Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Rianimazione Pag. 1 Rianimazione Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rianimazione Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rianimazione Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rianimazione Pag. 16
1 su 17
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

PRATICARE IPERESTENSIONE DEL CAPO

B: breathing

modalità di ventilazione: bocca-bocca, bocca-naso, bocca-maschera, pallone-

maschera

continuare la rianimazione cardiopolmonare fino all'arrivo di personale

qualificato del 118, fino a quando la vittima non mostra segni di ripresa di

circolo, fino all'esaurimento delle forze del soccorritore.

Defibrillazione semiautomatica: la defibrillazione è la terapia più efficace nei

casi di morte improvvisa (una persona che fino a qualche istante prima godeva

di buona salute).

Quando? Sia in ambiente extra che intra ospedaliero, si fa nel momento in cui ci

sia un ritmo defibrillabile, deve essere eseguita subito! In caso di assenza di

coscienza e di respiro utilizza il dae appena disponibile!

Tipi di defibrillatore:

manuale, manuale (con funzione dae), semiautomatico, automatico.

Posizionare il dae dal lato del pz, accendere, posizionare le piastre adesive,

premere shock se indicato.

Le piastre si posizionano una a destra sotto la clavicola sopra il capezzolo

destro, e una a sinistra emitorace sx (guardare slide)

mentre posizioniamo le piastre bisogna fare attenzione se il pz è nell'acqua, se è

portatore di pacemaker o defibrillatore impiantabile, se il pz è portatore di

cerotto trandermico, se ci sono fonti di ossigeno in erogazione, se il torace è

villoso e/o sudato, se il pz è pediatrico.

Sicurezza: non toccare il pz durante l'analisi e lo shock, via tutti! Controllare

che siano tutti lontani quindi premere il tasto shock.

OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE DA CORPO ESTRANEO

Caratteristiche: difficoltà nella respirazione fino al possibile arresto

respiratorio , colorito grigio-bluastro

Cause: grossi pezzi di cibo, protesi dentarie, giochi

prevenzione: cibo in piccoli pezzi, masticare a lungo, evitare di ridere e parlare

mangiando, tenere i bambini lontani da piccoli oggetti

Cosa fare?

Quando c'è un'ostruzione parziale senza difficoltà respiratoria e tosse efficace si

deve incoraggiare la vittima a tossire e controllare attentamente le condizioni,

se invece c'è ostruzione con difficoltà respiratoria e tosse inefficace allora la

vittima deve essere aiutata con la manovra di Helmlich: pz in piedi, ci si pone

dietro la vittima, si cinge con le braccia, si stringe a pugno una mano (pollice

all'interno del pugno) contro l'addome della vittima e si danno dei colpi.

Oppure si danno delle compressioni dorsali con pacche intrascapolari.

Casi particolari:

ACC nella donna gravida: manovra di dislocazione dell'utero

ACC nel pz ipotermico: evitare ulteriore raffreddamento del pz (es.rimuovere

gli abiti), se la vittima non respira iniziare subito RCP, mobilizzazione delicata,

esegui comandi DAE.

ACC nel pz annegato: è possibile utilizzare la sequenza ABC, il primo

trattamento è fornire ventilazioni efficaci (anche con il pz in acqua).

ACC nel pz folgorato: si esegue bls secondo l'algoritmo ABC considerando la

vittima un traumatizzato.

ACC nel traumatizzato: stabilire la colonna cervicale, eseguire la sublussazione

della mandibola, tamponare eventuali emorragie, eseguire ABC

RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE AVANZATA

Algoritmo ACLS: i soccorsi avanzati arrivano e gestiscono la ventilazione , la

somministrazione di farmaci.

MORTE CEREBRALE E DONAZIONE D'ORGANI

Il concetto di morte nella storia

per indicare il momento della morte si è fatto riferimento per secoli alla

esalazione dell'ultimo respiro e alla cessazione dell'attività cardiaca.

Poco tempo dopo la comparsa di questi segni, compaiono invariabilmente i segni

della degenerazione biologica e della decomposizione organica.

Ma recentemente si rileva l'inesattezza delle definizioni storiche: la cpr recupera

alla vita soggetti con cuore fermo e respiro interrotto, la funzione respiratoria

può essere sostituita con respiratore, la funzione cardiaca può essere sostutuita

per es da un pacemaker.

L'evento arresto cardio respiratorio non coincide con la morte della persona: il

cuore e i polmoni non identificano in nessun modo la persona.

Alla fine degli anni 50 , fu definita una situazione clinica nuova detta coma

dèpasse= perdita di tutte le funzioni dell'encefalo, ci si accorge che col passare

del tempo il corpo di queste persone va in contro a asistolia.

La perdita irreversibile delle funzioni cerebrali costituisce da sola il momento di

compromissione dell'integrità del uomo come persona e quindi il momento della

morte.

La morte di una persona è il momento in cui coincide la morte del cervello.

La morte è una realtà biologica unica e si identifica nella morte encefalica.

Cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo.

Ma ci sono due modalità cliniche per giungere a tale evento: arresto primitivo

del cuore, lesione cerebrale primitiva.

La lesione cerebrale primitiva c'è una pressione intracranica elevata, c'è poi un

azzeramento del flusso cerebrale e infine l'arresto del circolo cerebrale, quindi

degradazione biologica del contenuto della scatola cranica, cessazione di tutte le

funzioni dell'encefalo = morte.

L'arresto primitivo del cuore porta all'arresto circolo cerebrale, in seguito

degradazione biologica del contenuto della scatola cranica, cessazione di tutte le

funzioni dell'encefalo= morte.

