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PONDERATA= NX N V
la matrice delle dipendenze
Produttori/distributori A B C D E Quota produttore
X 15 20 10 10 5 60
Y 15 0 10 0 5 30
Z 10 0 0 0 0 10
Quota distributore 40 20 20 10 10 100
Commento:
• B dipende unicamente da X suo unico fornitore; Z dipende unicamente da A suo unico
distributore;
• Z potrebbe cercare di aumentare la sua quota di mercato attraverso un aumento della
copertura numerica e quindi della penetrazione per diminuire il peso medio della clientela
• B e D potrebbero cercare di approvvigionarsi da ulteriori fornitori per diminuire la
dipendenza dal loro unico fornitore B.
Nel valutare il potere contrattuale negli acquisti l’antitrust valuta
• la quota di mercato : una catena che rappresenti il 15/20% di acquisti di un determinato
prodotto, ma che garantisca al fornitore una presenza geograficamente distribuita sul
territorio può esercitare un significativo potere di mercato nei confronti dei fornitori essendo
la sua domanda difficilmente sostituibile e indispensabile per le economie di scala.
• altri elementi : che identificano il ruolo svolto nei confronti del fornitore in qualità di
concorrente (pl) e acquirente
La quota di mercato complessiva non può essere l’unico indicatore del potere contrattuale negli
acquisti. I distributori con presenze concentrate sul territorio rappresentano canali obbligati per
fornitori che vogliano garantirsi una presenza diffusa sul territorio. Anche il potere contrattuale
dell’industria deve essere valutato a livello di categoria non solo a livello nazionale.
L’indagine conoscitiva in relazione alle condotte attuate dalla GDO pone l’attenzione sul fenomeno
del TRADE SPENDING che in alcune circostanze può costituire un elemento di collusione tra gli
operatori a valle indebolendo così la competizione sui prezzi finali.
Per trade spending si intende l’insieme dei compensi versati dai fornitori ai distributori per
remunerare le attività e i servizi promozionali, distributivi e di vendita offerti. Sono:
• sconti che vanno a deduzione del prezzo di listino
incondizionati: indipendenti dai livelli di fatturato immediati in fattura o differiti fuori
o fattura (nota credito)
condizionati: a target che sia di volume o di fatturato, per carico completo, per
o centralizzazione, sconti finanziari, per acquisti combinati ecc.
• contributi: sono ricavi per il distributore; fuori fattura che non vengono portati a deduzione
del prezzo di listino
per volantino, esposizione preferenziale, mantenimento assortimento, fee di
o accesso, nuove aperture, eventi, esclusiva, cessione dati cliente, concorsi, servizi di
centrale
gli effetti sono:
• negativi: strumento di potere, generano conflitti, discriminano le piccole imprese creando
barriere all’entrata, non è detto che siano scaricati a valle
• positivi: condivisione di costi (volantino), trasferimento del rischio (nuovi prodotti) e quindi
un’allocazione efficiente, riduzione del prezzo al distributore che lo scarica a valle
La posizione dell’antitrust
Valutati positivamente Valutati negativamente
-Richiesta di un ‘esposizione privilegiata -Compensi nuove aperture/cambi insegna
-Lancio del nuovo prodotto -Servizi di centrale
-Listing fee per prodotti maturi
-Compensi x il mancato raggiungimento
marginalità
Perché contribuiscono ad allocare una risorsa Poiché volti a trasferire sul produttore costi e
scarsa (spazio) e a ripartire i rischi tra industria rischi tipici dell’attività distributiva
e distribuzione
I contributi promo invece non sono valutati positivamente perché sono versati spesso a fronte di
controprestazioni inadeguate.
Secondo l’antitrust la pericolosità di questi tipi di negoziazione è che il margine di secondo livello
costituito dalla “vendita dei servizi commerciali e promozionali” non produrrebbero benefici per il
consumatore in quanto anche formalmente escluse dal calcolo dei costi d’acquisto e verrebbero
quindi impiegate per la crescita delle catene distributive o remunerare il rischio d’impresa.
I risultati dell’indagine dimostrano la presenza di effetti anti competitivi
• orizzontali (collusione tra concorrenti)
• verticali (riduzione di capacità di competere per i fornitori)
Il potere di acquisto può rappresentare un utile bilanciamento del potere di mercato dei
fornitori.
L’antitrust ritiene necessario monitorare il potere d’acquisto perché può essere più pericoloso
dell’abuso del potere di mercato (lato offerta industriale) poiché il monopsonista (l’unico acquirente
per più venditori) avrebbe la possibilità di adottare comportamenti discriminatori nei confronti dei
fornitori oltre al potere di influenzare i prezzi.
Effetti negativi: sui distributori più deboli viene aumentato il prezzo per recuperare il margine
(comportamento scorretto industria); sui fornitori che riducono gli investimenti per recuperare
margini; sui consumatori che hanno un’offerta meno variegata.
• Sui mercati a valle: induce il fornitore ad aumentare il prezzo dei listini (se mi chiedi lo
sconto ti alzo il prezzo di listino) che verrà poi trasferito sul consumatore dato che anche gli
altri concorrenti si comportano allo stesso modo
• Su mercati a monte: aumenta i costi di accesso ai canali distributivi e toglie risorse
all’industria dedicabili alla ricerca.
