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LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
Il fenomeno della comunicazione interpersonale è intesa come processo dinamico
di influenzamento reciproco secondo diversi approcci pragmatico, sistemico e
strategico. Questi approcci sfatano il mito che comunicare sia un atto spontaneo,
ma una dote naturale; impediscono di pensare che un professionista di relazioni
pubbliche riesca a comunicare in modo efficace seguendo la propria spontaneità.
Comunicatori esperti si diventa, non si nasce. Lo si diventa grazie a un processo di
acquisizione di competenze, tecniche, metodi, strategie tipiche della professione.
Apprendere queste tecniche proposte in questo capitolo aiutano il professionista a
migliorare il suo modo di relazionarsi con i diversi interlocutori.
Un approccio pragmatico/sistemico/strategico alla comunicazione
I diversi tipi di approccio sono utili per i professionisti della comunicazione in
generale e per i professionisti di relazioni pubbliche in particolare questi sono:
• L’approccio pragmatico esamina la comunicazione interpersonale come un
processo in continua evoluzione in cui le persone coinvolte si influenzano
reciprocamente,
• L’approccio sistemico vede i protagonisti della comunicazione inseriti in un
processo di influenzamento reciproco e invita a osservare con attenzione
quali elementi hanno più potere di influenzare gli altri,
• L’approccio strategico considera la comunicazione un atto appreso e offre
strumenti per far coincidere le intenzioni di chi comunica con gli effetti che
ottiene
Il comunicatore esperto deve scegliere le strategie comunicazionali più efficaci e
monitorare la continua dinamica tra le persone coinvolte nel processo. Le strategie
di comunicazione interpersonale sono di varia natura e possono aiutare a mirare gli
interventi e a superare i diversi ostacoli che si possono incontrare durante
l’interazione. L’uso delle tecniche di comunicazione favorisce il raggiungimento dei
risultati. Esercitare la professione di relazioni pubbliche comporta entrare in contatto
con tante persone diverse. Per comunicazione interpersonale si intende un
processo di scambio che coinvolge almeno due persone e un contesto. Tale
processo è interattivo, evolutivo e soggetto all’influenza di molteplici fattori: gli attori
della comunicazione e la loro relazione, il modo con cui se lo scambiano, il contesto
in cui avviene l’interazione etc……
Il significato di comunicazione
Il termine comunicazione è utilizzato in campi diversi per indicare uno scambio di
messaggi tra animali, macchine, persone, le cui forme sono studiate dalla
psicologia, dalla linguistica, dalla sociologia. L’etimologia di comunicare contiene
diverse accezioni, tutte tese a sottolineare aspetti di scambio collaborativo. Alcuni
studiosi evidenziano il concetto di comunicazione come passaggio e trasmissione
d’informazione e trasferimento di risorse cognitive, emotive, valoriali. Altri
enfatizzano il concetto di comunicazione come messa in comune e sottolineano gli
aspetti relativi alla costruzione sociale alle realtà. Tale concetto è vicino a quello di
comunicazione come relazione sociale in cui gli attori sono consapevoli del
processo di mutua influenza. Altri rimarcano il concetto di comunicazione come
inferenza ed evidenziano il processo messo in atto nell’utilizzare e interpretare
indizi colti nei messaggi. Altri ancora sottolineano il concetto di comunicazione per
indicare il lavoro interpretativo autonomo che ogni ricevente opera nel dare un
proprio senso a quanto viene comunicato.
Principi generali e fattori di efficacia
Nella comunicazione si vanno evidenziando cinque assiomi.
Gli assiomi della comunicazione interpersonale: questi sono
1.non si può non comunicare
Quando due persone si trovano a condividere una unità di spazio e tempo diventano parte
di un processo di comunicazione. Comunicare indica mettere in atto qualsiasi genere di
comportamento osservabile da un’altra persona. Comunichiamo non solo con un
linguaggio caratterizzato dalle parole, ma anche con un linguaggio analogico, del corpo e
della voce. Anche durante un incontro casuale tra due persone che non si conoscono
avviene uno scambio comunicazionale. Quando l’incontro è intenzionale e voluto, gli
scambi sono più ricchi. I motivi dell’incontro possono essere palesi concordati oppure
possono essere nascosti o mascherati. Possono riguardare la sfera dell’identità personale,
o ancora possono riguardare l’ambito professionale, quando desideriamo convincere un
cliente a sponsorizzare un evento.
2. ogni combinazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione
Quando due o più persone comunicano tra loro si scambiano un certo contenuto. Il livello
di contenuto è trasmesso da ciò che diciamo, dai temi che stiamo trattando, dalle notizie
che trasferiamo. Il livello relazionale è veicolato da come ci esprimiamo. Chi parla è
condizionato dai presupposti circa il rapporto con il destinatario del messaggio, dalle
variabili del contesto in cui è inserito lo scambio e dalla misura in cui desidera e può
modificare o rafforzare una delle due o entrambe le precedenti condizioni. Il messaggio
orientato verso la realtà, verso se stessi o verso l’ascoltatore. Infatti possiamo inviare
messaggi: - orientato verso la realtà quando descriviamo fatti o riferiamo resoconti,
-orientati verso noi stessi quando esprimiamo sensazioni, -orientati verso l’ascoltatore
quando poniamo domande, -orientati verso la relazione quando esprimiamo commenti,
valutazioni. Riconoscere questa distinzione comporta arricchire la consapevolezza circa il
ventaglio di possibilità offerto dalla relazionale. Talvolta può essere opportuno rimanere
nella descrizione dei fatti senza commentare. La comunicazione interpersonale è un
processo negoziale tra gli attori coinvolti.
