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CASI CLINICI
1.COMPRESSIONI NERVOSE
Parliamo dei nervi mediano, radiale e ulnare. Le cause possono essere
- Meccaniche = pressione da agente esterno es. sindrome di Volkmann
(=compressione compartimentale da gesso stretto).
- Biologiche = che possono essere:
- Intraneurali = causa biologica di malattia neurologica direttamente es.
diabete, malattia vera e propria del nervo. In pratica è il nervo stesso che è
ammalato.
- Extraneuroali = massa tumorale, artrite, qualcosa all’interno del corpo che
altera il letto del nervo.
Come si può intervenire?
1.Trattamento chirurgico
Si può fare endoscopicamente o a cielo aperto, solitamente in regime day
hospital e seguito fin da subito da mobilizzazione attiva.
2. Trattamento conservativo
Mediante tutor dedicati confezionati da un terapista della mano abbinati ad una
rieducazione gestuale. È possibile se l’esordio dei sintomi è inferiore ai 4 mesi e
EMG è a bassa latenza.
Sindrome del tunnel carpale
=compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il canale del
carpo.
Nel tunnel carpale passano 9 tendini: 4 flessori superficiali + 4 flessori profondi
+ flessore lungo del pollice. Le cause della sindrome del tunnel carpale
possono essere due:
-il contenuto diventa grosso quindi la muscolatura è molto trofica (giardiniere,
arrampicatore);
-il contenitore (il tunnel) diventa piccolo (gravidanza, menopausa, ritenzione
idrica): il TFCC si restringe ed è per questo che il tunnel carpale si restringe.
Il nervo mediano innerva come sensibilità I, II, III e la metà volare del IV dito,
quindi prima metà volare del carpo. La parte motoria va ad innervare i muscoli
dell’eminenza tenar e i lombricali di II e III dito.
Sintomi: il pz avvertirà sintomi quali parestesie, formicolio soprattutto di notte
(edema da stasi e compressione meccanica per posizione strane);
Segni: ft nota ipotrofia muscolare, la muscolatura alla base del pollice non sarà
bella cicciotta e convessa ma sarà quasi infossata e molto debole.
A livello conservativo si possono confezionare dei tutori es. antibrachio digitale
che contiene il polso e le dita semiflesse. Mentre l’intervento va a
decomprimere il nervo tagliando il legamento TFCC per tutta la sua lunghezza
senza riattaccarlo, perché viene rischiuso automaticamente dalle piastrine che
lo sutureranno più largo di prima; si può fare con la tecnica open oppure con
quella endoscopica. Durante il taglio, il TFCC rilascia tutte le sostanze che
aveva al suo interno.
Le sedute previste post operazione sono due, nella prima si ripristinano i
movimenti, nella seconda si insegna il massaggio della cicatrice.
Compressione del nervo ulnare
compressione del nervo ulnare: nel canale cubitale al gomito oppure nel
=
canale di Guyon (legamento tra pisiforme e uncino dell’uncinato e all’interno
passa il nervo ulnare). Provoca dolore vago all’arto superiore, formicolio e
intorpidimento di 4-5° dito, di notte e a gomito flesso e debolezza della
muscolatura innervata dall’ulnare.
Il nervo ulnare si occupa della sensibilità di tenar e ipotenar, mentre il suo ramo
motorio a innerva 4° e 5° dito.
Per quanto riguarda la compressione al canale cubitale o si ha un’anomalia
anatomica o una frattura olecranica che va a comprimere il nervo. Nella
maggior parte dei casi si fa un trattamento conservativo (e quasi mai si usa il
trattamento chirurgico), con delle compressioni e con un tutore, che metterà il
gomito a 20-30° di flessione e polso leggermente esteso e deviato ulnarmente.
Essendo scomodo si può sostituire il tutore con una ginocchiera rivestita di
gomma piuma, infilata volarmente. Chi sta tante ore al computer può avere
compressione del nervo ulnare a livello del canale di Guyon: perché se è
flaccido il flessore palmare il nervo viene compresso; trattamento conservativo:
far mettere al pz una risma di carta sotto i polsi.
Compressione del nervo radiale
Innerva tutta la muscolatura del compartimento radiale posteriore (cioè
estensoria) del polso e delle dita; compressione nel canale del supinatore
(ubriaco che si addormenta sul proprio braccio). Il problema si chiama
assonotomesi (il sangue non arriva adeguatamente al nervo, il neurone perde
la propria capacità di conduzione dell’impulso saltatoria). Tutore Cocup che
estende il polso passivamente, a esso posso montare delle bande elastiche che
hanno un’elasticità in estensione (aiutano e sostituiscono gli estensori di dita e
polso attualmente non funzionanti). Se lascio il tutore morbido mi tira su le
dita, se voglio prendere un oggetto lo faccio contro resistenza ma poi il tutore
mi riporta in estensione. 2.PATOLOGIE INFIAMMATORIE
Come si può intervenire?
1.Trattamento chirurgico
Si può fare endoscopicamente o a cielo aperto.
2. Trattamento conservativo
Mediante tutor dedicati confezionati da un terapista
della mano abbinati ad una rieducazione gestuale. È
possibile se l’esordio dei sintomi è inferiore ai 4/6 mesi
e l’entità dei sintomi non determina deficit meccanici
del movimento.
