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THE UNDISCOVERED COUNTRY -HAMLET RANK OF ENGLAND, 1948;LAURENCE OLIVIER (lezione 58)
• Hamlet is Shakespeare.
• Philip T. Hartung noted in Commonweal a striking contradiction in interpretation: throughout most of the movie, Olivier's passive Hamlet threatens to dissolve into the castle walls; at other moments, including the sea battle, he becomes a Douglas Fairbanks-like swashbuckler, leaping about in dazzling displays of derring-do. Perhaps, though, this is not such a contradiction. Olivier, though relying on the romantic view of Hamlet, also wanted to include hints of the Elizabethan man of action. This can be taken as an attempt to fuse the two traditions, much as his filmmaking approach fused cinema with literature.
• Thus, a one set film can be entirely successful as long as the director approaches that single place with a creative camera. Alfred Hitchcock's Rear Window exemplifies how truly cinematic (and nontheatrical) a single-set movie can be. Whatever one's
Complaints about this Hamlet, its enduring importance stems from the fact that Olivier often succeeded in his attempt to search for ways in which technical devices of cinema could heighten the impact of a stage play.
La fama di Olivier è indubbiamente legata alla sua interpretazione di Hamlet in chiave freudiana. Il professore Jones aveva fatto uno studio psicanalitico su Amleto e Olivier se ne era appunto interessato. Il complesso edipico risultava la causa del comportamento di Amleto e il suo modo crudele di trattare il suo amore, i continui cambiamenti d'umore e l'incapacità di agire coerentemente non erano che gli effetti di questo suo problema inconscio. Come già era avvenuto per Romeo, Olivier recitò in uno stile diverso da quello di Gielgud, che rappresentava la tradizione; non interpretò il consueto personaggio passivo, afflitto dal dubbio, ma un giovane principe impulsivo, atletico e istintivo.
ANALISI DELL'AMLETO DI OLIVIER (lezione)
Non tutti approvarono le innovazioni sul personaggio di Amleto e le critiche furono anche abbastanza dure. Esprimono la mancanza di familiarità con il suo tipo di recitazione dinamica. Anche molti attori allora famosi non apprezzarono subito l'Amleto di Olivier, sebbene più tardi dovettero attribuirgli ogni merito. Tony Guthrie ha ricordato l'amico Olivier come un attore diverso dagli altri perché dal primo momento della prima prova dell'Amleto fu evidente che si trattava di un attore non comune. Sebbene discussi fossero certi aspetti dell'opera, Olivier piacque al pubblico nei panni di Amleto. Fu girato e prodotto da Olivier nel 1948 per la Two Cities Film; nel cast appaiono grandi attori come già insieme Jean Simmons (nella parte di Ofelia) e Terence Morgan in quella di Laerte; naturalmente Olivier interpreta Amleto. Il film dura due ore e trentacinque minuti ed è in bianco e nero. Vinse 24 Academy Awards per il miglior attore, ilMiglior film, il miglior direttore artistico e il miglior coreografo, più il Leone d'Oro. Ai toni brillanti del film precedente si oppongono quelli scuri e il senso di claustrofobia che avvolge la vicenda di Amleto; l'unico ambiente in cui si svolge la vicenda, ovvero il castello di Elsinore. Olivier scelse per la scenografia uno stile tradizionale, presentando l'interno in una maniera piuttosto astratta (ambienti ampi, quasi vuoti e spersonalizzati). Ogni elemento architettonico contribuisce a creare una sensazione di pressione: è una specie di labirinto per il giovane principe e l'esterno diventa quindi emblema dell'interiorità del personaggio. Olivier ci dà un'interpretazione profonda del dramma di Amleto e lo fa usando gli effetti cinematografici. Olivier trova una soluzione ricorrendo all'uso dei contrasti, la cinepresa si rivela molto mobile e di conseguenza lo spazio è fluido. Il movimento della camera permette
diampliare lo spazio. Questa fluidità permette di dare integrità e continuità di luogo e azione, evitando la
L’uso della messa a fuoco a distanza permise a Olivier di sfruttare tutti gli spazi
suddivisone in scene e atti.
creati con gli elementi architettonici introdotti. I personaggi appaiono spesso lontani nella stessa sequenza:
sono fisicamente separati proporzionalmente alla distanza emotiva che li divide; inoltre, la lontananza fra i
personaggi è la prova del senso di estraneità che Amleto nutre nei confronti del mondo che lo circonda.
ANALISI DELL’AMLETO DI OLIVIER (lezione 60)
Nella scena in cui Amleto è seduto a guardare Ofelia ogni particolare della donna è ben visibile.
Contemporaneamente, Polonio è nascosto dietro un pilastro, Amleto non lo sa e Ofelia deve evitarlo per ordine
del fratello e del padre. Lo spettatore la scorge da dietro le spalle di Amleto e quando ella si gira, sembra che
si sia allontanata sua sponte.
