Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 36
Riassunti brevi per Storia contemporanea Pag. 1 Riassunti brevi per Storia contemporanea Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti brevi per Storia contemporanea Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti brevi per Storia contemporanea Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti brevi per Storia contemporanea Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti brevi per Storia contemporanea Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti brevi per Storia contemporanea Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti brevi per Storia contemporanea Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunti brevi per Storia contemporanea Pag. 36
1 su 36
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il ritorno dei liberali e le sfide del 1906

Nel 1906 tornano i liberali guidati da Asquith (appoggiati dai laburisti): da affrontare un imponente movimento suffragista che chiedeva il voto alle donne, e la questione irlandese. Asquith ripropone la Home Rule ma la regione nord-occidentale irlandese dell'Ulster (protestanti) si oppone e si prepara a resistere anche con le armi; anche i cattolici irlandesi si preparano, così di fronte a una guerra civile il governo concede la Home Rule con una modifica che esclude l'Ulster (1914), la cui applicazione viene rimandata a causa dello scoppio della grande guerra.

In Francia continua l'instabilità, sempre a rischio di colpi di Stato; il nazionalismo dà stabilità.

Nell'impero tedesco Bismarck punta ad allargare il voto e ridimensionare il potere degli Junker; si schiera inoltre contro i partiti cattolici, per poi dedicarsi contro il pericolosocialista: la risposta è una politica in campo sociale con assicurazioni per malattie e infortuni.

sul lavoro e pensioni di anzianità, finanziate sia dai lavoratori, sia dalle aziende, sia dallo Stato. Un modello adottato poi da tutti gli Stati. Con Guglielmo II, l'Impero continua nelle iniziative coloniali e nel nazionalismo. Nell'Impero austro-ungarico continuano le tensioni in Boemia (maggioranza di etnia e lingua ceca) e nella parte ungherese con le minoranze etniche escluse per basso reddito dal voto. Si formano agguerriti movimenti nazionalisti come quello croato e quello serbo (molto attivo nel terrorismo). In Russia Alessandro III, dopo l'assassinio del padre, opera una repressione. Con Nicola II si inizia poi un processo di potenziamento di infrastrutture e industrie pesanti per sorreggere le mire espansionistiche: tuttavia inaspettata sconfitta contro il Giappone nel 1904. Questa, unita al continuo malcontento, provoca grande insoddisfazione che sfocia in una rivoluzione antizarista nella domenica di sangue del 1905 con molti operai in sciopero che chiedono.

libertà e aiuti sociali-->Lo zar la reprime con la violenza. La protesta continua:si formano organismi di rappresentanza degli operai, i soviet. Nicola cede concedendo unparlamento elettivo, la Duma.

La politica in Italia da Depretis a Giolitti.Una sezione dello schieramento liberale all'opposizione cerca di rafforzarsi per andare algoverno: la Sinistra. L'occasione arriva nelle elezioni del 1876 a seguito di una crisi internaalla Destra storica che voleva nazionalizzare le ferrovie. Sale in carica così il governo diDepretis con due riforme: elementari obbligatorie fino a 9 anni, allargamento delsuffragio elettorale (da 2 a 8%). Col tempo si delinea invece che un bipolarismo un grandeCentro liberale, privo di vere opposizioni: slogan della “trasformazione dei partiti”lanciato proprio da Depretis: una situazione di clientelarismo e mancanza di dialetticapolitica (scandalo della Banca romana che avrebbe finanziato politici come Crispi eGiolitti).

