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CRITERI DI VALUTAZIONE

Principi nazionali: la valutazione delle voci di bilancio deve essere fatta secondo i criteri di valutazione indicati nell'art 2426 che, salvo particolare eccezioni, risultano tutti ancorati al criterio del costo. In alcuni casi tale criterio può essere sostituito dal valore di mercato, ma quest'ultimo è ammesso solo quando inferiore al costo e questo perché il principio più importante nella redazione del bilancio nazionale è quello della prudenza. Riguardo alla valutazione delle voci di bilancio gli IAS prevedono due criteri di valutazione alternativi: il costo e il c.d. fair value o valore corrente. Tale criteri sono alternativi anche se vi è una propensione per il costo, solo per alcune attività finanziarie vi è la valutazione al valore corrente (anche le immobilizzazioni possono essere valutate al valore corrente). Per gli IAS comunque non tutte le poste di bilancio possono

essere valutate al fair value. Il fair value è un criterio ormai interiorizzato anche dal nostro legislatore (DLgs 394/2003), relativamente alle attività finanziarie. N.B.: sostenuto dall'impresa alla data di acquisizione o sottoscrizione Costo storico: il corrispettivo al quale un'attività può essere scambiata o una passività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli e disponibili. Il corrispettivo può essere minore o maggiore rispetto al costo storico, ecco perché le valutazioni al fair value implicano nella maggior parte dei casi una minus/plus-valenza. I criteri di valutazione nel nostro ordinamento e in quello internazionale possono essere derogati. Per quanto concerne il nostro ordinamento, esso ammette la facoltà di derogare ai criteri di valutazione solo in casi eccezionali, ossia quando l'applicazione dei criteri previsti dalla legge rischierebbe di compromettere la

Rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'impresa. La deroga deve però essere motivata e giustificata in nota integrativa e gli eventuali utili rivenienti da essa debbono essere vincolati in una riserva non distribuibile. Può essere derogato anche il principio della costanza di applicazione dei criteri di valutazione e quindi da un esercizio all'altro può variare il criterio applicato e la motivazione del cambiamento deve essere fornita in NI.

Per quanto riguarda gli IAS la possibilità di derogare si ha quando l'applicazione degli standard previsti non consentano di fornire un bilancio attendibile. Le ragioni della deroga e le informazioni quantitative del caso devono essere indicate nelle note di commento. Per gli IAS vi sono due tipi di deroghe:

  • Deroghe esterne: quando vengono modificati i criteri di valutazione
  • Deroghe interne: in tale ambito gli IAS distinguono ulteriormente
tra:
  • modifiche delle stime contabili → cambiamento nella modalità di applicazione di un criterio
  • modifica delle politiche contabili → cambiamento totale del criterio rispetto all'anno precedente

N.B: Dal punto di vista fiscale, a prescindere da quali principi contabili si applichino, il D.Lgs 38/2005 stabilisce che devono essere applicate le disposizioni del Tuir.

IMMOBILIZZAZIONI

Le immobilizzazioni si trovano nell'attivo dello stato patrimoniale nella classe B. Tale classe si divide in tre sottoclassi:

  1. immobilizzazioni immateriali
  2. immobilizzazioni materiali
  3. immobilizzazioni finanziarie

In generale, le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione. Tale costo deve poi essere sistematicamente ammortizzato secondo la residua possibilità di utilizzo del bene. Non possono essere ammortizzate le immobilizzazioni finanziarie. Per poter essere ammortizzate, le immobilizzazioni devono avere una vita di utilità stimata.

essere ammortizzate nel corso della loro vita utile. L'ammortamento può avvenire in modo fisico, cioè attraverso l'usura o l'obsolescenza del bene, oppure in modo economico, cioè attraverso la distribuzione del costo nel tempo. L'ammortamento permette di recuperare il costo dell'immobilizzazione attraverso i ricavi generati da essa. Non si intende un ammortamento a quote costanti, come previsto dai principi contabili nazionali, ma si intende la predisposizione di un piano d'ammortamento dettagliato, che viene descritto nella nota integrativa del bilancio. Tuttavia, è possibile derogare al criterio di ammortamento in casi eccezionali, purché vi siano motivi validi e non di ordinaria amministrazione. Le immobilizzazioni vengono valutate al costo di acquisto, comprensivo dei costi accessori, o al costo di produzione, che include i costi direttamente imputabili al prodotto.essere sistematicamente ammortizzate per il periodo di vita utile (periodo di tempo durante il quale l'impresa prevede di poter utilizzare l'immobilizzazione). Il codice civile però stabilisce che se alla chiusura dell'esercizio il valore delle immobilizzazioni è inferiore al costo iscrivibile a causa di perdite durevoli di valore (perdite non più recuperabili), l'immobilizzazione va iscritta a questo minor valore, si ha cioè l'obbligo di operare delle svalutazioni delle stesse e di ripristinare poi il valore originario nel caso in cui vengano a cessare i motivi delle svalutazioni; si parla in tal caso del c.d. ripristino di valore (non è una rivalutazione) fino al massimo della soglia del costo storico. Non sono invece ammesse dal codice rivalutazioni delle immobilizzazioni. Una volta che l'ammortamento è stato terminato l'attività deve essere eliminata dallo stato patrimoniale. 6 N.B: decremento di valore diIl testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:

