Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 46
Riassunto esame Psicopatologia del Linguaggio, prof. Cardella, libro consigliato Trattato di Psicopatologia del Linguaggio, Pennisi, Bucca, Falzone Pag. 1 Riassunto esame Psicopatologia del Linguaggio, prof. Cardella, libro consigliato Trattato di Psicopatologia del Linguaggio, Pennisi, Bucca, Falzone Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicopatologia del Linguaggio, prof. Cardella, libro consigliato Trattato di Psicopatologia del Linguaggio, Pennisi, Bucca, Falzone Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicopatologia del Linguaggio, prof. Cardella, libro consigliato Trattato di Psicopatologia del Linguaggio, Pennisi, Bucca, Falzone Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicopatologia del Linguaggio, prof. Cardella, libro consigliato Trattato di Psicopatologia del Linguaggio, Pennisi, Bucca, Falzone Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicopatologia del Linguaggio, prof. Cardella, libro consigliato Trattato di Psicopatologia del Linguaggio, Pennisi, Bucca, Falzone Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicopatologia del Linguaggio, prof. Cardella, libro consigliato Trattato di Psicopatologia del Linguaggio, Pennisi, Bucca, Falzone Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicopatologia del Linguaggio, prof. Cardella, libro consigliato Trattato di Psicopatologia del Linguaggio, Pennisi, Bucca, Falzone Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicopatologia del Linguaggio, prof. Cardella, libro consigliato Trattato di Psicopatologia del Linguaggio, Pennisi, Bucca, Falzone Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicopatologia del Linguaggio, prof. Cardella, libro consigliato Trattato di Psicopatologia del Linguaggio, Pennisi, Bucca, Falzone Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicopatologia del Linguaggio, prof. Cardella, libro consigliato Trattato di Psicopatologia del Linguaggio, Pennisi, Bucca, Falzone Pag. 46
1 su 46
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

2.3.1.1.IL VISSUTO PSICOPATOLOGICO E LA PSICHIATRIA

FILOSOFICA: la prospettiva epistemologica aperta dalla psichiatria

filosofica conduce ad un cambio di paradigma nell’interpretazione

delle manifestazioni linguistiche degli psicotici:modalità alterate

dell’esperienza vissuta. Binswanger fissa l’identificazione tra

modalità linguistica e modalità di esistenza,distinguendo la

modalità psicotica come una delle possibilità che si danno di

“essere nel mondo”. Per operare tale identificazione è necessario

basarsi sul principio fenomenologico dell’astensione dai riferimenti

naturali. L’approccio fenomenologico tende quindi a far rivivere il

significato delle parole stesse al soggetto che le ha pronunciate.

L’esperienza schizofrenica viene considerata come una delle

espressioni dei “mondi possibili” in senso husserliano. Il delirio

caratterizzante la schizofrenia viene concepito nell’antropoanalisi

come particolare modalità di esistenza in cui si manifesta

l’impossibilità del soggetto a progettare ed eseguire i propri

comportamenti in maniera libera. Il soggetto schizofrenico ha perso

il fondamento ontologico delle sue azioni,diventando incapace a

regolare armonicamente le sue attività linguistico-relazionali.

Linguaggio innaturale nel senso fenomenologico di

pragmaticamente impropri alle diverse situazioni della vita sociale.

