Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 4
Psicopatologia del linguaggio in età evolutiva – Schizofrenia Pag. 1
1 su 4
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La schizofrenia e le sue forme

Egli è ricordato soprattutto per aver distinto la schizofrenia in 3 diverse forme: "Ebefrenica", nella quale prevale la dissociazione del pensiero; "Paranoica" (o "paranoidea"), nella quale prevalgono le allucinazioni e i deliri; e infine schizofrenia "catatonica", nella quale prevalgono disturbi della volontà.

L'approccio diagnostico alla schizofrenia è stato spesso criticato, in particolare dal movimento anti-psichiatrico, il quale asserisce che la classificazione di pensieri e comportamenti specifici come malattia permette il controllo sociale di persone considerate indesiderabili dalla società, ma che comunque non hanno commesso alcun crimine o atto negativo o a sfavore della società stessa.

Ancora oggi, nonostante i continui ed intensi studi, le cause della schizofrenia ci sono ancora sconosciute; molti psicologi clinici dibattono, affermano e negano l'importanza di fattori biologici e psicologici.

della costituzione edell’ereditarietà, ma di fatto non si è ancora arrivati a capire e poter spiegarecon certezza quali siano i fattori che portano a questa malattia mentale.Si sa bene e per certo però che la schizofrenia è comunemente caratterizzatasia da sintomi positivi che da sintomi negativi.I primi citati sono raggruppati sotto il termine più generale di psicosi egeneralmente includono delirio, allucinazione e disordine del pensiero.I sintomi negativi invece includono inappropriatezza o totale assenza diemozioni di qualsiasi genere, povertà di linguaggio e mancanza dimotivazioni.Nella sindrome disorganizzata (un tipo di schizofrenia), compaiono disordinedel pensiero, problemi di pianificazione e a volte è possibile riscontrare deficitneurocognitivi.Questi ultimi prendono la forma di un indebolimento di alcune funzioni di basequali la memoria, l’attenzione, la risoluzione di problemi, la funzione esecutivaed infine la

cognizione sociale.Il disturbo principale del malato schizofrenico è la dissociazione trasentimenti, pensiero ed azione; questa può portare il soggetto a parlare difatti tragici appena accaduti che lo interessano da vicino, con assolutaindifferenza o addirittura ridendo.Al contrario invece un fatto di scarso rilievo che comunemente in personesane non avrebbe molto rilievo, può portare il soggetto anche al suicidio.Il malato schizofrenico ha infatti un diverso "sistema di valori" rispetto a unindividuo non patologico, in quanto tende a dare un peso differente agli eventidella vita rispetto alla media della popolazione.Talvolta inoltre, egli ha una capacità di visione dei fatti difforme rispetto alnormodotato: per fare un esempio, è come se in un quadro si soffermassemaggiormente sullo sfondo anziché sul soggetto dipinto in posizioneprincipale di maggiore rileva che, al contrario, una persona normalecoglierebbe

nell’immediato. Lo schizofrenico non è inoltre in grado di creare contatti affettivi con gli altri, infatti vive tra i suoi simili in modo estraneo, distaccato, preferendo la solitudine e il distacco anche fisico dagli altri individui, restando quindi in una condizione di isolamento. Molte funzioni mentali non sono colpite: lo schizofrenico infatti è lucido, ma, pur essendo comunque presenti intelligenza, memoria e attenzione, egli non è in grado di utilizzarle nel modo corretto. Tra i principali sintomi della malattia, rivestono un ruolo di particolare importanza i disturbi del pensiero, dell'affettività e della volontà; nella persona schizofrenica sono anche a volte presenti deliri ed allucinazioni. I disturbi del pensiero sono rappresentati da disturbi nel linguaggio sia parlato che scritto. Il pensiero è infatti sconnesso, le idee non seguono come dovrebbero un filo logico ma nascono in modo del tutto casuale, sconclusionato e addirittura.asproposito.Tra i disturbi tipici di questo sintomo fa parte l'arresto del pensiero stesso, questo è riscontrabile quando accade che durante una frase il malato arrestal'eloquio e o lo riprende dopo qualche secondo oppure non riesce proprio ariprenderlo; un altro disturbo è poi il "deragliamento", che si ha quando ilsoggetto passa da un argomento in discussione ad un altro con nesso logicodebole o addirittura assente senza motivo.Tipico inoltre è la "tangenzialità", ovvero quell'episodio durante il quale loschizofrenico da una risposta che ha scarsa o nulla attinenza alla domandapostagli.Oltre alle tre possibili "facce" del disturbo del pensiero, questo puòpresentarsi anche in maniera non grave come le precedenti, infatti il pensieropuò essere espresso in maniera non molto chiara o a volte contraddittoria,utilizzando parole ricercate o addirittura inventate al momento.Per quanto riguarda i

Disturbi dell'affettività è bene dire che l'affettività nel malato è ancora presente, quello che manca però è l'associazione di questa agli altri processi mentali e alla realtà. Il disturbo nella vita affettiva deriva da un progressivo impoverimento "svuotamento" del malato stesso. Si assiste dunque ad una diminuzione progressiva che può arrivare fino alla totale scomparsa di ogni sentimento ed istinto. Il soggetto diviene così apatico e indifferente nei confronti dei suoi simili e del mondo esterno. A volte capita anche che vanno perduti gli istinti elementari quali la cura della propria persona, passando quindi dalla mancanza di attenzione verso se stesso per quanto riguarda il vestirsi, il lavarsi e il nutrirsi, fino ad arrivare alle mutilazioni anche gravi. Nei disturbi della volontà invece, questa si indebolisce facendo così perdere ogni capacità di agire al soggetto.

patologico. Il malato rimane infatti per ore inattivo, seduto o a letto, a fissare il vuoto intorno a sé; egli può giungere fino ad uno stato di passività totale, dettato appunto dall'inattività, chiamato in termini psicologici "stupore catatonico". La passività del malato può essere espressa sia dalla sua mancanza di movimento che dal mantenimento di ogni posizione, seppure scomoda, alla quale egli viene obbligato: questa è la situazione della "catalessia". Altre volte invece si può parlare di "ecolalia", quando il malato schizofrenico obbedisce agli ordini automaticamente ripetendo le parole che sente oppure imitando le azioni che vede compiere da chi gli sta intorno, questo è il caso dell'"ecoprassia". Nella schizofrenia è inoltre molto frequente la presenza di allucinazioni, specialmente quelle uditive. Il malato infatti può sentire le voci più diverse,

Che può poi riconoscere come appartenenti a persone conosciute oppure no. Queste voci possono provenire dall'esterno, quindi con estesia spaziale, oppure dall'interno del corpo del malato stesso, chiamate in questo caso pseudo-allucinazioni. La persona affetta da schizofrenia afferma di non avere più potere sul proprio pensiero. Il malato inoltre può essere soggetto di allucinazioni "viscerali", quando sente le sue membra come se fossero di vetro oppure sente di avere un cuore di pietra.

Dettagli
Publisher
A.A. 2004-2005
4 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia del linguaggio in età evolutiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Metro Daniela.