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IL CIRCUITO DEI TASSI DI CAMBIO
Un aumento dei tassi d'interesse ufficiali (a parità di tassi esteri) favorisce l'afflusso di capitali dal resto del mondo. La domanda di valuta nazionale aumenta così come l'offerta di valuta estera. Ciò determina un apprezzamento del tasso di cambio nominale che, fermi restando i prezzi esteri, favorisce una diminuzione dei prezzi interni attraverso tre canali: il prezzo dei beni di consumo importati, il prezzo delle materie prime importate e la competitività delle merci.
IL CIRCUITO DELLE ASPETTATIVE
Il terzo circuito che analizzeremo attraverso il quale la PM può intervenire sul livello del tasso d'inflazione interno è collegato alle aspettative d'inflazione del settore privato. Questo circuito è il meno meccanico dei circuiti analizzati fino ad ora. L'idea su cui si fonda il circuito è che, una manovra monetaria restrittiva o la semplice aspettativa di una
La manovra del genere, se ritenuta efficace dagli operatori economici, li porta ad assumere degli atteggiamenti coerenti con la diminuzione del tasso d'inflazione, facilitando il compito della BC. Affinché il circuito delle aspettative di inflazione operi con successo è necessario che la BC goda di ampia credibilità e che le sue comunicazioni al mercato siano comprensibili. Solo in questo caso la manovra monetaria può essere incisiva sulle aspettative e sull'andamento effettivo dei prezzi.
4. IL CIRCUITO DEL VALORE DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE
Al di là dell'impatto di una variazione dei tassi d'interesse sulla propensione delle imprese a investire e su quella delle famiglie a consumare, l'intervento restrittivo da parte della banca centrale tende dunque a ridurre il valore della ricchezza mobiliare delle famiglie e il valore del capitale azionario delle imprese. Analizziamo separatamente i due effetti, partendo dalle
famiglie. Supponiamo che una famiglia italiana investa metà dei propri risparmi in titoli di Stato e metà in un fondo d'investimento azionario (secondo il principio della diversificazione degli investimenti finanziari). L'obiettivo che guida la famiglia nella scelta di come impiegare il proprio risparmio è quello di proteggerne il valore, incrementandolo il più possibile. Se i tassi di mercato salgono in maniera pronunciata, in risposta ad una manovra restrittiva della BCE, il valore di mercato dei titoli di Stato diminuisce quasi automaticamente, a meno che non vi siano fattori compensativi. Anche il valore delle azioni tenderà a diminuire, proporzionalmente all'impatto della manovra monetaria sulle aspettative di profitto delle imprese e sulla disponibilità generale di liquidità nel mercato finanziario. Ipotizzando che i consumi della famiglia in questione dipendano dal valore complessivo della ricchezza in suo possesso,è logico aspettarsi, diminuendo il valore della componente mobiliare ditale ricchezza, che i consumi diminuiscano. Se tutte le famiglie si comportano nello stesso modo,la caduta generale dei consumi si traduce in una diminuzione della domanda aggregata, del tassod’inflazione e del tasso di crescita del reddito reale (effetto ricchezza).Se la ricchezza delle famiglie è tenuta sotto forma di titoli a breve termine e/o di titoli indicizzati, èpossibile che le perdite in conto capitale provocate da una restrizione monetaria sianorelativamente basse. Se la caduta della Borsa e del prezzo dei titoli si accompagna ad un forterialzo nel prezzo delle case e se le famiglie possono ottenere prestiti al consumo offrendo leproprie case sopravvalutate in garanzia, come avvenuto negli Stati Uniti prima della crisifinanziaria del 2007-2008, gli effetti di una Politica Monetaria, operanti attraverso il circuito delprezzo delle attività finanziarie, ne risulteranno
attenuati.Il secondo canale attraverso il quale opera il circuito del prezzo delle attività riguarda il valore del capitale azionario delle imprese. Secondo una teoria che dobbiamo all'economista statunitense James Tobin, la propensione delle imprese ad investire dipende oltre che dai tassi d'interesse di mercato dal valore di un indice q (q di Tobin) definito come il rapporto tra valore di mercato dello stock di capitale di un'impresa e il costo di rimpiazzo di tale stock. L'idea è che all'aumentare (diminuire) del valore di q corrisponda un aumento (diminuzione) della propensione dell'impresa a investire. Tale aumento (diminuzione) riflette la maggior (minor) facilità dell'impresa a reperire risorse finanziarie attraverso l'emissione di azioni. Se il valore delle azioni diminuisce, spinto verso il basso da una manovra monetaria restrittiva, diminuirà anche il valore di q e con esso la propensione delle imprese ad investire.
