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Redazione e revisione in lingua italiana - italiano, frasi e testo Pag. 1
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Estratto del documento

La frase semplice è la massima unità sintattica e la minima unità informativa. Esistono quattro

diverse frasi: iussive( comando), ottative( desiderio), interrogative( domanda), enunciative ( si parla

di qualcosa). La frasi esclamativa non corrisponde ad un atto linguistico, ma può coincidere con

un’asserzione. Le frasi interrogative si distinguono in due tipi: interrogative reali e fittizie, a seconda

che chi formula la domanda lo faccia per colmare una carenza di informazione oppure no. Le

interrogative reali possono essere totali oppure parziali. Nel primo caso la carenza informativa

riguarda tutta la frase, cioè la connessione tra soggetto e predicato. Nel parziale, si sa già

qualcosa e si pone una domanda per ottenere una maggiore informazione. Un terzo tipo d frase è

quella alternativa che si ha quando nella domanda si presentano due possibilità, l’una esclude

l’altra.Le frasi enunciative sono dette anche assertive, consistono nell’affermare qualcosa di vero,

di probabile o possibile o presunto, di imposssibile o immaginario. Sono delle constatazione vere o

non vere e consistono nella grande maggioranza delle frasi quotidiane. La maggior parte di atti

linguistici sono forme comunicative che si hanno sosprattutto quando interagiamo con il mondo

esterno. In rapporto con l’altro, con lo scopo, variano i meccanismi linguistici e le circostanze

generali. Ogni enunciazione è soggetto a due ordini di variazione: il primo interno all’enunciato,

riguarda la forza dell’affermazione e l’atteggiamento del parlante nei confronti dell’altro.

Verbi modali = i principali sono dovere, potere e volere. Oltre al connotato deontico, dovere può

avere valore epistemico( esprime certezza od incertezza)

Verbi parentici e avverbi = hanno potere modalizzante, anche alcuni verbi di opinione e i verbi di

dire. Servono per esprimere l’atteggiamento del parlante nei confronti della propria enunciazione.

La comunicazione può essere diretta o indiretta. Le varie forme di comunicazione indiretta sono

tutte forme di comunicazione allusiva. Il verbo è l’elemento più importante della frase e può avere

fine a 4 argomenti: soggetto, complemento oggetto, uno o più complementi. Uno dei tratti

fondamentali che diversificano l’ordine di questi elementi. Ai fini della comunicazione, il mittente e il

destinatari devono attingere a delle conoscenze, questo insieme di conoscenze condivise è detto

enciclopedia. Nello scambio comunicativo, le informazioni vengono gerarchizzate, circolando su

due diversi livelli di importanza. Prima esplicitiamo il dato e poi aggiungiamo il nuovo. Ordine

marcato: svo; focalizzazione: ovs. Dislocazione: sv/vs e dal diverso profilo enunciativo. Un altro

modo per mettere in evidenza il tema è mettendo in sospeso. Altri costrutti invece hanno una

struttura simile a quella della frase scissa, benchè abbiano differenze pragmatiche. Uno di quesi è

costruito in questo modo: esserci+ sn+che ossia c'è un camion che non mi fa passare. Inoltre ci

sono dei verbi che richiedono, di norma, il soggetto(nuovo) posposto: per questi verbi l'ordine

basico non è sv ma vs. con i verbi intransitivi infatti l'ordine è vs. invertendo l'ordine, il soggetto non

si può più interpretare come nuovo ma come dato. Il valore interrogativo di una frase viene

generalmente segnalato da alcune proprietà morfosintattiche. Spesso indicato con il soggetto

posposto al verbo, altre volte è delineato dall'intonazione.

L'unione di due frasi o più frasi semplici forma una frase complessa.Si distingue il tipo di

collegamento tra le frasi. Alcuni connettivi stabiliscono tra le frasi un rapporto di dipendenza: una

frase sarà sovraordinata e un'altra ad essa collegata sarà subordinata; altri connettivi congiungono

le frasi in modo tale che questi condividono valori e funzioni. La cordinazione può aversi sia tra due

frasi principali sia tra due frasi subordinate.

Connettivi coordinativi: possono essere divisi in due gruppi. Il primo è formato dalle congiunzioni e,

né,ma,o,oppure mentre il secondo gruppo da avverbi. Il primo gruppo di connettivi è formato solo

da congiunzioni, che condividono una proprietà sintattica,cioè la posizione fissa e una proprietà

semantica, cioè un valore logico-semantico basilare e generico: congiungere, contrappore,

escludere. Due elementi collegati da una congiunzione coordinativa condividono obbligatoriamente

ruolo sintattico e funzione pragmatica. Avverbi: hanno una posizione libera all'interno della frase e

hano un contenuto semantico ricco: si classificano in copulativi( anche, pure), avversativi( limitativi

come però, tuttavia e avversativi-oppositivi: anzi, bensì, invece) ed esplicativi e conclusivi.

Connettivi subordinativi: nome+frase. Gli elementi che stabiliscono un rapporto di subordinazione

appartengono a più categorie grammaticali: innanzitutto congiunzioni e preposizioni ma anche

pronomi. Un'altra risorsa è il modo verbale: stabiliscono un rapporto subordinativo, eventualmente

con l'ausilio di connettivi, le frasi del gerundio, al participio e all'infinito. Nome +frase completiva:

se anche solo un argomento nominale regge un argomento verbale, la frase sarà complessa.

