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TUBERCOLOSI CEREBRALE
- Esordisce come TBC meningea corticale: dopo la rottura dei tubercoli riesce a diffondersi
nello spazio subaracnoideo.
- Caratterizzata da un essudato gelatinoso a livello del basicranio: questa è la localizzazione
tipica
- Subentra la necrosi caseosa e la successiva organizzazione fibrinosa che come complicanza
può andare a comprimere le emergenze dei nervi cranici causandone il deficit
Complicanze: idrocefalo, danno ai nervi cranici, infarti ischemici da arterite tubercolare
ASCESSO CEREBRALE
Sono causati da batteri piogeni. Bisogna subito distinguere tra singoli/multipli
Ascessi singoli Ascessi multipli
Estensione da processi locali Origine ematogena
Ricordarsi che l’immagine RM di un ascesso è del tutto sovrapponibile a quella di una metastasi
o di un glioblastoma ad alto grado: tutti condividono un’immagine di lesione circoscritta,
necrotica e con anello periferico ipercaptante. L’incapsulamento della necrosi colliquativa da
granulociti è dovuto all’intervento degli astrociti.
Conseguenze/evoluzione dell’ascesso:
- Rottura negli spazi subaracnoidei o nello spazio ventricolare
- Ipertensione endocranica: è un POS!
- Ernia cerebrale
- Idrocefalo
INFEZIONI CEREBRALI DA MICETI
Colpiscono prevalentemente soggetti immunodepressi e possono causare meningiti, cerebriti,
lesioni di tipo ischemico (una loro caratteristica).
Candidiasi Ascessi multipli di origine ematogena. Può dare meningite nel neonato.
Aspergillosi Origine ematogena o locale.
Aree multiple di necrosi con/senza emorragia.
Criptococcosi Origine ematogena, può dare forme localizzate dette criptococcomi oppure
meningite gelatinosa
Mucor Infezione micotica con trasmissione dalla mucosa nasale. Sono infezioni
estremamente difficili da trattare perché tendono a cronicizzare.
Quadro complesso: necrosi basilare, infarti cerebrali, cerebrite neutrofila,
distruzione dei piani ossei.
PARASSITOSI
La più importante è la toxoplasmosi, di cui riconosciamo essenzialmente due forme:
1. Toxoplasmosi congenita: è un’infezione che avviene durante la vita fetale per passaggio
transplacentare. Causa gravi danni al feto: calcificazioni intracraniche, cecità per danno al
nervo ottico, sviluppo di idrocefalo.
2. Toxoplasmosi acquisita: colpisce i pazienti immunodepressi, si manifesta sotto forma di
ascesso (l’ascesso più frequente nei pazienti HIV+ è proprio quello da toxoplasma).
ENCEFALITI
Sono causate da agenti virali, quindi avremo un quadro con: infiltrazione linfocitaria e
infiammazione perivasale (il virus richiama elementi infiammatori che costituiscono il manicotto
perivasale). Gli elementi infiammatori si spostano dalla sede perivasale e vanno ad interessare il
parenchima causando effetti citopatici virali.
La diagnosi delle encefaliti è essenzialmente clinica, l’A.P. può intervenire per far luce nei casi
dubbi.
Encefalite da HSV Localizzazione tipica: temporale/periorbitaria.
Andamento necrotizzante/emorragico.
- HSV-1: spesso in anamnesi non si riscontra una pregressa
infezione erpetica (attenzione alla congiuntivite erpetica).
- HSV-2: encefalite erpetica del neonato che la contrae tramite la
contaminazione delle congiuntive con le mucose del canale del
parto infette.
Encefalite da CMV Riguarda i pazienti immunodepressi, è una forma severa e necrotizzante
localizzata a livello dell’ependima.
Encefalite da Sarebbe più corretto definirla mielite: il virus colpisce le corna anteriori
POLIO del midollo causando quindi una paralisi flaccida e un’atrofia muscolare
da denervazione che porta a morte per paralisi respiratoria
Encefalite rabica Trasmessa attraverso il morso di un animale infetto, il virus neurotropo si
sposta verso il SNC per via assonale ascendente (la latenza dal morso alla
manifestazione dei sintomi dipende dalla localizzazione del morso).
Il pz muore per insufficienza cardiorespiratoria.
Quadro A.P: edema e flogosi dei nuclei della base e del troncoencefalo. A
livello microscopico si osservano i tipici “corpi de Negri” che sono inclusi
citoplasmatici eosinofili.
Leucoencefalopatia E’ dovuta alla riattivazione del virus del polioma JC in pazienti
multifocale immunodepressi.
progressiva E’ un’infezione a localizzazione oligodendrogliale, quindi causa una
distruzione irregolare della sostanza bianca con demielinizzazione
diffusa.
Morte entro 6 mesi.
Panencefalite E’ una complicanza che insorge anni dopo l’infezione da virus del
subacuta morbillo: è dovuta ad una riattivazione di un virus mutato.
sclerosante Caratterizzata da: demielinizzazione diffusa, gliosi reattiva, encefalite,
deposito di grovigli neurofibrillari (=crisi comiziale, demenza).
HIV e SNC
Il virus dell’HIV è estremamente neurotropo, infatti la maggiorparte dei pazienti infetti mostra
alterazioni significative a carico del SNC. E’ interessante sottolineare che il virus può causare un
danno nervoso con diversi meccanismi: tossicità diretta, tossicità indiretta per stimolazione delle
citochine, predisposizione a infezioni opportunistiche in seguito all’instaurarsi
dell’immunodeficienza e possibile insorgenza di neoplasia (linfoma NH, sarcoma di Kaposi).
