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Cap. 5 I MERCATI DEL LAVORO: ISTRUZIONI PER L'USO

1.1 Il mercato del lavoro generale

Nella visione dell'economia neo-classica, il mercato del lavoro è il luogo nel quale la concorrenza tra imprese per assicurarsi i lavoratori, e tra i lavoratori stessi per ottenere un salario, porta queste forze a una condizione di equilibrio, tale per cui vale la legge del prezzo unico. Per tale legge beni e servizi omogenei non possono che avere, in equilibrio, lo stesso prezzo quando:

  1. il mercato del lavoro è composto da un ampio numero di lavoratori e imprese
  2. chi offre e chi domanda lavoro ha tutte le informazioni sulle opportunità disponibili
  3. i lavoratori sono omogenei circa preferenze, competenze e produttività
  4. non esistono barriere alla mobilità dei lavoratori
  5. non esistono vincoli di natura istituzionale che incidono sulla velocità di aggiustamento dei prezzi e delle quantità scambiate

L'istruzione e le differenze del capitale

Le persone cominceranno a cercare attivamente un lavoro quando l'investimento di tempo e denaro utilizzati per l'istruzione consentirà loro di aspirare a raggiungere posizioni lavorative soddisfacenti da un punto di vista professionale e/o economico.

La decisione di alternare studio a lavoro (e viceversa) corrisponde al momento in cui il beneficio proveniente da un periodo in più di istruzione è uguale o superiore al costo che la persona dovrà sopportare per fare questa attività. I benefici derivanti da un maggior livello di istruzione sono relativi alle prospettive di un'elevata remunerazione e alle possibilità di carriera.

Tra i costi che la persona deve sostenere ci sono: tasse di iscrizione, acquisto dei libri e dei materiali di studio e costi di trasporto (costi monetari diretti) mancati guadagni (indiretti) impegno richiesto per procedere nel percorso formativo (costi non monetari).

Teoria del credenzialismo

L'istruzione non aumenterebbe di per sé le capacità produttive del lavoratore, ma il compito di segnalare le abilità innate della persona, facilitandone l'assegnazione ai posti di lavoro migliori. Il titolo di studio rappresenta una credenziale per superare l'asimmetria informativa tra imprese e individui nel corso del processo di assunzione. Il titolo di studio viene definito come elemento segnalatore del possesso di determinate qualità.

Come spiegare la disoccupazione

Oggi il profilo della disoccupazione sta cambiando; la condizione di non lavoro può essere causata da diverse ragioni, e differenti sono i segmenti della popolazione disoccupata:

  1. disoccupazione frizionale: persone che sono temporaneamente senza occupazione perché sono alla ricerca del primo impiego o stanno cambiando lavoro
  2. disoccupazione volontaria: persone che scelgono di non lavorare poiché attendono di ricoprire posti gratificanti che consentano di fare carriera

disoccupazione involontaria: persone che non scelgono volontariamente di non lavorare ma che a causa di evoluzioni tecnologiche, domanda insufficiente da parte delle imprese non sono in grado di trovare lavoro.

La disoccupazione frizionale è interpretata dalla teoria della ricerca dell'impiego come risultato della presenza di asimmetrie informative tra persone che cercano lavoro e imprese. Dato il costo che la persona deve sostenere per raccogliere informazioni sulle aziende, fisserà una remunerazione "minima" alla quale si dichiarerà disposta a farsi assumere. L'individuo sarà disposto a sopportare i costi di un certo periodo di disoccupazione, in F. della prospettiva di impiego conseguibile al termine del periodo di transizione. Vi sono alcune situazioni che inducono il lavoratore ad accontentarsi di un lavoro e di una retribuzione inizialmente considerati inaccettabili:

  1. prolungato periodo di disoccupazione che ne ha accelerato

L'obsolescenza professionale

L'obsolescenza professionale è un fenomeno che si verifica quando le competenze e le conoscenze di un lavoratore diventano obsolete a causa dei rapidi cambiamenti nel mondo del lavoro. Questo può accadere a causa di avanzamenti tecnologici, cambiamenti nelle pratiche aziendali o evoluzioni del mercato. Quando un lavoratore diventa obsoleto, può essere difficile per lui trovare un impiego e può essere costretto a cercare nuove opportunità di lavoro o a riqualificarsi.

Elevata disoccupazione complessiva che fa aumentare la concorrenza tra i lavoratori per i posti disponibili

La disoccupazione è un problema diffuso in molti paesi e può portare a un aumento della concorrenza tra i lavoratori per i posti di lavoro disponibili. Quando ci sono più persone in cerca di lavoro rispetto ai posti disponibili, i lavoratori devono competere tra loro per ottenere un'occupazione. Questo può portare a una maggiore pressione sui salari e può rendere più difficile per i lavoratori trovare un impiego stabile e ben remunerato.

La disoccupazione volontaria deriva dalla teoria della job competition, dal fatto che i lavoratori non competono solo per una buona retribuzione ma anche per l'ottenimento di determinate posizioni organizzative, dalle quali dipende la loro crescita professionale. Spetta però all'impresa scegliere il lavoratore che deve ricoprire il posto libero. Questo genera una coda nella quale i lavoratori sono ordinati in base ai costi di training che consentirebbero loro l'accesso al posto: il lavoratore per il quale l'azienda deve sostenere i minori costi di formazione sarà assunto per primo.