Il governo sul piano economico opera un robusto protezionismo che difende l'agricoltura e le industrie nazionali. Dopo Depretis va al governo Crispi che punta a: - nazionalizzare le masse (esaltazione di Mazzini, Garibaldi, Vittorio Emanuele II) - riforme istituzionali (continuare la laicizzazione, nuovo Codice penale detto Zanardelli, legittimità degli scioperi, più poteri alla polizia contro i nemici politici) - repressione dei conflitti sociali (contro i Fasci dei lavoratori in Sicilia, in Lunigiana, lotta contro il Partito socialista italiano) - politica coloniale (dopo aver colonizzato l'Eritrea e fasce costiere della Somalia si punta all'Etiopia ma l'esercito del generale Barattieri viene sconfitto nel 1896 ad Adua). La sconfitta porta Crispi alle dimissioni: con lui finisce il trasformismo e si creano due raggruppamenti, quello conservatore di Sidney Sonnino che vuole ridare centralità al re e essere solo a lui responsabili, e quello liberale di.Zanardelli e Giolitti. La situazione è inassoluto stallo finché l'uccisione di Umberto I da parte di un anarchico sblocca tutto: il nuovo re Vittorio Emanuele III affida il governo a Zanardelli con Giolitti primo ministro. Giolitti punta a integrare le masse nella cornice dello Stato liberale: mostra aperture nei confronti dei radicali e dei socialisti. Vuole che lo Stato sia neutrale. Tuttavia è un periodo di grandi scontri, soprattutto nelle campagne al Nord e nella Valle Padana, oltre che nelle industrie di Torino, Milano e Genova. Si cerca di rispondere con politiche sociali: Zanardelli e ancora di più il suo successore nel 1903 Giolitti, cercano di limitare il lavoro minorile e femminile, di istituire assicurazioni contro gli infortuni, di municipalizzare i servizi pubblici (gas, luce, trasporti, nazionalizzazione ferrovie). In quel periodo emerge il tema della questione meridionale: nascono le prime organizzazioni criminali mafiose; Giolitti fu accusato da.

Gaetano Salvemini di aver tollerato l'operato di questi gruppi che spesso agivano per conto di candidati politici per intimidire gli elettori, fu infatti da quest'ultimo definito "ministro della malavita". Comunque il governo Giolitti farà alcuni interventi speciali per il sud, oltre ad aiutare direttamente le industrie di tutta Italia, specie in chiave di rafforzamento militare-->Il risultato è che l'economia italiana vive dal 1899 al 1914 un periodo prosperoso.

Intanto il Partito socialista italiano, guidato da Filippo Turati, si era assestato su una linea riformista. Nel 1911 Giolitti opera un grande rilancio nazionalistico: è il 50° anniversario dell'Italia (Pascoli lo definì "anno santo") festeggiato in grande stile con l'inaugurazione del Vittoriano. In quello stesso anno, sfruttando l'ennesima crisi dell'impero ottomano, il governo decide di attaccare la Libia (sostenuto da molti gruppi.

finanziari italiani, dallastampa liberale che voleva far grande l'Italia, da gruppi nazionalisti, dal mondo cattolico per una crociata contro l'Islam). Si trova una grande resistenza da parte dell'esercito ottomano e di milizie locali: comunque dopo aver occupato le coste turche, l'Impero cede e la Libia passa nel 1912 all'Italia. Sicuro del consenso e per favorire l'integrazione, Giolitti allarga ulteriormente il suffragio (maschi 21 anni alfabetizzati o maschi 30 anni con servizio militare): per evitare che prendano troppo potere i socialisti, i liberali si alleano con i cattolici (più aperti a collaborare con il nuovo Papa Pio X)-->Nelle elezioni del 1913 infatti Gentiloni (presidente Unione cattolici) invita i fedeli a votare i liberali per evitare il pericolo socialista, detto patto Gentiloni. Mondo socialista che si era scisso in una minoranza di tipo riformista laburista; il resto del partito è dominato da una maggioranza radicale e

rivoluzionaria guidata in quel momento da un giovane Benito Mussolini che diventa anche direttore dell'Avanti!. Il patto Gentiloni crea dissensi nel mondo radicale che passa all'opposizione, indispensabili per Giolitti che decide di lasciar campo temporaneamente ad Antonio Salandra: ma quest'ultimo resterà in carica fino allo scoppio della Grande Guerra.

