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TIPO DI STIMOLO

Un altro modo per definire il tipo di stimolo è la modalità di stimolo. Le modalità possono essere

suddivise in sottomodalità (es. temperatura, gusto, ecc).

Il tipo di recettore sensoriale attivato da uno stimolo ha un ruolo fondamentale nel codificare la

modalità di stimolo:

Recettore → un tipo di stimolo attiva un determinato tipo di recettore. Questo codifica la

• modalità dello stimolo perchè la stimolazione di un determinato recettore darà origine

sempre allo stesso tipo di sensazione.

Neurone afferente → tutti i recettori di un neurone afferente sono sensibili ad uno stesso tipo

• di stimolo perciò l'assone di un neurone afferente funziona come una linea riservata di

comunicazione: tutte le volte che quell'assone scarica, indicherà informazioni riguardo ad un

particolare tipo di stimolo.

Corteccia cerebrale (vie specifiche) → poichè ogni recettore è collegato ad una specifica via

• sensoriale e ogni via sensoriale termina in un'area specifica della corteccia cerebrale,questo

individua il tipo di sensazione che viene avvertita.

Tutti i recettori di un singolo neurone afferente sono preferibilmente sensibili allo stesso tipo d

stimolo. Unità sensoriali adiacenti, tuttavia, possono essere sensibili a tipi differenti di stimolo.

INTENSITA' DELLO STIMOLO

La soglia è l'intensità minima dello stimolo che permette al soggetto di rilevarne la presenza.

Il numero di recettori che si attivano influenza l'intensità dello stimolo.

Con l'aumento della forza di uno stimolo locale, vengono attivati recettori su rami adiacenti di un

neurone afferente, con conseguente sommazione delle loro correnti locali.

Oltre ad aumentare la frequenza d'attivazione in un singolo neurone afferente, stimoli più intensi di

solito interessano un'area più ampia e attivano recettori simile sulle estremità di altri neuroni

afferenti.

Una pressione più forte aumenta l'area cutanea stimolata. Questa “chiamata a raccolta” di recettori

su neuroni afferenti aggiuntivi è detta reclutamento.

All'aumentare dell'intensità dello stimolo, superata la soglia, ho un potenziale d'azione che cresce

fino a una frequenza massima in cui ho la saturazione cioè pur avendo altri stimoli, magari di

intensità sempre maggiori, non ho più potenziali d'azione perchè la membrana si trova nel periodo

refrattario.

DURATA DELLO STIMOLO

La durata dello stimolo è il tempo di applicazione dello stimolo.

L'adattamento è una riduzione della sensibilità recettoriale, che dà luogo a una diminuzione della

frequenza dei potenziali d'azione in un neurone afferente, nonostante la presenza di uno stimolo di

forza costante.

I recettori che hanno un tempo di applicazione lungo sono di due tipi:

Recettori a lento adattamento

• Mantengono un potenziale recettoriale persistente o lentamente degradante nel corso di uno

stimolo costante, avviando potenziali d'azione nei neuroni afferenti per tutta la durata dello

stimolo. Questi recettori sono comuni nei sistemi che “sentono” parametri che richiedono un

monitoraggio costante.

Recettori a rapido adattamento (es. corpuscolo di Pacini)

• Generano un potenziale recettoriale e potenziali d'azione all'esordio di uno stimolo, ma la

loro risposta cessa molto presto. Essi sono importanti per il monitoraggio degli stimoli

sensoriali che si spostano o cambiano velocemente e di quelli che persistono ma non

necessitano di uno stretto monitoraggio.

POSIZIONE DELLO STIMOLO

Il fattore principale che codifica la posizione dello stimolo è la posizione dei recettori stimolati. I

recettori sono distribuiti topograficamente (come in una mappa) in un organo di senso.

Ogni recettore e ogni neurone sensoriale afferente lungo la via sensoriale ha un suo campo

recettivo,cioè una porzione della superficie sensoriale (di corpo se si tratta di un recettore cutaneo, o

di retina se si tratta di fotorecettori) da cui riceve informazioni riguardo allo stimolo adeguato.

I fattori importanti per determinazione della posizione di uno stimolo sono:

Dimensione del campo recettivo dell'unità sensoriale stimolata

• I campi recettivi possono essere più piccoli o più grandi a seconda del fatto che le

terminazioni periferiche dei recettori si disperdano o no.

I campi recettivi più piccoli permettono di distinguere meglio tra due stimoli che hanno due

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Publisher
A.A. 2016-2017
4 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher _Cice_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Fattori Patrizia.