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P
X 2
−
SSE = (y (mx + q)) (3)
i i
i=1
In questo caso i parametri liberi sono m e q, e a valle del problema di minimo si puo’
5
ricavare che: P
P −x̄)(y −ȳ)
(x
i i
cov(x,y)
i=1
m = =
var(x)
P (4)
2
P −x̄)
(x i
i=1
−
q = ȳ mx̄
con: P x
P
x̄ = i
P
i=1 (5)
P y
P
ȳ = i
P
i=1
m S P
Il parametro rappresenta la sensibilita’ statica dello strumento, metre il numero
di misurazioni.
Si definisce quindi lo scarto tipo di linearita’:
v P
u P 2
−
u (y (mx + q))
i i
r u
SSE i=1
t
S = = (6)
lin − −
P 2 P 2 −
P 2
corrispondente all’incertezza tipo di linearita’. Il termine espresso da al denomi-
q).
natore deriva dal fatto che tra tutti i parametri liberi se ne fissano due (m e
L’intercetta ha la sola azione di traslare la retta ed e’ quindi facilmente trascurabile
aggiustando lo zero. La relazione puo’ essere espressa come:
dy
y = Sx con S = (7)
dx
S
con SENSIBILITA’ STATICA.
Dopo aver determinato la curva di taratura si procede al calcolo dell’incertezza stru-
mentale. Essa dipende dall’incertezza sul campione di riferimento e dall’incertezza tipo
di linearita’ secondo la relazione: q 2 2
u = S + (S u ) (8)
c
s lin
u
con incertezza sul campione di misura.
c
Inoltre, al fine di verificare l’accuratezza del modello scelto, ovvero quello lineare, si
valuta il coefficiente di determinazione definito come:
P 2
P −
(y(x ) ȳ)
i
i=1
2
R = (9)
P
P 2
−
(y ȳ)
i
i=1
y y(x )
con valore letto sullo strumento, uscita ottenuta dalla retta di taratura in cor-
i i
x
rispondenza di .
i
2
R = 1
Se tutti i punti sperimentali giacciono sulla curva di regressione trovata, invece,
2
R = 0
se i punti risulteranno dispersi in modo non conforme alla regressione lineare.
Condizione necessaria ma non sufficiente ad ottenere una ottimale approssimazione dei
2 '
R 1
dati e’ che si verifichi . Risulta quindi necessario verificare tale condizione
osservando l’andamento dei residui; per uno strumento adeguatamente calibrato la di-
stribuzione di questi ultimi deve essere normale, ovvero gaussiana.
6
Infine definita la curva di taratura e calcolata l’incertezza strumentale estesa, ottenuta
k,
moltiplicando l’incertezza tipo per un opportuno fattore di copertura e’ possibile
individuare il campo di accettabilita’ delle misure.
u = u k (10)
estesa s
Risulta necessario fornire all’utente anche gli errori di deriva dovuti al cambiamento
delle caratteristiche dello strumento nel tempo, ed eventuali errori dovuti a grandezze
di disturbo (temperatura, umidita’ pressione ecc).
3 CORPO DEL LAVORO
3.1 Descrizione apparato sperimentale
L’apparato strumentale utilizzato durante l’esprienza di laboratorio consiste in:
• Cella di carico (sensore di forza costituito da un elemento elastico sul quale sono
posti degli estensimetri). La misura effettuata dalla cella di carico puo’ essere
influenzata dalla presenza di momenti flettenti e torcenti dovuti al posizionamento
non simmetrico dei campioni. Tale effetto e’ trascurabile ai fini della taratura
effettuata.
• ±10V,
Centralina di acquisizione HBM-SCOUT 55 (Accuracy class 0.1, FS r=1mV).
Funziona come circuito di amplificazione e condizionamento per i segnali prove-
nienti dalla cella di carico
• Pesiera normata secondo OIML R111-1, classe di tolleranza M3;
masse da 10g, 20g, 50g, 100g, 200g, 500g, 1000g
Si ipotizza che tutte le misure siano state effettuate in ambiente controllato e che non
vi sia alcun ingresso di disturbo apprezzabile.
