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TEORIE DEL SERVIZIO SOCIALE

Premessa: il servizio sociale evoca l’importanza di teorie scientifiche a conferma del proprio status

accademico e professionale

Dibattito scientifico nel servizio sociale: il servizio sociale si confronta con la scienza ed ha

dovuto interrogarsi sulla sua specifica dimensione teorico-scientifica e con ciò che essa implica.

La prima stagione sul dibattito è stata caratterizzata dalla questione: il servizio sociale è arte o

scienza? È stata riconosciuta la compresenza di queste 2 anime.

La teoria cui si rifà il servizio sociale in parte tende a dare spiegazioni di un fenomeno

ricercandone le cause e le condizioni ma in parte è anche operativa cioè tratta di problemi reali,

percepibili emotivamente e sensibilmente e tende a dare spiegazioni funzionali.

Una prospettiva epistemologica: il servizio sociale, laddove si presenta un problema, prima

agisce e poi ricerca le teorie.

Tensione tra teoria e pratica: nel rapporto tra teoria e servizio sociale si fa una distinzione tra

teoria della pratica e teoria per la pratica.

La prima attiene ai processi osservativi induttivi che originano enunciati ricavati da generalizzazioni

empiriche in base alla descrizione e interpretazione della realtà operativa.

La seconda si riferisce alla costruzione di modelli di intervento attraverso il confronto con diverse

teorie delle scienze sociali.

Per dimostrare la fondatezza scientifica, gli assistenti sociali mettono in discussione le pratiche di

routine per porsi nuove domande conoscitive e per individuare le evidenze empiriche in risposta

agli interrogativi di azione. Un’altra possibilità è quella di procedere per tipologizzazioni attraverso

esempi concreti.

Un altro spunto critico è offerto dalla distinzione di Fargion tra una visione del mondo dominata dal

pensiero romantico e una dominata dal pensiero illuminista.

Il pensiero illuminista privilegia la dimensione astratta, considerando gli eventi come

manifestazioni accidentali indipendenti dal contesto e dalla storia.

Per il pensiero romantico il mutamento è qualcosa che non possiamo controllare su basi

razionali, gli individui non possono essere colti nella loro essenza razionale ma attraverso

l’intuizione.

Dibattito attuale: un importante contributo alla riflessione sulla teoria del servizio sociale è offerto

dalla trattazione di Malcom Payne “Modern Society Work Teory” (1997).

Il nodo sarebbe sciolto riconoscendo la distinzione tra una visione di teoria moderna-positivista e

una teoria postmoderna. Nella prima è scientificamente accettabile solo ciò che è osservabile, per

la seconda, invece, la conoscenza è una delle rappresentazioni umani della realtà.

Il pensiero postmoderno sembra aver influenzato fortemente il servizio sociale.

Nella ricerca dei riferimenti teorici utilizzabili, Payne distingue 3 aspetti compresenti e interagenti:

a) Le teorie applicative che rendono conto del perché un’azione risulta efficace in una certa

sequenza e circostanza

b) Le prospettive che esprimono i valori e le visioni del modello su un complesso di attività

umane

c) I modelli che descrivono ciò che accade nella pratica in via generale.

Donati e Folgheraiter utilizzano la prospettiva teorica relazionale. Per questi autori il lavoro

sociale è postomoderno e il suo compito è guidare la relazione per il perseguimento di mete

esistenziali di cui resta responsabile la persona, la famiglia, il gruppo, la comunità e la rete

relazionale.

Un ultimo aspetto è la multidimensionalità del servizio sociale. Dato che bisogna cogliere la

persona nella sua globalità è necessario adottare strumenti conoscitivi e costrutti teorici diversi in

base ai compiti di osservazione e di applicazione cui l’operatore sociale si rivolge.

Inoltre, si pone la prospettiva dell’eclettismo teorico. Epstein indica 5 modelli di eclettismo nelle

teorizzazioni e nelle pratiche di servizio sociale. Egli distingue:

1) Integrazioni sistemiche riferibili a modelli complessi che compongono tra loro prospettive

teoriche differenti

2) Modelli pratici personalizzati che comprendono le collezioni di idee e tecniche composte

dagli operatori

3) Sistematizzazioni selettive che riguardano l’inserimento di alcune elaborazioni teoriche

diverse all’interno di un modello di trattamento scelto

4) Approcci informali in base alla convenienza, riferiti al processo di inclusione di nuove idee

nel repertorio teorico-concettuale dell’operatore

5) Applicazioni occasionali che indicano l’utilizzo di diversi contributi teorici in base

all’opportunità del momento

A tali orientamenti di eclettismo concorre il contesto organizzativo entro cui il servizio sociale si

esprime.

Altri autori hanno tentato una categorizzazione in base all’approccio teorico.

Si distinguono gli approcci:

a) Individualista-riformista che tratta gli utenti/clienti entro una categorizzazione

organizzativo-burocratica dei problemi

b) Socialista-collettivista orientato alla mobilitazione collettiva per il cambiamento del

sistema sociale

c) Riflessivo-terapeutico orientato all’aiuto dell’utente/cliente per la sua soddisfazione

individuale

VALORI

Definizione: i valori sono oggetto di studio dell’etica che svolge una funzione di definizione di

valori e orientamenti generali e una funzione normativa per la prassi personale e sociale.

