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Classe Monoplacophora
Sono piccoli molluschi con una conchiglia bassa e arrotondata e un piede
strisciante. La bocca porta una radula caratteristica. In essi vi è la ripetizione
seriale di un certo numero di organi, hanno da 3 a 6 paia di branchie, due paia
di atri del cuore, da 3 a 7 paia di metanefridi, 1 o 2 paia di gonadi e un sistema
nervoso a “scala” con 10 paia di nervi pedali.
Classe Polyplacophpora
Conosciuti come chitoni, sono molluschi piuttosto appiattiti e presentano una
superficie dorsale convessa, protetta da otto placche calcaree articolate o
valve. Presentano un capo e organi cefalici di senso ridotti, ma alcuni chitoni
sono dotati di strutture fotosensoriali ( esteti), che attraversano le piastre.
Sono poco mobili, sedentari, e si spostano solo su brevi distanze per
alimentarsi. Per mangiare estroflettono dalla bocca un organo di senso
subradulare allo scopo di cercare alghe e animali coloniali circostanti. Tuttavia
il chitone Placiphorella velata è un’insolita specie predatrice che utilizza un
particolare lembo del capo per catturare la preda. Il mantello forma una
cintura intorno ai margini delle piastre e, in alcune specie, le sue pieghe
coprono in parte o del tutto le placche. Fra il piede e il mantello, vi è una fila di
branchie sospese pendenti. Il sangue pompato dal cuore triloculare,
raggiunge le branchie per mezzo di un’aorta e di alcuni seni. Due reni
(metanefridi) eliminano i prodotti di rifiuto dalla cavità pericardica verso
l’esterno. Due paio di cordono nervosi longitudinali si collegano nella regione
boccale. Gli organi di senso comprendono occhi posti sulle placche della
conchiglia e un paio di osfradi (organi chemiorecettori per saggiare l’acqua)
sono presenti nei solchi del mantello, vicino l’ano. I chitoni sono a sessi
separati. Gli spermatozoi, rilasciati dai maschi nell’acqua in uscita dalla cavità
del mantello, entrano nelle camere branchiali delle femmine dalle aperture
inalanti. Le uova fecondate sono rilasciate all’esterno singolarmente o in nastri
di consistenza gelatinosa. La larva trocofora metamorfosa direttamente in uno
stadio giovanile, senza passare per lo stadio di veliger.
Classe Scaphoda
Sono animali marini, sedentari, con corpo allungato ricoperto dal mantello e
una conchiglia tubulare aperta a entrambe le estremità. Il piede sporge
dall’apertura maggiore della conchiglia serve per scavare. Gli scambi gassosi
avvengono sulla superficie del mantello. Si alimentano per lo più di detriti o di
protozoi. Il cibo viene catturato dalle ciglia del piede o dalle protuberanze
ciliate dei lunghi tentacoli ricoperti di muco ( captacoli). I sessi sono separati e
formano una larva trocofora.
Classe Gastropoda
Sono spesso poco mobili, sedentari, poiché la maggior parte possiede
conchiglie pesanti e organi locomotori lenti. Quando presente, la conchiglia è
formata da un solo pezzo (univalve) e può essere spiralata o meno. Partendo
dall’apice, che contiene la spira vecchia e più piccola, le spire diventano poi
sempre più ampie e s’avvolgono attorno all’asse centrale, detto columella. La
conchiglia può essere destrorsa o sinistrorsa, a seconda della direzione
dell’avvolgimento a spirale, che è controllata geneticamente. Alcune specie
presentano un opercolo, una lamina cornea che chiude l’apertura della
conchiglia quando l’animale ritira il corpo al suo interno. La simmetria è
primitivamente bilaterale, ma a causa della torsione, un processo di
avvolgimento che avviene allo stadio di veliger, la massa viscerale diventa
asimmetrica.
Torsione: fra tutti i molluschi, solo i gasteropodi subiscono questo processo.
La torsione è un fenomeno particolare grazie al quale la cavità del mantello si
sposta dalla parte posteriore a quella anteriore del corpo. Tale fenomeno si è
probabilmente evoluto per ottenere una serie di vantaggi, per esempio, gli
osfradi possono saggiare meglio l’acqua se posizionati nella stessa direzione
di marcia e, il capo può essere retratto nella conchiglia.
Nella larva veliger l’ano è posteriore; non è visibile alcuna cavità del
1. mantello.
La conchiglia ruota fino alla posizione dell’adulto; i visceri ruotano di
2. 90°; la cavità del mantello è ora visibile.
L’ano e il mantello continuano a ruotare; la cavità del mantello si amplia.
3. L’ano ha ruotato di 180°; l’epitelio del mantello si organizza per allargare
4. la cavità; ad ampliamento ultimato si ha il gasteropode adulto.
Negli opistobranchi e nei polmonati si verificano gradi differenti di detorsione:
l’ano si apre sul lato destro o anche posteriormente.
Avvolgimento a spirale: i primi gasteropodi avevano una conchiglia
planospirale, a simmetria bilaterale, con tutte le spire giacenti su un singolo
piano, risultando, però, poco compatta. Allora l’evoluzione ha favorito la
produzione di una conchiglia con una forma conospiralata in cui ciascuna
spira era posizionata a lato della precedente, era tuttavia chiaramente
sbilanciata. Una migliore disposizione del peso si ottenne spostando la
conchiglia verso l’alto e posteriormente, in modo che il suo asse si trovasse
obliquo rispetto a quello longitudinale del piede. Di conseguenza, la branchia,
l’atrio e il rene di destra sono stati persi in quasi tutti i gasteropodi viventi,
portando ad una condizione di asimmetria bilaterale.
