Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
13 COME SI CREA UN FILM
Montaggio
L'utilizzo del montaggio consente la creazione di un senso che le immagini
oggettivamente non contengono, e che deriva soltanto dal loro rapporto.
È ora bene fare una differenziazione dei tipi di montaggio, che nella sua forma più
tradizionale è semplicemente invisibile:
1. Montaggio alternato
Alterna le inquadrature di due o più eventi che si svolgono contemporaneamente,
ma in posti differenti, che finiscono per convergere nello stesso luogo. Fu
Birth of a Nation
introdotta per la prima volta da Griffith in :
https://www.youtube.com/watch?v=NXxY1QWPBtc&t=281s
Altra tecnica introdotta da Griffith è la “macchina a precedere” (min 1.45).
2. Montaggio parallelo
A differenza del montaggio alternato, gli eventi non finiscono per incontrarsi,
Padrino
come due rette parallele. Un esempio è la scena del di Francis Ford
Coppola: https://www.youtube.com/watch?v=FKvHdfWwhYQ
3. Montaggio accelerato
Realizzato con la moltiplicazione di inquadrature sempre più brevi, per suggerire
l'idea dell'accelerazione;
4. Montaggio delle attrazioni
Rafforzamento del senso di un'immagine mediante l'accostamento di un'altra che
non appartiene necessariamente allo stesso avvenimento.
Il montaggio può essere utilizzato solo in precisi contesti; per esempio, non è
consentito al regista di aggirare col campo-controcampo la difficoltà di far vedere
due aspetti simultanei di un'azione. Bisogna che l'unità spaziale dell'avvenimento sia
rispettata.
Per Orson Welles la ricerca della profondità di campo corrisponde a una parziale
soppressione del montaggio, sostituito dai frequenti piani sequenza. In questo modo,
si può evitare di rinunciare agli effetti che si possono trarre dall’unità dell'immagine
nel tempo e nello spazio. Anche il neorealismo italiano mirò ad annullare il
montaggio, al fine di porre lo spettatore in un rapporto con l'immagine più vicino a
quello che egli ha con la realtà. Nel caso del montaggio analitico, invece, non ha che
da seguire la guida del regista.
Il regista che fa il découpage fa al posto nostro la discriminazione che ci spetta nella
3
vita reale. Accettiamo inconsciamente la sua analisi, ma ci priva della libertà,
perlomeno virtuale, di modificare il nostro sistema di découpage. Grazie alla
profondità di campo, lo spettatore ha la possibilità di scegliere cosa osservare.
Terminologia e trucchi
• Metodo Stanislavskij
Viene impiegato per ottenere un maggiore realismo durante le riprese. L'attore,
invece che simulare il pianto, lo induce attraverso pensieri che lo intristiscono
realmente, fino a farlo scoppiare in lacrime. In questo modo, se la scena deve
Il découpage è la tecnica con la quale il regista individua nella sceneggiatura le singole
3
riprese da effettuare, le numera, ed indica a margine il tipo di inquadratura che occorrerà. 14
essere nuovamente girata dopo un mese, gli basterà pensare a quel pensiero per
tornare ad essere triste "allo stesso modo". C'era una volta in America
De Niro per prepararsi a una scena nel film impiegò
addirittura due ore prima di poter salire sul palco.
• Taglio in asse
Passaggio da un'inquadratura larga ad una stretta sulla stessa ripresa.
• Soggettiva
Scena ripresa dal punto di vista di un personaggio.
• Livelli d'immagine
La creazione di più livelli (primo piano, secondo piano, sfondo...) aumenta sia il
dinamismo che la profondità.
• Immagine sfondata
Un’immagine sovraesposta, eccessivamente luminosa. Questo effetto è facilmente
evitabile attraverso dei filtri fotografici, ma può anche essere utilizzato come
Crash
espediente artistico (come nel caso della già citata scena di ).
• L'occhio umano è più sensibile al verde piuttosto che al rosso o al blu.
• Più è grande il sensore, più dati vengono acquisiti, e dunque migliore sarà la
qualità dell'immagine. A volte vengono vendute delle videocamere in 4k con un
sensore molto piccolo: in tal caso, l'immagine sarà fluida, ma di piccole dimensioni.
È quindi meglio una videocamera con un sensore più grande e in HD.
• La distanza migliore tra lo schermo cinematografico e il posto a sedere in un
cinema è il doppio della lunghezza della diagonale dello schermo. Questa
distanza è la stessa con cui il regista guardava la scena durante le riprese.
• Per avere il totale controllo di un’immagine bisogna utilizzare un attrezzo da
applicare sullo schermo della videocamera, che convoglia lo sguardo in un unico
punto. Questo perché, una volta proiettata su uno schermo grande, l'immagine
rivelerà molti dettagli che su un piccolo schermo possono spesso passare
inosservati.
• Per invecchiare un personaggio il trucco utilizzato consiste in un materiale
gelatinoso, che increspa la pelle simulando le rughe. Tuttavia, il materiale non
consente alla pelle di respirare, e fa sudare l’attore. Una volta sul set pieno di luci,
spesso il sudore crea delle bollicine, che fanno distaccare il trucco dalla pelle.
• Per creare un'immagine con un effetto "morbido", basta utilizzare una calza tesa
davanti all'obiettivo. Se si vuole acquistare il filtro dedicato, si tratta del "filtro FLU".