Dito a scatto
tenosinovite stenosante (infiammazione della
=
sinovia attorno al tendine caratterizzato da stenosi, cioè rimpicciolimento di
qualcosa che passa in qualcos’altro, si parla dei tendini flessori che sono
avvolti da tessuti sinoviali e fibrotici = pulegge), aumento localizzato, su base
infiammatoria-fibrotica, del volume dei tendini flessori nel punto di massimo
attrito a livello della puleggia metacarpo-falangea (A1).
Si crea un rigonfiamento nel tendine a livello del passaggio nella puleggia,
questo fa “clic-clac” e provoca una stenosi, cioè qualcosa di gonfio che sfrega
contro qualcosa, perciò il gonfiore diventa talmente avanzato che il pz tira giù il
dito attivamente ma non riesce a ritrarlo su (in questa fase sono già quasi in
tendinite).
Inizialmente si presenta con dolore a livello della base del dito, scatto alla
flesso-estensione del dito e rigidità.
Trattamento chirurgico prevede il taglio della puleggia A0 (è un problema per
gli arrampicatori), oppure si usano tutori conservativi, che mettono in scarico i
tendini infiammati (accorciamento e riposo) soprattutto nelle ore notturne.
! è una stenosi anche il canale carpale; se ho segni e sintomi che sono
bruciore, compressioni nervo
Se ho dolore, impotenza funzionale, mi si incastra il dito, non riesco a stringere
perché ho dolore tendine.
Morbo di De Quervain
infiammazione dei tendini che estendono e allontanano il pollice dalla mano
=
(abd lungo e breve).
I pz arrivano con polso infiammato, molto dolorante durante i movimenti di
presa e non riescono a compiere le deviazioni, tipicamente è un problema di
cassiere, parrucchiere, bariste, neomamme (cambio ormonale di restringimento
del canale + continuo prendere in braccio il bimbo). Intervento è uguale al dito
a scatto, si creano tutori spesso aperti a livello del pollice radialmente perché
spesso il solo sfioramento causa dolore e si insegnano tecniche si ergonomia
articolare (pz che mi dice mi fa male a scolare la pasta = faccio usare
articolazioni più grosse, insegno per esempio nuove tecniche per come
strizzare lo straccio (attraverso il rubinetto), vario il tipo di gesto es. se mi fa
male ad aprire la bottiglietta con il pollice faccio usare al paziente la parte
ulnare). Test di Filkestein per la positività = chiedo al pz di portare il pollice
dentro al palmo e chiudere il pugno e poi provare a ulnarizzare il polso, se il pz
ha dolore e non ce la fa è positivo.
Epicondilite (gomito del tennista, elettricista, giardiniere)
Si tratta con massaggio trasverso profondo, stretching, crioterapia e si abbina il
kinesio tape.
Test extention finger test = dico alla pz di estendere il polso e le dita e spingo
verso il basso (x estensori), chiedo al pz sempre a gomito esteso di fare il
pugno e estendere. Metto il tape in direzione da distale a prossimare per
disattivare il muscolo, poi metto un altro tape nel punto in cui il pz ha dolore,
così da creare un’inserzione fittizia per il tendine che così si disinfiamma nel
punto dell’inserzione, creando una clip con il tape.
*artosi: degenerazione; processo degenerativo articolare delle cartilagini
articolari o da troppo carico
*artite: patologia sistemica degenerativa
Patologia artrosica
=affezione degenerativa cronica della cartilagine
articolare. L’eziopatogenesi è mal definita ed ha
un’incidenza di 3:1 = donne:uomini, può essere primaria
o secondaria.
Nella mano colpisce Noduli di Heberden, Noduli di
Bouchard, Artrosi di polso, Rizoartrosi (della trapezio
metacarpica). Evolve secondo la scala di Eaton (la
rizoartrosi) che è evolutiva in senso peggiorativo, fino a
portare ai
segni
clinici in
cui si
nota la
deformità
(pollice a
Z), si logora la cartilagine
articolare, osteofiti, fusione
iniziale tra trapezio e
metacarpo, si consolida lussata
e in artrodesi trapezio e
metacarpo nell’ultimo stadio.
Quando chiudo il dito la muscolatura tenare si retrae perché dato che mi fa
male non uso il dito, e nell’afferrare mi si provoca una lussazione. Causa
limitazione dei movimenti, calore, arrossamento. Il trattamento conservativo è
ottimo, posso fare tutori notturni o tutori funzionali (quando vicaria una
funzione o mi aiuta a svolgere qualcosa).
Come si può intervenire?
1.Trattamento chirurgico
Si può fare artrodesi (fusione degli elementi ossei che compongono
un’articolazione mobile, riducendone la mobilità e il dolore ma si migliora la
forza), artroscopia, protesi, trapeziectomia (migliora la mobilità ma riduce la
forza) o artoplastica in sospensione. La chirurgia è trapeziectomia con
artoplastica in sospensione, si toglie il trapezio, e si prede una bandelletta di
tendine e si usa per sospendere il metacarpo.) Solitamente in regime day
hospital o con il ricovero di una notte, ed è seguito dal posizionamento di un
tutore di protezione.
2. Trattamento conservativo
Mediante tutor dedicati confezionati da un terapista della mano abbinati ad una
rieducazione gestuale, ergonomia articolare e terapie fisiche. È possibile solo
dopo la valutazione di deformità e dolore, la presa visione di una RX e del
bilancio funzionale.
Artrite
=patologia sistemica degenerativa
3.FRATTURE
Tempo biologico di guarigione dell’osso di 4 settimane + 4; devo tenere fermo
solo ciò che deve rimanere fermo.
Le fratture possono essere frequenti in alcuni sport. Ad esempio: frattura tipica
nell