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La narrazione intesa come modalità di comunicazione col bambino

È un ambito che interessa più discipline, in particolare la psicoterapia. La narrazione fa parte dell'esperienza culturale umana e va osservato come derivi dalla funzione fantastica, e quindi la fantasia è una funzione del linguaggio che consente di avere accesso all'oggetto nel caso questo non sia possibile. Ci sono tante declinazioni della fantasia; quella universale è presente in ogni cultura; la fantasia rinforza l'Io ed ha accesso alla rappresentazione delle immagini interne. La narrazione è un'articolazione di oggetti interni che hanno origini esterne. Dal punto di vista psicopatologico una debolezza della rappresentazione riduce l'adattamento: l'accesso alla fantasia prende il nome di regressione al servizio dell'io. Può essere considerata anche una difesa nei confronti della realtà insostenibile, quindi un meccanismo di protezione.

quindi può essere come una forma in cui l'articolazione del soggetto diventa biografia. Il ruolo del testo narrativo in termini di elementi attraverso la coordinazione spazio-tempo: nella narrazione c'è un tempo della storia (tempo in cui avvengono i fatti narrati), che si trasforma in tempo del discorso (il tempo del narratore che sviluppa come se fosse un orologio questa trama). Tecnicamente il tempo è quello della prolessi (anticipazione); quello dello svolgimento (analessi) con flashback. Un tipo di narrazione particolare è stato quello proposto dalla Fiaba la quale consente di sviluppare passaggi di livelli di coscienza, che possono essere sintetizzati in livello di realtà e processo di fantasia, del processo primario. Quindi la fiaba attraverso l'immaginazione propone conflitti con i quali identificarsi. La fiaba è stata anche utilizzata come strumento di diagnosi; è utilizzata nelle metodiche proiettive sia.dell'adulto (tat, si propone al soggetto di costruire storie), si anela bambino (fiabe con animali per una più facile identificazione, es. Duss, blaky pictures). La narrazione delle favole è importante perché largamente utilizzata in psicoterapia, molto divulgata, utilizzata in campo pedagogico, e da una comprensione di primo livello dei processi inconsci: le favole della Duss. Sono favole (10) in cui si inizia a raccontare una favola molto semplice e si chiede al soggetto di completarla. La prima favola ha la tematica dell'attaccamento, della dipendenza dalle figure genitoriali; la seconda fa riferimento all'anniversario di matrimonio, e sollecita meccanismi di invidia; la terza favorisce complessi come quello dello svezzamento, quello dei fratelli e sorelle; la quarta indaga meccanismi di aggressività, di desiderio di morte (il concetto di morte nel bambino è diverso dall'adulto!), indaga anche il sentimento di colpa e autopunizione (se èIl protagonista (il morto); la quinta favola è legata all'ansia: l'ansia può essere legata a un oggetto ben preciso o a un oggetto indeterminato (angoscia); la sesta favola è legata al complesso di castrazione (le favole della Duss si svolgono in un contesto psicoanalitico) questa favola ha a che fare col complesso edipico che nel soggetto maschile lo conclude, mentre nella bambina lo avvia; la tavola sette esplora il complesso edipico nel contesto della fase anale; la 8 favola fa riferimento alle angosce e paure del bambino; infine la favola del brutto sogno che indaga le paure del bambino. Gli indici fondamentali si rifanno alla sistematica di Bellac (richiama a quella del tat). In ciascuna favola cosa dobbiamo scrivere? La prima descrizione va al tema sviluppato; la seconda è dedicata all'eroe (colui a cui il bambino continua a sviluppare la storia) ogni qual volta l'eroe principale viene spostato indica qualcosa che non va più nel senso di.

