vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
DISTURBI D’ANSIA
Cause
• Predisposizione genetica e biologica
• Anomalo funzionamento dei neurotrasmettitori
• Condizioni di vita stressanti e ansiogene e eventi traumatici
• Anomala regolazione emotiva e pensieri disfunzionali
• Modelli di attaccamento insicuri (evitante, ambivalente, disorganizzato)
• Particolari situazioni familiari e modalità educative apprendimento
dell’ansia attraverso meccanismi di apprendimento vicario.
• Familiarità
Criteri diagnostici generali
• Ansia non appropriata de eccessiva in varie circostanze
• Preoccupazioni persistenti e irrealistiche
• Comportamenti di fuga e di evitamento
• Problemi connessi al sonno, all’alimentazione, a sintomi fisici
• Spesso l’ansia si manifesta in forme mascherate (es. comportamenti
aggressivi)
• Risposte fisiche: aumento della frequenza cardiaca e della pressione
arteriosa, tensione muscolare, diminuzione della temperatura cutanea
alle estremità, sudorazione, dispnea con conseguente sensazione di
soffocamento, doloro o fastidio al petto, nausea e vomito.
• Risposte comportamentali: evitamento e fuga
• Risposte cognitive: pensieri negativi, per lo più irrealistici o comunque
esagerati, nei confronti di particolari situazioni temute. Spesso sono
pensieri anticipatori o connessi alle così dette catastrofi a bassa
probabilità; altre volte sono interpretazioni distore di dati di realtà. Si
manifestano con sensazioni di sbandamento, instabilità, derealizzazione,
depersonalizzazione, paura di perdere il controllo e di impazzire.
Classificazione
1. disturbo d’ansia da separazione
Classificazione DSM: disturbi solitamente diagnosticati per la prima volta
nell’infanzia, nella fanciullezza o nell’adolescenza- altri disturbi dell’infanzia,
della fanciullezza o dell’adolescenza-disturbo d’ansia da separazione
(F93.0).
Classificazione ICD: sindromi e disturbi comportamentali ed emozionali
con esordio abituale nell’infanzia e nell’adolescenza- sindromi e disturbi
della sfera emozionale con esordio caratteristico in infanzia-sindrome
ansiosa sa separazione dell’infanzia (F93.0).
Aspetti teorici
• prevalenza intorno al 4%
• ansia non appropriata ed eccessiva per la separazione dalle figure di
attaccamento, evidenziata da malessere quando avviene la
separazione o anche quando essa è semplicemente anticipata con il
pensiero.
• Preoccupazione persistente e irrealistica di perdita o paura che possa
accadere qualche cosa alle principali figure di attaccamento
• Difficoltà a stare in un luogo in cui è necessaria la separazione (es.
scuola)
• l’esordio è tipicamente in età evolutiva più frequente in bambini con
un buon livello cognitivo generale e in famiglie di livello
socioeconomico e culturale alto (probabilmente più alte richieste
prestazionali); i sintomi devono manifestarsi per almeno 4 settimane e
devono causare un forte disagio familiare, sociale, scolastico o
lavorativo.
• altissima comorbilità con altri disturbi d’ansia, in particolare ansia
generalizzata
• comorbolità con disturbi dell’apprendimento, del comportamento,
dell’umore.
Strategie di intervento
• Esposizione: esposizione graduale, desensibilizzazione sistematica,
rilassamento, estinzione.
• Modellaggio: programmazione di obiettivi terapeutici a difficoltà
crescente
• Modellamento: esposizione a un modello competente nell’affrontare le
situazioni ansiogene
• Interpretazione funzionale dei sintomi e conseguente lavoro su
rinforzatori positivi e negativi
• Compiti comportamentali
• Termometro delle emozioni
• Ristrutturazione cognitiva, lavoro sul dialogo interno e sugli eventi
traumatici
• Terapia razionale emotiva
• Problem solving
• Parent training
Prognosi
• Nell’oltre il 50% dei casi non si ha remissione completa in età adulta;
possono, inoltre, sviluppare in età adulta altri disturbi d’ansia e
difficoltà, anche gravi, nell’adattamento sociale.
