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Gocciolatori (microirrigazione)

I gocciolatori sono pezzettini di plastica sagomati in un certo modo e al loro interno c'è un percorso guidato, da cui la singola goccia d'acqua esce una alla volta o a pressione atmosferica, esso è caratterizzato da una portata relativamente medio-bassa con un ordine di portata che va sui l/h. I gocciolatori vengono utilizzati nella micro-irrigazione, mediante i quali l'acqua viene versata in prossimità della coltura garantendo il fabbisogno preciso per le piante. È consigliabile l'uso di almeno due gocciolatori a pianta in modo tale da risolvere i problemi come l'attenuazione o il difetto del gocciolatore. I gocciolatori possono essere di due tipi, quelli che si montano nella condotta (on-line) e quelli già all'interno della tubazione (in-line). Quelli on-line sono utilizzati soprattutto nelle coltivazioni arboree mentre quelli in-line sono utilizzati nelle coltivazioni ortive, questi.

gocciolatori sono collegati a dei tubicini di piccola portata e formano una rete di distribuzione, nella rete di distribuzione possiamo avere dei problemi per quanto riguarda la pressione che sarà > all'inizio dell'impianto e < alla fine di esso. Questo causerà una bagnatura del terreno non uniforme. Per far fronte a questo problema sono stati inventati i gocciolatoi autocompensanti, essi sono dotati di una membrana interna che permette la regolazione della pressione e di conseguenza della portata, che sarà sempre costante e ci darà una eccellente uniformità irrigua. L'unico svantaggio è che se si ha una coltura che ha un maggior fabbisogno irriguo non si potrà aumentare la portata del gocciolatore.

Rotolone: È un metodo di irrigazione per aspersione, esso è composto da un irrigatore posto su un carrello che viene trainato dallo stesso tubo di alimentazione, il modo in cui si opera è il seguente: un

Il carrello viene posizionato con una trattrice nel punto più lontano con il tubo arrotolato dall'aspo e una volta posizionato vicino alla linea di alimentazione preleva l'acqua tramite un idrante. L'irrigatore viene messo in funzione e contemporaneamente richiamato verso l'aspo che ruotando arrotola di nuovo il tubo. Ciò accade grazie alle forze di pressione causate dall'acqua nel riavvolgimento del tubo. Durante il riavvolgimento dell'irrigatore verso l'aspo, poiché all'aumentare del raggio dell'aspo aumenta la velocità angolare, quindi velocizza l'irrigazione alla parte iniziale del rotolone, avendo un'irrigazione non uniforme. Per far fronte a questo problema sono stati inventati dei servofreni che rallentano la velocità di riavvolgimento e la mantengono più o meno costante. Funziona a pressioni medio-elevate (8-9 bar), costi di impianto e manutenzione relativamente bassi ma non sempre si.

superato con la stessa intensità. Le curve di caso critico, invece, non considerano il tempo di ritorno. Le curve di caso critico sono utilizzate per valutare la massima altezza di pioggia che può verificarsi in una determinata durata, mentre le LSPP forniscono informazioni sulla probabilità di superamento di una determinata altezza di pioggia per una data durata e tempo di ritorno. In sintesi, le curve di caso critico rappresentano la massima altezza di pioggia per durate prefissate, mentre le LSPP indicano la probabilità di superamento di una determinata altezza di pioggia per una data durata e tempo di ritorno.superato.Parametri irrigui: Sono fondamentalmente dose-turno-orario. La dose rappresenta la riserva facilmente utilizzabile (RFU), ovvero l'acqua che viene sverzata al suolo ad ogni intervento irriguo. La RFU è una frazione della riserva utilizzabile (RU). RFU= K x (H (UFC-UWP))(K= coefficiente colturale; H= apparato radicale; UFC= capacità di campo; UWP= punto di appassimento). L'intervallo di tempo tra un irrigazione e l'altra si definisce TURNO che dipende dalla coltura, dalle precipitazioni, dall'ET reale della dose secondo la seguente relazione: T= D/ET-P. Infine l'ultimo parametro è l'orario di funzionamento, ovvero l'intervallo tra l'apertura e la chiusura della distribuzione dell'acqua, questo dipende dalla dose (portata) e dal tipo di suolo, precisamente la permeabilità del suolo, il tutto riportato nella seguente relazione: O= D/Ks (O= orario; D= dose; Ks= permeabilità).
Dettagli
A.A. 2018-2019
3 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/01 Idraulica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher xX-mAvErIcK-Xx di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Idraulica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi della Tuscia o del prof Petroselli Andrea.