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Epidemiologia
Per quanto riguardo l'epidemiologia (ossia trasmissione dei patogeni) le malattie da viroidi hanno analogie ma anche differenze rispetto alle virosi (virus). I viroidi, infatti, si trasmettono molto efficacemente con la propagazione vegetativa e l'innesto. Come per i virus, anche i viroidi sono trasmessi per seme e per polline. Invece, a differenza di quanto si verifica nelle malattie da virus, sono rari i casi di trasmissioni di viroidi mediante insetti.
Il principale vettore dei viroidi è l'uomo. Per prevenire le malattie da viroidi occorre utilizzare materiale di propagazione sano.
Fitoplasmosi (guardare slide diagnostica)
I fitoplasmi sono microrganismi unicellulari procariotici appartenenti alla classe Mollicutes. Si differenziano dai batteri per essere privi di parete cellulare e per possedere un genoma di dimensioni nettamente inferiori. Sono parassiti obbligati infatti non possono vivere o moltiplicarsi al di fuori della pianta o del vettore.
Non avendo parete cellulare assumono forme e dimensioni diverse che vanno dallo sferoidale al piriforme al filamentoso, inoltre sono resistenti a molti antibiotici in particolare alle penicilline mentre sono sensibili alle tetracicline la cui somministrazione per via radicale alle piante infette ne determina la remissione dei sintomi senza però apportare alla completa guarigione. Questo trattamento è costoso e vietato. - La moltiplicazione (riproduzione) dei fitoplasmi può avvenire secondo diverse modalità che sono scissione binaria, gemmazione. - i fitoplasmi vivono nel floema delle pianta e nell'emolinfa degli insetti. I geni impiegati nello studio dei fitoplasmi sono: gene ribosomico 16s- una nuova specie (Candidatus Phitoplasma) di fitoplasma si riferisce ad una sequenza del gene 16sRNA (rna ribosomiale) di almeno 1200 nucleotidi. Il ceppo da cui la sequenza è stata ottenuta è denominato ceppo di riferimento ceppo di riferimento. Un nuovaSpecie di citoplasma deve avere un omologia del generibosomico 16s minore del 97,5% quando comparato con un'altra sequenza. Se ha un'omologia superiore si tratta della stessa specie.
Gene AMP; - geni codificanti traslocasi (SecA, SecY); - proteina ribosomica S3; - DNA extracromosomico; - fattore di allungamento tuf-
SINTOMATOLOGIA
- ridotto sviluppo degli organi della pianta;
- malformazioni o deformazioni di foglie e frutti;
- virescenza (inverdimento dei petali); fillomania (trasformazione dei petali in organi fogliformi); scopazzi (accartocciamento degli internodi nei tratti apicali dei rami;
Una specie vegetale molto utile nello studio delle fitoplasmosi è stata la Pervinca, la quale è stata spesso utilizzata come pianta indicatrice capace di reagire con sintomi evidenti della fitoplasmosi.
EPIDEMIOLOGIA
Riguardo l'epidemiologia la trasmissione delle fitoplasmi avviene secondo 2 modalità che sono la moltiplicazione per via vegetativa oppure mediante
La trasmissione ad opera dei vettori avviene attraverso la moltiplicazione per via vegetativa, ma la percentuale di trasmissione può variare. Non avviene sempre perché i citoplasmi non si collocano a livello sistemico.
La trasmissione ad opera dei vettori è molto più efficace e i vettori appartengono all'ordine dei Rincoti che si nutrono infliggendo il loro rostro nel tessuto floematico. I fitoplasmi possono essere veicolati da insetti.
La trasmissione attraverso insetti è di tipo persistente propagativo e non avviene tramite i semi.
BATTERIOSI
I batteri sono organismi eterotrofi, ovvero non riescono a procurarsi l'alimento da sé e quindi devono vivere a spese della materia organica.
In generale, i batteri sono in gran parte termofili e preferiscono ospiti come l'uomo e gli animali, anche se le forme batteriche colonizzano hanno uno sviluppo ottimale intorno ai 25-30°C.
Hanno esigenze di acqua ed umidità.
costituita da un sottile strato di peptidoglicano circondato da una membrana esterna composta da lipopolisaccaridi.- membrana plasmatica separa il citoplasma dal mezzo esterno e regola il passaggio di sostanze all’interno e all’esterno della cellula.- citoplasma contiene il materiale genetico (DNA) e gli enzimi necessari per le reazioni metaboliche.- flagelli sono strutture filamentose che permettono la motilità dei batteri.- pili sono strutture filamentose più corte dei flagelli e hanno un ruolo nell’adesione delle cellule batteriche tra loro o all’ospite.- plasmidi sono piccoli frammenti di DNA che possono essere presenti nel citoplasma batterico e che contengono geni che conferiscono vantaggi selettivi alla cellula batterica.costituita da 2 parti distinte ossia uno strato esterno (proteine) e uno strato più interno (proteine elipoproteine) meno spesso dell'esterno ma più rigido.- gel periplasmico è presente nei Gram- ed è uno spazio periplasmatico di separazione tra parete cellulare e membrana plasmatica ed è costituito da peptidoglicano molto idrato.- membrana plasmatica separa la parete cellulare dal citoplasma ed essa è costituita da lipoproteine.- flagelli, pili e fimbrie-citoplasma è costituito da un liquido gelificato formato dall'80% di acqua e anche da Sali minerali, carboidrati, proteine ecc.. Le informazioni genetiche sono contenute in un'unica molecola di DNA che è il cromosoma.