Sono essenzialmente 3 i quadri HIV-correlati:
Meningite asettica Insorge nel 10-20% dei pz circa 2 settimane dopo la sieroconversione e
sembra essere dovuta all’effetto tossico indiretto mediato dalle citochine
dato che non si riscontrano inclusi virali.
Meningoencefalite Fa parte del quadro della AIDS-dementia-complex (quadro cronico e
sfumato di demenza).
Caratterizzato da: noduli microgliali, eventi necrotizzanti che portano alla
progressiva perdita di elementi neuronali e oligodendrogliali.
Anche in questo caso sembra che il danno sia mediato dalle citochine.
Mielopatia Colpisce il 20-30% dei pazienti ed è una vacuolizzazione dei cordoni
vacuolare posteriori del midollo: sintomatologia sensitiva.
ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI
Vengono chiamate così perché sono vacuolizzanti: alla perdita degli elementi cellulari non segue
una riparazione del tessuto.
Fanno parte delle patologie neurodegenerative e riconoscono un’eziologia particolare: infatti sono
dette “Malattie Prioniche” proprio perché l’agente eziologico è una proteina. La proteina prionica
normalmente ha una conformazione che ne permette la proteolisi, quella mutata invece è
estremamente resistente ed è in grado di trasmettersi e diffondersi con un devastante effetto
domino.
Malattia di E’ sporadica e colpisce soggetti anziani, si manifesta come una demenza
Creutzfeldt-Jacob rapidamente progressiva che porta il paziente a morte entro pochi mesi.
Variante della CJ E’ una variante perché colpisce soggetti giovani e ha un decorso più lungo,
si correla con l’encefalopatia bovina
A livello A.P. la vacuolizzazione del neuropilo e del soma neuronale portano alla morte del
neurone → la morte di molti neuroni porta alla trasformazione spongiforme della corteccia
cerebrale a cui si aggiunge la gliosi reattiva.
Caratteristici gli abbondanti aggregati extracellulari di proteine anomale.
MALATTIE DEMIELINIZZANTI
Sclerosi E’ la più comune malattia demielinizzante, ha eziologia autoimmune (danno
multipla cellulomediato contro le componenti della mielina).
Manifestazione clinica: episodi di deficit neurologico focale dovuto a lesioni
della sostanza bianca.
E’ una patologia in cui sono fondamentali i concetti di spazio e tempo: spazio
perché le lesioni coinvolgono zone diverse della sostanza bianca, tempo
perché si manifesta con episodi.
Le placche sono di consistenza aumentata (=sclerosi) e distinguiamo:
- Placche attive: degenerazione mielinica+ macrofagi ripieni di materiale
lipidico+ infiltrato infiammatorio sottoforma di manicotti perivascolari
- Placche inattive: povere di mielina e di oligodendrociti, scarso infiltrato
infiammatorio
- Placche ombra: hanno margini sfumati, si alternano area di
mielinizzazione con aree di demielinizzazione
Encefalopatia E’ una patologia che segue a eventi infettivi o a vaccinazioni, si differenzia dalla
acuta SM perché la demielinizzazione avviene in modo diffuso e sincrono (decorso
disseminata monofasico).
(ADEM)
PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE
Sono caratterizzate dalla progressiva perdita di neuroni a livello della sostanza grigia (atrofia) e
dalla deposizione di aggregati proteici resistenti alla proteolisi.
Malattia di E’ la più comune demenza su base neurodegenerativa.
Alzheimer Aspetto macroscopico: atrofia corticale, dilatazione dei ventricoli con
idrocefalo ex vacuo.
Aspetto microscopico: progressiva perdita neuronale+ gliosi reattiva+
depositi proteici caratteristici
- Placche neuritiche da β-amiloide: si colorano con Rosso Congo,
possono causa la angiopatia amiloide cerebrale
- Grovigli intracellulari neurofibrillari da proteina τ-iperfosforilata: si
colorano con l’Ag e colpiscono i neuroni piramidali corticali
Demenze Sono patologie che si caratterizzano per atrofia localizzata soprattutto ai
frontotemporali lobi frontali (anomalie comportamentali) e accumulo di proteina τ-
iperfosforilata.
Malattia di E’ il più frequente disturbo del movimento. E’ dovuto alla perdita
Parkinson progressiva dei neuroni dopaminergici della sostanza nera pars compacta
mesencefalica.
Aspetto macro: sostanza nera pallida per perdita neuroni dopaminergici ad
azione facilitante sul movimento
Aspetto micro: gliosi, inclusioni intracitoplasmatiche chiamate Corpi di Lewy
(ubiquitina+ αsinucleina).
Corea di Malattia genetica AD dovuta a mutazione gene huntingtina che causa
Huntington espansione triplette.
A.P: atrofia del caudato, del putamen, della corteccia frontale e idrocefalo
ex vacuo.
SLA Malattia neurodegenerativa che colpisce il 1° e il 2° motoneurone e si
manifesta con astenia muscolare e fascicolazioni.
A.P: perdita dei motoneuroni delle corna anteriori del midollo e dei nuclei
dei nervi cranici.
All’interno dei neuroni si riscontrano i tipici “corpi di Bunina”, PAS+.
PATOLOGIE NEOPLASTICHE CEREBRALI
Fino ad una decina di anni fa si pensava che i tumori cerebrali derivassero da cellule mature del
SNC che, per il sopraggiungere di alcune mutazioni, andavano incontro a fenomeni di progressivo
sdifferenziamento: infatti non ci si spiegava come fossero possibili tumori in un tessuto che
praticamente non si replica.
Tali teorie trovavano anche un riscontro pratico: prendiamo per esempio l’astrocitoma, tumore
che origina dall’astrocita. Inizia a manifestarsi come astrocitoma diffuso di II grado, passa ad
astrocitoma anaplastico di III grado ed infine al glioblastoma di IV: si tratta p