ciò che è atteso; il modo in cui sono visti gli altri personaggi: se il bambino si identifica col personaggio si può correlare il rapporto tra lo stimolo e la risposta; introduzione di personaggi, oggetti, circostanze (elementi che appaiono nel disegno) a conferma sempre di ciò che è inatteso e arricchisce il contesto dell'interpretazione; l'omissione di personaggi; la natura dell'ansia + oggettuale, determinata da qualche cosa, o un'ansia (angoscia) se riferita al colore e all'indeterminato-; i conflitti più importanti che vengono messi in evidenza; la cognizione della colpa (Super-Io); lo sviluppo della storia è anche indice molto importante dell'evoluzione della psicoterapia, perché può evidenziare variazioni etc.. tanto più è elaborata la conclusione, tanto più è alto il livello di maturazione: che può essere patologica (il bambino si rifiuta di costruire la storia),

ad un livello più maturo in cui il bambino descrive i personaggi senza articolarli; e via via il livello si fa sempre più maturo con l'arricchimento della struttura narrativa, che indica una maturazione sia affettiva sia cognitiva. Le favole ci consentono di osservare i meccanismi di difesa, da quelli più arcaici – la negazione – ad es. nella favola della proboscide può dire "non è vero l'elefante non può perdere una proboscide" o ricorre a meccanismi più elaborati come lo spostamento ad es. "non è l'elefante che ha perso la proboscide ma è la proboscide di suo padre che è stata persa"; o può ricorrere a meccanismi maturi "l'elefante la perde perché gli dà fastidio in una gara di corsa con altri elefanti". Con la conoscenza dei meccanismi di difesa possiamo ricorrere alla prevalenza di difese arcaiche basate su proiezione, negazione, scissione; meccanismi di difesa più maturi come la sublimazione, l'identificazione, la simbolizzazione.nevrotici basati su isolamento, spostamento, rimozione; meccanismi più adulti come umorismo, sublimazione, affermazione del bambino. I meccanismi a loro volta sono referenti di un'organizzazione normale (meccanismi di adattamento), nevrotica o psicotica. Il contributo dello studio delle favole infantili nell'ambito della psicologia analitica ci è stato dato da Von Franz.... allieva di Jung. L'ascolto della fiaba ci può introdurre all'esperienza della conoscenza del pensiero simbolico e ci introduce anche alla consapevolezza che l'Io deve ritenere nella sua esperienza la dialettica esistente tra l'inconscio e la consapevolezza: "l'inconscio più si reprime, più si è influenzati e se non gli si offre il mezzo con cui esprimersi, emerge attraverso fantasie volontarie distruttive". L'accesso alla favola quindi consente un migliore adattamento in particolare grazie alla parola e permette il destino di tutti.

Gli effetti che è quello della loro esteriorizzazione. Il destino dell'emozione dell'affetto è infatti l'oggetto psichico. L'importanza delle favole nel mondo della psicologia analitica è costruttiva ma soprattutto aiuta il divenire del soggetto. Ci sono favole che si riferiscono a situazioni drammatiche (cappuccetto rosso ingoiata dal lupo cattivo) guardano non solo gli aspetti libidici, ma anche aspetti dell'aggressività che va articolata. Le favole sono un banco di prova nell'esercizio dell'elaborazione dell'aggressività "la coscienza può avere un potere distruttivo, e la coscienza potrebbe essere sottointesa a contenuti dell'inconscio, e allora è possibile che anche la coscienza può avere un ruolo distruttivo" (Von Franz). E allora grazie all'articolazione della favola il soggetto non soltanto infantile ma anche adulto, impara a poter articolare a modificare la propria.

