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Nella decisione clinica c'è sempre un sapere prassico narrativo intuitivo

È un sapere che si applica in casi unici per capire le diversità tra un paziente e un altro, non esistono delle procedure pre-codificate perché le procedure vanno applicate ad una persona particolare e quindi si inserisce la storia della persona, c'è una comprensione contestuale nella situazione, il sapere è tacito, il sapere degli esperti che non sempre sanno dire il perché delle decisioni, ma è un frutto dell'esperienza, tutto questo sapere è governato dalla salienza che determina il particolare, l'individuale, il situazionale. Per esempio, gli esperti usano una procedura personalizzata.

(Approfondimento) Abbiamo a che fare con un pensiero logico-formale emisfero sinistro e un pensiero riflessivo narrativo emisfero destro, ovvero una comprensione delle individualità. Nella pratica assistenziale bisogna avere entrambi i pensieri.

Il medical humanities.

Cioè l'insieme di sapere es esercizi artistici che cisviluppano il pensiero riflessivo sono accumulate allo sforzo di comprendere ciò che comprende la mera spiegazione ciò che rende ogni caso unico. Gli ambiti in cui si trova il medical humanites e il pensiero narrativo, quindil'illness senza disease in tutte quelle situazioni in cui il giudizio clinico(diagnosi, la valutazione finale e l'efficacia dell'intevento) è l'espressione dellanatura non meramente scientifica ma di arte su base scientifica, il giudizioclinico è l'insieme del logico formale, narrativo e emotivo. Il processoassistenziale ha una fase diagnostica e una prognostica. Il pensiero narrativo siesercita maggiormente nel processo diagnostico nella fase dell'accertamentoperché il pz è più spontaneo ma in realtà se la storia del pz non viene presainserita nelle altre fasi non si formula per esempio una diagnosi senza

Storia del paziente, infatti gli strumenti della relazione non hanno un momento unico per venir sviluppati, in un peggioramento si può raccogliere delle informazioni nella storia del malato, non c'è un momento unico nel quale applicare la narrative based medical.

N.B. Rita Charon ha inventato la medicina basata sulla narrazione e la descrive come produttrice di 3 momenti:

  1. Attenzione = capacità di vedere e di assorbire l'altro all'interno di sé. Quando prestiamo attenzione, entriamo in una forma di attesa, di rispettoso contenimento, di custodia. Noi ci offriamo come vascelli per l'altro, sapendo entrambi che quello che riceveremo sarà più complesso di ciò che offre la nostra struttura ricettiva e al tempo stesso ci rendiamo conto di essere noi stessi trasformati nel processo. L'attenzione è la precondizione essenziale per ogni valutazione etica. Attendere qualcosa vuol dire fare uno spazio in cui il qualcosa è atteso, si
è preparati perché si sa cosa può succedere e si attivano i sensi alla probabilità che la cosa che potrebbe accadere succeda davvero, questa attenzione è una tensione verso l'altro verso il mondo e verso le cose e anche un'attenzione verso di sé e verso le cose che succedono all'esterno, l'attenzione non è solo nei contenuti a quello che succede ma anche ai contenuti emotivi dell'altro e in noi; 2 rappresentazione è una capacità di rappresentare cioè dare un profilo reale a quello che l'altro ti sta raccontando, in questo caso aumenta l'attenzione o addirittura provoca l'attivazione quindi quando vediamo succedere qualcosa ancora prima di comprenderlo lo vediamo e mi creo una sorta di rappresentazione e questo attiva l'attenzione e spinge all'affiliazione, vuol dire che quando si è attenti non siamo registratori ma siamo compositori abbiamo un'immaginazione.

narrativaovvero completiamo la spiegazione di ciò che vediamo, che è l'anticameradella sensibilità etica, moral immagination; 3 affiliazione è conseguente aglialtri tre, è il valore aggiunto è l'affiliazione ovvero un aumento del sentimentodi legame tra l'operatore e il pz, il pz non è una persona qualsiasi e l'infermierenon è una persona qualsiasi, l'affiliazione è la compromissione personale di tipoprofessionale ma con un margine di noi stessi che è dato all'altro e instaurandoun legame di fiducia e di significato con l'altro, perché ci si scambia la storia.Gli infermieri esperti dei bisogni si percepisce il bisogno di comunicare e starenella situazione con gli altri è faticoso ma capire il significato di ciò che vuoledire l'altro può fare la differenza.Quindi nella clinica infermieristica non avviene solo un processo di decision-making

Orientato dal pensiero logico-formale ma avviene anche un processo di sense-making di costruzione di senso, di significati e di valori più o meno condivisi tra i protagonisti della situazione assistenziale. Questo processo è ancora da studiare.

Lezione 4:

Le competenze relazionali dell'infermiere e l'agenda del pz

L'agenda del pz è capire che cosa prova il pz, non si tratta di rispondere al pz ma fermarci sulla comprensione, finché non capiamo il pz non possiamo rispondere alle sue esigenze e questo viene chiamato incompetenza relazionale.