Nutrizione: Haliotis sale sulle alghe marine con il piede e le rompe in pezzi
con la radula. Alcune specie sono spazzine, nutrendosi di animali morti, altre
sono carnivore e lacerano le prede grazie ai denti della radula; molte prede
sono animali sessili, i quali vengono “brucati”. Altre specie, ad esempio
appartenenti ai muricidi o ai naticidi, hanno una proboscide estensibile che
utilizzano per perforare la conchiglia dei bivalvi, alimentandosi dei loro tessuti
molli. Dopo la macerazione compiuta dalla radula, la digestione è solitamente
extracellulare nel lumen dello stomaco o nelle ghiandole digerenti. Diversi
gasteropodi sessili, come alcune patelle sono filtratori ed usano le ciglia delle
branchie per convogliare le particelle alimentari, che vengono quindi
agglutinate con il muco e portate alla bocca.
Morfologia interna ed altre funzioni: la respirazione è spesso svolta da una
sola branchia. I polmonati hanno perso le branchie, e la parete vascolarizzata
della cavità del mantello è diventata un polmone. L’ano e il nefridioporo si
aprono verso l’esterno, vicino all’apertura del polmone (lo pneumostoma) e le
scorie sono espulse forzatamente con l’aria o l’acqua che fuoriescono dal
polmone. I polmonati d’acqua dolce devono affiorare in superficie per emettere
una bolla di gas dal polmone e per ripiegare il margine del mantello attorno
allo pneumostoma, in modo da formare un sifone dal quale prendere l’aria. La
maggior parte ha un singolo nefridio. Il sistema nervoso
comprende tra paia di gangli connessi da nervi. Gli organi sensoriali
comprendono occhi, statocisti, organi tattili e chemiorecettori. Il tipo più
semplice di occhio è una fossetta a forma di coppa nella pelle, rivestita da
cellule pigmentate fotorecettrici. Un’area sensoriale denominata osfradio,
posta alla base sifone inalante, è chemiosensoriale in alcune forme,
meccanorecettrice in altre.
Riproduzione: possono essere dioici o ermafroditi. Durante la copula nelle
specie ermafrodite, a volte, vi è uno scambio di spermatofore (pacchetti di
spermatozoi) in modo da evitare l’autofecondazione. I gasteropodi con le
caratteristiche riproduttive più primitive, rilasciano le uova e gli spermatozoi
nell’acqua di mare, dove avviene la fecondazione e gli embrioni schiudono
velocemente in trocofore libere. Nella maggior parte degli individui la
fecondazione è interna. Le chiocciole terrestri depongono uova in buche nel
terreno o sotto i tronchi. Alcuni gasteropodi acquatici depongono le uova in
masse gelatinose.
Classe Bivalvia
Sono molluschi con una conchiglia a due valve, quasi tutti filtratori sedentari e
usano la corrente prodotta dalle ciglia delle branchie per captare le minute
particelle alimentari. Mancano di un capo, di una radula e presentano scarsa
cefalizzazione.
Forma e funzione
Conchiglia: i bivalvi sono compressi lateralmente e le due valve della
conchiglia sono tenute insieme dorsalmente da un legamento a cerniera che
determina l’aperuta ventrale delle due valve. I muscoli adduttori lavorano in
maniera antagonista al legamento della cerniera: questo tende a far aprire le
valve, mentre i muscoli, contraendosi, tendono a chiuderle. Al di sopra del
legamento a cerniera vi è l’umbone che è la parte più vecchia della conchiglia.
Corpo e mantello: la massa viscerale è sospesa lungo la linea dorsale
mediana e il piede muscolare è attaccato antero-ventralmente alla massa
viscerale. Le branchie pendono verso il basso da entrambi i lati; ciascuna
branchia è coperta da una piega del mantello. I bordi posteriori dei
ripiegamenti del mantello formano le aperture dorsale esalante e ventrale
inalante. Le ciglia sulle branche e sulla superficie interna del mantello
determinano un flusso d’acqua in uscita che richiama acqua in entrata, la
quale, a sua volta, verrà filtrata dalle branchie.
Branchie: nella maggior parte dei bivalvi sono altamente modificate per
l’alimentazione e la filtrazione. Hanno filamenti affiancati connessi da giunzioni
ciliari o fusione di tessuto, formando così le lamelle che portano molti tubi
verticali. In questo modo l’acqua entra nel sifone inalante, sospinta dall’azione
delle ciglia, poi passa nei tubi attraverso i pori tra i filamenti nelle lamelle,
procede dorsalmente in una camera comune soprabranchiale e fuoriesce
all’esterno attraverso l’apertura inalante.
Alimentazione e digestione: sono per lo più sospensivori; la corrente
respiratoria porta sia ossigeno sia materia organica alle branchie. Le cellule
ghiandolari di quest’ultime e i palpi labiali secernono abbondante muco, e
questo imprigiona le particelle di cibo presenti nell’acqua. Nello stomaco,
muco e particelle alimentari vengono mantenute in rotazione dall’azione di
un’asta gelatinosa chiamata stilo cristallino, il quale permette la liberazione
degli enzimi digestivi che compiono la digestione extracellulare. Le pareti
ciliate dello stomaco suddividono poi le particelle alimentari e indirizzano
quelle utilizzabili verso la ghiandola digerente per la digestione intracellulare.
Locomozione: si muovono estendendo il piede muscolare attraverso l’apertura
fra le due valve. Il sangue viene pompato nel piede, lo rende turgido in modo
che agisca come un