL = PIL(t+1) - PIL(t) / PIL(t). La crescita esponenziale è quel tipo di crescita che avviene a un tasso approssimativamente costante, e si verifica se l'aumento del valore di una variabile (PIL(t+1) - PIL(t)) è proporzionale al valore corrente della stessa variabile (PIL(t)). È un processo cumulativo in cui ogni incremento si basa sugli incrementi precedenti, ciò implica che una differenza relativamente piccola dei tassi di crescita si traduce, dopo anni, in una differenza molto consistente nei livelli del PIL pro capite. La crescita esponenziale è la principale responsabile delle grandi disuguaglianze in termini di reddito pro capite. Il "catching up" è un processo di crescita economica in cui...La crescita delle economie relativamente più povere è favorita dall'uso di conoscenze e tecnologie già disponibili nei Paesi più ricchi. La crescita sostenuta è il processo di crescita in cui il PIL pro capite aumenta a un tasso relativamente stabile e per lunghi periodi di tempo. Come cresce l'economia di una nazione? La funzione aggregata della produzione Y=A x F(K,H) collega il PIL ai due fattori di produzione che sono il capitale fisico (K) e le unità di lavoro efficiente (H), ed è dipendente anche dal livello della tecnologia (A). Una nazione può quindi incrementare il proprio PIL aumentando lo stock di capitale fisico (K), le unità di lavoro efficiente (H), oppure migliorando la propria tecnologia (A). Lo stock di capitale fisico può essere incrementato con l'investimento, secondo un processo detto 'accumulazione del capitale fisico'. In un'economia chiusa e senza settore pubblico il redditoè uguale alla somma di consumo e investimento. L’investimento(I) proviene direttamente dal risparmio(S), pertanto I=S.
Una nazione con un tasso di risparmio più alto è una nazione che accumula capitale fisico più rapidamente, il che porterà ad una crescita più rapida del PIL.
Per sapere se e quanto un’economia aumenterà il proprio stock di capitale fisico dobbiamo comprendere le decisioni di risparmio delle famiglie.
Un tasso di interesse più alto incoraggia il risparmio, così come le aspettative sull’andamento futuro del reddito.
Ciò determina il tasso di risparmio di un’economia, ovvero la frazione di reddito che viene risparmiata, e si calcola:
Tasso di risparmio = risparmio totale/PIL
Cosa porta a una crescita sostenuta?
I rendimenti decrescenti del capitale fisico fanno sì che una quantità maggiore di capitale fisico si traducono in incrementi sempre più piccoli del PIL, e
Questo preclude qualsiasi possibilità che un'economia possa crescere in modo sostenuto semplicemente in virtù dell'accumulazione di capitale fisico. Stessa cosa vale per i rendimenti decrescenti del lavoro: pur aumentando la forza lavoro, e tenendo tutti gli altri fattori della produzione e della tecnologia costanti, ciascun lavoratore in più aumenterà il PIL di una quantità sempre minore.
Non cambierebbe neanche se aumentassimo il totale delle unità di lavoro efficiente migliorando il capitale umano, perché la vita di ciascun lavoratore si svolge entro un tempo finito.
Tutto ciò porta a una conclusione ovvia: per avere una crescita sostenuta serve un miglioramento delle conoscenze tecnologiche usate nella produzione. Il cambiamento tecnologico è il processo di invenzione, introduzione e entrata in uso di nuove tecnologie e prodotti che aumentano il livello del PIL, che può essere ottenuto con una stessa dotazione di
capitale fisico e unità di lavoro coefficienti. È il cambiamento tecnologico ad essere esponenziale: i miglioramenti tecnologici avvengono con un tasso abbastanza costante, e le nuove tecnologie si aggiungono allo stock di conoscenze derivante dalle innovazioni passate. Tutto ciò fa aumentare il PIL in una quantità proporzionalmente costante.
La storia della crescita della tecnologia
Il periodo che precede il 1800 si distingue per una caratteristica: l'assenza di crescita sostenuta. Prima di questo periodo il ritmo del cambiamento tecnologico era molto lento, inoltre per quanto potesse aumentare il PIL, questo non si traduceva in un aumento del PIL pro capite.
Da qui ebbe inizio il ciclo malthusiano, elaborato da Thomas Malthus, secondo cui un aumento del reddito aggregato conduce a un aumento della popolazione, che a sua volta determina una riduzione del reddito pro capite, che a sua volta causa una diminuzione della popolazione.
