Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 107
Riassunti per l'esame Le relazioni esterne dell'UE Pag. 1 Riassunti per l'esame Le relazioni esterne dell'UE Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti per l'esame Le relazioni esterne dell'UE Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti per l'esame Le relazioni esterne dell'UE Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti per l'esame Le relazioni esterne dell'UE Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti per l'esame Le relazioni esterne dell'UE Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti per l'esame Le relazioni esterne dell'UE Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti per l'esame Le relazioni esterne dell'UE Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti per l'esame Le relazioni esterne dell'UE Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti per l'esame Le relazioni esterne dell'UE Pag. 41
1 su 107
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L’UE

missione in Bosnia-Erzegovina o missione Atalanta in Somalia).

interviene inoltre integrando gli Stati potenzialmente fonti di instabilità

all’interno dell’Unione stessa (es. prospettiva europea degli Stati balcanici)

relazioni strette con gli “Stati vicini”

e contribuisce a stabilire (politica di

vicinato). Nei rapporti con gli Stati vicini inoltre particolare rilevanza ha il

tentativo di risoluzione del conflitto arabo-israeliano e israelo-palestinese.

L’UE si propone poi di assicurare il buon funzionamento dei meccanismi

internazionali e il rispetto del diritto internazionale, favorendo il

consolidamento di organi come la CPI o propositori di Convenzioni

(ONU, OMS, etc.). Si propone inoltre di sostenere nell’ottica di

multilaterali

rapporti multilaterali i rapporti, anche economici, con altre organizzazioni

come il Consiglio d’Europa, l’OSCE o l’UA.

di carattere regionale,

Dal punto di vista delle implicazioni politiche si invitano gli Stati membri a

dare maggiore sostegno alle Nazioni Unite e ad altre organizzazioni 85

internazionali, ma si punta soprattutto sulla necessità di aumentare le

missioni autonome dell’UE anche in tema di disarmo e non proliferazione

delle armi di distruzione di massa (si è mantenuto un certo riserbo a

impegnarsi in questo tipo di missioni militari) e di terrorismo (es. caso del

Mali).

Infine vi è un invito a trasformare le forze armate in forze più flessibili,

capaci di affrontare le nuove minacce. Tutti questi propositi, implementati nel

2003, trovano recepimento soprattutto in seguito al Trattato di Lisbona.

7.4.2 La Global Strategy frutto del lavoro dell’Alto

La Global Strategy, documento del 2016

per l’Unione Federica Mogherini

rappresentante (ora rappresentante anche

la Commissione perché periodo post-Lisbona), viene adottata dopo un lavoro

diplomatico molto ampio, che ha interessato non solo Stati membri, ma anche

Stati terzi, motivo per cui il linguaggio è a volte poco netto.

“globale” tutti gli aspetti dell’azione

La strategia è nel senso che riguarda

esterna, per cui vi troviamo considerazioni riguardanti politica estera e di

ruolo che l’UE

difesa, ma anche politica commerciale. Vi si definisce il

intende svolgere nella comunità internazionale a partire dal contesto

politico in cui si trova oggi, un contesto molto diverso da quello del 2003.

Certamente influisce sul mutamento delle condizioni la crisi del 2008, ma è

importante soprattutto il cambiamento del contesto attorno all’UE: si è

assistito ad un crollo a sud e sud-est (crisi in Libia e Siria) e ad est (conflitto

fra Ucraina e Russia), che vanno ad aggiungersi ai problemi già esistenti

(conflitti in Azerbaijan e Moldavia).

Si ritiene quindi necessario modificare la strategia elaborata nel 2003,

soprattutto per quanto riguarda strumenti e obiettivi. Principio cardine viene

identificato nel pragmatismo, poi declinato nei vari obiettivi. Fra questi

ultimi viene individuata la necessità di aumentare la resilienza degli Stati 86

nuovi strumenti quali l’autonomia

vicini con strategica. Tutti questi

elementi erano assenti nella strategia del 2003.

implica che l’UE,

Il pragmatismo senza ripudiare la strategia di

esportazione dei valori unionali, decida di cooperare anche con Stati non

disposti a rispettare questi valori (cfr. revisione politica di vicinato del

2015). Si sacrifica insomma in parte uno dei principi cardine dell’Unione in

nome della reazione ad alcune critiche situazioni sopravvenute.

Altra parola chiave è quella della resilienza, che tecnicamente si definisce

come la capacità di resistere a stress. Trasposta in ambito geopolitico questa

intende la capacità degli Stati di attuare riforme per resistere alle

L’UE si propone

pressioni di fonti di instabilità interne ed esterne. quindi

di aumentare la resilienza di Stati terzi, in un’ottica di garanzia della sicurezza

dell’Unione con strumenti quali accordi bilaterali per rafforzare

particolari capacità degli Stati vicini.

L’autonomia punta invece sul fatto che l’UE si

strategica renda conto che

esiste la necessità di potenziare la propria autonoma capacità di difesa,

anche rispetto alla NATO, in risposta soprattutto alla politica aggressiva della

Russia e all’uscita del Regno Unito, uno degli Stati di maggior collegamento

fra UE e NATO, e per far fronte alle carenze dei programmi nazionali, poco

cooperativi e scarsamente finanziati

Si evidenzia la necessità di investire in ricerca e tecnologia in materia di

difesa, invitando a impiegare circa il 20% del budget della difesa in questo

settore, e si rimarca il fatto che il Trattato di Lisbona già fornisce gli strumenti

per integrare la politica di difesa, enumerando un certo elenco di possibili

missioni militari congiunte (art.43 TUE):