In termini sintetici il circuito del prezzo delle attività opera secondo la logica seguente: <1055. CIRCUITO DEL PRESTITO BANCARIO> Il circuito del prestito bancario prevede che una manovra monetaria restrittiva, operata ad esempio attraverso una diminuzione della Base Monetaria nel sistema (rinnovo di P/T per un importo inferiore rispetto alla precedente operazione oppure operazioni definitive di drenaggio della liquidità) o tramite un incremento del coefficiente di riserva obbligatoria, β, che determina un incremento della riserva obbligatoria (RoB) con conseguente riduzione dei depositi (D) e dei prestiti (L). La diminuzione del volume di prestiti bancari si ripercuote negativamente sulla capacità di spesa dell'economia, colpendo in particolare quei soggetti (famiglie, piccole e medie imprese) che trovano nei prestiti bancari la principale fonte esterna di risorse (alternative sono il credito al consumo per le famiglie, il credito dei fornitori e la carta di credito).commerciale per le imprese). Analizziamo distintamente i singoli passaggi. La manovra monetaria restrittiva ha inizio con una diminuzione delle quantità di riserve presenti nel mercato interbancario. Lo strumento del quale la BC si serve per raggiungere questo obiettivo è una Operazione di Mercato Aperto (OMA) di segno restrittivo. La BC vende titoli al sistema bancario in cambio di liquidità. Sapendo che esiste un rapporto di proporzionalità diretta tra riserve e depositi bancari (vuoi attraverso il regime della 106 riserva obbligatoria, vuoi attraverso le riserve liquide), alla diminuzione delle riserve deve seguire una diminuzione più che proporzionale (in termini assoluti) dei depositi bancari. La diminuzione delle riserve liquide, riduce la propensione delle banche a prestare denaro all'economia. Guardando al sistema bancario come ad un circuito a tenuta stagna, la diminuzione dei prestiti si traduce in una diminuzione corrispondente dei
alla scadenza dei titoli: Mercati monetari: dove vengono scambiati titoli a breve termine, con scadenza inferiore a un anno Mercati finanziari: dove vengono scambiati titoli a medio e lungo termine, con scadenza superiore a un anno. In base al tipo di strumenti finanziari scambiati: Mercati del debito: dove vengono scambiati titoli di debito, come obbligazioni e titoli di Stato Mercati azionari: dove vengono scambiate azioni di società quotate in borsa Mercati dei derivati: dove vengono scambiati strumenti finanziari derivati, come futures e opzioni. 20.2. Funzioni dei mercati monetari I mercati monetari svolgono diverse funzioni nell'economia: 1. Fornire liquidità: i mercati monetari permettono agli operatori economici di convertire facilmente i propri titoli in denaro contante, garantendo la liquidità necessaria per far fronte alle esigenze finanziarie immediate. 2. Determinare il tasso di interesse: attraverso l'offerta e la domanda di titoli a breve termine, i mercati monetari influenzano il tasso di interesse di riferimento dell'economia. 3. Consentire il finanziamento a breve termine: le imprese e le istituzioni finanziarie possono ottenere finanziamenti a breve termine emettendo titoli monetari, come i certificati di deposito e le obbligazioni a breve termine. 4. Fornire strumenti di politica monetaria: la Banca Centrale può utilizzare i mercati monetari per implementare la politica monetaria, attraverso operazioni di mercato aperto e l'offerta di liquidità alle banche. 5. Garantire la stabilità finanziaria: i mercati monetari contribuiscono alla stabilità finanziaria, fornendo un canale di trasmissione delle politiche monetarie e consentendo la gestione del rischio finanziario. In conclusione, i mercati monetari sono fondamentali per il corretto funzionamento dell'economia, garantendo liquidità, finanziamenti a breve termine e strumenti di politica monetaria.alla tipologia si strumenti negoziati- Mercati monetari: dove gli strumenti negoziati sono a breve termine
- Mercati dei capitali: a loro volta classificabili in mercato obbligazionario (dove gli strumenti negoziati sono titoli di Stato a medio-lungo termine) e mercato azionario (dove gli strumenti negoziati sono le azioni).
- Mercati dei cambi: dove gli strumenti negoziati sono valute
- Mercati degli strumenti derivati: forward, future, opzioni e swap
Definizione dei mercati monetari
Nel mercato monetario non viene scambiata moneta, ma strumenti finanziari a breve termine e quindi altamente liquidi. Questi titoli hanno tre caratteristiche in comune:
- Vengono venduti per importi unitari molto elevati
- Hanno un rischio di insolvenza ridotto
- La loro scadenza è al massimo di un anno dalla data di emissione
Le transazione del mercato monetario non avvengono in un luogo particolare e generalmente i titoli di questo mercato hanno un attivo mercato secondario, ciò li
rende strumenti molto flessibili. Un'altra caratteristica dei mercati monetari è che sono all'ingrosso, ciò significa che la gran parte delle transazioni ha un valore elevato. 20.2.1. Perché esistono i mercati monetari? Perché spesso (in casi in cui l'asimmetria informativa non è particolarmente rilevante) i mercati monetari presentano condizioni favorevoli in termini di costo nel fornire fondi a breve termine per imprenditori. 20.3. Scopo dei mercati monetari L'espressione "mercato monetario" è perché i titoli che vi sono trattati sono a breve termine e altamente liquidi, sono vicini al concetto di denaro. Serve per le imprese o intermediari che vogliono allocare liquidità temporaneamente in eccesso (con un rendimento superiore ai depositi bancari), analogamente i mercati monetari possono essere fonti di fondi a basso costo per imprese, Stati ed intermediari. I mercati monetari inoltre sono degli strumenti.idonei per investire laliquidità in eccesso ed evitare il costo opportunità. Il mercato monetario è altresì utile per la trasmissione della politica monetaria da parte delle BC, poiché con la regolazione dei tassi di interesse può influire sulle decisioni di risparmio e investimento sulle scadenza brevi. Ossia è il mercato più legato ai tassi ufficiali (della BC). 20.4. Chi partecipa ai mercati monetari? Il Tesoro italiano emette i BOT Hanno la quota maggiore dititoli di stato 20.5. Strumenti del mercato monetario 20.5.1. Titoli di Stato a breve termine BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) in Italia Per finanziare il debito pubblico, il Tesoro italiano emette i BOT, che a fine 2017 erano 5,59% del totale dei titoli emessi. Sono titoli con durata di tre, sei e dodici mesi. Non staccano cedole e sono emessi a sconto (scarto di emissione) sul valore nominale (il loro valore a scadenza), il rendimento dell’investitore deriva quindi tra ilè di 100 euro.