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Il sistema renale e il nefrone
I due sistemi confluiscono nelle vene intertubulari che drenano il sangue attraverso le vene arcuate. Il sangue arriva alle vene interlobari per poi uscire dal rene attraverso la vena renale.
Il nefrone è l'unità funzionale per la filtrazione del plasma e per la formazione dell'urina. Ogni rene ne possiede circa un milione, con la caratteristica di non essere rigenerabili (in età senile la funzionalità dei reni è ridotta del 40%).
Ogni nefrone è costituito da due elementi:
A. Corpuscolo renale
Noto anche come corpuscolo del Malpighi, è un sistema filtrante a bassa selettività, formato da:
I. Capsula di Bowman
Coppa di forma sferica che avvolge un glomerulo vascolare. La capsula è formata da due foglietti epiteliali: quello interno viscerale, costituito da podociti che avvolgono il glomerulo, e quello esterno parietale.
esternoparietale che si continua con quello del tubulo prossimale.Tra la parete esterna e quella interna si trova la camera di Bowman, cheraccoglie l'ultrafiltrato (vedi anche Fig.42.7).
II. Capillari glomerulari
Piccola rete di capillari di tipo fenestrato ramificati ed uniti da anastomosi.Le cellule endoteliali dei capillari sono avvolte da una lamina basale sullaquale si estendono i podociti, che ricoprono il glomerulo fino alle arterioleparietale dell'epitelio capsulare.afferenti ed efferenti, unendosi con il fogliettoIl foglietto viscerale è anche costituito da cellule mesangiali, che evitano ladistensione del glomerulo ed inoltre fagocitano le macromolecole rimasteimpigliate nella membrana dei podociti.
III. Apparato juxtaglomerulare
Complesso di strutture formato da cellule mesangiali nell'angolo tra l'arteriolaafferente e l'arteriola efferente, dove formano un agglomerato di cellule che ricoprei due vasi e li collega al tubuto distale (vedi
alcuni tratti sono presenti cellule specializzate come le cellule intercalate, che regolano l'equilibrio acido-base, e le cellule principali, che sono coinvolte nell'assorbimento di sodio e nell'escrezione di potassio. I tubuli sono anche responsabili della riassorbimento di sostanze importanti come il glucosio, gli amminoacidi e l'acqua. C. Sistema di raccolta I tubuli renali si uniscono per formare i dotti collettori, che a loro volta si uniscono per formare i dotti papillari. I dotti papillari si aprono nelle calici minori, che si uniscono per formare i calici maggiori e infine la pelvi renale. La pelvi renale raccoglie l'urina prodotta dai reni e la trasporta verso l'uretere, che a sua volta la porta alla vescica per l'eliminazione. In conclusione, il sistema renale è composto da diverse strutture che lavorano insieme per filtrare il sangue, regolare l'equilibrio dei fluidi e produrre l'urina. Questo sistema svolge un ruolo vitale nel mantenimento dell'omeostasi del corpo umano.Altri le cellule sono piatte e prive di mitocondri. Le cellule tubulari adiacenti sono collegate tra loro tramite giunzioni serrate (segmenti meno permeabili) e tramite giunzioni aderenti e desmosomi (segmenti più permeabili). Le comunicazioni intercellulari sono dovute alla presenza di giunzioni comunicanti che permettono la trasmissione tra le varie cellule.
Il sistema tubulare è formato da:
- Tubulo prossimale
- Ansa di Henle
- Tubulo distale
Il tubulo prossimale è il tubulo che si origina dalla capsula di Bowman. Inizialmente presenta un tratto tortuoso (PT1), si distende nel secondo tratto (PT2) e diventa rettilineo nel terzo tratto (PT3). Quest'ultimo tratto scende in tutti i nefroni fino al limite tra la zona midollare interna e quella esterna (vedi Fig. 42.6). Il tratto PT1 è formato da numerose cellule contenenti mitocondri e poche giunzioni serrate, che dunque conferiscono un'elevata permeabilità. Queste caratteristiche diventano meno accentuate.
nei segmenti PT2 e PT3.
II. Ansa di Henle
Inizia con un tratto discendente sottile dalla porzione PT3 del tubuloprossimale e scende fino alla zona midollare per risalire lungo la corticale grazie ad una caratteristica struttura ad "U" (nei nefroni della zona juxtaglomerulare questo tratto raggiunge le papille). Dopo la curva comincia il tratto ascendente sottile (tAL), con presenza di svariati connessioni e giunzioni strette (bassa permeabilità), seguito dal tratto ascendente spesso (TAL), suddiviso in porzione midollare (mTAL) e corticale (cTAL). Quest'ultimo tratto ascendente è collegato al glomerulo capillare tramite la macula densa.
