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Le essenze e l'alcool denaturato

Le essenze hanno molecole di piccole dimensioni per il semplice motivo che per essere percepite e per poter entrare nelle cavità nasali per interagire con la mucosa e con i chemocettori devono essere volatili, lipofile e quindi anche di dimensioni ridotte.

L'alcool denaturato è alcol etilico reso imbevibile tramite aggiunta di sostanze tossiche se ingerite come il metanolo o sostanze sgradevoli al gusto oltre che a coloranti e profumi che lo rendono immediatamente distinguibile dall'alcol etilico per uso alimentare. L'etanolo è tassato dallo stato per limitarne l'uso ed eliminarne l'abuso, ma tale sostanza è anche un ottimo solvente organico polare che viene impiegato industrialmente oltre ad essere il disinfettante più diffuso; la tassa statale renderebbe.

Inaccessibile l'impiego dell'etanolo per tali scopi, da qui nasce la necessità di alterarlo rendendolo imbevibile così da poter eliminare la tassa e renderlo più economico. L'aggiunta di metanolo (altamente tossico se ingerito) è un ottimo metodo per evitare la destinazione alimentare essendo estremamente complicato da separare dall'etanolo dato che entrambi sono solventi organici polari, hanno punti di ebollizione abbastanza vicini e sono sostanze molto volatili. Così facendo l'alcool denaturato risulta esente da tassazione statale e il suo costo sul mercato è circa 1/10 rispetto all'etanolo puro.

Quale altro tipo di liquido comunemente usato in casa può essere usato per estrarre le essenze? Un altro tipo di liquido comunemente usato in casa che potrebbe essere utilizzato per estrarre le essenze è l'acetone, solvente organico polare anch'esso, in grado di solubilizzare le molecole delle essenze.

Il solvente più adatto penso rimanga l'etanolo per il motivo del forte odore dell'acetone che andrebbe a contrastare quello delle essenze. 2. Campione 1: Il saggio di Bayer negativo indica l'assenza di doppi legami; il saggio con Cerio ammonio nitrato negativo indica l'assenza di un gruppo alcolico; il saggio con 2,4 DNP positivo indica la presenza di un gruppo carbonilico quindi il campione 1 sarà un chetone o un'aldeide; infine, il saggio con Sodio nitroprussiato positivo indica che il campione è un chetone. Campione 2: Il saggio di Bayer negativo indica l'assenza di doppi legami; il saggio con Sodio bicarbonato negativo indica l'assenza di un gruppo carbossilico; il saggio con Cerio ammonio nitrato positivo indica la presenza di un gruppo alcolico; infine, il saggio di Lucas negativo indica che il campione 2 è un alcool primario. Campione 3: Il saggio con Cerio ammonio nitrato negativo indica l'assenza di un gruppo

alcolico; il saggio con 2,4 DNP negativo indica l'assenza di un gruppo carbonilico; il saggio con Sodio bicarbonato negativo indica l'assenza di un gruppo carbossilico; infine, il saggio con Bromo positivo indica che il campione 3 contiene un doppio legame quindi si tratta di un alchene.

Campione 4 : Il saggio con Bromo negativo indica l'assenza di un doppio legame; il saggio con bicarbonato negativo indica l'assenza di un gruppo carbossilico; il saggio con 2,4 DNP positivo indica la presenza di un gruppo carbonilico quindi il campione 4 sarà un chetone o un'aldeide; infine, il saggio di Tollens positivo indica che il campione 4 è un'aldeide.

3. Estrazione e separazione di pigmenti fotosintetici.

Scopo

Lo scopo dell'esperienza è quello di estrarre i pigmenti contenuti in campioni di foglie differenti per poi separarli tramite un processo analitico qualitativo di cromatografia su strato sottile (TLC).

Strumenti

Materiali- Bilancia - Foglie

Dopo aver lavato e asciugato le diverse foglie che ho trovato in casa, ho pesato circa 10g di ognuna. Ho scelto di utilizzare foglie di insalata, di spinacio e di cavolo rosso. Ho estratto i pigmenti contenuti nelle foglie con alcol etilico (etanolo) al 96% per uso alimentare e per aiutare l'estrazione con solvente ho pestato la miscela eterogena in un mortaio. Nell'attesa che il solvente (acetone) riuscisse ad estrarre i pigmenti dalle foglie sminuzzate, ho preparato tre strisce di carta per ceretta che avevo in casa, scrivendo su ognuna di esse la provenienza dei pigmenti fotosensibili che sarei andato ad analizzare, e ho tracciato una linea di caricamento abbastanza in alto da non essere poi bagnata dall'eluente durante la cromatografia. Quando la fase liquida della miscela etanolo-foglie ha assunto una colorazione intensa,

indice di avvenuta estrazione, ne ho prelevato qualche goccia e le ho posizionate rispettivamente sulle proprie strisce di carta per ceretta.

Ho preparato tre bicchieri alti e stretti in modo da mantenere verticali le strisce di carta e ne ho riempito il fondo con acetone che fungerà da eluente salendo sulla carta per capillarità e trascinando con sé i vari pigmenti fotosintetici, che avendo ognuno diversa affinità con l'acetone andranno a posizionarsi ad altezze differenti.

Infine, ho posizionato le strisce di carta nei bicchieri contenenti acetone ed ho atteso 5/10 minuti affinché l'eluente salisse sulla carta per capillarità separando i pigmenti fotosintetici.

Risultati

La macchia di caricamento del campione ha subito una migrazione, l'eluente, salendo, ha portato con sé i diversi pigmenti fotosensibili separandoli.

Per il campione di foglie di insalata ho notato la macchia verde caratteristica della clorofilla e quella gialla.

limone - caratteristica delle xantofille;

per il campione di foglie di spinacio ho notato la macchia verde caratteristica della clorofilla a, la macchia verde-giallastro della clorofilla b e la macchia giallo limone caratteristica delle xantofille;

Dettagli
A.A. 2021-2022
8 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/03 Chimica generale e inorganica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Scienze_Bioloche_eCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica Generale ed Inorganica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Siotto Maria Cristina.