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K
m
1 espressa dalla formula riportata a sinistra in cui V è la
C velocità della diffusione facilitata, V è la velocità
max
massima, C è la concentrazione e K è la costante di Michaelis Menten.
m
Le proteine che mediano la diffusione facilitata sono le permeasi o proteine
facilitanti. Un esempio di diffusione facilitata è la diffusione facilitata del
glucosio. Le proteine che mediano la diffusione facilitata del glucosio sono le
glucosio permeasi, che sono proteine ubiquitarie. La GLUT-1 è
espressa nella
membrana dei
14 globuli rossi ed è selettiva per il glucosio, è costituita da 12 segmenti idrofobici
transmembranari disposti a cerchio e possiede l’ansa che congiunge i segmenti
1 e 2 che è glicosilata e si trova nel versante extracellulare mentre le altre anse
e le porzioni N e C terminali sono rivolti al lato citoplasmatico. La GLUT-2 ha una
bassa affinità per il glucosio e per questo è presente nelle cellule ß del
pancreas. Infatti le cellule ß del pancreas devono essere sensibili ad alte
variazioni di glucosio perché devono attivarsi e rilasciare insulina solo in caso di
iperglicemia. La GLUT-3 è l’isoforma con maggiore affinità per il glucosio ed è
presente nelle cellule nervose dove, anche in caso di ipoglicemia, non deve mai
mancare l’apporto di zucchero e quindi devono essere in grado di captarlo
anche a concentrazioni bassissime. La GLUT-4 è inserita nella membrana di
vescicole intracellulari ed è specifica per il glucosio. Mentre la GLUT-5 trasporta
preferenzialmente il fruttosio.
2. Trasporto attivo: in cui è necessario che la Km del sito di trasporto si modifichi
durante la transizione da uno stato all’altro. Tale sito deve avere una Km minore
della concentrazione del ligando quando è nello stato in cui è esposto al lato
della membrana dove il ligando ha bassa concentrazione, in modo da poterlo
legare rapidamente; e deve invece avere una Km maggiore della
concentrazione del ligando nello stato in cui è esposto all’altro lato della
membrana dove la concentrazione del ligando è elevata per consentire la sua
rapida liberazione. Quando il trasporto mediato attivo cessa ha creato un
gradiente di concentrazione ai due lati della membrana. L’energia necessaria al
carrier per compiere questo trasporto viene reperita dall’idrolisi dell’ATP o
dall’assorbimento di luce di una determinata lunghezza d’onda. I trasporti attivi
si suddividono in:
Trasporti attivi primari:
a) Un esempio di trasporto attivo è la pompa sodio-
potassio-ATPasi. È un enzima che si trova nella membrana della cellula, è un
carrier antiporto che trasporta sia sodio che potassio contro gradiente di
concentrazione usando l’energia che deriva dall’idrolisi di ATP convertito in
ADP. Il suo compito è quello di mantenere costante la differenza di
concentrazioni ioniche ai due lati della membrana. Lo ione sodio più
abbondante dal lato extracellulare tende ad entrare nella cellula sia perché
sul lato citoplasmatico ha una concentrazione inferiore, sia perché è carico
positivamente e va a bilanciare le cariche negative del citoplasma. La
combinazione delle due forze chimica ed elettrica che agiscono sul sodio è il
suo gradiente elettrochimico, cioè la forza netta che lo fa muovere. Il
gradiente elettrochimico del potassio invece fa uscire questo ione dalla
cellula, infatti la forza chimica che agisce in direzione opposta a quella
elettrica prevale e il potassio esce perché all’esterno è meno concentrato. La
pompa sodio-potassio trasporta ioni sodio all’esterno e gli ioni potassio
all’interno, quindi contro i loro gradienti elettrochimici.
Meccanismo d’azione:
grazie alla sua elevata
affinità per il sodio la
pompa lega 3 ioni sodio
dal lato citoplasmatico,
essa viene subito
fosforilata cioè riceve un
gruppo fosfato da una
molecola di ATP. La
fosforilazione induce un
cambiamento di
conformazione riduce
l’affinità per il sodio e lo
espone allo spazio
15 extracellulare in questa conformazione invece alta l’affinità per il potassio. Una
volta rilasciato il sodio la pompa lega due ioni potassio questo provoca il rilascio del
gruppo fosfato e il ritorno alla conformazione precedente. Il potassio viene liberato
nel citoplasma perché a questo punto è più alta all’affinità per il sodio E quindi il
ciclo ricomincia. Un ciclo dura circa 10millisecondi, l’espulsione di sodio e l’ingresso
di potassio conserva i gradienti chimici dei 2 ioni cioè fa si che la loro
concentrazione rimanga sempre diversa tra interno ed esterno della cellula questa
la caratteristica fondamentale per il funzionamento cellulare ad esempio per
mantenere il giusto turgore della cellula per importare sostanze come glucosio o
aminoacidi inoltre contribuisce a mantenere il potenziale di membrana poiché
l’attività della sodio potassio ATPasi comporta uno spostamento netto di una carica
positiva all’esterno. La pompa è bloccata dall’ouabaina e consuma 1/3 o più del
metabolismo basale.
