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La critica alla teoria descrittivista del significato
A partire dagli anni '70 verrà criticata la TEORIA DESCRITTIVISTA DEL SIGNIFICATO (Frege e Russell). Nella prima fase tra tutte le descrizioni definite solo una è il significato. Errore: pensare che vi sia solo una DD associata al nome proprio. Searle dice che a un nome proprio associata una disgiunzione di DD. KRIPKE 1940-... A 17 anni costruisce un sistema per assegnare il significato agli operatori modali. Concezione di MONDO POSSIBILE = variazione del mondo attuale. Mondo attuale è congiunzione di tutti gli enunciati ora veri. Da nozione di mondo possibile ridefinisce le nozioni modali di necessario, possibile, impossibile e contingente. Semantica = assegna un significato alle nozioni modali. Secondo la TEORIA DESCRITTIVISTA CLASSICA DEL RIFERIMENTO un nome proprio è una descrizione definita, il loro riferimento è lo stesso. Problemi: allo stesso nome proprio associate più DD, teoria sembra dire che una è la più importante ma...non ci dice come individuarla. Faapparire necessario tutto ciò che è contingente: produce necessità indesiderate. Searle rivedela teoria da un nome proprio una famiglia di DD. Nel 1972 scrive "nome e necessità". TEORIA DEL RIFERIMENTO DIRETTOO: per Kripke i NOMI PROPRI sono DESIGNATORI RIGIDI = designano in tutti i mondi possibili lo stesso individuo del mondo attuale (no le DD). Le descrizioni non sono necessarie. Le descrizioni non sono nemmeno sufficienti (esempio Godel-Schmidt). Anche se la DD identifica un solo individuo, il nome può anche non riferirsi a quell'individuo. Come un nome arriva a designare un oggetto? Vi è un BATTESIMO iniziale. Uso attuale legato da catena causale di tutti i precedenti usi del nome. Ogni parlante è anello di una catena. PUTNAM 1926-2016 Estensione = insieme delle cose delle quali il termine è vero. Intensione = concetto associato al termine. Tradizionalmente i significati sono statiConsiderati come entità mentali o astratte. Comprendere un termine era trovarsi in un certo stato psicologico "i significati stanno nella testa". Due termini possono avere stessa estensione ma intensioni differenti. L'inverso è impossibile. Concezione classica: intensione di un termine determina la sua estensione. Per Putnam concetto tradizionale di significato è TEORIA FALSA. Esperimento terra gemella. Acqua nel nostro mondo è H2O, in terra gemella è XYZ. Liquido su terra gemella è acqua? No. Nel 1750 non si sapevano le composizioni dell'acqua. Oscar1 e oscar2 quando parlano di acqua sono nello stesso stato psicologico, eppure estensione di acqua era diversa da terra a terra gemella. Estensione non è una funzione dello stato psicologico del parlante. NOMI PROPRI E TERMINI GENERALI: generali si riferiscono a sostanze o specie (oro e tigre). Per Putnam riferimento di questi termini è fissato come quello dei nomi propri.
L' estensione non dipende dallo stato delle nostre conoscenze. Se non so distinguere un olmo da un faggio, quando dico olmo il mio stato psicologico è diverso di quando dico faggio. Ma l'estensione rimane differente. I SIGNIFICATI NON STANNO NELLA TESTA. C'è qualcuno che sa distinguere olmi e faggi, non serve che tutti sappiano compiere questa distinzione. C'è una SOTTOCLASSE DI PARLANTI esperti che li sa riconoscere. La comunità linguistica è considerata come corpo collettivo. I significati non sono nella nostra testa: estensione di un termine dipende dal mondo e dalla comunità linguistica. Esternalismo sociale e metafisico. Comunità linguistica riconosce qualcuno come un parlante solo se supera gli standard minimi di competenza (diversi da cultura a cultura). Se uno dice "tigre" deve sapere qualcosa riguardo allo stereotipo delle tigri. Alle parole è associato uno STEREOTIPO. È lo standard minimo.Perché la comunità linguistica riconosca che il parlante ha acquisito una parola. Contro la tradizione Putnam sostiene che vi sono verità empiriche e necessarie. Termini come oro, acqua e tigre funzionano come gli indicali. Simile all'indicalità dei nomi propri di Kripke.
