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CHI SONO OGGI I COMPONENTI DELLA "COMUNITÀ POLITICA" (D. EASTON) INTERNAZIONALE E QUALI SONO I CONTENUTI E L'ESTENSIONE DELLA DIVISIONE DEL LAVORO POLITICO FRA TALI COMPONENTI?
La COMUNITÀ POLITICA è un gruppo di soggetti che convergono nel riconoscere che determinati valori sociali devono essere soddisfatti per via autoritativa da istituzioni preposte a tale assegnazione. I componenti della comunità politica internazionale sono: Stati, OIG, ONG, entità multinazionali, singole persone umane (che possiamo contare come componenti oggi in quanto direttamente titolari di alcuni diritti riconosciuti internazionalmente). Questa composizione si è molto allargata a partire dalla metà del XX secolo (il numero degli Stati si è quadruplicato, esiste un alto numero di OIG dotate di autonomia funzionale, esistono centinaia di migliaia di ONG e di entità multinazionali, individui, popoli e minoranze).
I contenuti sono: il...
rispetto reciproco delle sovranità statuali-nazionali e il non intervento negli affari "interno" e interni (giurisdizione domestica), i quali, segnano la divisione del lavoro politico "internazionale". "contratto che Si è innescato oggigiorno un processo chiamato stipulazione del sociale internazionale" ridefinisce la divisione politica del lavoro internazionale. Il sistema è sollecitato a compiere scelte sulla base di una domanda politica che proviene anche da soggetti che sono diversi dagli Stati per la realizzazione di scopi esterni. Ora la divisione del lavoro fra interno ed esterno è sempre più sfumata e lo spazio di lavoro internazionale non è più residuale come un tempo (quando lo spazio del lavoro internazionale era uno spazio residuale, definibile al negativo come ciò che non rientrava appunto negli affari domestici degli Stati). Un principio che viene sempre più spesso evocato.È il principio di sussidiarietà secondo il quale le decisioni vanno prese quanto più vicino possibile ai cittadini. Ciò che non può essere deciso a livello locale e nazionale, deve poter esserlo a livello internazionale (regionale, continentale, mondiale). Questo principio viene qualificato dal diritto internazionale dei diritti umani, il quale subordina le esigenze degli Stati e di qualsiasi altro sistema al soddisfacimento dei bisogni vitali delle persone e delle comunità umane. Bisogna aggiornare il termine con parlare di globale politico, tenendo conto che operano anche entità transnazionali che interagiscono con gli stati e con le aziende intergovernative. Il mondo interdipendente resta diviso in sistemi politici nazionali gestiti dai rispettivi Stati, ma il loro sistema di rapporti sta perdendo i tradizionali caratteri della necessità e della meccanicità. Esistono valori eproblemi la cui natura e portata non sono riconducibili allo spazio (pace, sviluppo, ambiente, diritti umani, democrazia…) all'interno del singolo Stato.
IL RUOLO DELLE ONG NELLA POLITICA INTERNAZIONALE: LO STATUS CONSULTIVO NEL SISTEMA DELLE NAZIONI UNITE.
La ONG è una struttura organizzata indipendente di società civile, a carattere transnazionale, creata sulla base di un accordo tra soggetti diversi dagli stati e dalle loro agenzie intergovernative per il conseguimento di obiettivi di promozione umana (non-profit).
Le ONG sono democraticamente strutturate, in grado di autofinanziarsi e politicamente attive. È un soggetto politico di utilità internazionale che trova legittimazione nel codice universale dei diritti umani e tende a coordinarsi con altre ONG. È attore di mutamento democratico del sistema internazionale.
All'origine l'area operativa dei diritti umani è quella del processo di internazionalizzazione dei diritti umani.
dovendo dimostrare una competenza specifica e una presenza costante nel campo dei diritti umani. Inoltre, le ONG devono essere indipendenti da qualsiasi governo o organizzazione internazionale e devono avere una struttura organizzativa stabile. Le ONG che ottengono lo status consultivo possono partecipare alle sessioni e alle riunioni dell'Organizzazione Internazionale Governativa (OIG) e possono presentare comunicazioni scritte e orali. Tuttavia, non hanno il diritto di partecipare al voto deliberativo. Lo status consultivo è un atto unilaterale dell'OIG che riconosce ufficialmente il ruolo delle ONG e ne riconosce l'utilità. Questo status conferisce alle ONG una legittimità politica e permette loro di interagire con una varietà di attori politici internazionali nello stesso contesto istituzionale. L'azione delle ONG per i diritti umani si svolge a diversi livelli: locale, nazionale, regionale, continentale e internazionale. Questo significa che le ONG lavorano su questioni specifiche a livello locale, nazionale e regionale, ma possono anche collaborare a livello continentale e internazionale per affrontare problemi più ampi. In conclusione, il tasso di conflittualità tra le ONG e gli Stati può variare a seconda del contesto e delle politiche dei singoli paesi. Tuttavia, lo status consultivo conferisce alle ONG una maggiore legittimità e possibilità di influenzare la politica internazionale a favore dei diritti umani.avere fini e obiettivi compatibili con quelli delle Nazioni Unite, sostenere l'azione delle Nazioni Unite, avere un ruolo riconosciuto di rilievo internazionale, avere la legittimazione a rappresentare i propri membri, avere uno statuto democratico e organi rappresentativi. DALLA SICUREZZA NAZIONALE ALLA SICUREZZA COLLETTIVA