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ELABORAZIONE DELLE IMMAGINI
Elaborazione delle immagini (image processing): tutte le operazioni eseguite su un'immagine per
trasformarla in modo da permettere da una parte un migliore utilizzo in una successiva analisi di tipo
quantitativo e dall' altra in modo da rendere più agevole l'estrazione di informazioni.
↓
Tutte le operazioni che rendono più facile il loro utilizzo e la loro interpretazione sia a livello qualitativo che
quantitativo.
Alcune operazioni le facciamo con fotointerpretazioni effettuate direttamente dall’occhio.
Ad esempio le ROI → foto interpretazione visiva, poi lanciamo delle operazioni del computer poi
reinterpretiamo con l’occhio umano
Fotointerpretazione (analista uomo)
- Completamente realizzato dall'esperto
- Processo di decisione ad alto livello
- Analisi multispettrale limitata
- Limitazione nella distinzione dei livelli di grigio (16) o toni di colore
- Facilità d'uso dell'informazione spazi aie (forma, dimensione, tessitura)
- Opera a piccola scala rispetto alle dimensioni del pixel
- Bassa accuratezza nel calcolo delle aree
- Soggettiva, concreta, qualitativa
Interpretazione automatica (computer)
- Richiesta limitata di interazione
- Processo di decisione a basso livello
- Possibilità di reale analisi multispettrale
- Capacità di analisi quantitativa di tutti i possibili livelli di grigio (256) o colori
- Limitazione, al momento, nelle tecniche che utilizzano l'informazione spaziale
- Opera a livello del singolo pixel
- Valutazione precisa delle aree
- Oggettiva, astratta, quantitativa
Streching lineare
Modalità per migliorare il contrasto
Disegniamo una lognormale in un diagramma, sullo stesso diagramma si rappresenta il modo con cui il nostro
software legge DN in e rappresenta DN out
Data value = DN in
Scrm = DN out
Diagramma con DN in entrata e DN in uscita
È una bisettrice del diagramma
Il problema è che i valori che stanno tra min e max, e sono tantissimi, vengono rappresentati in un piccolo
intervallo
Problema → intervallo piccolo quindi poco contrasto e spostato all’origine quindi poco luminosa, scura
Allora ENVI automaticamente applica uno streching lineare
Allora fa una funzione tra 0-min una funzione è sottosatura (valore nullo = 0 in output)
Invece tra min e max vengono utilizzati gli intervalli da 0 a 255
Tra max e estreno dei DN letti sovrassaturo tutto a 255
Le code rappresentano frequenza bassa quindi non è un grosso
problema fare questa approssimazione
Cambiamento dei coefficienti angolari → cambi il contrasto
Se distribuzioni bimodali → problema
Trasformazioni puntuali
Permettono all'utente di modificare la radiometria o il valore di grigio DN associato ad un pixel in modo che
il nuovo valore di grigio DN dipende unicamente dal valore del pixel, a differenza delle trasformazioni di tipo
spaziale in cui, come si vedrà, il nuovo
valore DN' associato al pixel dipende dai valori dei pixel vicini.
Miglioramento del contrasto
L'occhio umano è capace di distinguere un numero limitato, da 20 a 30, livelli di grigio.
Miglioramento del contrasto rende più facile per l'occhio umano apprezzare le sottili variazioni di grigio di
una immagine
Nella fase di rappresentazione dei dati attraverso la loro elaborazione è possibile intervenire sulla gamma
dinamica del segnale: questo tipo di elaborazione che tende a modificare il contrasto dell'immagine viene in
generale chiamato contrast stretching (letteralmente: stiramento del contrasto).
Espansione lineare del contrasto
Espande in modo lineare l'intervallo dei valori radiometrici x presenti nell'immagine in modo da portare il
valore minimo e il valore massimo a coincidere con il valore minimo e massimo della scala di intensità o
livello di grigio del dispositivo di visualizzazione.
La funzione di trasformazione g(x) è data dall'equazione:
dove DN' sono i numeri indice o livelli di grigio dell'immagine trasformata, K0 e K1 e sono i numeri indice
minimo (Min) e massimo (Max) dell'immagine originale, cioè gli estremi dell'istogramma, mentre 255 è
l'intervallo dei livelli di grigio rappresentabili sul monitor.
Caratteristica di questo miglioramento lineare del contrasto → non modifica la forma dell'istogramma e
quindi preserva le relazioni di radianza.
Trasformazioni locali
Elaborazione per mettere in evidenza informazioni o dettagli di caratteristiche spaziali.
Frequenza spaziale di una immagine: numero di cambiamenti del valore numerico DN dei pixel per unità di
distanza per ogni singola parte dell'immagine.
Indica quindi il ritmo di variazione dei livelli di grigio di una immagine:
variazioni lente dei valori numerici dei pixel dell'immagine → basse frequenze,
variazioni brusche di tali valori → alte frequenze,
valore numerico dei pixel è costante → frequenza spaziale nulla.
Anche le immagini → formate da un insieme di tante componenti di frequenza:
basse frequenze LF (low frequency) →legate informazioni relative a superfici per lo più omogenee o
con variazioni di intensità lente,
alte frequenze HF (high frequency) → legate informazioni relative alle discontinuità fra superfici con
caratteristiche diverse.
