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P indica il numero di punti, ossia il numero di misurazioni effettuate.
Calcolati i parametri che definiscono la relazione lineare dello strumento, si
procede al calcolo dell’incertezza strumentale. Questa e data dalla somma in
quadratura dello scarto tipo di linearita , pari allo scarto tipo, e dell’incertezza del
misurando.
Calcolo dello scarto tipo di linearita
: 2
∑
[ − ( ∙ + )] [4]
=1
√
√
= =
−2 −2
4
A denominatore troviamo P-2, poiche gli elementi fissi all’interno della relazione
sono la sensibilita S e l’intercetta q, elementi che reggono la relazione della retta y
= Sx + q. Avere un numero di punti pari a 2, e la condizione limite per parlare di
un’unica retta.
Procediamo al calcolo dell’incertezza strumentale: [5]
2 2
√
= + ( ∙ )
Per verificare che il modello lineare sia adatto alla descrizione della relazione
input-output dello strumento, si calcola il coefficiente di determinazione R :
2
=1 2
∑
[ + − ̅]
[6]
2
= = =1 2
∑
[ − ̅]
Dove:
• SSR (Sum of Squares Regression), rappresenta la somma dei quadrati delle
differenze tra i valori predetti dal modello e la media dei valori osservati
della variabile dipendente.
• SST (Sum of Squares Total), rappresenta la somma dei quadrati delle
differenze tra i valori osservati della variabile dipendente e la sua media.
Il coefficiente di determinazione permette di valutare se e corretta o meno una
rappresentazione lineare, se:
• R ≃ 1, allora tutti i punti giacciono sulla retta.
2
• R ≃ 0, i punti sono distribuiti casualmente.
2
Un valore di R prossimo a uno e una condizione necessaria ma non sufficiente per
2
la verifica della bonta dell’approssimazione dei dati. In particolare, tale
coefficiente non e sempre in grado di darci informazioni direttamente utilizzabili
circa l’adeguatezza del modello scelto, si rivela necessario implementare lo studio
della distribuzione dei residui, la quale, deve risultare normale (Gaussiana).
5
Infine, definita la curva di taratura caratterizzante lo strumento e calcolata
l’incertezza strumentale estesa, ottenuta moltiplicando l’incertezza tipo per un
opportuno fattore di copertura k, e possibile individuare il campo di accettabilita
delle misure.
3. CORPO DEL LAVORO
3.1 Descrizione apparato sperimentale
Durante la taratura statica e stata condotta mediante la seguente strumentazione:
• Cella di carico, trasduttore di forza costituito da un piatto quadrato sopra
il quale si posiziona la massa che produce una deformazione nell’elemento
deformabile estensimetrico, quindi l’input nello strumento.
6
• Centralina di acquisizione HBM-SCOUT 55
Classe di precisione 0.1
o FS ±10V,
o
Funziona come circuito di amplificazione e condizionamento per i segnali
provenienti dalla cella di carico
• Pesiera in linea con l’OIML R111-1, ossia la norma dell’Organizzazione
Internazionale di Metrologia Legale che definisce i requisiti generali per le
celle di carico e la loro taratura. Le masse della pesiera sono di classe di
tolleranza M3; masse da 10g, 20g, 50g, 100g, 200g, 500g, 1000g
7
3.2 Dati di misura
A seguito dell’azzeramento della centralina Scout a cella di carico scarica, si
procede all’acquisizione di 3 serie di dati, ognuna formata da un ciclo dato da una
fase di incremento ed una di decremento.
Prima serie: +10, +20, +50, +100, +200, +500, +100
Seconda serie: +100, +100, +100, +100, +100, +100, +100, +100, +100, +100
Terza serie: +250, +250, +250, +250
PRIMA SERIE SECONDA SERIE TERZA SERIE
IN [g] OUT [V] IN [g] OUT [V] IN [g] OUT [V]
0 0,000 0 0,000 0 0,000
INCREMENTO
10 0,002 100 0,027 250 0,069
INCREMENTO 30 0,008 200 0,055 500 0,138
INCREMENTO
80 0,021 300 0,082 750 0,207
180 0,049 400 0,110 1000 0,278
380 0,105 500 0,138 750 0,207
DECREMENTO
880 0,239 600 0,164 500 0,139
980 0,263 700 0,192 250 0,069
1000 0,268 800 0,221 0 0,000
980 0,263 900 0,247
880 0,241 1000 0,275
DECREMENTO 380 0,106 900 0,248
180 0,051 800 0,221
80 0,024 700 0,194
DECREMENTO
30 0,010 600 0,166
10 0,004 500 0,139
0 0,001 400 0,112
300 0,084
200 0,056
100 0,029 Tabella 1
0 0,001
8
Si procede alla rappresentazione della relazione ingresso-uscita mediante grafico
dispersione x-y, dove sull’asse delle ascisse troviamo i valori in input [g], sull’asse
delle ordinate i valori in output [V].
