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La frase semplice è la massima unità sintattica e la minima unità informativa. Esistono quattro
diverse frasi: iussive( comando), ottative( desiderio), interrogative( domanda), enunciative ( si parla
di qualcosa). La frasi esclamativa non corrisponde ad un atto linguistico, ma può coincidere con
un’asserzione. Le frasi interrogative si distinguono in due tipi: interrogative reali e fittizie, a seconda
che chi formula la domanda lo faccia per colmare una carenza di informazione oppure no. Le
interrogative reali possono essere totali oppure parziali. Nel primo caso la carenza informativa
riguarda tutta la frase, cioè la connessione tra soggetto e predicato. Nel parziale, si sa già
qualcosa e si pone una domanda per ottenere una maggiore informazione. Un terzo tipo d frase è
quella alternativa che si ha quando nella domanda si presentano due possibilità, l’una esclude
l’altra.Le frasi enunciative sono dette anche assertive, consistono nell’affermare qualcosa di vero,
di probabile o possibile o presunto, di imposssibile o immaginario. Sono delle constatazione vere o
non vere e consistono nella grande maggioranza delle frasi quotidiane. La maggior parte di atti
linguistici sono forme comunicative che si hanno sosprattutto quando interagiamo con il mondo
esterno. In rapporto con l’altro, con lo scopo, variano i meccanismi linguistici e le circostanze
generali. Ogni enunciazione è soggetto a due ordini di variazione: il primo interno all’enunciato,
riguarda la forza dell’affermazione e l’atteggiamento del parlante nei confronti dell’altro.
Verbi modali = i principali sono dovere, potere e volere. Oltre al connotato deontico, dovere può
avere valore epistemico( esprime certezza od incertezza)
Verbi parentici e avverbi = hanno potere modalizzante, anche alcuni verbi di opinione e i verbi di
dire. Servono per esprimere l’atteggiamento del parlante nei confronti della propria enunciazione.
La comunicazione può essere diretta o indiretta. Le varie forme di comunicazione indiretta sono
tutte forme di comunicazione allusiva. Il verbo è l’elemento più importante della frase e può avere
fine a 4 argomenti: soggetto, complemento oggetto, uno o più complementi. Uno dei tratti
fondamentali che diversificano l’ordine di questi elementi. Ai fini della comunicazione, il mittente e il
destinatari devono attingere a delle conoscenze, questo insieme di conoscenze condivise è detto
enciclopedia. Nello scambio comunicativo, le informazioni vengono gerarchizzate, circolando su
due diversi livelli di importanza. Prima esplicitiamo il dato e poi aggiungiamo il nuovo. Ordine
marcato: svo; focalizzazione: ovs. Dislocazione: sv/vs e dal diverso profilo enunciativo. Un altro
modo per mettere in evidenza il tema è mettendo in sospeso. Altri costrutti invece hanno una
struttura simile a quella della frase scissa, benchè abbiano differenze pragmatiche. Uno di quesi è
costruito in questo modo: esserci+ sn+che ossia c'è un camion che non mi fa passare. Inoltre ci
sono dei verbi che richiedono, di norma, il soggetto(nuovo) posposto: per questi verbi l'ordine
basico non è sv ma vs. con i verbi intransitivi infatti l'ordine è vs. invertendo l'ordine, il soggetto non
si può più interpretare come nuovo ma come dato. Il valore interrogativo di una frase viene
generalmente segnalato da alcune proprietà morfosintattiche. Spesso indicato con il soggetto
posposto al verbo, altre volte è delineato dall'intonazione.
L'unione di due frasi o più frasi semplici forma una frase complessa.Si distingue il tipo di
collegamento tra le frasi. Alcuni connettivi stabiliscono tra le frasi un rapporto di dipendenza: una
frase sarà sovraordinata e un'altra ad essa collegata sarà subordinata; altri connettivi congiungono
le frasi in modo tale che questi condividono valori e funzioni. La cordinazione può aversi sia tra due
frasi principali sia tra due frasi subordinate.
Connettivi coordinativi: possono essere divisi in due gruppi. Il primo è formato dalle congiunzioni e,
né,ma,o,oppure mentre il secondo gruppo da avverbi. Il primo gruppo di connettivi è formato solo
da congiunzioni, che condividono una proprietà sintattica,cioè la posizione fissa e una proprietà
semantica, cioè un valore logico-semantico basilare e generico: congiungere, contrappore,
escludere. Due elementi collegati da una congiunzione coordinativa condividono obbligatoriamente
ruolo sintattico e funzione pragmatica. Avverbi: hanno una posizione libera all'interno della frase e
hano un contenuto semantico ricco: si classificano in copulativi( anche, pure), avversativi( limitativi
come però, tuttavia e avversativi-oppositivi: anzi, bensì, invece) ed esplicativi e conclusivi.
Connettivi subordinativi: nome+frase. Gli elementi che stabiliscono un rapporto di subordinazione
appartengono a più categorie grammaticali: innanzitutto congiunzioni e preposizioni ma anche
pronomi. Un'altra risorsa è il modo verbale: stabiliscono un rapporto subordinativo, eventualmente
con l'ausilio di connettivi, le frasi del gerundio, al participio e all'infinito. Nome +frase completiva:
se anche solo un argomento nominale regge un argomento verbale, la frase sarà complessa.