Filtri nel dominio spaziale
Scopo → ottenere una riduzione del rumore o un effetto di lisciamento (smoothing), oppure quello di
produrre una esaltazione di particolari (sharpening) e la messa in evidenza di dettagli di tipo spaziale, come
elementi lineari o contorni.
Filtro passa-basso
LPF (Low Pass Filter)
Obiettivo → diminuire la frequenza spaziale dell'immagine,
Metodo più semplice → applicare all'immagine uno dei seguenti dei
nuclei di convoluzione, rispettivamente di dimensione 3x3 e 5x5.
Corrisponde a calcolare la media aritmetica dei valori dei pixel dell'intorno 3x3 e 5x5 del pixel da trasformare
e a sostituire al pixel centrale di coordinate (i, j) il valore della media così calcolata.
Operazione di convoluzione → ripetuta facendo scorrere il nucleo della convoluzione in modo che sia
centrato man mano su tutti i pixel dell'immagine (filtro passa-basso=media viaggiante)
Effetto → rendere più omogenei i valori dell'immagine → omogeneità = basse frequenze spaziali
→ immagine risultante appare più lisciata o più sfocata.
= dimensioni del nucleo di convoluzione ↑ = effetto di lisciamento (smoothing) ↑
Effetto si estende anche ai bordi degli oggetti → evidente perdita degli elementi di discontinuità.
Ovviare a tale problema → uso di una soglia 8 da applicare al filtro passa-basso
dove 8 è un prefissato valore della soglia, che permette di determinare se il pixel si discosta poco dagli altri
da poter essere considerato come rumore e quindi essere sostituito con il nuovo valore DN', o vada invece
conservato costituendo una informazione significativa.
Filtro passa-alto
HPF (High Pass Filter)
Scopo → aumentare la frequenza spaziale → mettere in evidenza i bordi o i contorni fra gruppi di pixel
omogenei, e esaltare nell'immagine le zone di transizione tra valori differenti.
Realizzato applicando all'immagine un nucleo di convoluzione caratterizzato da:
coefficiente positivo → elemento centrale
coefficienti negativi → altri elementi
immagine risultante:
più incisa (sharp) e più evidenti le informazioni di dettaglio locale.
istogrammi delle immagini → tipica forma di curva di distribuzione normale o gaussiana.
Deformazioni della ripresa e correzioni geometriche
Principali tipi di deformazioni spaziali → fattori legati alle relazioni geometriche del sistema sensore -
piattaforma bersaglio
Sono:
movimento relativo della Terra e del satellite
caratteristiche di acquisizione dei sistemi a scansione (ampiezza del FOV e ripresa non nadirale)
curvatura della Terra e presenza del rilievo della superficie terrestre
variazioni di posizione della piattaforma (assetto e velocità) durante l'acquisizione dell'immagine.
Correzione geometrica → due diversi approcci:
Metodi analitici
modello per ricavare le formule di correzione → Metodi rigorosi
consentono di correggere errori dovuti:
o al sistema di acquisizione (satellite, sensore, ecc.)
o agli effetti di osservazione della Terra (rotazione e curvatura terrestre, rilievo, ecc.)
Correzioni per fenomeni che sono di natura ben definita con effetti sulla geometria dell'immagine
sono prevedibili e costanti nel tempo.
Richieste → conoscenza a priori di informazioni legate all'assetto e alle caratteristiche del sensore.
Generalmente sono correzioni di sistema perché applicate direttamente presso le stazioni di
acquisizione delle immagini prima di essere distribuite agli utenti.
Metodi sintetici
determinare una relazione matematica fra le coordinate dei pixel nell'immagine e le coordinate dei
corrispondenti punti sulla superficie detti punti di appoggio a terra (GCP - Ground Control Points)
metodi indipendentementi dalla natura e dal tipo di deformazioni presenti nell'immagine.
Utilizzate da qualsiasi utente → no conoscenza del tipo di sensore considerato e del tipo di immagine.
Richieste → riconoscimento dei punti di appoggio (manuale dall'esperto o semiautomatico)
Scelta dell'utilizzo → funzione dell’utilizzo da fare delle immagini, se immagini a bassa risoluzione ed in
grande quantità processamento generalmente è automatico mentre se le immagini sono ad alta risoluzione
e richiedono una elevata precisione si utilizzano i metodi sintetici
Scopo generale → eliminare gli errori nella localizzazione del pixel, disponendo quindi gli elementi della
scena nella loro corretta posizione all'interno dell'immagine.
Alcuni errori:
Assetto e velocità della piattaforma
variazioni di posizione della piattaforma durante l'acquisizione dell'immagine
piccole variazioni direzione di osservazione → grandi variazioni area effettivamente osservata
o variazioni di altezza della piattaforma → cambiamenti di scala nell'immagine
o variazioni di velocità → cambiamenti di scala lungo la direzione della traiettoria
Deformazione geometriche provocati da variazioni di velocità e posizione della piattaforma che
trasporta il sensore.
parametri: beccheggio, imbardata e rollio
Interessano principalmente piattaforme aeree
Rotazione della Terra
Sistemi di scansione nei satelliti → richiedono un certo tempo per l'acquisizione di una immagine
Δt in cui la Terra ruota da ovest verso est, mentre il satellite si sposta lungo la sua orbita da nord
verso sud
Effetto