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A
Ultimo composto introdotto in terapia è il paliperidone, il maggior metabolita del risperidone con il
quale condivide il profilo farmacodinamico. Mentre il risperidone raggiunge il picco plasmatico dopo
un’ora da una singola dose orale, il paliperidone dopo 24h, giustificando così la sua
monosomministrazione quotidiana.
È utile soffermarsi sulle terapie con antipsicotici in gravidanza, soprattutto alla luce del fatto che
gravidanza non attese o non programmate sono più frequenti nelle donne psicotiche. Generalmente vi
è una comprensibile riluttanza all’assunzione di antipsicotici durante la gestazione a causa della loro
presunta fetotossicità. Tuttavia dati di letteratura sostengono che l’uso di fenotiazine e butirrofenoni,
utilizzati in passato per la terapia del vomito gravidico, non sembra apportare significativi rischi di
malformazioni o danni funzionali nella progenie. La clozapina nonostante sia priva di un sicuro effetto
teratogeno, non può essere consigliata in gravidanza per l’aumentato rischio di indurre “floppy infant
syndrome”(ipotonia), convulsioni e agranulocitosi neonatale. Dati sull’esposizione del lattante ai
neurolettici riguardano solo aloperidolo, flufenazina, e clorpromazina. Nonostante le scarse
concentrazioni di questi nel latte materno, alcune segnalazioni descrivono comparsa di letargia nei
bambini allattati da madri in terapia con clorpromazina.
Reazione avverse: Reazioni avverse dei neurolettici convenzionali
Ø
1) Sindromi extrapiramidali acute: l’acatisia, le distonie e il parkinsonismo rappresentano le forme
clinicamente più rilevanti.
L’acatisia è un disagio interiore o un’irrequietezza che spinge a movimenti degli arti inferiori e necessità
a cambiare posizione o alzarsi dalla sedia o a muovere passi, se in piedi. Può comparire in qualunque
momento durante il trattamento e spesso viene erroneamente interpretata come espressione di
agitazione correlata al quadro psicotico. Si ritiene che possa essere legata alle alterazioni della
trasmissione dopaminergica nei gangli della base. Tuttavia la mancanza in molti casi di un concomitante
parkinsonismo e talvolta la risposta positiva ai beta bloccanti lipofilici, come ad esempio il propanololo
capace di penetrare la BEE, lascia qualche dubbio su tale interpretazione. In numerosi casi nessun
provvedimento sembra efficace, al di fuori della riduzione o della sostituzione con un antipsicotico 115
atipico, a meno dell’aripiprazolo e in qualche caso della clozapina. Le distonie acute si manifestano
come contrazioni intermittenti o prolungate dei muscoli del tronco, del collo, della mandibola della
lingua e crisi oculogire. Le distonie si presentano con maggiore frequenza nei maschi di giovane età
trattati con alte dosi di neurolettici ad alta potenza. Il meccanismo responsabile è ritenuto un ipertono
della trasmissione dopaminergica nei gangli della base, che si manifesterebbe in concomitanza della
riduzione delle concentrazioni di farmaco. Il parkinsonismo è un effetto collaterale che si sviluppa in un
arco di tempo assai variabile. Consiste nella comparsa di rigidità e bradicinesia e con minore frequenza
di festinatio e tremore. Segni premonitori potrebbero essere ipomimia, e riduzione del pendolarismo
delle braccia durante la marcia. Meccanismo responsabile è il blocco della trasmissione dopaminergica
nigrostriatale e fattori di rischio vanno considerate l’età, la dose e la vulnerabilità della funzione
dopaminergica nello striato. Negli anziani o nei casi di particolare vulnerabilità tale effetto non recede
sempre con la sospensione della terapia.
2) Sindrome maligna da neurolettici (SMN): rappresenta una grave e talvolta fatale ADR caratterizzata da
ipertermia, segni extrapiramidali, alterato stato di coscienza, acidosi metabolica, iperpotassiemia,
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incremento dei globuli bianchi (>15000/mm ) e del CPK (Creatinfosfokinasi) (>300U/ml), disfunzione del
sistema autonomo con fluttuazioni pressorie, aritmie, dispnea e incontinenza. La sindrome tuttavia è
stata osservata anche dopo l’uso di farmaci privi di attività antipsicotica come ad esempio la
metoclopramide, e per molti aspetti è clinicamente indistinguibile dalla catatonia letale, già nota prima
dell’introduzione dei neurolettici. È più frequente con l’uso di alte dosi di composti ad alta potenza e
compare di solito all’inizio della terapia. Un rapido ed intenso blocco della trasmissione dopaminergica
nell’ipotalamo è ritenuto causa di una disfunzione del centro termoregolatore e del sistema autonomo
mentre il blocco a livello striatale è ritenuto responsabile della rigidità muscolare, che a sua volta
contribuisce all’ipertermia. È più frequente nei giovani maschi e studi di genetica hanno indicato alcuni
polimorfismi riguardanti il recettore D2 e alcuni recettori per la serotonina (viste le somiglianze con la
sindrome serotoninica), quali potenziali responsabili della maggiore suscettibilità alla SMN. Infine
rientrano nel termine comune di SMN condizioni con caratteristiche cliniche simili ma percorsi
patogenetici diversi. Le discinesie tardive (DT) rappresentano un quadro di movimenti involontari che
insorgono comunemente dopo trattamento protratto. Tipicamente interessano la muscolatura
orofacciale e l’estremità; i movimenti peggiorano con l’attività fisica e scompaiono con il sonno.
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