Nome +frase relativa/pseudorelativa: un nome può essere determinato, può cioè ricevere elementi

che ne specificano alcune proprietà semantiche- da un aggettivo oppure da un participio

presente.si considerano frasi argomentali, le soggettive e le oggettive, cioè soggetti e oggeti diretti

e indiretti composti non da nomi o da altre parti del discorso ma da verbi eventualmente seguiti da

relativi argomenti. Sono chiamate frasi non argomentali, quelle frasi che arricchiscono di dettagli

quanto è espresso dalla frase principale e dalle frasi argomentali. Si possono distinguere sette tipi

diversi di subordinata: ipotetica, causale e concessiva, consecutiva,finale, temporale, comparativa

e modale. Sono caratterizzate dalla posizione fissa del connettivo ( sempre inizio frase),

introducono frasi con qualsiasi tempo verbale e modo, posizione libera nella subordinata e l'ordine

connettivo è variabile.

Nelle frasi argomentali, con le frasi espliciti, l'omissione del connettivo è frequente dopo i verbi di

opinione e il congiuntivo è obbligatorio. Le frasi non argomentali dotate di introduttore lo

mantengono sempre ad inizio di frase. Rispetto alla principale e alle argomentali, le frasi non

argomentali hanno però una posizione più libera. Esse sono : frasi ipotetiche, frasi causali,frasi

finali, frasi comparative.

Il verbo è lo strumento principale per esprimere la modalità. Un modo verbale è il congiuntivo.

Esso esprime una certa modalità e segnalare la subordinazione. Nelle frasi subordinate, il

congiuntivo ricorre in contesti volitivi e dubitativi e in contesti fattivi. Esso è retto da verbi volitivi,

espistemici e anche nelle finali. Un altro modo verbale è il condizionale. Esso esprime le

eventualità

connettivi informali: alcuni connettivi sono tipici dei registri più bassi: completiva, temporale,

causale, condizinale, concessiva. La posizione delle frasi argomentali è dunque piuttosta rigida,

mentre è più libera quella delle frasi non argomenalti, che devono la loro posizione all'interno della

frase complessaa ragioni pragmatiche. In presenza di verbi di opinioni ed epistemici può verificarsi

che alcuni elementi sono estratti dalla frase completiva e anticipati nella frase principale.

Anticipazione del pronome e estrazione della negazione.

Con testo si intende un'unità comunicativa superiore alla frase complessa, caratterizzata da una

reti di legami sintattici, semantici e di contenuto che si sviluppa sia al suo interno dia verso

l'esterno, cioè nei confronti degli altri testi che fanno parte del particolare settore socioculturale nel

quale quel testo si situa. Ciò che caratterizza una frase complessa è il tipo di collegamento tra le

frasi, cioè il modo in cui la grammatica esprime la relazione semantica tra i due concetti coinvolti

nella frase complessa. Il compiyo di codificare le relazioni trasfastiche è svolto infatti sia da un

insieme di meccanismi sintattico-semantici che regolano il rapporto tra le fasi, sia dal processo

inferenziale che quei meccanismi richiedono.

La frase giustapposta: quando due frasi non sono collegate dai mezzi della coordiazione e

subordinazione ( connettivi e modo verbale) si ha un rapporto di giustapposizione, che nello scritto

si manifesta attraverso un segno interpuntivo. La frase dichiarativa e la frase incidentale si

collegano al resto del testo senza un connettivo. La presenza di un incapsulatore connota la frase

dichiarativa, costrutto che equivale a una completiva preannunciata da un elemento. Solitamente

questa è posta dopo la frase sovraordinata ed è unita ad essa da due punti. La frase incidentale è

una frase o una porzione di frase, incastonata all'interno di un'altra frase oppure isolata alla fine.

Questa autonomia è segnalata oralmete dalla prosodia e nello scritto dalla punteggiatura. Nel

testo, sono importanti due elementi: esplicatezza ed implicatezza. Questi due aspetti trovano una

controparte sintattica nelle due componenti della codifica gramatticale e dell'inferenza. Ogni testo

si basa su una enciclopedia. Questa base di nozioni costituisce il testo presupposto, un livello

testuale che esiste solo in virtù del lettore, il quale gioca dunque un ruolo importate non solo nella

fase finale della comunicazione ma anche nella frase iniziale. Il presupposto è imposto al lettore,

che può accettarlo o rifiutarlo se non lo convalida. Rischi di ambiguità possono insinuarsi in vari

livelli: semantia e lessico. Alle soglie dell'ambiguità troviamo l'allusione, una figura retorica con

finalità persuasive ed eventualmente giocose che può essere decriptata solo conoscendo il

contesto di riferimento. La coerenza riguarda il rapporto tra le varie parti del testo dal punto di vista

semantico. Incoerenze semantiche possono nascere dall'unione di testo con un'altra. L'unità di

senso si ha non solo in assenza di incoerenze, ma anche a patto che le informazioni del testo

siano distribuite in modo intelligente, cioè in modo agevole per il lettore. Le informazini possono

essere accessibili e devono essere distribuite in modo coerente. Avremmo l'informazione al centro

dell'attenzione, disponibile tra le conoscenze condivise, informazione inferibile dal contesto ed

informazione nuova. Le informazioni extratestuali rimandono a un contesto di conoscenze che è

condiviso dal lettore in misura diversa. Il rinvio intratestuale, i cui l'elemento si richiama a qualcosa

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
5 pagine
4 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vevy9090 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Redazione e revisione in lingua italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Internazionali di Roma - UNINT o del prof Pizzoli Lucilla.