SINTOMATOLOGIA- Nelle BATTERIOSI PARENCHIMATICHE che si verificano a carico dei tessuti carnosi della pianta (foglie, fiori, frutti). Tra queste batteriosi i sintomi più diffusi sono: la necrosi dei tessuti che si manifesta come maculature
Nelle BATTERIOSI VASCOLARI il tipico sintomo è l'avvizzimento, i batteri siinsediano nello xilema dove svolgono la maggior parte del ciclo vitale. Lapenetrazione nei vasi avviene solo tramite ferite.
Le BATTERIOSI SISTEMICHE sono provocate da batteri che hannolocalizzazione e diffusione sia xilematica che intercellulari.
EPIDEMIOLOGIA
La disseminazione (trasmissione) dei batteri può avvenire attraverso l'acqua,insetti come le cicaline; ed infine attraverso l'uomo e materiale di propagazioneinfetto.
PROCESSO INFETTIVO
Il processo infettivo si divide in 2 fasi:
FASE EPIFITICA il batterio sta sulla superficie esterna degli organi epigei edipogei dei vegetali. In questa fase i batteri riescono a trovare nutrienti.Nella parte epigea la disponibilità di nutrienti è scarsa.Nella parte ipogea vi è un'ottima
- PENETRAZIONE– i batteri entrano all’interno dei tessuti vegetali solo attraverso aperture naturali come stomi, idatodi, lenticelle o ferite. Per poter riuscire a penetrare all’interno di queste aperture naturali hanno bisogno dell’acqua infatti i batteri riescono ad entrare all’interno della pianta o quando sono assorbiti con l’acqua o quando in vicinanza delle aperture si trova acqua.
- ANCORAMENTO– l’ancoramento si articola in 2 fasi:
- ADSORBIMENTO che inizia quando il batterio penetra nella pianta con l’acqua, e quando l’acqua viene assorbita dalla parete cellulare delle cellule dell’ospite, tra batterio e cellula dell’ospite vi si crea un
Rapporto elettro-statico ma dato che le due cariche sono entrambe negative sono delle forze repulsive, ma la forma del batterio che ricordiamoci è a bastoncello riesce a superare tali forze di repulsione e l'ADSORBIMENTO avviene tra la capsula del batterio e la cellula dell'ospite infetto(?).- Successivamente vi è la fase dell'ADESIONE in cui intervengono un gruppo di proteine chiamate adesine. L'adesine consiste nel far aderire la parete cellulare del batterio con la parete cellulare del batterio con la parete cellulare della cellula dell'ospite. Questa adesione non è reversibile ed è stabile. Successivamente il batterio produrrà EPS, queste EPS non fanno riconoscere al sistema immunitario della pianta il batterio per cui non fanno scattare il meccanismo di difesa.
3) Successivamente vi è la COLONIZZAZIONE o diffusione del batterio all'interno della cellula dell'ospite ed esso si diffonde o in maniera
intercellulareo in maniera intravascolare.- in quella intercellulare il batterio si diffonde tra le cellule ed in questo caso quiqualora dovesse produrre delle infezioni, avremmo solamente delle infezionilocalizzate.- quando invece si diffonde in maniera intravascolare si diffonde all'interno deivasi xilematici, comunque all'interno dei vasi vascolari, e andrà a produrredelle infezioni molto ampie.
4) l'ultima fase è l'EVASIONE in cui con questo termine si intende la fuoriuscitadelle cellule batteriche dalle cellule dell'ospite per poi essere dispersenell'ambiente tramite i metodi di dispersione.
FUNGHI- I funghi o miceti costituiscono un gruppo di organismi eterotrofi che sicomportano come saprofiti.
In linea generale i funghi sono costituiti dalle seguenti caratteristiche incomune:- sono eucarioti; eterotrofi; si nutrono per assorbimento e si riproducono perspore.- Inoltre essi sono caratterizzati dalla presenza di ife riunite in un
STRUTTURALa struttura dei funghi è detta tallo e nei funghi più semplici tale tallo è di tipo ollocarpico ossia formato da una singola cellula che a maturità si trasforma in una struttura riproduttiva.
Nei funghi più complessi il tallo è detto eucarpico cioè caratterizzato dalla presenza del micelio.
Il tallo è detto micelio ed è formato da strutture tubulari dette ife (riunite in un micelio).
L'ifa non è presente nei lieviti che sono delle singole cellule che si moltiplicano per gemmazione e fissione.
L'ifa presenta una parete cellulare che conferisce rigidità all'ifa. La parete è composta da cellulosa e chitina. La chitina è la principale caratteristica di tutti i funghi appartenenti agli Eumicota.