Cercano espedienti per restaurare l’ordine turbato. Secondo

Binswanger possiedono un loro specifico linguaggio attraverso il

quale riflettono l’essere. La schizofrenia secondo il paradigma

antropoanalitico-filosofico non si presta ad interpretazioni

organicistiche perché la potenza generativo-linguistica appare

maggiore rispetto alla norma,mentre il problema sembra riguardare

la costruzione linguistica dell’esperienza. Binswanger ripone

l’essenza della psicopatologia nel problema dell’illimitatezza

semiotica,che in contrapposizione alla libertà linguistica,intesa

come schiavitù liberante,impedisce la realizzazione della

consequenziale naturalità dell’esperienza. Lo schizofrenico resiste

all’accordo linguistico-esperienziale con la realtà che rifiuta. La

psichiatria filosofica di tradizione bergsoniana condivide con

l’antropoanalisi alcuni assunti di base che ne caratterizzano

impostazione metodologica e teoretica(il fatto che la libertà degli

atti psichici venga determinata dall’integrazione armonica con

l’ambiente ad es.). L’indirizzo psichiatrico-filosofico adottato da

Minkowski considera l’esistenza delirante turbata nella sua

dimensione spazio-temporale. Lo spazio e il tempo vengono

considerati nella loro dimensione vissuta e riflettono lo slancio che

ogni individuo mostra proiettandosi verso il futuro. Lo schizofrenico

invece perde ogni slancio vitale e ogni possibilità di proiettarsi

nell’avvenire. Secondo Minkowski la vita cognitiva dell’individuo si

realizza attraverso un principio di omeostasi compensativa tra 2

estremi:sintonia e schizoidia. Caratterizzano la fisiologia

mentale,mentre gli stati della cognitività umana intrattengono una

specifica relazione complementare:stati schizoidi mitigati dai

sintonici che impediscono l’estraniazione dal reale. Gli schizofrenici

soffrono la privazione dell’equilibrio schizo-sintonico. Per Minkowski

l’unica soluzione all’indeterminatezza dei limiti discorsivi è

l’intuizione che riconduce il soggetto al contatto vitale con la realtà.

Il linguaggio è prima corporificazione del pensiero che racconta le

varie istanze del vissuto di ogni individuo. L’annullamento del

contatto col reale si fonda sul concetto dell’identificazione di

linguaggio e azione(Janet). Secondo Janet il processo evolutivo

risulta segnato da un progressivo movimento ascendente

dell’organizzazione del sistema mentale,costituito da 5 livelli

disposti gerarchicamente,in un sistema di interrelazioni gestite dalla

coscienza. Funzione del reale: operazioni mentali che risiedono nella

capacità di un individuo di agire su oggetti del reale in vista di una

sua modificazione. Nella psicopatologia perde questa capacità e

subisce processo di involuzione in cui viene meno la funzione del

reale. I soggetti malati di mente soffrono di sostanziale riduzione

della complessità dei fenomeni psicologici determinata da

mancanza di cooperazione tra la rappresentazione

interiore,individuale e sempre intatta e la rappresentazione

esteriore,dipendente dall’interazione con la collettività e sempre

disturbata. 2.3.1.2.LO STATO DELL’ARTE: Lo sviluppo di tecniche di

indagine neuroanatomica e psicofisiologica ha eliminato ogni

dubbio sulla possibile correlazione tra psicopatologie e deficit

organici. Le analisi condotte con la tecnica dei potenziali evocati

hanno dimostrato come nei soggetti schizofrenici non si possano

evidenziare alterazioni nel processo percettivo,elaborativo e di

decodifica dell’input linguistico: se di deficit si parla,quello

schizofrenico riguarda i livelli più alti della componente semantica.

Anche gli studi basati su tecniche di neuro immagine

tridimensionale non sono arrivati alle cause delle manifestazioni

linguistiche psicopatologiche. In campo neuro anatomico 2 ipotesi:

una attribuirebbe la schizofrenia ad un’alterazione dei ventricoli

cerebrali anteriori,la seconda alla cesura delle fibre del corpo

calloso. Entrambe criticate(anomalie nei ventricoli non sistematiche

nella schizofrenia, mentre lo studio neuro scientifico non può fornire

risposte chiare all’eziologia della S). Edelman: processo di

specializzazione morfogenetica è dovuto all’esistenza di un sistema

di trasmissione e ricezione dei segnali che permette ai

raggruppamenti sempre più macroscopici di cellule di riconoscere e

sviluppare le proprie affinità funzionali. E’ in questa selezione che si

verifica l’anomalia schizofrenica. Stevens e Price(psichiatria sociale)

affermano che la S sia il prezzo che l’uomo paga alla

differenziazione sociale e alla nascita dei vari gruppi che hanno

prodotto culture differenti. La S sarebbe retaggio evolutivo della

tendenza differenziale(singolo che tende ad assumere leadership in

situazione di stasi in un gruppo ponendosi al pari del leader).