Una attività immobilizzata, deve essere rilevato in conto economico classe BS valutazione: il voce C e l'immobilizzazioni deve essere iscritta in stato patrimoniale al minor valore. Di valore di una attività immobilizzata deve essere accreditato a patrimonio netto sotto la Rivalutazione: l'incremento denominazione di riserva di rivalutazione (detto valore è disponibile solo quando i maggiori valori sono realizzati) e l'immobilizzazione si iscrive al costo maggiorato. La riserva viene girata al conto utili portati a nuovo quando il maggior valore viene realizzato. Se la svalutazione è successiva ad una precedente rivalutazione, essa, fino a concorrenza, riduce il valore della riserva di rivalutazione e per la differenza viene iscritta in conto economico. Se la rivalutazione è successiva ad una svalutazione essa deve essere imputata a conto economico come provento fino a concorrenza dell'importo della precedente svalutazione e per la differenza.

viene iscritta nella riserva di rivalutazione, regolate dal codice nell'art. 2426, dal TUIR nell'art. 103 e dagli IAS nell'art. 38-22. Immobilizzazioni immateriali: Si dividono in: - diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere di ingegno - concessioni, licenze, marchi e diritti simili - immobilizzazioni in corso e acconti - costi di impianto e di ampliamento - costi di ricerca e sviluppo e pubblicità - avviamento Fiscalmente il TUIR stabilisce che le immobilizzazioni immateriali ordinarie vanno ammortizzate in ragione di 1/5 del loro valore e cioè in 5 anni. Discorso a parte va fatto per i costi di impianto e di ampliamento: sono i costi di costituzione della società e/o di ampliamento (ad esempio da s.a.s. a s.r.l.) con relativo costo di perizia. Per esempio, la corsa al vaccino anti-aviaria per la casa farmaceutica più veloce. I costi di ricerca e sviluppo rappresentano un investimento in attesa di realizzo.

In quanto dal momento in cui riesce a sfruttare e a produrre industrialmente il vaccino, tutti i costi di ricerca e sviluppo divengono costi capitalizzati e pubblicità. L'avviamento economicamente è definito come la differenza tra il prezzo di acquisto e il valore di avviamento:

  • patrimonio netto dell'azienda. Se viene iscritto l'avviamento nelle immobilizzazioni immateriali vuol dire che possono essere successe due cose:
    1. è stata acquistata un'altra azienda (iscrivo nelle immobilizzazioni l'avviamento della società acquistata) o vi è stata una fusione con un'altra società (i plusvalori emersi sono l'avviamento di questa fusione).
    2. il soggetto economico ha ceduto la sua parte ad un nuovo soggetto economico che iscriverà la quota pagata.

Tali costi furono inseriti nell'attivo dello SP dalla quarta direttiva CEE, e fu una grande novità in quanto fino al '91 essi non vi potevano.

Essere inseriti. Essi, secondo il codice, possono essere capitalizzati ed ammortizzati in un massimo di 5 anni solo se ricorrono precise condizioni:

  1. la capitalizzazione deve essere autorizzata dal collegio sindacale (se c'è), o dalla società di revisione
  2. per i costi di impianto ed ampliamento, deve esistere la certezza che vengano totalmente recuperati in 5 anni
  3. per i costi di ricerca e sviluppo la capitalizzazione implica la brevettabilità, ossia queste spese sono fatte perché si è vicini a mettere in circolazione un nuovo brevetto/prodotto (es. tipico sono le imprese farmaceutiche)
  4. i costi di pubblicità sono capitalizzabili solo se fatti per il lancio di un nuovo prodotto o di una nuova azienda
  5. per l'avviamento i 5 anni massimi di ammortamento possono essere prolungati se si dimostra che ha una vita utile maggiore, a patto però che sia stato acquistato a titolo oneroso (ossia se era iscritto nel contratto di società che

si sarebbe appunto pagato un tot. per l'avviamento). Il TUIR nell'art 103 stabilisce che l'ammortamento dell'avviamento deve avvenire in non meno di 10 esercizi.

N.B. Fin quando i costi di ampliamento, pubblicità, ricerca e sviluppo non sono stati completamente ammortizzati non possono distribuirsi dividendi a meno che non vi siano apposite riserve sufficienti alla copertura dei costi non ancora ammortizzati.

Non è mai inscrivibile nello stato patrimoniale l'avviamento generato internamente. Stesso discorso vale per gli IAS.7

Immobilizzazioni materiali: beni a fecondità ripetuta, tangibili, con tempi di smobilizzo medio lunghi. Secondo la disciplina nazionale una immobilizzazione materiale è iscrivibile in bilancio se c'è la probabilità che i benefici economici futuri rivenienti siano goduti dall'impresa e che il costo del bene sia determinato o almeno determinabile.

Nella contabilità nazionale riguardo le

il principio secondo il quale le immobilizzazioni materiali devono essere di proprietà dell'azienda e devono essere iscritte nel bilancio.
Dettagli
Publisher
A.A. 2006-2007
25 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di Ragioneria generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Cardillo Eleonora.