1. Azioni congiunte in materia di disarmo;

2. Missioni umanitarie e di soccorso;

3. Missioni di consulenza e assistenza in materia militare;

4. Missioni di prevenzione dei conflitti e di mantenimento della pace;

5. Missioni di unità di combattimento per la gestione delle crisi.

Art.43 TUE

1. Le missioni di cui all'articolo 42, paragrafo 1, nelle quali l'Unione può ricorrere

a mezzi civili e militari, comprendono le azioni congiunte in materia di disarmo,

le missioni umanitarie e di soccorso, le missioni di consulenza e assistenza in ma-

teria militare, le missioni di prevenzione dei conflitti e di mantenimento della pace

e le missioni di unità di combattimento per la gestione delle crisi, comprese le mis-

sioni tese al ristabilimento della pace e le operazioni di stabilizzazione al termine dei

conflitti. Tutte queste missioni possono contribuire alla lotta contro il terrorismo,

anche tramite il sostegno a paesi terzi per combattere il terrorismo sul loro territorio.

2. Il Consiglio adotta decisioni relative alle missioni di cui al paragrafo 1 stabilen-

done l'obiettivo, la portata e le modalità generali di realizzazione. L'alto rappre-

sentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, sotto l'autorità del

Consiglio e in stretto e costante contatto con il comitato politico e di sicurezza, prov-

vede a coordinare gli aspetti civili e militari di tali missioni. 87

Si parla poi di cooperazione strutturata permanente (art.42, comma6

TUE e art.46 TUE), destinata ad un gruppo di Stati che soddisfano

particolari condizioni: 1) rispondere a criteri più elevati di capacità

militare; 2) aver sottoscritto impegni più vincolanti ai fini delle missioni

più impegnative. Art.42, c.6 TUE

6. Gli Stati membri che rispondono a criteri più elevati in termini di capacità mili-

tari e che hanno sottoscritto impegni più vincolanti in materia ai fini delle missioni

più impegnative instaurano una cooperazione strutturata permanente nell'ambito

dell'Unione. Detta cooperazione è disciplinata dall'articolo 46. Essa lascia impregiu-

dicato l'articolo 43. Art.46 TUE

1. Gli Stati membri che desiderano partecipare alla cooperazione strutturata per-

manente di cui all'articolo 42, paragrafo 6 e che rispondono ai criteri e sottoscrivono

gli impegni in materia di capacità militari specificati nel protocollo sulla cooperazione

strutturata permanente notificano la loro intenzione al Consiglio e all'alto rappre-

sentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

2. Entro tre mesi dalla notifica di cui al paragrafo 1, il Consiglio adotta una deci-

sione che istituisce la cooperazione strutturata permanente e fissa l'elenco degli Stati

membri partecipanti. Il Consiglio delibera a maggioranza qualificata previa con-

sultazione dell'alto rappresentante.

3. Ogni Stato membro che, in una fase successiva, desideri partecipare alla coopera-

zione strutturata permanente notifica la sua intenzione al Consiglio e all'alto rappre-

sentante.

Il Consiglio adotta una decisione che conferma la partecipazione dello Stato membro

interessato che risponde ai criteri e sottoscrive gli impegni di cui agli articoli 1 e 2 del

protocollo sulla cooperazione strutturata permanente. Il Consiglio delibera a maggio-

ranza qualificata previa consultazione dell'alto rappresentante. Solo i membri del Con-

siglio che rappresentano gli Stati membri partecipanti prendono parte al voto.

Per maggioranza qualificata s'intende quella definita conformemente all'articolo 238,

paragrafo 3, lettera a) del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

4. Se uno Stato membro partecipante non soddisfa più i criteri o non può più

assolvere gli impegni di cui agli articoli 1 e 2 del protocollo sulla cooperazione strut-

turata permanente, il Consiglio può adottare una decisione che sospende la parte-

cipazione di questo Stato.

Il Consiglio delibera a maggioranza qualificata. Solo i membri del Consiglio che

rappresentano gli Stati membri partecipanti, ad eccezione dello Stato membro

in questione, prendono parte al voto.

Per maggioranza qualificata s'intende quella definita conformemente all'articolo 238,

paragrafo 3, lettera a) del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

5. Se uno Stato membro partecipante desidera ritirarsi dalla cooperazione struttu-

rata permanente notifica la sua decisione al Consiglio, che prende atto del fatto che

la partecipazione dello Stato membro in questione termina.

6. Le decisioni e le raccomandazioni del Consiglio prese nel quadro della coope-

razione strutturata permanente, diverse da quelle previste ai paragrafi da 2 a 5,

sono adottate all'unanimità. Ai fini del presente paragrafo l'unanimità è costituita dai

voti dei soli rappresentanti degli Stati membri partecipanti. 88

L’UE si

La PESCO è stata attualmente notificata da parte di 23 Stati.

impegna con queste missioni a intervenire non solo nel vicinato, ma anche

in Asia centrale (anche nell’ottica di collaborazione regionale con l’ASEAN,

di cui si auspica l’evoluzione nel senso di un’organizzazione più integrata fra

gli Stati partecipanti) e in Africa centrale e addirittura si fa riferimento ai

conflitti nel Mar Cinese Meridionale. Lettura XI

XI. Shared Vision, Common Action: A Stronger Europe. A Global Strategy

for the European Union’s Foreign and Security Policy - High Representative

of the Union for Foreign Affairs and Security Policy

Il documento inizia con un tono diverso da quello del 2003, presentando un

l’UE si trova sotto la

contesto in cui il mondo vive un periodo di crisi e

minaccia di vari pericoli, tanto che i risultati conseguiti in termini di pace,

integrazione e prosperità economica sarebbero messi in questi

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
107 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher joeMarco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Relazioni esterne dell'UE e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Poli Sara.