attività del suo mondo interno in termini di crescita. Caso clinico: una ragazza è segnalata per gravi disturbi del sonno fastidiosi sia per la ragazza che per la famiglia. Teresa è una ragazza chiusa, maleducata e modesta. È gelosa del suo unico fratello minore e non si riesce a capire il motivo dei suoi disturbi del sonno. Attraverso la costruzione di una storia basata sul fatto che c'è una strega molto vecchia che viene dalla Germania e racconta della scomparsa di cani e gatti, si aggira in luoghi che non vede quasi mai. A un certo punto incontra un bambino che diventa oggetto della sua malvagità e la storia si conclude con la costruzione analitica di come questo bambino riesce a sconfiggere la strega e parallelamente determina la riduzione fino alla scomparsa dei disturbi del sonno. Nel caso di Teresa, la storia riesce a diventare sempre più complessa nel corso di più sedute, permettendole di esteriorizzare un "sogno". Sicrea un parallelo tra il sogno e il racconto di una storia fantastica. Anche il sogno racconta una storia e la elabora. Tra le teorie del sogno psicanalitico c'è quella della soddisfazione allucinatoria di un desiderio. Nel buon sogno, il sognatore trova delle soluzioni, e nella favola altresì si verifica la stessa cosa. Nel sogno normale troviamo risposte (talvolta non gradite) che abbassano i livelli d'ansia; nelle favole la stessa cosa, anzi in quelle a lieto fine, trova una sua soluzione e una sua risposta. Conclusione: le favole elaborate dai soggetti nel tempo, possono determinare una riduzione dei fenomeni emozionali di angoscia legati ai conflitti attraverso la creazione di un mondo che è tramondo interno ed esterno. È sempre bene all'inizio di qualsiasi trattamento chiedere: "che sogni ha fatto?". Si possono ottenere diversi risultati: ogni volta che il soggetto riesce a raccontare un fatto onirico, è un miglioramento del processo terapeutico.

Rapporto tra inconscio e conscio. E se è vero che è molto difficile ricordare i sogni, è vero anche che la comparsa dei sogni corrisponde ad un miglioramento. La comparsa attraverso uno stimolo, il completamento della favola, l'arricchimento e l'elaborazione, la conclusione attesa, è un indice anche di progressione.

CONTRIBUTO DELLA PSICOLOGIA CLINICA NELLE PSICOTERAPIE

Le tecniche di psicoterapia infantile hanno delle caratteristiche un po' diverse rispetto a quelle dell'adulto dove il processo dello sviluppo del linguaggio è più accentuato, il vocabolario più raffinato etc... gli aspetti dei processi secondari allo stato nascente sottolineano nel soggetto in età di sviluppo il ruolo della fantasia e il suo ruolo simbolico. La caratteristica del processo simbolico è che è a cavallo tra il mondo della consapevolezza e dell'inconscio. Per simbolo si intende un oggetto che ha più sensi e la ricerca.

prova di un linguaggio razionale. L'utilizzo dei simboli permette di esplorare e comunicare concetti e significati profondi che vanno al di là delle parole e delle spiegazioni razionali. L'approccio simbolico si basa sull'idea che i simboli hanno un potere evocativo e rappresentativo che va oltre il loro significato letterale. Attraverso l'uso di simboli, si possono esprimere emozioni, concetti astratti, esperienze personali e universali in modo più diretto ed efficace. L'inconscio, secondo l'approccio simbolico, è una fonte di conoscenza e saggezza che può essere accessibile attraverso l'interpretazione dei simboli. I sogni, ad esempio, sono considerati una manifestazione dell'inconscio e possono essere analizzati per comprendere meglio i desideri, i conflitti e le paure nascoste. L'approccio simbolico è utilizzato in diverse discipline, come la psicologia, l'arte, la letteratura, la filosofia e la religione. Attraverso l'uso dei simboli, si possono creare opere d'arte, storie, miti e rituali che permettono di esplorare e comunicare aspetti profondi dell'esperienza umana. In conclusione, l'approccio simbolico contribuisce allo sviluppo della conoscenza della realtà perché permette di esplorare e comunicare significati e concetti che vanno al di là delle parole e delle spiegazioni razionali. Attraverso l'uso dei simboli, si può accedere all'inconscio e alla sua saggezza, e creare opere d'arte, storie e rituali che permettono di esplorare e comunicare aspetti profondi dell'esperienza umana.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
5 pagine
SSD Scienze mediche MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliaunime di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicoterapia e Psicodiagnostica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Settineri Salvatore.