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RALPH WALDO EMERSON NATURE

Il trascendentalismo nasce nel 1837. Emerson è principalmente uno studioso, ha studiato ad Harvard quando era ancora un piccolo college. Nell'Ottocento gli stati uniti erano ancora una terra giovane, con una cultura ancora in formazione. È uno scrittore molto contradditorio, interessato alle altre culture del tempo.

Nel 1832 si reca in Europa per studiare la concezione di Natura. In Italia vede le rovine, l'arte, l'antichità. È soprattutto un grande saggista, ma c'è chi lo definisce filosofo: spesso è difficile definirlo proprio perché nei suoi scritti ci sono moltissime sfumature e contraddizioni.

L'esperienza e la dimensione umana sono centrali per Emerson: parole e pensieri sono cose concrete, non astratte. È una caratteristica della maggior parte della letteratura americana.

Viene da una famiglia di origine religiosa, tanto che suo padre e suo nonno furono "unitarian ministers".

Eglinon credeva nella trinità, credeva solamente in un Dio, mentre Cristo era visto si come figlio di Dio, ma non come Dio egli stesso. È stato a sua volta ministro della seconda chiesa di Boston. Parlando di religione in America e nel New England ci riferiamo principalmente ai puritani, al calvinismo.

Presto sua madre rimase vedova e dovette crescere i suoi cinque figli; la famiglia ebbe presto problemi economici, ma l'educazione e i valori religiosi non mancarono mai.

Non fu mai uno studente eccellente: l'eccellenza non era fondamentale per lui e per il modo di vivere americano. Creare qualcosa di "diverso e nuovo" era ciò che lo interessava veramente.

La natura è il centro delle discussioni dei trascendentalisti, includendo la natura umana. Il trascendentalismo non è un movimento religioso.

Emerson fu il primo ad aprirsi alla cultura e alle civiltà orientali, ma allo stesso tempo era molto interessato alla cultura autoctona.

nonostante l'America fosse un paese ancora giovane dal punto di vista culturale. Ebbe una moglie giovane che però morì dopo soli due anni dal matrimonio, nel 1831. Decise così di andare in Europa e diventare un oratore libero, divulgando i suoi pensieri e le sue idee. Un altro punto in questione riguarda il suo ottimismo: è ottimista oppure no? In Europa, Emerson rimase molto impressionato dalle persone. Dopo il breve viaggio torna in America, si sposa per la seconda volta e ha un figlio. Emerson scrive Nature nel 1836. Nell'introduzione, ciò che percepiamo fin dall'inizio è che fino a quel momento si era sempre guardato al passato e che la cultura fosse sempre passata attraverso la tradizione dei padri. Ma bisogna avere coscienza del presente: cultura non significa solo dover imparare dal passato. È importante leggere questo saggio riflettendo sul presente: la cultura non consiste solo nel riprendere una tradizione, ma.

Soprattutto nel creare cose nuove. Per comprendere questo saggio è importante leggere "Michelangelo", il cui titolo richiama già elementi del passato. Verità e bellezza sono i due punti focali del saggio. L'idea del Più nell'Uno e la relazione tra verità e bellezza sono i due aspetti cardine del saggio. (Contraddizione: dice che bisognerebbe creare cose nuove, ma uno dei suoi saggi più importanti richiama appunto il passato).

"C'è più lana e più lino nei campi" è una citazione dell'Antico Testamento. L'idea è quella di una natura fertile; c'è più benessere, dovuto al progresso scientifico e tecnologico, ma allo stesso tempo anche questa è una citazione ripresa dal passato. Emerson dà per scontato che il lettore sappia che questa sia una citazione celebre presa dalla Bibbia. Emerson invita a fare qualcosa per rendere più

