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PASSIVITA’ DEL PENSIERO:
- il paziente può descrivere di avere il pensiero in comune con
altre persone: il suo pensiero è controllato o influenzato dall’esterno. Questi deliri di controllo
sono spesso associati con spiegazioni deliranti di come il suo pensiero potrebbe essere controllato,
per esempio attraverso apparecchi elettronici, computer, telepatia.
INSERIMENTO DEL PENSIERO
- : quando il paziente crede che il pensiero gli sia stato messo
dentro dall’esterno.
FURTO DEL PENSIERO
- : può descrivere il fatto che il pensiero gli è stato sottratto contro la sua
volontà. Questo fatto può essere proposto come spiegazione per il blocco del pensiero, quando il
pensiero si interrompe e la mente improvvisamente rimane completamente vuota. Il furto e
l’inserimento del pensiero sono sintomi di primo ordine della schizofrenia. Il blocco del pensiero
non lo è, dal momento che è difficile decidere se si tratta veramente di un blocco oppure di qualche
tipo di ritardo o qualche altra difficoltà nell’ideazione, inoltre il blocco appare simile, dal punto di
vista soggettivo, alle assenze epilettiche.
TRASMISSIONE DEL PENSIERO
- : si verifica nella schizofrenia quando il paziente descrive che
i suoi pensieri escono da lui e vengono liberamente diffusi al di fuori del suo controllo.
‘’Pensiero che può essere udito’’
- : sentire come se i propri pensieri fossero espressi a voce
alta. Il paziente sa che sono i suoi pensieri, eppure sente che sono udibili sia intanto che li sta
pensando, sia un attimo prima, sia dopo. Si tratta di un disturbo della percezione, un’allucinazione
uditiva.
I SINTOMI DI PRIMO ORDINE DELLA SCHIZOFRENIA
Secondo Schneider, la presenza di uno o più sintomi di primo ordine, in assenza di malattie organiche,
potrebbe essere usata come evidenza positiva della schizofrenia. Non si tratta di un elenco esaustivo delle
caratteristiche cliniche della schizofrenia; infatti, le modificazioni dell’umore, della volontà e dell’attività
motoria che si possono verificare in questa condizione non sono affatto nell’elenco, e molti altri tipi di
deliri, allucinazioni e disturbi del pensiero non sono a loro volta citati.
Perché un sintomo venga considerato di primo ordine, deve avere le seguenti caratteristiche
1. Deve verificarsi con una ragionevole frequenza nella schizofrenia
2. In generale non deve verificarsi in condizioni diverse dalla schizofrenia
3. Non deve essere difficile decidere se il sintomo è presente o meno
Anche se i sintomi di primo ordine sono utilizzati come un inventario di criteri diagnostici, un paziente che
ne presenta sette non è più schizofrenico di uno che ne ha tre. Evidenziarli richiede molta esperienza
clinica, uno psichiatra deve prima conoscerli per poterli usar nella clinica. In secondo luogo, egli deve
sapere come quella persona proveniente da quel contesto sociale e razziale può descrivere quel particolare
sintomo di primo ordine. In terzo luogo, deve fare le domande dirette appropriate in modo attento, senza
mettere le risposte in bocca al paziente. Infine, deve essere in grado di interpretare le risposte del paziente
e decidere se viene descritto un sintomo di primo ordine.
La schizofrenia in qualche modo rimane una diagnosi di esclusione. 54
ESEMPI DI SINTOMI DI PRIMO ORDINE:
Alcune definizioni:
- L’unico tipo di delirio che viene considerato sintomo di primo ordine è la percezione delirante, cioè
una percezione normale interpretata dal paziente in modo delirante e considerata molto
significativa.
- Allucinazioni uditive come sintomo di primo ordine
-Eco del pensiero: si intende l’esperienza del paziente di udire il proprio pensiero pronunciato
all’esterno. Il paziente può sentire che le persone ripetono il suo pensiero, appena dopo che è stato
pensato, che le persone rispondono ai suoi pensieri etc.
- Voci che parlano tra di loro: consistono nella presenza di due o più voci allucinatorie che parlano
o discutano tra di loro. Il paziente di solito figura in terza persona nel contenuto di quello che le
voci dicono.
- Voci allucinatorie che commentano le attività del paziente: la sequenza temporale secondo cui si
presenta il commento è tale per cui esso può precedere immediatamente l’azione del paziente o
verificarsi durante la medesima o subito dopo.
- Le ESPERIENZE DI PASSIVITA’ sono quegli eventi nell’ambito delle sensazioni, sentimenti, desideri e
voleri, che vengono esperiti come prodotti o influenzati da altri. I termini esperienze di passività,
esperienze prodotte, deliri di controllo e disturbi dell’attività personale sono in pratica sinonimi e
intercambiabili. L’evento viene esperito come alieno.
Inserimento del pensiero: il paziente sperimenta pensieri che non hanno la caratteristica della
familiarità dell’essere cosa propria, ma ha la sensazione che sia stati messi nella sua testa senza la
sua volontà, dall’esterno. Come nel furto del pensiero, è chiaramente presente un disturbo
dell’immagine di sé, specialmente riguardo ai limiti tra ciò che è sé e ciò che non lo è.
Passività delle emozioni: si verifica quando l’affetto che il paziente prova non gli appare suo
proprio. Egli ritiene che sia stato prodotto per farglielo provare.
Passività degli impulsi: il paziente sperimenta una spinta, che egli avverte come alinea, a iniziare
un’attività motoria. L’impulso può essere sperimentato senza che il paziente intraprenda il
comportamento.