3. la comunicazione è un processo circolare (non lineare)
La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura dalle sequenze di comunicazione
tra i comunicanti. Ogni persona coinvolta nel processo di comunicazione da una propria
interpretazione sulla natura e sulla sequenza degli eventi. Gli eventi della comunicazione
rispondono invece alla casualità circolare: non hanno un preciso inizio e una precisa fine,
ma sono inseriti in un continuum in cui ogni segmento è sia effetto dello stimolo
precedente, sia stimolo della risposta successiva. Ogni attore del processo, seleziona in
modo arbitrario l’inizio, l’origine di tale sequenza, le sue conseguenze, secondo una
percezione selettiva che porta a cogliere una parte dei messaggi e a ignorare altri. La
comunicazione interpersonale è un processo con una dinamica evolutiva continua in cui i
partecipanti sono inseriti in un sistema di interdipendenza reciproca. Il processo è in
continuo cambiamento. Nessuna azione o reazione è esattamente identica alla
precedente. Ogni persona valuta l’esperienza in corso secondo le conoscenze, l’umore del
momento, il proprio stile cognitivo e di personalità.
4. comunicazione verbale e analogica
Gli esseri umani comunicano tramite le parole, con il linguaggio verbale, detto anche
digitale, e anche con il corpo e con la voce, detto anche analogico. Il linguaggio verbale è
caratterizzato dalla scelta soggettiva delle parole e delle frasi con cui esprimere il
contenuto. Il linguaggio analogico è composto da un insieme di segni non del tutto
codificati. Il linguaggio analogico comprende i messaggi inviati dal corpo e dalla voce,
tramite tono, tempo, timbro, volume. I messaggi analogici arricchiscono gli scambi
relazionali, abbreviano e condensano i significati comunicazionali..
5. scambi di comunicazione simmetrici o complementari
Gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano
basati sull’uguaglianza o sulla differenza. Questo significa che la reazione che le persone
instaurano non è statica, essa può assumere caratteristiche di simmetria, quando entrambi
gli attori cercano uguaglianza e similitudini forzate, o di complementarietà, quando
ciascuno riconosce, rispetta e accetta le differenze esistenti. Nella relazione simmetrica gli
attori tendono a imitare, a ripetere il comportamento dell’altro. La relazione simmetrica è
caratterizzata dalla pretesa uguaglianza e dalla minimizzazione della differenza. Nella
relazione complementare un partner assume una posizione superiore, one up, e invita
l’altro ad adottare la posizione complementare o inferiore, one down. Per il fenomeno della
casualità circolare, la persona cui spetta la seconda mossa è solo in parte condizionata
dalla mossa precedente. Non è obbligata a rispondere alla domanda, seguendo l’esempio
precedente, o ad accettare l’asserzione come verità inconfutabile, ma è libera di scegliere
il tipo di risposta più appropriato alle proprie intenzioni comunicazionali. Può infatti
accettare una posizione inziale di tipo one down, per poi assumere una di tipo one up. Può
stabilire un’alternanza di posizioni.
La comunicazione è un atto irreversibile.
L’esperto di comunicazione si addestra a prestare attenzione, durante ogni fase della
comunicazione in corso, al feedback che sta ottenendo dall’interlocutore. Il feedback è
l’insieme delle risposte, fornite dall’interlocutore durante la transazione. Chi parla può
curare l’avvio e anche ogni fase successiva. Infatti la calibrazione del feedback consente
di mettere in atto gli indispensabili aggiustamenti progressivi. Monitorare l’interazione aiuta
a diventare capaci di individuare la risposta più funzionale a ogni fase della transazione in
corso e di calibrarla con il resto del discorso. I messaggi che i due attori si scambiano
avvengono in un contesto governato da regole, norme , valori e limiti talvolta espliciti, altre
volte impliciti. E’ importante che entrambi condividano almeno le regole più importanti.
All’interno di questo contesto vi sono diversi elementi. Questi elementi sono: chi parla,
l’emittente, comunica con chi ascolta, il ricevente, un certo contenuto, secondo una
modalità caratterizzata da parole, intonazioni e gesti, tramite un mezzo o canale, in un
certo contesto spazio-temporale, in una ancora più particolare circostanza, per perseguire
alcuni scopi e provocare determinati effetti del ricevente, il cui feedback alimenta
transazioni successive.
Fattori di efficacia della comunicazione
I fattori che influenzano il grado di efficacia di una comunicazione sono:
L’identità dei comunicanti. L’identità è una configurazione di concezioni di sé che
1. ha origine nei processi sociali. È una continua costruzione di esperienze e di
progetti che ci individuano e