Altri esempi di trasporti attivi sono:
Pompa idrogeno-potassio-ATPasi
- che è un antiporto elettroneutro cioè per ogni
ciclo completo di trasporto, idrolizzando una molecola di ATP, estrude due ioni
+ +
H e intrude due ioni K
Pompa calcio-ATPasi
- che intrude due ioni calcio ed estrude un certo numero di
ioni idrogeno per ogni molecola di ATP idrolizzata. Fanno parte di questa
famiglia le pompe SERCA.
b) trasporti attivi secondari: Sono trasporti che non utilizzano
direttamente l’ATP ma utilizzano:
- i gradienti di concentrazione ionica,
- i gradienti di concentrazione di molecole
organiche
- i gradienti di potenziale transmembranario
Il trasporto può avvenire tramite simporto o per
antiporto: nel primo caso il gradiente di
concentrazione generato trasportatore
secondario È contrario a quello che muove
substrato motore mentre ha la stessa direzione
secondo caso. Esempi di trasporti attivi secondari sono:
Simporto sodio glucosio:
- le proteine (SGLT) che operano questo trasporto
trasferiscono verso l’interno della cellula una molecola di glucosio accoppiata
a due ioni sodio che si muovono consensualmente.
3) Trasporti mediati da vescicole: molecole e aggregati sopra molecolari di varie
dimensioni posso entrare uscire dalle cellule racchiusi in vescicole. Questa via di
transito salta il filtro di selettività rappresentato dei trasporti transmembranari. Tipi di
trasporti mediati da vescicole:
Endocitosi:
- permette passaggio delle sostanze in entrata, che a sua volta si
divide in pinocitosi e fagocitosi in base alle dimensioni della vescicola.
Esocitosi:
- inizia con l’adesione alla superficie interna della membrana
plasmatica di una vescicola in arrivo dal citoplasma, carica del materiale che
deve essere espulso dalla cellula. Seguono la fusione dell’apertura della
vescicola, che rende libero il suo contenuto nell’ambiente extracellulare.
L’esocitosi può essere costitutiva (quando le vescicole sono pronte vengono
subito rilasciate) oppure regolata (in cui le vescicole pronte vengono
immagazzinate vicine alla membrana e rilasciate in secondo momento in
risposta ad un segnale.)
Transcitosi:
- processo con cui alcune macromolecole vengono trasportate da
un lato all’altro di una cellula, nella quale entrano per endocitosi e dalla
quale escono per esocitosi, attraversandone il citoplasma racchiuse in
vescicole.
16 LEZIONE 4
Il potenziale di membrana: per potenziale di membrana (∆V) si intende la
differenza di potenziale elettrico tra il citosol o liquido intracellulare (che
presenta cariche negative) e lo spazio extracellulare (che presenta cariche
positive) ∆V = V - V .
in ex Tutti i compartimenti del nostro
corpo sono in equilibrio
osmotico ma non in equilibrio
+
chimico. Il potassio (K ) è il
catione principale all’interno
della cellula, mentre il sodio
+
(Na ) è il principale catione
-
extracellulare. Il cloro (Cl ) è il
principale anione extracellulare,
mentre fosfati e proteine (con
carica negativa) sono anioni
intracellulari ed è per questo che non avremo mai l’equilibrio chimico. Inoltre il
potenziale di membrana si origina dalla presenza di canali ionici che
determinano la permeabilità selettiva della membrana. In un sistema
all’equilibrio il movimento dei cationi fuori dalla cellula determina l’alterazione
del gradiente di concentrazione. La parola “potenziale” indica che il gradiente
elettrico è una fonte di energia accumulata o energia potenziale proprio come il
gradiente di concentrazione. Per misurarlo si usano due elettrodi collegati ad un
voltmetro che misura le differenze elettriche tra i due punti. Un elettrodo si
trova nel citoplasma, l’altro nel LEC (liquido extracellulare). La differenza media
oscilla tra -60/-70mV a causa delle cellule eccitabili. Il segno negativo è dovuto
al valore del liquido intracellulare che è negativo rispetto al valore del liquido
extracellulare. Per le cellule non eccitabili il potenziale di membrana è 10/20mV.
L’unico ione che è in grado di muoversi secondo gradiente di concentrazione è il
potassio. Dato che nel liquido extracellulare non c’è il potassio, anche piccole
quantità di potassio che fuoriescono dalla cellula creano un gradiente di
concentrazione, lasciando le proteine cariche negativamente all’interno della
cellula. Queste attrarranno altri ioni potassio facendoli rientrare nella cellula fino
al raggiungimento dell’equilibrio.
Quindi la differenza di potenziale che si stabilisce all’equilibrio chimico tra due
soluzioni elettrolitiche separate da una membrana selettivamente permeabile
ad una sola delle specie ioniche presenti (i) viene detta potenziale di equilibrio
dello ione permeante (E ), tale differenza di potenziale dipende dalla differenza
i
delle concentrazioni che lo ione assume all’equilibrio ai due lati della
membrana. E = [i] – [i]
i in ex
Il potenziale elettrico, cioè la capacità delle cariche elettriche di compiere il
lavoro, determina il movimento di cariche elettriche, ovvero la corrente. La
corrente dipende dalla differenza di potenziale tra le cariche e dalla natura del
mezzo attraverso cui si spostano (resistenza). La legge di Ohm dice che:
V = R I dove V = differenza di potenziale, R = resistenza, I = corrente attraverso
il conduttore (cioè il mezzo in cui diffonde)
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