DATI DI MISURA
PRIMA SERIE SECONDA SERIE TERZA SERIE
300
280
260
240
220
200
[mV] 180
160
USCITA 140
120
100
80
60
40
20
0 0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
220
240
260
280
300
320
340
360
380
400
420
440
460
480
500
520
540
560
580
600
620
640
660
680
700
720
740
760
780
800
820
840
860
880
900
920
940
960
980
1000
1020
1040
1060
ENTRATA [g] Grafico 1
Seguendo le relazioni [3], o applicando la funzione Regressione lineare sul foglio
di calcolo sui dati acquisiti, si procede alla determinazione dei parametri della
relazione lineare: m (S) [V/g] 0,272781236
q [V] 0,969208019 Tabella 2
9
3.3 Analisi dei dati
3.3.1 Curva di Taratura
Quindi si ottiene la rappresentazione della curva di taratura f(x), e la si confronta
con i dati di misura. GRAFICO DI TARATURA
PRIMA SERIE SECONDA SERIE TERZA SERIE RETTA DI TARATURA
300
280
260
240
220
200
[mV] 180
160
USCITA 140
120
100
80
60
40
20
0 0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
220
240
260
280
300
320
340
360
380
400
420
440
460
480
500
520
540
560
580
600
620
640
660
680
700
720
740
760
780
800
820
840
860
880
900
920
940
960
980
1000
1020
1040
1060
ENTRATA [g] Grafico 2
3.3.2 Valutazione dell’Incertezza
Determiniamo il minimo della sommatoria degli scarti in quadratura SSE,
mediante la funzion regressione lineare del foglio di calcolo, per poi calcolare lo
scarto tipo di linearita
.
SSE P-2 Slin
164,87 45 1,91 Tabella 3
10
L’incertezza strumentale secondo la relazione [5] tiene conto anche
dell’incertezza del misurando, per la determinazione di quest’ultima si procede
ricercando l’errore massimo all’interno di tabelle normate secondo l’OIML R111-
1, norma che definisce l’errore massimo dei campioni, tollerato per la taratura di
celle di carico. Si sceglie il caso piu critico considerando la classe M3
corrispondente alla massa piu grande adottata nell’operazione di taratura (500g),
per poi dividere questo valore per , di modo da trovare il valore di incertezza.
√3
Errore massimo, classe M3 ± 0,25 g
Incertezza ± 0,15 g Tabella 4
Procedo al calcolo dell’incertezza strumentale [5], che tiene conto dello scarto tipo
di linearita e dell’incertezza del campione di misura, essendo due grandezze che
fanno riferimento, la prima all’output e la seconda all’input, si rivela necessario
portare l’incertezza del misurando all’output, moltiplicandola per la sensibilita
statica. S [mV] i [g] i [mV]
lin c s
1,91 0,15 1,91 Tabella 5
Il risultato conferma un’ipotesi che poteva essere formulata a priori: l’incertezza
del campione di misura, rispetto allo scarto tipo di linearita e trascurabile,
portando a coincidere quest’ultimo con l’incertezza strumentale.
11
Data l’incertezza strumentale, procediamo cercando l’incertezza estesa. Tramite
la tabella della distribuzione t-student cerchiamo il fattore moltiplicativo k.
Entriamo in tabella conoscendo il numero di gradi di liberta ν e il livello di
confidenza che si desidera avere.
ν LC k
46 95% 2,013 Tabella 6
[7]
( 95%)
= ∙ = 3,85
3.3.3 Confronto curve di taratura considerando l’incertezza
Trovata l’incertezza estesa [7], tracciamo 4 nuove curve di taratura, che seguono
rispettivamente la relazione f(x)+i e f(x)-i ; f(x)+i e f(x)-i .
tipo tipo est est
CONFRONTO CURVE DI TARATURA
60,00
55,00
50,00
45,00
40,00 RETTA IDEALE
35,00
[mV] RETTA + INCERTEZZA ESTESA
30,00
USCITE RETTA - INCERTEZZA ESTESA
25,00
20,00 RETTA + INCERTEZZA TIPO
15,00 RETTA - INCERTEZZA TIPO
10,00
5,00
0,00
-5 15 35 55 75 95 115 135 155 175 195 215 235
-5,00 ENTRATE [g] Grafico 3
12
3.3.4 Verifica dell’ipotesi di linearità
Si procede ora allo studio della validita del modello adottato, mediante il calcolo
del coefficiente di determinazione R tramite la funzione regressione lineare [6]
2
del foglio di calcolo, e la valutazione della distribuzione degli scarti.
R Tabella 7
2 0,999612045
Il coefficiente di determinazione e prossimo a 1, quindi il modello lineare potrebbe
essere una rappresentazione corretta, ma per avere la conferma e necessario
analizzare la distribuzione degli scarti.
Calcolo gli scarti [8]
= − ( ∙ + )
e lo scarto, e il risultato di misura,
( ∙ + ) è l’output della relazione
lineare.
Plottando gli scarti si ottiene la seguente dispersione:
ANALISI DEI RESIDUI
5
4
3
2 PRIMA SERIE
1
[mV] 0 SECONDA SERIE
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 1050
RESIDUI -1 TERZA SERIE
-2
-3
-4
-5
-6
-7 ENTRATE [g] Grafico 4
13
I residui sono molto dispersi lungo l’asse delle ascisse, questo fa supporre ad una
dispersione Gaussiana. Tale supposizione è verificabile graficamente.
Si procede normalizzando i residui, rappresentandoli su un grafico a istogramma
e confrontandoli con una curva gaussiana.
Analisi dei residui
16
14
12
10
8
6
4
2
0 1 2 3 4 5