Olivier spesso gioca con i personaggi la loro posizione è quasi sempre emblematica. significativa è la scena di Amleto che si fa beffe di Polonio mentre passeggia con un libro in mano su una piattaforma innalzata rispetto all'altezza di Polonio, che lo guarda. La disposizione degli attori è chiaramente quella che viene assunta nel teatro: Amleto è una sorta di palcoscenico. La sua posizione sottolinea con enfasi il ruolo che ha deciso di interpretare; L'uso del chiaroscuro e dell'ambiente rivelano una chiave di lettura espressionistica, mentre l'uso del deep focus e del long take denotano un'interpretazione realistica. la tecnica adottata da Olivier quando ci offre squarci di mondo reale oltre il castello. In parecchie scene si intravedono vere colline o alberi, che rappresentano il mondo naturale che circonda il castello. Per finire, il film inizia e termina con l'immagine delle onde che si infrangono. Sono questi tutti.
tentativi di aprire il film al mondo esterno; l'idea è quella di creare così una visione contrastante rispetto al mondo limitato e viene girato all'interno del castello interiorizzato del castello. Insomma, si può dire che fin quando il film appare reale; al contrario, quando ci sono i riferimenti al mondo esterno, esso appare artificioso. Anche l'uso del sonoro rientra nel tentativo di creare legami con l'esterno. L'incontro di Amleto con il padre è senz'altro la scena più espressionistica di tutto il dramma: il discorso pronunciato dal fantasma è stato registrato dallo stesso Olivier e poi inserito ad una velocità inferiore, per ottenere una voce sovrannaturale e accrescere la sensazione di orrore che tutta la scena aveva il compito di comunicare. Momenti difficili del dramma sono senz'altro i monologhi: per poterli recitare senza far avvertire una certa staticità nel film, Olivierricorre all'introduzione di diversi piani visivi. I monologhi sono recitati come se fossero pensieri "parlati ad alta voce" e solo in alcuni casi il movimento delle labbra sottolinea le parole. Il monologo "to be or not to be" era troppo noto per essere tagliato. La scena del duello alla fine del film è stata considerata da tutti una vera prova di bravura di Olivier. L'azione dura ben 10 minuti e si svolge in un'atmosfera di tensione che raggiunge il suo climax quando Amleto si lancia con grande acrobazia da un'alta balconata su Claudio, che muore così trafitto. Il film si conclude con il funerale di Amleto. È un momento di apoteosi e nello stesso tempo di riassunto della vicenda; le figure lontane contro il cielo assumono l'aspetto di una processione. L'Amleto di Olivier è piuttosto fedele all'originale, anche se si sono dovute fare alcune riduzioni e tagli fondamentalmente per quattro motivi: per una.Questione di lunghezza del film, per chiarire l'intreccio del dramma; per rendere più accessibili alcuni punti abbastanza difficili per essere compresi da un pubblico vario; infine, per rendere il film complessivamente più consono alle esigenze di chi non conosce bene Shakespeare.
ANALISI DELL'AMLETO DI OLIVIER (lezione 61)
E Fortinbras sono stati esclusi da Olivier. L'aspetto politico e sociale della guerra fra Danimarca e Norvegia viene omesso per concentrare l'interesse sui conflitti interiori del personaggio. Uno dei momenti più controversi del film è stato l'inizio. Olivier ha introdotto una specie di prefazione. Olivier invita così il pubblico a considerare il suo film più un saggio che una versione fedele. Nelle sequenze dei monologhi sembra piuttosto una situazione forzata e artificiosa: vedere Amleto fermo contro il cielo finto, che mostra il suo bel profilo, senza alcun movimento di.
Labbra mentre si ascoltano le parole, fa sembrare tutta la scena alquanto bizzarra ed eccessivamente lirica. La mimica del suo viso si esprime in quest'opera con lentezza. Rispetto all'interpretazione teatrale, Olivier cercò nel film di non enfatizzare troppo l'aspetto psicoanalitico trattato con il dottor Jones. Il problema sessuale viene suggerito nella scena nel discorso con la madre, nella stanza da letto. Si tratta di una scena recitata con molta intensità: qui appare evidente l'attaccamento morboso di Amleto con la madre e si intende l'animosità che prova nei confronti di Ofelia. Nell'incontro con la madre, Amleto si dimostra prima violento nel modo in cui l'afferra e la lascia cadere per uccidere Polonio dietro la tenda, poi geloso quando la prega di non dormire nel letto dello zio; e infine quasi sensuale quando la bacia sulle labbra nel momento del commiato. Anche la scelta delle attrici denota una differenza fondamentale.
tra i due ruoli: Gertrude è un personaggio forte, dotato di una notevole carica sensuale, e Ofelia invece è dipinta come la fanciulla ingenua e riservata; sentimentale. FRANCO ZEFFIRELLI AND SHAKESPEARE (lezione 62)"Franco Zeffirelli and Shakespeare", pubblicato nel Cambridge Companion to Deborah Cartmell, Shakespeare on Film
Twenty-three years later Zeffirelli returned to Shakespeare, releasing Hamlet with Mel Gibson and Glenn Close as co-stars. The first impression we have of the film is that there are two stars: Mel Gibson as Hamlet and Glenn Close as Gertrude. Ophelia defies her father through her rebellious looks and survives the nunnery scene; although hurt she is not destroyed by Hamlet's violent rejection. Glenn Close's Gertrude is a woman torn between two lovers. Gibson's Hamlet makes no secret of his sexual jealousy of Claudius and in the closet scene all but rapes his mother, simulating sex with her on the bed. Accordingly, Zeffirelli
lli's use of lush, visually stunning cinematography is evident in both films. The costumes and set designs are meticulously crafted, transporting the audience to the world of the story. The performances are also noteworthy, with the actors bringing depth and emotion to their characters. In addition to the visual elements, Zeffirelli's films often explore themes of love, passion, and tragedy. He has a knack for capturing the intensity of human emotions, and this is evident in both "Romeo and Juliet" and "Hamlet". The love between the main characters is portrayed with such fervor that it becomes palpable to the audience. Overall, Zeffirelli's films are a testament to his skill as a director. He has a unique ability to bring classic stories to life, infusing them with his own artistic vision. Whether it's the tragic love story of "Romeo and Juliet" or the complex tale of revenge in "Hamlet", Zeffirelli's films are a feast for the senses.