fertile la cultura della sua epoca, più originale e meno retrospettiva. Bisogna aver fiducia nel creato. La Natura è connessa alla creazione, a Dio, che in qualche modo è sempre lì. Emerson enfatizza la bellezza della Natura, per cercare di creare qualcosa di nuovo. Dio è sempre presente, è sicuramente connesso alla Natura, ma più che un senso religioso Emerson dà alla Natura un senso pertinente alla bellezza, alla vitalità, che ci deve attrarre per creare una nuova cultura. La Natura è qualcosa che può dare all'uomo nuove esperienze. La perfezione della Natura deve per forza ispirare l'uomo. Nella Natura troviamo ogni cosa. Secondo Walt Whitman, l'unico che può decodificare e comprendere la natura è il poeta. Emerson si considera più percettivo che pianificatore, ma allo stesso tempo crede che la Natura abbia un fine, che ci sia un progetto (altra contraddizione). Ogni uomo ha lapossibilità di vivere delle esperienze attraverso la Natura. "La verità più astratta è proprio la più pratica" è un altro paradosso. Sono proprio l'astrazione, l'immaginazione, le sensazioni, che fanno vivere all'uomo un'esperienza: quest'ultima è quindi qualcosa di reale, concreto, che può produrre arte e cultura. L'influenza dell'uomo sulla natura è insignificante, la natura domina tutto malgrado le costruzioni dell'uomo: nulla può competere con la bellezza e la perfezione della natura. Bisogna distinguere tra la natura vista come qualcosa di esterno all'uomo (luna, universo) e la natura in cui l'uomo può vivere e con la quale può interagire e vivere esperienze. Emerson conosceva il greco (lesse Platone e Plutarco in lingua originale): questo significa che ebbe comunque uno stretto rapporto con i classici. Prima di definirsi filosofo e poeta.Emerson si definisce naturalista. Mette in relazione se stesso e la sua poetica a qualcosa di esterno. L'idea del tempo è simile a quello che scrisse a proposito del presente all'inizio di Nature: il tempo non passa, non scorre; siamo noi che passiamo e trascorriamo la nostra vita. In realtà il tempo sarebbe un'invenzione dell'uomo. Non dobbiamo avere paura del tempo, perché non è lui a passare, ma la vita che scorre e cambia. C'è qualcosa di divino in ogni persona, che andrebbe condiviso con gli altri il più possibile, per comprenderci a vicenda. Secondo Emerson ci sarebbero due principi originari, non uno. Nel saggio "Michelangelo" Emerson sottolinea la differenza tra essenza e apparenza, tra esperienza personale e apparenza. Diventare ministro della seconda chiesa di Boston significa dare una svolta spirituale alla sua vita. Nel suo caso si parla di chiesa unitaria, ovvero che crede in un unico Dio (e nonnella trinità); quando si prega lo si fa solo per Dio, non per Cristo o per lo Spirito Santo. Nonostante questo, per Emerson Cristo è più di un uomo, pur non essendo un Dio. Per conoscere se stessi è fondamentale conoscere la natura. Più comprendiamo la natura, che è espressione divina, più comprendiamo la parte divina che è in noi. Pertanto, per conoscere noi stessi e comunicare con gli altri dobbiamo conoscere la natura, in grado di svegliare ciò che di divino è nascosto in noi. Per comprendere noi stessi è importante anche la solitudine. C'è una corrispondenza tra il divino presente in una sola persona e il divino presente negli altri, c'è una sorta di armonia, un equilibrio. L'equilibrio è un concetto chiave per Emerson. L'uomo è fatto da ogni singola esperienza nella sua totalità. The Problem (a poem by Emerson, 1839) È la natura, per Emerson, che

Può aiutare l'uomo a relazionarsi con Dio, risvegliando quel divino che c'è in lui. Ci sono alcuni punti della filosofia di Heidegger che sono importanti per Emerson: c'è qualcosa di autentico (e divino in ogni uomo) e qualcosa di non autentico (qualcosa di apparente). Lo spirito divino deve essere liberato dall'uomo, perché gli permetta di relazionarsi con gli altri. Importante è anche il silenzio, affinché possiamo meglio comprendere cosa ci sia in noi, nel profondo. Possiamo capirlo in silenzio, da soli, in contatto con la natura. La natura è un segno di Dio e, in quanto segno, va interpretata. "The Problem" è una commistione di arte, cultura e natura, dunque contiene i punti fondamentali del pensiero di Emerson. Affronta la questione dell'arte, della cultura del passato e della vitalità della natura. Inizialmente si pone come architetto dell'anima. Parla di Phidias,

dell'Oracolo di Delphi, della Bibbia, dunque della cultura del passato che andrebbe rielaborata per creare qualcosa di nuovo, non emulata. Crede che la chiesa di Roma sia corrotta, che abbia qualcosa di misterioso. L'arte e la natura sono messe in relazione e interagiscono tra loro. Cultura, arte, fede, religione, natura, si fondono e interagiscono. "Nature" è considerato il manifesto del trascendentalismo e del pensiero emersoniano in generale. I primi tre paragrafi sono generali, gli altri più specifici e dettagliati. Spesso Emerson viene accusato di essere troppo teorico e poco pratico. Emerson voleva creare una nuova cultura, creare qualcosa di nuovo nella tradizione americana. Non solo bisognava cercare nuove idee, ma creare una nuova cultura, nuove immagini e simboli. I suoi saggi sono "work in progress", caratteristico della cultura americana. Secondo Emerson la natura può aiutarci a essere, a divenire consapevoli di ciò che

realmente siamo. Aiutal'uomo a trovare la propria identità, la sua vera posizione nell'universo, il suo posto nel mondo. Sicuramente le religioni orientali hanno influenzato Emerson in questo. Platone e i filosofi greci furono anch'essi importanti per la sua formazione. Allo stesso tempo mostra come queste idee siano entrate a far parte della cultura americana.

Sostiene che ci siano due tipi di persone: quelli più interessati alla superficie delle cose e quelli che tendono a scavare nel profondo. Dà importanza alla corrispondenza, all'oversoul, a questo spirito universale che viene da dentro ognuno di noi. È la "life within", concetto importantissimo per i trascendentalisti. Lo spirito universale è ovunque e plasma l'universo. L'albero che fiorisce è un'immagine adatta alla rappresentazione di questo spirito vitale. Anche ciò che è visibile nella natura nasconde sempre qualcosa dentro.

di sé. Una parola importante in Emerson è “democratic”, riferita all’over-soul. Emerson insiste sul fatto che il vero poeta e la vera poesia devono essere compresi e comprensibili. Altra immagine che può essere utilizzata per descrivere l’approccio di Emerson alla poesia è quella del “poeta come veggente”. Secondo Emerson, il poeta è in grado di percepire la verità e la bellezza del mondo in modo più intenso e profondo rispetto agli altri.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
14 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/11 Lingue e letterature anglo-americane

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dania.v di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura anglo-americana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tattoni Igina.