Passività della volontà, il paziente sente che non è la sua volontà a portare avanti l’azione.
Passività somatica: è la convinzione che influenze esterne stiano operando sul corpo. È la
convinzione delirante che il corpo sia influenzato dall’esterno.
- Present State Examination: WING E CO, usa i sintomi di primo ordine come base per la diagnosi di
schizofrenia; mette a disposizione del clinico uno strumento per accertare quali sintomi e sindromi
sono presenti. 55
CAPITOLO 10
DISTURBI DEL LINGUAGGIO E DELL’ELOQUIO
LINGUAGGIO: fonemi, morfemi, sintassi, semantica, prosodia, pragmatica
ELOQUIO: vocalizzazione del linguaggio; due funzioni separate è necessario che le corde vocali, il palato,
le labbra, la lingua realizzino un complessa e sincronica danza fatta di passi complicati.
DISTURBI DELL’ELOQUIO
Molte anomalie hanno sia componenti organiche sia psicogene, motivo per il quale la diagnosi richiede un
esame neurologico e di stato mentale completi, oltre che un’anamnesi medica e psichiatrica accurate.
- AFONIA E DISFONIA: AFONIA: perdita della capacità di vocalizzare (sussurrare e basta); DISFONIA:
denota una difficoltà accompagna da raucedine, ma senza la perdita completa della funzione.
- DISARTRIA: disturbi dell’articolazione possono essere causati da lesioni del tronco cerebrale in
corso di schizofrenia e nei disturbi di personalità.
- BALBUZIE E INCEPPAMENTO
- LOGOCLONIA: Descrive la ripetizione spastica di sillabe che si verifica nel parkinsonismo
- ECOLALIA: il paziente ripete le parole o parte delle frasi che gli vengono rivolte o che vengono
pronunciate in sua presenza. Di solito egli non comprende il significato delle parole. È presente
negli stati di eccitamento schizofrenico, nel ritardo mentale, e nei disturbi organici quali la
demenza.
- PARAGRAMMATISMO: disturbo della costruzione grammaticale incoerenza della sintassi
insalata di parole osservabile nella schizofrenia
- DISFASIA: Disturbo del linguaggio che consiste nell'incapacità a ordinare le parole secondo uno
schema logico.
DISTURBI ORGANICI DEL LINGUAGGIO
Linguaggio emisfero sinistro
- AFASIA E DISFASIA: 1. Implica la perdita completa del linguaggio; 2. Un difetto o una difficoltà nel
linguaggio; può essere sensoriale (recettiva) o motoria (ripetitiva)
- SORDITA’ PURA ALLE PAROLE (disfasia uditiva subcorticale): sono in grado di parlare, leggere e
scrivere correntemente, comprendendo ciò che fanno. Tuttavia non sono in grado di comprendere i
discorsi che vengono loro rivolti. 56
- CECITA’ PURA PER LE PAROLE (afasia subcorticale visiva): è in grado di parlare normalmente e di
comprendere il linguaggio parlato, è in grado di scrivere spontaneamente e sotto dettatura; ma
non è in grado di comprendere quello che legge (alessìa)
- DISFASIA SENSORIALE PRIMARIA (Disfasia recettiva): pazienti incapaci di comprendere il
linguaggio parlato, con una perdita, della comprensione del significato delle parole e della
grammatica.
- DISFASIA NOMINALE: non è in grado di produrre volontariamente nomi e suoni.
DISTURBO SCHIZOFRENICO DEL LINGUAGGIO
Una comunicazione linguistica difettiva è la caratteristica centrale della schizofrenia. È generalmente
accettato che l’uso che lo schizofrenico fa del linguaggio e delle parole è differente da quello delle persone
normali, e che questa differenza non è dovuta alle convinzioni deliranti o all’interruzione del pensiero
indotta dalle allucinazioni uditive. Tuttavia, la natura precisa di questa anomalia è ancora ben lontana dal
poter essere chiarificata.
Si pensa che le cause del disturbo dell’eloquio dello schizofrenico risieda in un sottostante disturbo del
pensiero, piuttosto che in un’inaccessibilità linguistica.
1. DERAGLIAMENTO: implica la perdita delle associazioni in modo tale che le associazioni scorrono
l’una dopo l’altra in relazione obliqua, o senza alcuna relazione.
2. PERDITA DI FINALISMO: è l’incapacità di seguire una concatenazione di pensieri fino alla sua
naturale conclusione.
3. POVERTA’ DEL CONTENUTO DELL’ELOQUIO: include la povertà dei pensieri, un eloquio vacuo,
l’alogia, i disturbi formali negativi
4. TANGENZIALITA’: indica il replicare a una domanda in modo obliquo o irrilevante
5. MANCANZA DI LOGICA: implica il trarre conclusioni da una certa premessa attraverso delle
inferenze che non possono essere considerate logiche.
USO IMPROPRIO DI PAROLE E FRASI
Lo schizofrenico presenta un uso improprio di parole e frasi dal momento che ha un difetto nella
memorizzazione delle parole. Ha un vocabolario ristretto e usa le parole in modo incongruo per coprire un
numero di significati superiore a quelli che vengono loro di solito attribuiti. Queste parole o frasi vengono
denominate parole e frasi STANDARD, e il loro uso a volte diventerà evidente in una conversazione più
lunga in cui una parola insolita potrà essere usata più volte.
Le parole posseggono un alone semantico, cioè, la loro costellazione di associazioni è più ampia di quello
ch