24. L'Occidente alla conquista del mondo. I tre continenti Africa, Asia e Oceania vengono, salvo alcune eccezioni, interamente conquistati. Si usa il termine imperialismo per definire questo periodo: le motivazioni sono le materie prime, nuovi sbocchi commerciali, investimenti; si crea una triangolazione tra governi-imprese-banche.

In America centro-meridionale, pur rimanendo autonomi, gli Stati subiscono una fortissima ingerenza economica degli Stati Uniti. In Egitto il canale di Suez, nel quale hanno investito banche britanniche, viene alla fine controllato con la forza dalla Gran Bretagna. Caso terribile quello del

Congo belga conquistato da Leopoldo II come possesso personale (grazie all'esploratore Stanley) e approvato nella Conferenza di Berlino (1884-85), poi diventato territorio del Belgio.

Si creano contrasti tra grandi potenze ma sempre rimanendo di carattere locale: tra Russia e Regno Unito in Afghanistan, tra Francia e Regno Unito in Sudan, tra Regno Unito e boeri di Rhodesia.

A Cuba scoppia una rivolta indipendentista contro la Spagna nel 1895: partecipano gli Stati Uniti che ottengono Filippine, Porto Rico, Isola di Guam; Cuba indipendente ma controllata dagli USA che si assicurano anche il canale di Panama sostenendola nella secessione dalla Colombia.

Intanto il Giappone attacca la Cina nel 1894 e si annette l'Isola di Taiwan e riconosce l'indipendenza alla Corea sottoponendola comunque a un forte controllo. Si scontrano con la Russia (già in Manciuria) che avanzava pretese sulla Corea: vince il Giappone (1905) e si annette anche la Corea.

Crisi in Marocco tra Germania e

Francia: aiutati dai britannici, i francesi controllano il Marocco.

Alleanze e contrasti fra le grandi potenze.

Frattura gravissima rimasta dopo la guerra franco-prussiana: Bismarck si adopera per isolare la Francia e stipula la Lega dei tre imperatori (Impero tedesco, Impero Austro-ungarico, Russia).

Intanto dopo rivolte antiottomane nei Balcani, la Russia era intervenuta nel 1877 sancendo la nascita della Bulgaria come Stato indipendente ma satellite della Russia: ciò destabilizza le altre potenze finché, grazie a Bismarck, si firma a Berlino nel 1878 una nuova pace: riconosciuta indipendenza di Serbia, Montenegro e Romania, ridotti i territori della Bulgaria, Cipro al Regno Unito, Bosnia-Erzegovina sotto il controllo austro-ungarico. Da questa crisi nei Balcani la Russia decide di uscire dalla Lega dei tre imperatori: così Austria-Ungheria e Germania si uniscono nella duplice alleanza che nel 1882 con l'inclusione dell'Italia di Depretis diventa la Triplice alleanza.

una mossa che suscita grandeproteste interne per l'antico nemico austriaco ora alleato, scelta del governo fatta in chiaveantifrancese (che aveva occupato Tunisi).

Intanto la Russia, che in realtà aveva un patto segreto di neutralità con Bismarck disattesopoi da Guglielmo II, si allea con la Francia. Intanto l'Impero tedesco sta potenziandopesantemente la marina provocando diffidenza nel Regno Unito e nella Francia che sialleano e, assieme alla Russia, formano la Triplice intesa. Tutti i paesi iniziano una sfrenatacorsa alle armi con grande fiducia nelle nuove tecnologie belliche.

La crisi dell'Impero ottomano continua: la minoranza armena (religione cristiana ortodossa)tenta di far nascere un movimento nazionale armeno-->Stroncati dai militari (curdi),200mila vittime, noto come genocidio armeno (1915-16).

Si forma un gruppo vivace animato da principi liberali e patriottici chiamato GiovaniTurchi. Nel frattempo l'indipendenza bulgara,

l'annessione all'Austria-Ungheria della Bosnia-Erzegovina e l'unione di Creta con la Grecia, animano l
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
36 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matteofranchi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Troilo Simona.