Per Weber i valori assumono una concezione normativa.

Per Kluckhohn i valori sono una concezione esplicita-implicita di un individuo o un gruppo, di ciò

che influenza la selezione tra i possibili mezzi, modi e fini dell’azione.

I valori possono essere classificati in base ad alcune dimensioni di fondo:

• Contenuto  valori economici, politici, estetici, religiosi

• Collocazione nella catena dei mezzi-fini  valori strumentali e finali

• Intensità  valori dominanti e devianti

• Organizzazione  gerarchia stabile e duratura, sistema di valori

I concetti di valori, diritti e principi sono quasi sempre usati come equivalenti ma i valori sono i

criteri simbolici la cui funzione è quella di orientare l’azione e di valutarne l’adeguatezza e i principi

sono definiti come guide all’azione strettamente connessi con i valori fondanti la professione e con

gli obiettivi ultimi che essa si propone di raggiungere.

Cenni storici: in occasione di un seminario svoltosi presso la Fondazione Zancan si è ribadito che

l’individuo è il valore più importante della vita sociale.

La crisi dei valori (1968) fu superata con l’adesione ad un progetto sociale condiviso che si rifaceva

ai valori-obiettivi emergenti:

• Decentramento politico e amministrativo

• Programmazione

• Partecipazione

• Integrazione dei servizi

• Universalità delle prestazioni

• Prevenzione

• Deistituzionalizzazione

Maria Dal Pra Ponticelli nel 1987 pubblica il primo testo di introduzione al servizio sociale italiano

nel quale sviluppa il tema degli atteggiamenti professionali, a partire dai valori e dai principi e dal

concetto che l’uomo è un valore dotato di potenzialità, capacità di autonomia, in grado di compiere

scelte consapevoli e di prendersi cura degli altri.

Francesco Villa propone 7 principi del lavoro sociale di cui 4 di natura etica:

1) Dignità professionale di ogni essere umano

2) Libertà della persona

3) Uguaglianza sociale e lotta all’emarginazione

4) Solidarietà sociale

I valori filosofi che hanno accompagnato nel tempo lo sviluppo e l’affermazione dei diritti umani

sono:

• Valore della vita

• Libertà

• Uguaglianza

• Non discriminazione

• Giustizia

• Solidarietà

• Responsabilità sociale

• Progresso

• Pace e non violenza

• Rapporto umano e ambiente

Dal riconoscimento di questi valori deriva il valore dell’uguaglianza tra tutti gli uomini e questo

significa contrastare qualsiasi discriminazione sociale.

Basi teoriche: i principi a cui si ispira il servizio sociale sono i valori democratici codificati nella

Carta costituzionale e nelle Dichiarazioni universali dei diritti dell’uomo.

Le radici dell’etica professionale sono riconducibili a 3 correnti di pensiero:

1. L’etica del servizio alla persona

2. L’etica della giustizia

3. L’etica della responsabilità

Dibattito attuale: nell’ultimo decennio si è data grande attenzione al tema dei diritti umani.

La dimensione etica è chiamata in causa quando l’intervento professionale deve affrontare i

problemi connessi al decretamento dei redditi, alla disoccupazione mentre l’offerta dei servizi e

interventi è sempre più esigua.

In questa dimensione i diritti civili sociali sono sempre più affievoliti e difficilmente esigibili

soprattutto a causa della crisi globale finanziaria.

METODOLOGIA DEL SERVIZIO SOCIALE

Premessa: il termine metodologia significa ragionamento, discorso sul metodo ed è la disciplina

che sottopone ad analisi le regole, i principi, i fondamenti del processo logico-relazionale che

orientano le procedure finalizzate alla conoscenza scientifica e all’ordine.

Cenni storici: il metodo verso il quale si orientò nei primi decenni del ‘900 il servizio sociale

statunitense fu la modalità di procedure delle discipline metodologiche e psicologiche.

Negli anni successivi si individuarono altre modalità di approccio per la conoscenza e l’operatività

dell’assistente sociale fino a giungere a individuare nel metodo processuale una modalità per

rispettare i valori di fondo del servizio sociale

Basi teoriche: nel corso del tempo sono state elaborate diverse teorie metodologiche:

A. Un tipo di impostazione basata sull’empirismo si pone come obiettivo la ricerca della verità

raggiunta attraverso procedimenti che guidano alla formulazione di deduzioni sulla realtà

oggettiva da esaminare

B. Un’altra impostazione si rifà al razionalismo e alla fenomenologia che cerca di giungere a

comprenderne il senso attraverso l’uso di una ragione romantica che tenta di andare oltre

la superficie del reale e formulare ipotesi sulla realtà da conoscere e su quella dell’agire.

Il servizio sociale si è orientato verso questa impostazione.

Il metodo processuale utilizzato dal servizio sociale:

• Ha l’obiettivo della comprensione

• Ha per oggetto la realtà esistenziale delle persone, delle comunità, delle istituzioni

• Segue un percorso induttivo basato sulla formulazione di ipotesi attraverso il confronto con

i modelli teorico-operativi del proprio ambito e la propria capacità di intuizio

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Publisher
A.A. 2016-2017
12 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Naliab di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi e metodi del servizio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bini Laura.