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Il denaro e la religione come un tutto unico

Un altro tema fondamentale è il denaro e la religione che vengono considerati come un tutto unico. Il denaro dei nemici di Dracula e il denaro che rifiuta di essere capitale, che non vuole obbedire alle leggi economiche del capitalismo ma essere utilizzato a fin di bene. Bisogna usare il denaro secondo giustizia, deve avere un fine morale. Quindi, denaro e religione possono essere considerati in un unico sistema.

Il ritorno del represso

L'analisi sociologica di Frankenstein e Dracula rivela che una delle istituzioni più minacciate dei mostri è la famiglia e la sua radice più profonda si trova nell'Eros e nel sesso. Lucy è una vampira molto seducente ma la sua seduzione viene sventata da Helsing. Si passa all'esecuzione di Lucy con la sua morte insolita. Dracula libera ed esalta il desiderio sessuale che attrae ma fa anche paura. Già per larga parte della più alta cultura borghese dell'Ottocento Eros e sesso sono fenomeni ambivalenti.

(ricordiamo Baudelaire e Stendhal). per Stendhal l'amore può diventare un pericolo mortale e soloun pericolo più forte potrà guarire chi è preda. Il vampirismo è un ottimo esempio dell'identità di desiderio e paura. Dalla repressione nasce la paura che esplode quando questo impulso represso si ripresenta e si impone alla coscienza (Phedre di Racine analizzata da Francesco Orlando); la letteratura del terrore è costellata di passaggi in cui protagonistisfiorano la consapevolezza che l'elemento perturbante sia dentro di loro: che siano essi stessi a produrre i mostri di cui hanno paura. La loro prima paura è quella di impazzire. È il represso che ritorna. la lezione che queste opere voglionoimpartire e che non bisogna aver paura delle proprie rimozioni e non è simbolo il personaggio che si trova casualmentedi fronte a uno specchio. La sua paura non deriva dall'aver visto la propria immagine, ma dal

Fatto che il vampiro non si riflette nello specchio. È l'autore, trovato si faccia a faccia con la verità che si ritrae inorridito. Il represso, dunque, ritorna ma travestito da mostro. Questo modello formale e la metafora mostro, la metafora vampiro che filtra quei desideri e paure che essa è stata costretta a reprimere.

Uno dei problemi che si può porre è: qual è il sesso dei vampiri? In una serie di opere sono donne, in un'altra sono uomini. Presentare il vampiro come una donna significa deformarne il contenuto inconscio. La metamorfosi, insomma, serve a proteggere la coscienza in quanto il vampiro è trasformato in un uomo della cultura di massa. I personaggi centrali della letteratura del terrore, come il mostro o il vampiro, sono metafore, ossia delle figure retoriche costruite sull'analogia tra ambiti semantici diversi. Ma il mostro il vampiro sono metà fuori anche per trasformare i fenomeni di varia natura.

comecambiare forma o significato. In Dracula c'è il capitale monopolistico e la paura della madre. Il primo momento di terroredi Frankenstein nasce proprio dinnanzi a questo fatto: che una metafora si alzi e cammini punto una volta avvenutoquesto, Elisa che non potrà mai riassumere il controllo. In Dracula il vampiro esiste ormai da tempo immemorabile,inspiegabile. c'è un altro punto su cui le opere di Shelley e di Stoker divergono: sull'effetto che intendono produrre sullettore. Frankenstein non vuole spaventare il lettore ma vuole convincerlo e ottenere la sua adesione alle tesi filosoficheche l'autore espone nel corso della narrazione. A questo fine, la Shelley stabilisce che il tempo della narrazione si è passatoe il mostro non è nulla di ignoto: vediamo infatti Frankenstein costruirlo pezzo per pezzo e sappiamo fin dall'inizio qualisaranno le sue caratteristiche. E minaccioso perché è vivo e perché

è grande virgola non perché sfugge alla comprensionerazionale. Diversa virgola e la struttura narrativa di Dracula, che è il vero capolavoro della letteratura del terrore. Qui iltempo direttivo è sempre presente e il lettore dispone solo di indizi, questa situazione crea suspense. Il lettore è trascinatoall'interno del testo e la paura dei personaggi e anche la sua paura. Infine, il mostro il vampiro fanno sempre la lorocomparsa in periodi di crisi sociale per sanarla. Questa è la letteratura dei rapporti dialettici in cui opposti esistono l'unoin funzione dell'altro ed è lo stesso rapporto fra capitale e lavoro salariato. Come è lo stesso rapporto quello tra super ioe inconscio e quello del legame tra innamorati il suo amore malato.

La narrazione utopica

Il tentativo di definire la narrazione utopica come genere letterario è molto complicato. In termini molto generali presentauna società umana