La diagnosi di morte e l'accertamento o certificazione della morte

Diagnosi: è clinica, risponde a scienza e coscienza, è uguale ovunque. Può esserci

diagnosi di morte cardiaca e diagnosi di morte encefalica.

Accertamento: è una procedura giuridica, risponde alla legge in cui ci troviamo,

varia a seconda del luogo dove ci troviamo. Può esserci accertamento di morte

con criteri cardiologici e accertamento di morte con criteri neurologici.

Morte cardiaca / accertamento di morte con criteri cardiologici: la morte per

arresto cardiaco si intende avvenuta quando la respirazione e la circolazione

sono cessate per un intervallo di tempo preciso, quindi si fa un ecg di durata di

20 minuti perchè in 20 minuti c'è sicuramente la degradazione cerebrale. In

mancanza dell'elettrocardiografo si fa lo stesso l'accertamento ma in maniera

diversa, cioè l'osservazione della salma dalle 24 alle 48 ore e lungo questo

percorso (tra la 15 e 30 ora) ci sarà una visita necroscopica di un esperto che

osserverà le macchie, la rigidità.

Morte encefalica / accertamento di morte con criteri neurologici: ci dobbiamo

accertare che ci siano delle precondizioni, cioè che ci sia una eziopatogenesi

certa, stabilità emodinamica, normotermia, assenza di interferenze

farmacologiche, assenza di interferenze endocrino metabiliche.

Poi guardiamo 3 cose: assenza di vigilanza e coscienza, assenza di riflessi di

tronco e del respiro spontaneo, assenza di attività elettrica cerebrale (con eec).

Guardiamo se c'è vigilanza e coscienza grazie alla gcs, guardo l'assenza di

riflessi (r. fotomotore, trigeminsle, facciale, oculovestibolare, faringeo, corneale),

guardo l'assenza dell'attività elettrica cerebrale con l'elettroencefalogramma.

Se io non posso fare anche solo una piccola cosa tra tutte queste, allora devo fare

il test di flusso.

La morte nei soggetti affetti da lesioni encefaliche e sottoposto a misure

rianimatorie si intende avvenuta quando si verifica la cessazione irreversibile di

tutte le funzioni dell'encefalo ed è accertata con le modalità clinico-strumentali

definite con decreto del ministero della sanità.

Io faccio la diagnosi clinica, allora arriva il collegio medico legale che rifarà le

stesse prove (eeg di 30 minuti) e dopo 6 ore tornerà questo collegio medico e

rifarà le stesse cose, infine ci sarà la visita necroscopica.

In questo collegio medico legale c'è un rianimatore, un medico legale, e un

neurofisiopatologo (esperto di eeg).

La relazione d'aiuto alla famiglia: non si differenzia dalla normale relazione

d'aiuto personale curante-famiglia

la comunicazione di morte ha lo scopo di coinvolgere tutta la famiglia, descrivere

la morte encefalica, descrivere l'accertamento di morte, verificare l'efficacia

dell'informazione.

La proposta di donazione è un dovere e un'opportunità.

Legge 91/99 : i cittadini sono tenuti a dichiarare la loro volontà di donare gli

organi e la mancata dichiarazione corrisponde a un assenso.

TERAPIA ANTALGICA

Accordo tra ministero della sanità, le regioni e le province autonome sul

documento di linee guida inerenti il progetto “ospedale senza dolore”, che

prevedeva si identificasse a livello aziendale un responsabile, si costituisse

sempre a livello aziendale un comitato ospedale senza dolore, si predisponessero

degli strumenti di rilevazione del dolore da inserire in cartella clinica, si

predisponesse una fase formativa, una fase informativa, una valutazione

periodica del livello applicativo delle linee guida. (questo nel 2001)

Successivamente nel 2010 esce la legge che sancisce al paziente il diritto ad avere

un trattamento adeguato al dolore.

La percezione del dolore è uno dei sistemi di difesa sviluppati dagli essere viventi

per la sopravvivenza della specie e per l'allontanamento degli stimoli

potenzialmente dannosi.

Il dolore è un'esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno

tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno.

Nocicezione: (fasi)

-ricezione

-trasduzione

-trasmissione

-elaborazione

I nocicettori fanno parte del primo neurone, (fatto come un polipo con 2

braccia), una va in periferia e una verso il midollo. I nocicettori sono le

terminazioni nervose libere delle fibre mieliniche e amieliniche: le mieliniche

sono a conduzioni libere mentre quelle amieliniche sono a trasmissione lenta.

Questi nocicettori possono provocare dolore con diversi meccanismi.

Dalla periferia o dall'organo, lo stimolo doloroso viene tradotto in potenziale

d'azione e arriva alla corteccia cerebrale.

Il secondo neurone, ha il corpo cellulare nella sostanza grigia midollare e dà

origine a fibre ascendenti al talamo distinte in lemniscali e extralemniscali.

Il terzo neurone è nel talamo e proietta lo stimolo sulla corteccia.

Il quarto neurone sta nella corteccia con aree distinte.

Strutture cerebrali:

sostanza reticolare: influenza stato di coscienza

midollo allungato: stimola i centri respiratori e cardiovascolari

ipotalamo e ipofisi: risposta neuroendocrina e ormonale

sistema limbico: regola la soglia e le reazioni emozionali

corteccia cerebrale: percezione cosciente dello stimolo

Capire e misurare il dolore

esistono diversi tipi di classificazione:

in bas

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
17 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silviatoma di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Innfermieristica in emergenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Boldoroni Bianchi Renzo.