La relazione di canale nel contesto della convergenza
Convergenza
• Intratype: nel settore della GDO
• intertype=tra distribuzione e altri settori; tra canale fisico e virtuale
i driver del cambiamento sono la domanda (trainante), la tecnologia (abilitante) e la concorrenza
(causa ed effetto).
La tecnologia agisce sull’informazione modificandone il costo di produzione, la modalità e la
velocità di trasmissione. L’informazione è economica da riprodurre ed è condivisibile senza perdite
di valore che una volta digitalizzata non conosce barriere spaziali o temporali.
• l’economicità dell’info influisce sulla sua velocità di diffusione
• all’aumentare del numero di partecipanti alla rete, l’utilità che ognuno ne trae è maggiore
la domanda: la rete:
• influenza la dimensione cognitiva dato che su internet vi è la maggior parte della ricerca di
info (recensioni, forum, comparazione prezzi);
• sta diventando un canale di acquisto integrandosi ai canali fisici;
• è una parte della strategia per arrivare all’omnicanalità
La concorrenza: è ibrida; si allarga il contesto competitivo, i vantaggi competitivi sono messi in
discussione, cambia il modo di analizzare la concorrenza, cambia il modo di analizzare il
consumatore ecc.
Analisi del contesto competitivo, strategie e modelli di business
Caso britannica VS Encarta
Britannica Encarta
Costi di produzione=300 dollari Costi di produzione= 1,5 dollari
Prezzo=1500 dollari Prezzo= 50 dollari
Internet modifica la struttura del settore e i confini della concorrenza, i business model vanno
definiti a seconda della domanda e non del profitto, i costi maggiori per britannica erano quelli della
forza di vendita diretta (agenti).
Il pc ha drasticamente cambiato questo settore rendendo obsoleto il business model di britannica.
Porter: internet impatta sulla struttura del settore e sulla sua redditività alterando le fonti del
vantaggio competitivo (accresce l’efficienza ma rende tutto accessibile a tutti). Offre nuove
opportunità. L’utilità di internet deriva da come viene integrata nell’attività offline. Le app di internet
diventeranno sostegni base e i vantaggi competitivi emergeranno dalle forze tradizionali (brevetti ,
conoscenze, relazioni ecc.).
• Concorrenza nel settore: riduce le possibilità di differenziazione e quindi sposta la
concorrenza sul prezzo, allarga i confini geografici.
• Minacce prodotti sostituivi: aumenta la dimensione del mercato acquistabile
• Minacce nuovi entranti: riduce le barriere all’entrate legate alla disponibilità di canali
distributivi.
• Potere fornitori: possibilità di attingere a più fornitori
• Potere clienti: nuove opportunità per i canali tradizionali, aumenta il potere del consumatore
Tapscott: internet trasforma le regole della competizione cambiando le fonti del vantaggio
competitivo. Le vecchie regole non valgono più, nasce il fenomeno della coopetition
(collaborazione tra concorrenti)
Chi ha ragione? quando il prodotto è
• digitale (suoni, immagini, testi),la digitalizzazione stravolge tutta la catena del valore
• servizio non digitale : l’incertezza nell’acquisto e nel consumo viene mitigata dalla
socializzazione delle esperienze (forum, social, trip advisor)
• NON è DIGITALE
: le informazioni possono viaggiare separatamente rispetto ai flussi fisici
mettendo così in discussione l’intermediario commerciale (ad es. agenti di vendita). Anche
se la re-intermediazione avviene da parte dell’infomediario (intermediari di info) che sono
più efficaci(personalizzazione) ed efficienti (riducono il costo della ricerca di info per il
consumatore)
• Fisico: la separazione tra flussi fisici e informativi crea minacce (trasparenza informativa e
gestioni complesse dei canali); e opportunità (di comunicare per il produttore, di nuove
strade per erogare il servizio attraverso strategie cross channel)
L’impatto della rete sulla struttura dei canali di vendita
acquisto Consolidamento del brand Arricchimento del canale
(abbigliamento e accessori) (immobili ed auto)
Moltiplicazione dei canali Decostruzione del canale
di
processo (elettronica) (viaggi)
nel
fisica
dell’interazione
Ricchezza
A
B B Intensità delle info nel processo di acquisto A
Le opportunità di internet sulla struttura del canale sono: avere un’elevata conoscenza della
domanda e la possibilità di raggiungere mercati prima non raggiungibili. Può sussistere una
possibilità di cannibalizzazione tra i canali dovute a conflitti di prezzo; complessità
maggiorepossibilità di perdita di controllo.
La scelta tra un canale fisico e virtuale dipende dalle
• caratteristiche della domanda (servizi essenziali richiesti: efficienza VS efficacia)
il potenziale del commercio elettronico dipende dalla sua capacità di erogare un servizio
logistico rendendo disponibile il prodotto in qualunque momento e in qualsiasi luogo (tempi
e disponibilità alla consegna)
• modelli di business (customizzazione, politiche di branding, tipi di prodotto, servizio
informativo: possibilità di offrire un prodotto personalizzato