Psichiatria evoluzionista considera schizofrenia come prezzo che

l’uomo paga al linguaggio in quanto instanzi azione della

lateralizzazione. 2.3.2. I CORRELATI LINGUISTICI DEI DISTURBI

SCHIZOFRENICI: Pur in assenza di qualsiasi certezza

eziologica,anche negativa, il sistema diagnostico kraepeliniano

collegava i sintomi tipici della schizofrenia a fatti eminentemente

linguistici. La linguisticità del disturbo schizofrenico è definita

all’interno di un quadro fisiologico in cui non si riscontrano

anormalità specifiche e/o caratterizzanti,eppure la stranezza del

parlare schizofrenico è il timbro indelebile attraverso cui psichiatri e

psicopatologi individuano i pazienti(caratterizzazione disturbo

schizofrenico dichiarata anche nei DSM). Il limite maggiore del

paradigma clinico consiste nel valutare il linguaggio senza adeguata

analisi morfologica,sintattica e semantica. Dall’analisi di Pennisi

(1998)risulta che l’attività semantico-lessicale rimane inalterata.

Rispetto ai soggetti afasici la produzione schizofrenica non si

distingue da quella normale per carenze lessicali. Il tipo di termini

utilizzati dipende dal grado di istruzione del soggetto. Gli afasici in

base all’estensione della lesione cerebrale possono anche non

produrre linguaggio. Quando la produzione linguistica viene

impedita da difficoltà motorie l’impossibilità di articolare parole

viene ovviata da ripetizioni stereotipate che possono intervallarsi

alla normale produzione frasale o sostituire completamente tutta la

varietà produttiva linguistica(necessità biologica di continuare

discorso). Ai testi dei soggetti psicotici sono stati applicati 2 tipi di

analisi:quantitativa basata sul rapporto type/token(numero totale

parole testo/forme usate) e sul rapporto tra classi

aperte(nomi,verbi) e chiuse(articoli,ecc); qualitativa che indaga

l’informatività del discorso. Analisi quantitativa dimostra che

schizofrenico usa maggiormente classi di parole aperte,paranoico

classi di parole chiuse. Le classi di parole impiegate dai soggetti

psicotici non possono essere utilizzate come indice della

patologia(lessi schizofrenico comparato con poesie,lettere è come

tendenza stilistica). In base alla distribuzione di parole aperte e

chiuse non è possibile distinguere tra normali e psicopatologici.

Discorso delirante schizofrenico risulta caratterizzato da convessità

esagerata di preposizioni in periodi lunghi funzionalizzato alla fuga

delle idee con uso corretto delle strutture sintattiche.

L’argomentatività paranoide modera l’elaborazione sintattica

utilizzando in misura monore le componenti predicative per evitare

l’indebolimento dell’incisività del suo discorso. Type/token:ripetizioni

elevate dei lemmi nella saggistica dimostrano necessità di definirne

meglio i contorni semantici(anche qua si analizza indice

stilistico,non cognitivo). A caratterizzare disturbo schizofrenico

sembra l’attività generativo-sintattica come tendenza di produrre

neoinformazioni. In generale il soggetto schizofrenico impiega i suoi

neologismi e le sue parafrasie in maniera costante e seguendo una

logica solo in apparenza incomprensibile:nuovo vocabolo acquisisce

significato chiaro anche se non condivisibile. Lo sforzo di

comprensione che è necessario applicare per l’analisi dei discorsi

psicotici è determinato dal fatto che essi si riferiscono ad una

semantica differente da quella condivisa che spinge il soggetto

psicotico ad inventare significati nuovi. La capacità del soggetto di

articolare e complessificare la struttura degli enunciati in periodi

lunghi rende evidente il fatto che il deficit schizofrenico non risiede

a livello della costruzione di strutture di superficie. Quando

utilizziamo una parola ci riferiamo ad un insieme di esperienze e

rapporti cui sono connesse(piani metalinguistici non vengono

utilizzati contemporaneamente,non negli schizofrenici che li

confondono e li mescolano). Il significato delle costruzioni

linguistiche schizofreniche si aggancia ad un sistema di

rappresentazioni che si riferisce ad una esclusiva realtà

linguistico-ontologica. La sovrabbondante costruzione sintattica

nasconde l’impoverimento semantico dovuto all’impossibilità di

applicarla a campi esperienziali differenti. Secondo Luce Irigaray lo

schizofrenico gioca co

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
46 pagine
14 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher inzaghino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia del linguaggio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Cardella Valentina.