III. Tubulo distale
Tratto dall'andamento tortuoso che si riversa nel tubulo collettore (vedi Fig.42.6) che arriverà al calice.che vuol dire scarsa permeabilità e ottimo trasporto. L'urina prodotta da circa 4.000 nefroni confluiscono nei tubuli
collettori arcuati corticali, che si riuniscono nei midollari per finire nel dotto collettore papillare, o di Bellini, che si riversano nella pelvi renale. Le vie urinarie La pelvi ha la forma di un imbuto ed è diviso in: - Calici minori (raccolgono l'urina da ogni pupilla) - Calici maggiori Dai calici maggiori l'urina si riversa verso la pelvi ed arriva all'uretere che la porterà nella vescica. L'uretere, la pelvi ed i calici sono dotati di fibre contrattili che favoriscono, attraverso delle onde peristaltiche, la progressione del liquido verso la vescica. L'uretere presenta nocicettori, che in caso di ostruzione, attivano una costrizione riflessa ed una vasocostrizione delle arteriole renali, che riduce la produzione di urina ed evita danni ai calici ed alla midollare renale. La vescica Organo cavo con il compito di trattenere l'urina prodotta dai reni e di espellerla tramite il riflesso della minzione. La parte superiore, o corpo della vescica,La vescica è un organo che raccoglie l'urina dagli ureteri. La parte inferiore, il collo e la parte posteriore dell'uretra connettono l'organo alla parte anteriore dell'uretra (vedi anche Fig.42.9). La parete della vescica è formata dal muscolo detrusore, composto da lunghe cellule muscolari. Le fibre sono collegate tra di loro meccanicamente ed elettricamente, provocando la contrazione del muscolo. Nella zona del collo troviamo fibre elastiche che formano lo sfintere interno, capace di mantenere il collo chiuso, evitando il deflusso dell'urina. La superficie interna della vescica è rivestita dalla mucosa che presenta delle pliche (rugae). Gli ureteri entrano nella vescica sulla faccia posteriore, proseguendo per qualche centimetro sotto la mucosa prima di sfociare nel lume, in modo da evitare il reflusso di urina quando la pressione endovescicale aumenta. Sulla parete posteriore della vescica troviamo il trigono vescicale, un'area triangolare con il vertice inferiore sul
punto di apertura dell'uretra e i due angoli in alto a formare l'ingresso degli ureteri. È una zona priva di pliche.
L'uretra
Ha il compito di portare l'urina dalla vescica ai genitali esterni. L'uretra femminile è circa la metà della maschile.
È composta da due porzioni:
- Parte posteriore → dal collo della vescica al diaframma urogenitale contiene uno strato muscolare,
- Parte anteriore → attraversa il pavimento pelvico e sfocia nei genitali lo sfintere esterno muscolo striato volontario che impedisce l'emissione di urina anche quando la vescica ha raggiunto il punto di svuotamento.
La minzione
È una funzione controllata da un riflesso spinale involontario ed è regolata anche dalla volontà.
L'urina prodotta dai reni si accumula nella vescica.
L'innervazione simpatica determina il rilasciamento del muscolo detrusore (inibizione tramite recettori β2) e la contrazione dello sfintere.
interno (attivazione tramite recettori α1) per effetto dell'attività tonica delle proiezioni mesencefaliche. Lo sfintere esterno è contratto. Quando il volume di urine supera i 200 ml:- I recettori vescicali da stiramento inviano segnali al midollo sacrale tramite le fibre sensitive dei nervi pelvici. Nei lattanti, questi inibiscono anche i motoneuroni dello sfintere esterno, completando il processo della minzione fino a svuotamento della vescica. I bambini imparano ad utilizzare il controllo volontario della minzione dopo i 2-3 anni.
- Nel midollo, tramite gli interneuroni colinergici, i segnali attivano le fibre motorie parasimpatiche che proiettano verso le cellule gangliari nella parete della vescica.
- Questi segnali fanno contrarre il muscolo detrusore e rilasciare i muscoli dello sfintere interno mediante l'attivazione dei recettori muscarinici.
riflesso della minzione mediante impulsi eccitatori ai neuroniparasimpatici sacrali Si inibiscono a vicenda
il centro pontino laterale, che impedisce lo svuotamento della vescica stimolando i motoneuroni sacrali checontrollano lo sfintere esterno
Al controllo volontario della minzione contribuiscono anche i centri inibitori della corteccia cerebrale.↓inibiscono la minzione provocando contrazioni tonichecontinue dello sfintere esterno anche in presenza delriflesso
Nella minzione volontaria, i centri corticali attivano il riflesso della minzione:
- facilitando i centri sacrali
- inibendo lo sfintere esterno
- attivando l’abbassamento del pavimento pelvico e la contrazione dei muscoli addominali e del diaframma
↓svuotamento forzato della vescica
Se lo svuotamento viene ritardato eccessivamente, il controllo volontario può essere insufficiente↓emissione incontrollata dell’urina
–SCHEDA INCONTINENZA URINARIA ED ENURESI NOTTURNA
Per incontinenza
urinaria s'intende l'incapacità di trattenere volontariamente l'urina. È correlata a: - l'arteriosclerosi cerebrale, il morbo di Alzheimer e altre malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla. - Il post-parto, dovuto al prolasso uterino o alla debolezza del pavimento pelvico. - Lesioni traumatiche al midollo sacrale che interessano le connessioni con la vescica. - Fibrosi costrittiva prodotta dalla sifilide. - Lesioni al di sopra della regione sacrale lasciano intatto il riflesso della minzione, ma aboliscono il controllo volontario. L'enuresi notturna (dal greco "urinare dentro") è una forma particolare di incontinenza che interessa l'8% dei bambini. È un problema correlato a: - Una maturazione ritardata dei meccanismi nervosi che regolano le funzioni vescicali. - Uno squilibrio neuroendocrino.