Bisogna riconoscere le aree dell'agenda del pz (sentimenti, emozioni, idee, aspettative e contesto) al fine di impostare una relazione terapeutica di migliorare la dinamica di comunicazione e di relazione tra infermiere e pz. L'agenda del pz è tutto ciò che il pz porta con se nella relazione di cura che non siano sintomi, la malattia, la terapia. Bisogna capire al sua dimensione personale.

cioè quello che prova. (a memoria) Le 4 dimensioni dell'agenda del pz sono:
  1. i sentimenti del pz (speranza, paura, depressione, ansia, vissuti di colpa)
  2. le sue idee, interpretazioni e le sue convinzioni su ciò che sta capitando
  3. le sue aspettative, le richieste d'aiuto, più o meno esplicite e i suoi desideri
  4. il modo con cui egli vive il suo contesto familiare, sociale e lavorativo e le conseguenze che la situazione avrà su di esso
Il contesto resta lo sfondo perché crea una relazione tra le varie aree e crea un futuro dove il pz vuole arrivare al termine della malattia. Sentimenti diverse dalle emozioni che sono ciò che proviamo in ogni momento con il nostro tono emotivo, sono tempestive e di breve durata, il sentimento permane nel tempo. La malattia provoca dei sentimenti, i sentimenti sono soggettivi, unici e non sono omologabili con quelli di altri soggetti. I sentimenti finché noi non incontriamo il pz non possiamocapirli, sono tutto ciò che non può essere interpretato e valutato secondo schemi predefiniti. L'emozione predominante è la paura e l'incertezza nella malattia. Il pz si rivolge al sanitario e lo fa presentando i suoi sentimenti attraverso i cui comportamenti, dinamiche verbali e non verbali che sono l'ambito di scena dell'attore che sul palcoscenico si presenta allo spettatore e al critico teatrale. Il pz offre al professionista l'immagine di sé e della sua malattia attraverso gli atteggiamenti corporei e il suo linguaggio non verbale. Bisogna capire ciò che sta provando. I sentimenti sono importanti perché sono alla base della comprensione delle altre aree, spesso sono il punto iniziale per comprendere le altre aree e ci indirizzano nelle aree che il pz ritiene prioritarie. Idee e interpretazioni sono quelle che il malato ha come interpretazione sui sintomi e sulla malattia, sono una serie di convinzioni più o meno.

complessa che si è dato per narrare ciò che sta accadendo, esse riguardano sia l'analisi dello stato della malattia, l'interpretazione dei sintomi, l'ipotesi diagnostica, e ciò che potrebbe succedere e sono dipendenti da cultura, etnia, religione, zona geografica e literancy (grado d'istruzione), spiegazione mentale di ciò che sta venendo. Es si pensa che una pastiglia sia meno efficace dell'endovena ciò dipende dalla cultura e si capisce poco che atteggiamenti attuerà. Le interpretazioni non coincidono spesso con le nostre spiegazioni che sono spesso tecniche collegate alla scienza, quelle del pz sono quello che il pz si è costruito nel tempo. Molte interpretazioni sono comuni in molti malati, ma ogni pz li personalizza in base al vissuto. Siamo noi a dover analizzare il livello di conoscenza del malato sulla propria malattia e il livello costruito. Sono importanti perché se bisogna intervenire sulle

interpretazioni bisognaintervenire sul background, il costrutto mentale che li ha generati. Capire cosasta dietro al comportamento che attua il pz.

Aspettative e desideri–> esprimono quella che è la percezione della possibilità che un fatto possa accadere, sono quindi legate alla percezione dell’evoluzione della malattia, il desiderio esprime un augurio di quello che accade. Desideri e aspettative sono diverse, un evento può essere atteso ma non desiderato e viceversa. Le aspettative sono il percorso che si aspetta, il desiderio e dove ci si vorrebbe vedere alla fine, sono la spinta motivazionale per spronare il pz.

Contesto e conseguenze–> sono lo sfondo da cui proviene il pz, che ci permette di capire cosa succede, comprende la realtà familiare, socio-culturale, lavorativa e ambientale dell’assistito e determina le altre aree perché è il mondo da cui viene e da cui ritornerà. Condiziona l’effetto della malattia sul malato.

perché ha una dinamica delle conseguenze ovvero quello che succederà dopo la malattia. Le conseguenze possono avere un impatto determinante in base a come il malato sta vivendo adesso la situazione assistenziale. Come indagarle? Indizi da seguire sono dei termini su cui il pz modifica il tono della voce, anche il non ricordare una parola determina paura, usare sinonimi è un segnale, a volte ci sono argomenti che sembrano svincolati dal dialogo e dalle tematiche affrontate, oppure temi ripetuti soprattutto alla fine della visita, le domande sono la maniera più esplicita per vedere il problema oppure possiamo noi porre delle domande per capire al meglio. Anche gli operatori hanno un'agenda legata al vissuto personale che portiamo nel contesto lavorativo, la nostra agenda è caratterizzata da responsabilità professionali, istituzionali, familiari, problemi personali che possono interferire con il lavoro, desideri e aspettative, gratificazioni esoddisfazioni lavorative e benessere influenzano la qualità di vita e la relazione con se stessi e gli altri.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
21 pagine
SSD Scienze mediche MED/09 Medicina interna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gretabi99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Relazione di aiuto nei processi assistenziali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Vita-Salute San Raffaele di Milano o del prof Manara Duilio Fiorenzo.