Prima del 1800 la fertilità diminuì.
e questo processo prese il nome di 'transizione demografica', che gli economisti tendono a condurre al movimento dalle aree rurali verso le città. La Rivoluzione Industriale L'inizio della fase di crescita sostenuta è da ascriversi alla rivoluzione industriale, ovvero la serie di innovazioni applicate ai processi produttivi che iniziò in Gran Bretagna alla fine del XVIII secolo. Le nuove tecnologie e conoscenze erano state prodotte prima della rivoluzione, ma la loro applicazione ai processi produttivi avvenne solo durante, e a seguito di questo evento. Crescita, disuguaglianza e povertà Il fatto che un'economia stia crescendo non garantisce che tutti possano beneficiare equamente di questa crescita. La crescita tende talvolta ad associarsi a una maggior disuguaglianza perché di fatto solo alcuni lavoratori o alcune industrie possono beneficiare delle nuove tecnologie. Crescita e povertà C'è una relazione negativa tra crescita economica e povertà.La crescita e la quota di popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà, anche se ciò non può essere preso come prova definitiva che l'aumento del PIL pro capite sia la causa della riduzione della povertà. La crescita riduce la povertà, ma solo se non si associa a un significativo aumento della disuguaglianza. Una possibile soluzione alla povertà è il commercio internazionale, che potrebbe esporre i Paesi meno avvantaggiati a contatto con Paesi più ricchi, al fine di favorire il trasferimento di conoscenze tecnologiche.
CAPITOLO 22
Cause prossime e cause fondamentali della prosperità
Il capitale fisico, quello umano e la tecnologia sono le cause prossime della prosperità. I fattori alla base delle disuguaglianze nelle cause prossime della prosperità sono le cosiddette cause fondamentali della prosperità.
-> ipotesi geografica: afferma che le disuguaglianze economiche nel mondo sono da attribuirsi
Principalmente ai fattori geografici, climatici ed ecologici (Montesquieu, Marshall). Ad oggi queste opinioni sono obsolete.
Hipotesi culturale: afferma che le disuguaglianze economiche nel mondo sono da attribuirsi principalmente a fattori culturali (esperienze condivise, dettami della religione, forza dei legami familiari, convenzioni sociali implicite).
Hipotesi delle istituzioni: afferma che le disuguaglianze nel mondo sono da attribuirsi a fattori istituzionali, ovvero al modo in cui le società si organizzano e a come distribuiscono gli incentivi tra gli agenti economici. Le istituzioni sono l'insieme delle regole formali e informali che regolano l'organizzazione della società, compresi i regolamenti e le leggi, formando il comportamento. Società differenti hanno di solito istituzioni differenti, con diversi sistemi di incentivi.
Il caso delle due Coree: La Corea del Sud è tra le economie che sono cresciute più velocemente negli ultimi 60 anni.
La Corea del Nord ha standard simili a quelli dell'Africa sub-sahariana. Le due Coree condividono la stessa posizione geografica, hanno lo stesso clima, lo stesso accesso al mare e la stessa esposizione alle malattie. Le profonde diversità istituzionali delle due Coree hanno dato vita a percorsi di sviluppo completamente diversi: mentre il sud è rimasto un'economia di mercato, come prima della separazione, il nord ha adottato una forma rigida di consumismo con poco spazio al mercato, alla proprietà privata e all'imprenditorialità.
Istituzioni economiche inclusive e estrattive sono regole sociali che riguardano le transazioni economiche e che determinano perciò il tipo di organizzazione economica prevalente e gli incentivi ai quali gli individui sono sottoposti. Si distinguono le istituzioni economiche inclusive e estrattive:
Istituzioni economiche inclusive: proteggono la proprietà privata, permettono e rispettano i
e precedenti. Le istituzioni estrattive cercano di proteggere gli interessi delle imprese e dei lavoratori esistenti, creando ostacoli per l'ingresso di nuovi concorrenti e limitando l'innovazione. Al contrario, le istituzioni inclusive favoriscono la proprietà privata, il rispetto dei contratti e il funzionamento efficiente dei mercati. Queste istituzioni promuovono la concorrenza e l'innovazione, consentendo alle imprese più efficienti di prosperare e alle nuove idee di emergere. Le economie inclusive sono caratterizzate da un ambiente favorevole agli imprenditori, che possono avviare nuove attività senza incontrare ostacoli eccessivi. Questo favorisce la creazione di posti di lavoro, la crescita economica e il benessere generale della società. In conclusione, le istituzioni economiche estrattive creano barriere all'entrata nell'industria dei mestieri e ostacolano la concorrenza e l'innovazione. Al contrario, le istituzioni inclusive promuovono un ambiente favorevole agli imprenditori e favoriscono la crescita economica.