7
3.2 Risultati di Misura
Dopo l’azzeramento dell’uscita con piastra scarica, per effettuare la taratura della cella
di carico si procede acquisendo 3 cicli di carico e scarico. L’operazione viene effettuata
posizionando le masse in ordine crescente fino ad un massimo di 3kg, per poi scaricarle
in ordine inverso. I valori di tensione registrati per gli ingressi sono riportati nella
seguente tabella: Tabella 1:
Entrata U scita1 U scita2 U scita3
[g] [mV ] [mV ] [mV ]
0 0 0 0
10 10 10 10
20 20 20 20
30 30 30 30
50 50 50 50
100 100 100 100
200 200 200 200
300 301 301 301
500 501 501 502
1000 1003 1003 1003
2000 2007 2007 2007
3000 3009 3010 3009
2000 2007 2007 2007
1000 1003 1004 1003
500 502 502 502
300 301 301 301
200 200 200 200
100 100 100 100
50 50 50 50
30 30 30 30
20 20 20 20
10 9 9 10
0 -1 -1 -1
8
4 DISCUSSIONE RISULTATI
4.1 Elaborazione dati
4.1.1 Curva di Taratura
Si diagrammano i dati in tabella (1) utilizzando il grafico ”dispersione xy” sotto
riportato: Figura 1: Distribuzione dati
Si riportano sulle ascisse gli ingressi di massa in grammi, sulle ordinate le uscite dello
strumento in millivolt.
Utilizzando il set di formule (4) e (5) si calcola il coefficiente angolare (m) e l’
intercetta (q) della retta ai minimi quadrati :
Tabella 2: mV
m 1, 003343455
1 g
mV
m 1, 00355645
2 g
mV
m 1, 003486571
3 g
−0,
q 268793944 mV
1 −0,
q 287593893 mV
2 −0,
q 209419069 mV
3
Si ricorda che il coefficiente angolare della retta di taratura coincide con la sensibilita’
statica dello strumento secondo le relazioni (7).
Il grafico seguente diagramma le rette di taratura delle diverse misurazioni:
9
Figura 2: Curva di taratura
Nota: le rette sono molto vicine tra loro quindi difficilmente distinguibili.
4.1.2 Valutazione degli Errori
Di seguito, in tabella, vengono riportati i dati estrapolati dalla regressione lineare:
Tabella 3:
M isura 1 M isura 2 M isura 3
2
SSE [mV ] 3,662804779 3,175958645 3,13721524
2
R 0,999999742 0,999999777 0,999999779
Con i quali, poi, utilizzando le relazioni (6) e (8) si calcola:
Tabella 4:
M isura 1 M isura 2 M isura 3
mV
S [ ] 0,417635338 0,388890892 0,386511581
lin g
u [g] 0,439782143 0,439782143 0,439782143
c
u [mV ] 0,607554997 0,588236857 0,586584795
s 10 k
Inoltre si estrapola da tabella il fattore di copertura per una distribuzione t-student
−
ν = P 1 = 22:
con Tabella 5:
ν L.C. k
22 95% 2, 074
Da cui per la relazione (10): Tabella 6:
M isura 1 M isura 2 M isura 3
u [mV ] 1,260069064 1,220003241 1,216576866
estesa Figura 3: Curva di taratura con incertezze
Si definiscono i residui: −
d = y y(x ) (11)
i i i
y y(x )
con valore ottenuto tramite la misura, valore ottenuto dalla curva di taratura.
i i
Di seguito sono riportati i 3 grafici ottenuti plottando i residui per le singole
misurazioni effettuate e il grafico riassuntivo di tutti:
11
Figura 4: Residui della prima misurazione
Figura 5: Residui seconda misurazione
Figura 6: Residui terza misurazione
Figura 7: Andamento residui
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