La teoria del salario di efficienza fornisce una spiegazione alla disoccupazione involontaria, composta da persone che preferirebbero lavorare ricevendo una remunerazione minima di mercato piuttosto che rimanere disoccupate. La teoria suggerisce che le imprese possono pagare salari superiori al livello di mercato per incentivare i lavoratori a essere più produttivi e a rimanere nell'azienda. Tuttavia, questo può portare a una situazione in cui alcune persone sono disoccupate perché le imprese non sono disposte a pagare salari superiori al livello di mercato per determinati lavori.

Parte dal presupposto che le imprese siano libere di scegliere l'entità delle remunerazioni. Elevate retribuzioni contribuiscono alla massimizzazione del profitto dell'impresa, ciò è dovuto all'effetto del suo valore incentivante: è difficile però per l'impresa stabilire all'inizio del rapporto quale livello di produttività può attendersi dalla persona, sia stabilire al termine della prestazione se il lavoratore si è impegnato al massimo. Le imprese devono pertanto ricorrere a meccanismi di incentivo, i motivi per cui l'impresa ha l'interesse a pagare salari superiori a quelli di equilibrio sono:

  1. incrementare la produttività
  2. assicurarsi i migliori lavoratori
  3. ridurre i rischi di comportamenti opportunistici, rilevabili solo con costosissimi sistemi di controllo

1.2 Il mercato del lavoro di riferimento

È la porzione di mercato del lavoro con la quale l'impresa interagisce:

In esso l'organizzazione attiva le proprie politiche di reclutamento e selezione. I confini di questi mercati dipendono dall'azione dell'impresa e dei lavoratori.

Il settore secondario è caratterizzato da posti di lavoro a scarso contenuto professionale, con bassi salari, irrilevanza dell'azione sindacale e basso status sociale, si caratterizza inoltre per la sua flessibilità. Funziona spesso da ammortizzatore nei processi di espulsione del mercato primario.

Il settore primario offre le migliori opportunità occupazionali. Esso è suddiviso in un segmento inferiore che offre relazioni occupazionali stabili e condizioni salariali migliori a quelle presenti nel settore secondario. I lavori richiedono un livello medio di professionalità e danno opportunità di avanzamento verso lavori collegati a livelli salariali più elevati, le competenze e le abilità richieste possono essere acquisite attraverso la formazione sul posto.

Di lavoro. Nel segmento superiore invece rappresentano le migliori opportunità in termini di professionalità, remunerazione e status sociale, corrispondono cioè a posizioni dirigenziali, manageriali di medio livello e professional. L'appartenenza a questo settore comporta stabilità occupazionale e buone opportunità di carriera oltre a richiedere un elevato livello di scolarità.

La segmentazione duale dei mercati del lavoro lascia scoperte alcune categorie professionali che tagliano trasversalmente più settori e che costituiscono il mercato del lavoro occupazionale.

Le imprese possono decidere come attivare diversi segmenti del mercato del lavoro con 3 obiettivi da perseguire:

  1. riduzione dei costi del personale
  2. l'esigenza di pianificare i costi, le esigenze formative e i piani di carriera
  3. flessibilità: risposta a improvvisi cambiamenti del mercato

Un diffuso incremento della flessibilità sta interessando tutte le professioni.

Il segmento inferiore del mercato del lavoro primario è quello che risente maggiormente di questi cambiamenti, e sembra destinato a scomparire. La sfida posta ai diversi settori del mercato del lavoro è quella di gestire e non subire la flessibilità del lavoro introdotta dalle nuove norme, affinché si trasformi in precarietà e incertezza.

I mercati interni del lavoro normalmente prevedono che le persone con contratti di lavoro a tempo indeterminato facciano carriera all'interno dell'impresa. Anche le imprese condividono queste aspettative, attivando politiche che prevedono assunzioni in posizioni di basso livello, per le quali sono richieste limitate esperienze o poca esperienza, pianificazione dei percorsi di crescita professionale delle persone. Queste aspettative di entrambe le parti costituiscono un'altra peculiarità del contratto di lavoro che si caratterizza per essere implicito, nel senso che contiene "clausole" non esplicite.

interno, mentre nel 2° caso è paragonato al mercato-a, o mercato esterno. Nel mercato interno del lavoro, la remunerazione e l'allocazione delle posizioni lavorative sono determinate da regole amministrative all'interno dell'unità amministrativa. Questo mercato è collegato al mercato esterno attraverso le posizioni di lavoro in cui avvengono gli scambi tra i due mercati. La relazione tra lavoratore e impresa può essere supportata da regole esplicite o convenzioni implicite. Nel primo caso, il mercato interno è paragonato al mercato-b, mentre nel secondo caso è paragonato al mercato-a.

Assistito daburocrazia che è caratterizzato per il fatto di affiancare a un rapporto meccanismi di tipo burocratico. Nel 2° caso si parla di mercato-c, o mercato assistito da clan, che prevede l'intervento di elementi sociali, quali la fiducia e la reputazione, per rendere flessibile l'accordo e garantirne la continuità.

Il mercato interno è basato sulla sicurezza del rapporto di lavoro e sulla stabilità delle regole di funzionamento. Il management ha interesse a contrastare il turnover del personale:

  1. per non perdere l'investimento in capitale umano (trasf. lavoratore in un'altra azienda)
  2. per non ripetere i costi di selezione, inserimento e addestramento
  3. per difendere le tecnologie produttive sviluppate internamente

Perché si formano i mercati interni del lavoro?

Una prima spiegazione si basa sul ruolo dei sindacati; questi usano il loro potere per controllare e limitare il numero delle persone che entrano nelle imprese.

Secondo Doeringer e Piore questi si originano per: 1. specificità delle professionalità 2. addestramento sul campo
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
37 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nadia_87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione e gestione delle risorse umane e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Gabrielli Enrico.