• Ricadute piuttosto frequenti
2. Fobia specifica
Classificazione DMS: disturbi d’ansia-fobia specifica (F40.2)
Classificazione ICD: sindromi nevrotiche, legate a stress e
somatoformi-sindromi fobiche-fobie specifiche (isolate) (F40.2)
Aspetti teorici
• Prevalenza intorno al 10% ma le paure sono molto frequenti (oltre il
30%) e spesso non patologiche nei bambini.
• Paura esagerata e irragionevole (ansia marcata) per situazioni
circoscritte (es. animali, eventi naturali come temporali,
sangue-iniezioni-ferite, buio…)
• Comorbilità con altri disturbi d’ansia
Strategie di intervento
• simili a quelle relative per il disturbo d’ansia da separazione
Prognosi
• spesso è il precursore del disturbo della condotta
3. fobia sociale
Classificazione DSM: disturbi d’ansia-fobia sociale (F40.1).
Classificazione ICD: sindromi nevrotiche, legate a stress e
somatoformi-sindromi fobiche-fobie sociali (F40.1).
Aspetti teorici
• prevalenza intorno al 5% con un rapporto tra maschi e femmine di 3 a
2.
• lo stimolo ansiogeno è di natura interpersonale, in qualche modo
legato al giudizio degli altri e comporta paura di non essere all’altezza,
di far brutta figura, di arrossire, di essere oggetto di attenzione e
critiche, di sembrare stupidi di fronte ai compagni.
• Sintomi d’ansia più frequenti: senso di soffocamento, vampate,
palpitazioni, tremori, mal di testa, impressione di morie.
• A livello comportamentale il soggetto si espone il meno possibile a
situazioni interpersonali (feste, parlare in pubblico, leggere in classe,
scrivere alla lavagna sotto gli occhi di tutti).
• esordio più frequente intorno ai 5-7 anni oppure in adolescenza e
quest’ultimo rappresenta la forma più comune probabilmente perché
l’adolescenza è il periodo nel quale lo scarto tra le aspettative ideali e
le realizzazioni è maggiore e c’è maggiore consapevolezza di ciò.
• il disturbo sembra correlato ad atteggiamento genitoriali intrusivi e
iperprotettivi e ad aspettative eccessive
Strategie di intervento
• molto simili a quelle per il disturbo d’ansia da separazione
Prognosi
• prognosi peggiore nei casi ad esordio adolescenziale
4. Disturbo ossessivo-compulsivo
Classificazione DSM: disturbi d’ansia- disturbo ossessivo-compulsivo
(F42.8))
Classificazione ICD: sindromi nevrotiche, legate a stress e somatoformi-
reazioni a gravi stress e sindromi da disadattamento- sindrome
ossessivo-compulsiva (F42)
Aspetti teorici
• Prevalenza tra l’1% e il 4% con esordio tipico tra i 15 e i 25 anni
• Sembra correlato ad una sintomatologia ansiosa nei genitori
• Il disturbo genera pensieri ricorrenti e difficili da controllare detti
“ossessioni” (contaminazione, aggressività, sessualità vissuta come
cosa sporca e proibita, scrupolosità, religiosità eccessiva, bisogno
ossessivo di confessione, ossessione per la simmetria…
• Le “ossessioni” generano, a loro volta, rituali detti “compulsivi”: il
soggetto deve fare quelle azioni per ridurre o prevenire la sua ansia
(toccare, contare, riordinare, pregare…)
• Frequente comorbilità con i disturbi dell’umore, con altri disturbi
d’ansia, disturbi dell’apprendimento e deficit dell’attenzione con
iperattività.
Strategie di intervento
• Molto simili a quelle relative al disturbo d’ansia da separazione e, più
specificatamente, la dilazione e la prevenzione della risposta