Nome +frase relativa/pseudorelativa: un nome può essere determinato, può cioè ricevere elementi
che ne specificano alcune proprietà semantiche- da un aggettivo oppure da un participio
presente.si considerano frasi argomentali, le soggettive e le oggettive, cioè soggetti e oggeti diretti
e indiretti composti non da nomi o da altre parti del discorso ma da verbi eventualmente seguiti da
relativi argomenti. Sono chiamate frasi non argomentali, quelle frasi che arricchiscono di dettagli
quanto è espresso dalla frase principale e dalle frasi argomentali. Si possono distinguere sette tipi
diversi di subordinata: ipotetica, causale e concessiva, consecutiva,finale, temporale, comparativa
e modale. Sono caratterizzate dalla posizione fissa del connettivo ( sempre inizio frase),
introducono frasi con qualsiasi tempo verbale e modo, posizione libera nella subordinata e l'ordine
connettivo è variabile.
Nelle frasi argomentali, con le frasi espliciti, l'omissione del connettivo è frequente dopo i verbi di
opinione e il congiuntivo è obbligatorio. Le frasi non argomentali dotate di introduttore lo
mantengono sempre ad inizio di frase. Rispetto alla principale e alle argomentali, le frasi non
argomentali hanno però una posizione più libera. Esse sono : frasi ipotetiche, frasi causali,frasi
finali, frasi comparative.
Il verbo è lo strumento principale per esprimere la modalità. Un modo verbale è il congiuntivo.
Esso esprime una certa modalità e segnalare la subordinazione. Nelle frasi subordinate, il
congiuntivo ricorre in contesti volitivi e dubitativi e in contesti fattivi. Esso è retto da verbi volitivi,
espistemici e anche nelle finali. Un altro modo verbale è il condizionale. Esso esprime le
eventualità
connettivi informali: alcuni connettivi sono tipici dei registri più bassi: completiva, temporale,
causale, condizinale, concessiva. La posizione delle frasi argomentali è dunque piuttosta rigida,
mentre è più libera quella delle frasi non argomenalti, che devono la loro posizione all'interno della
frase complessaa ragioni pragmatiche. In presenza di verbi di opinioni ed epistemici può verificarsi
che alcuni elementi sono estratti dalla frase completiva e anticipati nella frase principale.
Anticipazione del pronome e estrazione della negazione.
Con testo si intende un'unità comunicativa superiore alla frase complessa, caratterizzata da una
reti di legami sintattici, semantici e di contenuto che si sviluppa sia al suo interno dia verso
l'esterno, cioè nei confronti degli altri testi che fanno parte del particolare settore socioculturale nel
quale quel testo si situa. Ciò che caratterizza una frase complessa è il tipo di collegamento tra le
frasi, cioè il modo in cui la grammatica esprime la relazione semantica tra i due concetti coinvolti
nella frase complessa. Il compiyo di codificare le relazioni trasfastiche è svolto infatti sia da un
insieme di meccanismi sintattico-semantici che regolano il rapporto tra le fasi, sia dal processo
inferenziale che quei meccanismi richiedono.
La frase giustapposta: quando due frasi non sono collegate dai mezzi della coordiazione e
subordinazione ( connettivi e modo verbale) si ha un rapporto di giustapposizione, che nello scritto
si manifesta attraverso un segno interpuntivo. La frase dichiarativa e la frase incidentale si
collegano al resto del testo senza un connettivo. La presenza di un incapsulatore connota la frase
dichiarativa, costrutto che equivale a una completiva preannunciata da un elemento. Solitamente
questa è posta dopo la frase sovraordinata ed è unita ad essa da due punti. La frase incidentale è
una frase o una porzione di frase, incastonata all'interno di un'altra frase oppure isolata alla fine.
Questa autonomia è segnalata oralmete dalla prosodia e nello scritto dalla punteggiatura. Nel
testo, sono importanti due elementi: esplicatezza ed implicatezza. Questi due aspetti trovano una
controparte sintattica nelle due componenti della codifica gramatticale e dell'inferenza. Ogni testo
si basa su una enciclopedia. Questa base di nozioni costituisce il testo presupposto, un livello
testuale che esiste solo in virtù del lettore, il quale gioca dunque un ruolo importate non solo nella
fase finale della comunicazione ma anche nella frase iniziale. Il presupposto è imposto al lettore,
che può accettarlo o rifiutarlo se non lo convalida. Rischi di ambiguità possono insinuarsi in vari
livelli: semantia e lessico. Alle soglie dell'ambiguità troviamo l'allusione, una figura retorica con
finalità persuasive ed eventualmente giocose che può essere decriptata solo conoscendo il
contesto di riferimento. La coerenza riguarda il rapporto tra le varie parti del testo dal punto di vista
semantico. Incoerenze semantiche possono nascere dall'unione di testo con un'altra. L'unità di
senso si ha non solo in assenza di incoerenze, ma anche a patto che le informazioni del testo
siano distribuite in modo intelligente, cioè in modo agevole per il lettore. Le informazini possono
essere accessibili e devono essere distribuite in modo coerente. Avremmo l'informazione al centro
dell'attenzione, disponibile tra le conoscenze condivise, informazione inferibile dal contesto ed
informazione nuova. Le informazioni extratestuali rimandono a un contesto di conoscenze che è
condiviso dal lettore in misura diversa. Il rinvio intratestuale, i cui l'elemento si richiama a qualcosa