• Per rendere l'idea di una stanza buia con un raggio di luce che entra si può
cospargere l'area di incenso: questo darà corpo alla luce che entra, enfatizzando
il contrasto.
• I riflessi colorati cambiano drasticamente le riprese. Per ottenere degli effetti
particolari, basta accostare all’oggetto da riprendere una superfice del colore
desiderato.
• 2k, 4k, 8k = 2, 4 8 volte l'HD.
• Per fare una ripresa da una macchina evitando di far "saltare" l'immagine ad ogni
buca, è necessario attaccare alla macchina attraverso ventose o cavalletti la
macchina da presa. In questo modo, l'immagine risulterà stabilizzata.
• Il follow focus è uno strumento che consente di cambiare il punto di messa a fuoco
meccanicamente, a seconda della posizione degli attori sulla scena. In questo
modo il passaggio è fluido è privo di scatti tra una ripresa e l'altra.
15 Imparare dai grandi nomi
L’angelo azzurro | Josef von Sternberg
Un onorevole professore di ginnasio (Immanuel Rath) scopre ai suoi alunni una
cartolina raffigurante la bella cantante Lola Lola, che si esibisce nel locale cittadino
"L'angelo azzurro". L'insegnante, deciso a dare loro una lezione, vi si reca. Tuttavia, il
femme fatale
fascino della fa sì che lui se ne innamori pazzamente.
Da qui inizia un lento declino: il docente viene richiamato dal preside del liceo in cui
lavora, e sceglie di abbandonare l'insegnamento per sposare Lola.
Esaurite le sue disponibilità economiche, egli è costretto a diventare clown nella
compagnia, che dopo qualche anno riapproda all'Angelo azzurro. Il capo della
compagnia non si lascia sfuggire l'occasione, e costringe il docente a subire
l'umiliazione di esibirsi in un numero davanti ai suoi concittadini.
Allo stesso tempo, il professore scopre nel mezzo del numero la moglie e un altro
artista appartati: sopraffatto dall'ira, cerca di strangolare la showgirl ma viene
fermato e rinchiuso in una camicia di forza. Dopo esserne stato liberato, fugge e si
rifugia nella sua vecchia scuola, dove muore aggrappato alla cattedra.
• I due personaggi seguono tendenze opposte: Rath si trasforma radicalmente nel
corso della storia, mentre Lola non si smuove dalla sua posizione. Il linguaggio del
corpo del professore enfatizza ulteriormente la sua metamorfosi: inizialmente è
molto attento al suo aspetto, ma con il passare del tempo si trascura sempre più.
• Il personaggio di Lola viene svelato gradualmente. La vediamo infatti solo dopo i
seguenti passaggi:
❖ manifesti che la raffigurano
❖ cartoline che la raffigurano sequestrate agli studenti
❖ sul palco in penombra, dal quale poi avanza lentamente per mostrarsi.
Anche la sua indole ci viene mostrata progressivamente: la sua natura subdola e
approfittatrice ci viene svelata man mano e raggiunge l’apice alla fine del film.
• L’ambientazione del locale rimanda al luogo in cui si trova, ovvero un porto: sulle
pareti vi sono infatti delle reti da pesca. Questo accentua il contrasto tra il bel
quartiere in cui vive l’insegnante e la zona borderline dell’Angelo Azzurro.
• La casa della soubrette è articolata su tre piani tra loro ben distinti: in alto c’è la
camera da letto, al primo piano c’è il camerino e in basso vi è una botola. Spesso
nel film la donna viene ritratta più in alto del docente, a enfatizzare il suo ruolo di
dominatrice.
L'Atalante | Jean Vigo
Una coppia, subito dopo il matrimonio, sale a bordo dell'Atalante navigando lungo
la Francia, sotto la guida del marinaio Père Jules. Juliette si mette in testa di cambiare
le abitudini di bordo, scontrandosi con Père Jules che è abituato a vivere circondato
di gatti. Il dissidio tra i due si trasforma però in simpatia quando viene a sapere che
l'uomo ha girato tutto il mondo, poiché anch’ella sogna di viaggiare.
Quando l'Atalante si avvicina alla capitale, Juliette si fa portare a ballare dal marito,
e attrae l'attenzione di un giovane artista di strada. Jean allontana quindi la barca
da Parigi, ma Juliette una sera scappa di nascosto. Quando egli lo scopre, per la
rabbia costringe Père Jules a mollare gli ormeggi, abbandonando la moglie.
Tuttavia, in breve tempo Jean cade in depressione. Père Jules parte quindi per
ritrovare Juliette. I due sposi si ricongiungono e riprendono felici la navigazione
sull'Atalante. 16
• Il film fu d’ispirazione per gli autori della Nouvelle Vague. I film dell’epoca (anni ‘30)
trattavano sempre temi legati alla nobiltà o alla classe alta. Quella che viene qui
narrata, invece, è soltanto una piccola storia.
• Utilizzando le riprese dalla chiatta, Vigo non utilizzò i carrelli (piuttosto costosi); le
riprese sono sempre in movimento per via dello scorrere della nave sull'acqua.
Alcuni critici cinematografici hanno inoltre colto un simbolismo nell’acqua che
scorre, vista come il fluire continuo della vita.
• Buona parte del film è girata con un teleobiettivo, conferendo ai personaggi una
grande presenza scenica per via della loro incombenza.
• Vi sono moltissime soluzioni di regia davvero geniali: l'inquadratura da