SOPRANAZIONALE: QUALI SONO GLI OSTACOLI AL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI SICUREZZA COLLETTIVA DELLE NAZIONI UNITE? Affinché l'ONU possa agire devono sussistere due condizioni: - L'accordo dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (assenza di veto) - Disponibilità di forze militari e basi militari sotto diretta autorità dell'ONU, che devono venire dagli Stati membri dell'ONU, ai sensi dell'art. 43 (progetto originario) per poter garantire la sicurezza collettiva Se gli Stati non mettono a disposizione dell'ONU in via permanente parte delle loro forze armate, il sistema di sicurezza collettiva delle Nazioni Unite non può intraprendere azioni comportanti l'uso della forza.forza secondo i CdS principi della Carta. Il sistema di sicurezza è ancora un regime transitorio che lascia ai membri permanenti del CdS la possibilità di agire al di fuori e al di sopra della Carta. L' ONU non è in grado di gestire efficacemente la sicurezza collettiva, quindi bisogna ancora garantire, le sicurezze nazionali. In via prioritaria, in termini sia unilaterali che multilaterali, conferimento di forze nazionali all' ONU. Il perché essa ne disponga in via permanente, porterebbe ad una forte accelerazione al processo di transizione dalla sicurezza nazionale alla sicurezza collettiva che innescherebbe un processo di disarmo reale con la messa sotto il controllo delle Nazioni Unite della produzione e del commercio delle armi e dei contingenti militari. Dell' ONU, è necessario il potenziamento funzionale e la qualificazione democratica altrimenti è impossibile oscurare l'effettività del diritto-dovere di superare le soglie.delle sovranità statali-Ad esempio, riguardo la forza permanente di polizia militare dell'ONU sorgono nazionali. due problemi: processi decisionali dell'ONU- Quello del controllo democratico di tale forza e dei- E quello della riduzione e riconversione degli eserciti nazionali in strutture di polizia Molto dipende dalla volontà-capacità dello Stato e dei sistemi di Stati di tutelare i diritti umani internazionalmente riconosciuti.PERCHÉ LA CONFLITTUALITÀ È UNA CARATTERISTICA STRUTTURALE DEL SISTEMA POLITICO INTERNAZIONALE? PRESENTI DEFINIZIONE E TIPOLOGIE DEL CONFLITTO INTERNAZIONALE.
La conflittualità è una caratteristica strutturale del sistema politico internazionale perché gli Stati sono entità sovrane (assolute ed esclusiviste), hanno uno scopo essenziale ovvero quello di perseguire il proprio interesse e nonostante siano tutte formalmente eguali, sono asimmetriche nella sostanza.
I processi di
La trasformazione strutturale in atto sta intaccando la logica stato-centrica e quindi ha un impatto diretto sui contenuti e sulla dinamica della conflittualità internazionale. Possiamo definire il conflitto internazionale come un conflitto sociale, cioè un processo in cui due o più attori internazionali sono consapevoli delle incompatibilità esistenti tra loro e impegnano le loro risorse in attività di opposizione reciproca allo scopo di eliminarle. I conflitti internazionali che un tempo erano solo interstatuali oggi possono insorgere anche tra stati e OIG, stati e popoli, stati e individui, stati e attori transnazionali (ONG e multinazionali economiche). Possiamo classificare i conflitti in 2 categorie diverse:
In primo luogo, i conflitti si distinguono in territoriali, economici, etnici e politici.
In secondo luogo, Deutsch distingue tre tipi di conflitti: "LOTTE" ovvero azioni dell'uno dell'altro.
CONFLITTI stimolano
contro-azioni e innescano processi di escalation "GIOCHI" ovvero ● CONFLITTI ciascun attore cerca di mantenere il controllo razionale delle sue mosse anche se non necessariamente del loro esito. "DIBATTITI" ● CONFLITTI Le fasi dei conflitti fra Stati sono quattro: CRISI, TENSIONE, VIOLENZA (gli stati si infliggono danni reciproci, con strumenti militari o economico-finanziari), SOLUZIONE, ma non sempre il conflitto si articola in tutte e quattro le fasi e inoltre le fasi si possono incrociare tra loro in modo diverso. INTERNAZIONALE PROCESSI DI MUTAMENTO: SVILUPPO DELL'ORGANIZZAZIONE MULTILATERALE. PERCHÉ TALE PROCESSO RECA IN SÉ I CARATTERI DEL MUTAMENTO STRUTTURALE PER L'INTERO SISTEMA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI? Il processo di organizzazione delle relazioni internazionali trasforma la struttura del sistema da "anarchica" a "civile". internazionale È un processo nuovo per il sistema dei rapporti.Internazionali, emerso dalla Seconda guerra mondiale in poi. Processo alimentato dall'accelerazione dei flussi di comunicazione su scala mondiale. È un e dellavolontà di massimizzare gli interessi dei singoli attori. Sempre più diffusa ai vari livelli della vita politica, sociale ed economica. Le OIG e ONG sono apparati funzionali che operano in vie distinte dai singoli soggetti che ne fanno parte. Sono allo stesso tempo effetto e causa della situazione di interdipendenza mondiale. Il processo di organizzazione delle relazioni internazionali ha come base di partenza gli interessi nazionali dei singoli stati. L'organizzazione internazionale è la via die le esigenze di sicurezza nazionale dei armonizzazione di queste esigenze particolaristiche all'interno di sopra ordinati interessi generali o sistemici. Il processo di organizzazione delle relazioni internazionali ha sviluppato la cultura della cooperazione struttura dell'intero sistema internazionale.
Il processo trasforma la dinamica delle relazioni internazionali perdute.