DAVIDSON 1917-2003
Individuare le caratteristiche che dovrebbe avere una teoria del significato. Fornire descrizione coerente del comportamento dei parlanti e delle cose note a interpreti e parlanti che permettono di comunicare. Non costruzione di linguaggio ideale perfetto ma linguaggio così com'è. Si discosta dalla svolta linguistica di Rorty. Metà anni '60: ritorno alla teoria. Vuole ideare TEORIA SISTEMATICA DEL SIGNIFICATO. Esclude i significati come entità. Teoria del significato senza significati. Condizioni per adeguata teoria del significato: sempre per una data lingua L, interrogarsi sulle condizioni che una teoria deve rispettare, distinguere
lingua naturale senza fare riferimento alla nozione di significato. Per fare ciò, si propone una teoria della verità di stile tarskiano, che utilizza una convenzione V per generare un enunciato bicondizionale della forma "e è vero in L se e solo se p", dove p è l'enunciato stesso o la sua traduzione in metalingua. Tuttavia, è importante sottolineare che questa teoria non identifica il significato con le condizioni di verità. Essa fornisce sia le condizioni di verità di un enunciato, sia un modo per indicare il significato di un enunciato. Ci sono quattro differenze rispetto alla teoria di Tarski: 1. La teoria rigetta i dubbi sull'applicabilità della teoria della verità alle lingue naturali. Invece, si avvicina a una notazione canonica utilizzando frammenti di una data lingua. 2. I V-enunciati devono essere resi relativi a un tempo e a un parlante, tenendo conto dell'aspetto indicale. 3. La teoria procede dalla verità anziché dal significato. 4. La teoria cerca di spiegare il comportamento di una lingua naturale senza fare riferimento alla nozione di significato.comunità di parlanti sia vera. La carità richiede di interpretare le affermazioni degli altri in modo da renderle il più coerenti e razionali possibile. La teoria della verità per L sostiene che un enunciato è vero se corrisponde ai fatti, ma come possiamo verificare empiricamente questa corrispondenza? Non possiamo semplicemente confrontare l'enunciato con i fatti, perché l'interprete radicale potrebbe non avere familiarità con la lingua in cui è formulato l'enunciato. Quindi, la traduzione dell'enunciato è solo una questione sintattica, mentre l'interpretazione richiede una comprensione semantica più profonda. Possiamo però fare affidamento su certi atteggiamenti generali che il parlante ha nei confronti degli enunciati. Ad esempio, se il parlante accetta un enunciato come vero prima ancora di interpretarlo, possiamo considerare questa accettazione come una sorta di evidenza di base. Questi enunciati accettati come veri sono i dati di partenza su cui l'interprete radicale può basarsi per cercare di capire il significato. Tuttavia, è importante mantenere salda la propria credenza mentre si cerca di interpretare il significato, e qui entra in gioco il principio di carità. Prima che l'interpretazione abbia inizio, il principio di carità ci permette di assumere che la maggior parte delle credenze della comunità di parlanti sia vera. In questo modo, possiamo interpretare le affermazioni degli altri in modo più coerente e razionale.parlante sono vere e coerenti. Asserzioni che sembrano false dipendono da nascoste differenze di linguaggio. Per avere una credenza falsa bisogna avere molte credenze vere. Scopo interpretazione non è l'accordo ma la comprensione.
GRICE 1913-1988
Indagine su condizioni generali che si applicano alla conversazione in quanto tale, indipendentemente dai suoi argomenti. Distingue i formalisti (1° Wittgenstein, analisi logica) dagli informalisti (2° Wittgenstein, linguaggio comune). Lui è filosofo del LINGUAGGIO COMUNE. Riduce il significato all'USO e cancella distinzione tra semantica e pragmatica. Ricerche degli uni e altri possono coesistere. Idea guida è che bisogna distinguere tra ciò che è detto e ciò che è implicato. Distinzione tra significato naturale e significato non naturale. Nel primo non vi è intenzione comunicativa, nel secondo c'è e c'è anche un codice convenzionale.
SNN
legato all'intenzione di comunicare qualcosa. Significato linguistico è caso di SNN. Significato convenzionale = mezzo che i parlanti hanno per lasciar intendere il significato inteso. Intenzione comunicativa si discosta da atteggiamento antipsicologista. Idea che comunicazione linguistica consista in processo di produzione e riconoscimento di intenzioni comunicative. Senza intenzione non vi è comunicazione. La conversazione è un comportamento razionale, cooperativo e orientato a uno scopo. Cooperare è razionale. Le conversazioni seguono una norma di comportamento regolato dal PRINCIPIO DI COOPERAZIONE = il tuo contributo alla conversazione sia tale quale è richiesto, allo stadio in cui avviene, dallo scopo accettato dello scambio linguistico in cui sei impegnato. 4 tipi di massime:- Quantità: - dà un contributo tanto informativo quanto è richiesto- Non dare contributo più informativo
- Qualità: dai un contributo che
Sia vero. Non dire ciò che credi essere falso e non dire ciò per cui non hai prove adeguate.
3. Relazione: sii pertinente
4. Modo: sii perspicuo. Evita oscurità, ambiguità, sii breve e ordinato.
5 modi in cui puoi violare una massima:
- Dissociazione: prendi le distanze da una singola massima
- Violazione nascosta: scopo di ingannare. Menzogna o linguaggio difficile
- Violazione apparente: sembra non conformarsi ma in realtà rispetta tutte le norme
- Violazione per conflitto: violi una massima per non violarne un'altra
- Sfrutti la prima massima della qualità
Quando viene violata una massima siamo spinti a fare un'IMPLICATURA: ci mettiamo alla ricerca di ciò che è implicato. Cercano di trovare un significato alternativo. Implicature CONVENZIONALI: proposizioni che vengono comunicate implicitamente dal significato convenzionale delle espressioni linguistiche che formano un enunciato. Implicature CONVERSAZIONALI: comunicate da
un parlante in modo implicito senza essere parte del significato letterale dell'enunciato proferito. Non sono generate da ciò che è detto ma dall'atto di dirlo. Sono indeterminate, calcolabili, cancellabili tramite proferimento a posteriori.
WITTGENSTEIN 1889-1951
Tractatus logico-philosophicus scritto durante prima guerra mondiale, terminato 1918 e pubblicato 1921. Nel 1922 pubblicato in inghilterra da Russell con grande introduzione.
Studiata nel circolo di Vienna, profonde perplessità per atteggiamento mistico. Nel 1911 Wittgenstein studiò a Cambridge con Russell, arriva a studio filosofia attraverso la matematica.
Interesse per la logica e tensione etica, problema della vita. Si arruola volontario nell'esercito austriaco, vuole con la guerra capire che uomo è in verità trovandosi faccia a faccia con la morte. Tractatus piccolo libro di grande difficoltà, 7 proposizioni. La settima dice: su ciò di cui non si può
parlare si deve tacere. Uso numerazione decimale a vantaggio bellezza opera.
Pensiero fondamentale: le costanti logiche non sono nomi. Non è un manuale