immaginaria articolata, vista dell'autore come ideale. In un'auto Pia vera e propria è sempre presente la critica alla realtà contemporanea, appunto come sottolineato da Beatrice Battaglia. Generalmente si tende a far rientrare la distopia nella grande famiglia del dubbio letteraria, ma questi due generi centrano ben poco. Il termine distopia deriva dalla parola utopia, termine ambiguo coniato da Thomas More per denominare l'isola immaginaria del suo omonimo racconto in latino. Utopia, infatti, è composto da due parole di origine greca: u + topos. Ma u può essere fusione sia di ou, ovvero nessuno, sia di eu, ovvero felice: quindi potrebbe significare tanto luogo felice quanto luogo che non esiste. Sembra che il termine distopia sia stato usato per la prima volta da Webber e Mill. Il suffisso greco dis- ha valore negativo e quindi distopia può indicare, al contrario del luogo felice, un luogo che non esiste. Distopia può significare luogo delmaleoppure un non luogo. Appare chiaro sin dai primissimi tentativi di Definizione che la relazione fra utopia e distopia pone molti problemi. Il carattere del presunto mondo perfetto ne fissa la natura maligna e lo stravolge di fatto nel suo posto; in Brave New World di Huxley/Burgess I personaggi eversivi si ribellano al ordine costituito proprio perché sono troppo felici; Un'ulteriore differenza tra narrazione utopica e distopica risiederebbe nella presenza, dell'utopia virgola di un viaggiatore proveniente da un mondo altro; Mentre nella seconda la distopia, tale figura sarebbe sostituita da un personaggio che compie il suo interno un viaggio solamente ideale. Mi racconti i topi ci, il viaggiatore ha la semplice funzione di interlocutore: arriva nel mondo copisti co, lo descrive per l'osservazione diretta o, sulla base di informazioni ricevute da un rappresentante più o meno ufficiali del mondo nuovo, dopodiché, torna in patria riportare la buona

Novella appunto nei racconti distopici accade qualcosa di totalmente diverso: al turista intellettuale si sostituisce un outcast, il quale ingaggia una lotta frontale con un mondo nel quale essere nell'ordine vuol dire essere nei ranghi, un ordine che è una beffa o è stato ottenuto mediante la edificazione del peggiore dei mondi possibili. Saluto poi anche nella distopia la struttura portante è una struttura circolare. Allo schema: andata - permanenza - ritorno si contrappone integrazione - ribellione - integrazione. Esistono molti antecedenti alla nascita del primo testo utopico che è utopia di Tommaso Moro scritto in latino e di cui esistono importanti traduzioni in varie lingue europee. La Repubblica di Platone, del 380 a.C. è un testo che ne comprende alcuni elementi. Diodoro siculo narra nella sua storia universale di un'utopia storica, le isole del sole, che certamente influenzerà Moro e Campanella e che include

l'idea di una giustizia uguale per tutti. Altri prodromi delle narrazioni utopiche possono essere individuati nelle narrazioni di religioni e mitologie che postulano l'esistenza di mondi felici in un passato remoto o dopo la morte. Non si tratta però nemmeno in questo caso di veri scritti utopici; appartengono a tale tipologia la descrizione dei campi Elisi o un testo come le opere I giorni di Esiodo. Una versione povera di questi mondi è rappresentata dai paesi della cuccagna dove vi sono i sogni medievali della povera gente. Il primo di questi sogni è la Land of Cockaygne. Antecedenti sono anche alcuni scritti di Boccaccio e alcuni quadri. Qualche affinità con questa visione la presenta anche l'Abbaye de Theleme di Rabelais situata in un castello rinascimentale con più di 9000 stanze, giardini pieni di alberi da frutto, vestiti splendidi e il motto che la governa è "faiciò che desideri". il sogno di Gonzalo in The

Tempest di Shakespeare oppure il paese dei balocchi di Collodi. I voyages extraordinaires o immaginaires, viaggi fantastici in altri mondi, costituiscono un sottogenere parallelo che ha qualche connessione con le utopie. Un voyage imaginaire è Icaromenippus In cui si narra di un uomo che raggiunge la luna con l'aiuto di due ali, una d'aquila e l'altra d'avvoltoio. Il genere prosegue anche in pieno Rinascimento. Nell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, il paladino Astolfo viaggio prima verso il paradiso terrestre a cavallo dell'ippogrifo, e poi fino alla luna sul carro di Elia, per cercare il senno perduto di Orlando. Anche per l'influsso delle opere scientifiche di Galileo e Keplero, i viaggi immaginari continuano la produzione con viaggi sulla luna. Una certa importanza in ambito inglese riveste The Man In The Moon di Francis Godwin. Il racconto, in prima persona, viene presentato come una traduzione di un originale scritto da uno

spagnolo costretto a lasciare la Spagna per avere ucciso un uomo in duello. Infuga, Gonzales ripara nelle indie orientali dove fa fortuna ma dopo alcuni anni si imbarca su una nave diretta in Spagnacon il suo servitore ma ammalatosi gravemente, viene sbarcato sull'isola di Santa Elena. Superata la malattia e dopoinfinite traversie, grazie a una macchina volante da lui inventata, intraprende un viaggio verso la luna Dove scopre unmondo utopico, popolato da cristiani che vivono secondo leggi e regole che saranno da lui descritti in dettaglio. Lanostalgia di casa e la sorte lo fanno atterrare in Cina, dove altre avventure lo vedranno protagonista. I Saleniti sonocristiani, vivono in pace e in armonia e la loro politica e civile, ordinata e razionale. La luna, quindi, funge da contrastovirtuoso nei confronti della società contemporanea. La narrazione di Godwin ha senza dubbio influito sui testi di CyranoDe Bergerac in cui il protagonista è il viaggiatore Drycona cheattraversa molti mondi assurdi dove l'unico elemento di coerenza si trova nella violenta critica alle istituzioni umane. Il protagonista cambia molte forme, e le narrazioni dei diversi luoghi sono scollegate. Non vi è dubbio che esse siano imparentate con le utopie grazie allo stratagemma narrativo del viaggio e grazie alla costruzione di mondi immaginari. Ma, tuttavia, questi testi non sono solo fantasie senza senso.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
17 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mart96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Pepe Paolo.