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Il comportamento è qualcosa di osservabile, che non permette troppe interpretazioni differenti.
Alcune caratteristiche sono in continuità con il disturbo narcisistico, come la tendenza a mentire e la
mancanza di rimorso di fronte a ciò che è stato commesso.
• La personalità antisociale presenta tre caratteristiche tipiche:
- La ricerca della novità;
- Il basso evitamento del pericolo;
- La bassa dipendenza dalla ricompensa.
La diagnosi di disturbo antisociale di personalità è forse la più affidabile fra tutti i disturbi dell’Asse II, in
quanto si basa su criteri di natura comportamentale.
Facilmente questa diagnosi si affianca a quella di Abuso di Sostanze o Alcool (circa 90% dei casi).
Talora il soggetto può andare incontro a episodi depressivi o a distimia; egli può altresì sviluppare Disturbi
di Somatizzazione, Disturbi d’Ansia o altri disturbi del controllo degli impulsi.
Solitamente c’è una trasmissione paterna del Super-Io che, se viene a mancare, rende i soggetti più
suscettibili a sviluppare un Disturbo Antisociale di Personalità.
Alcuni autori sottolineano nell’antisocialità un’ampia predisposizione genetica.
Non è facile distinguere il disturbo antisociale di personalità dall’antisocialità legata ad esempio all’abuso di
sostanze o alcol. Abbiamo difficoltà nel capire se una persona che commette reati lo fa per motivi legati alle
sostanze (ad es. procurarsi i soldi per le sostanze) o se è per un effettivo disturbo di personalità.
• Punto di vista forense: sicuramente sono soggetti che commettono reati. Ammesso che la diagnosi di
Disturbo Antisociale di Personalità sia giusta, in linea di massima l’imputabilità c’è, la capacità di
comprendere le conseguenze delle proprie azioni è conservata. Sanno che stanno facendo qualcosa di
illegale, di sbagliato. Circa la capacità di controllarsi (la capacità di volere) le cose sono più ambigue, ma di
solito vengono ritenuti comunque imputabili, anche quando agiscono impulsivamente, perché è comunque
un’impulsività direzionale, relazionale, esagerata, noncurante degli altri.
Fenomeno dell’overkilling: esagerazione nell’azione omicida a causa di principalmente due sostanze - alcol
o cocaina. L’intossicazione acuta non rileva dal punto di vista dell’imputabilità, né il disturbo antisociale,
perché i soggetti sanno cosa vuol dire assumere una sostanza e lo fanno comunque. A parte casi
eccezionali, vengono ritenuti imputabili.
L’unico caso in cui può essere riconosciuta la semi-infermità (ancora più raramente l’infermità totale) è
quando ci sono altri disturbi in comorbidità: ad es. disturbo paranoide che si accompagna a una precedente
assunzione di cocaina (anche se al momento presente non viene più assunta).
• Statistiche:
- più comune in giovane età (i sintomi tendono ad esaurirsi nel tempo);
- casi maschili più rappresentati di quelli femminili (da 5 a 7 volte più frequente negli uomini);
- nelle classi socioeconomiche più svantaggiate (correlazione negativa con il livello di educazione ricevuto).
• Una possibile confusione che viene fatta è con il sadismo → Disturbo Sadico di Personalità (DSM-III):
1. Usa crudeltà o violenza fisica per stabilire dominanza.
2. Umilia o sminuisce le persone in presenza di altri.
3. Usa dura disciplina su un bambino o il coniuge.
4. Prova piacere per la sofferenza degli altri.
5. Mente allo scopo di causare sofferenza.
6. Intimidisce.
7. Limita l’autonomia degli altri.
8. È affascinato dalla violenza, dalle armi, dalla tortura, dalle arti marziale e dalle ferite.
Questo disturbo non esiste più nel DSM-5.
→ Possono esserci soggetti con un chiaro disturbo antisociale, senza alcuna componente sadica. Il sadico
trae piacere dalla violenza, nell’antisociale la violenza è uno strumento per ottenere un fine o come
reazione impulsiva a una frustrazione.
Psicopatia
• :
Nel modello teorico che stiamo utilizzando non esiste una dimensione psicopatica (anche se il DSM-5 nella
sezione alternativa la sta riprendendo questo tipo di concetto). Va a toccare sia dimensioni del disturbo
antisociale di personalità che soprattutto del disturbo narcisistico di personalità.
Possono esserci psicopatici disfunzionali che quelli di alto livello, che raggiungono anche ottime posizioni
nella società.
• Tratti di psicopatia di Cleckley - 16 fattori che definiscono la personalità dello psicopatico:
1. Fascino superficiale e buona intelligenza
2. Assenza di deliri e di altri segni di pensiero irrazionale
3. Assenza di nervosismo o di altre manifestazioni nevrotiche
4. Inaffidabilità
5. Tendenza alla falsità e all’ipocrisia
6. Mancanza di rimorso o di vergogna
7. Comportamento antisociale senza un’adeguata motivazione
8. Giudizio povero e incapacità di imparare dall’esperienza
9. Egocentricità patologica e incapacità ad amare
10. Povertà nelle relazioni emotive
11. Mancanza di consapevolezza
12. Poca reattività nelle relazioni personali
13. Fantastic and uninviting behavior with drink and sometimes without
14. Suicidio raramente portato a termine
15. Vita sessuale impersonale e poco integrata
16. Incapacità di seguire qualsiasi piano di vita
17. Vita sessuale impersonale e poco integrata
1. Loquacità/Superficialità
2. Precedente diagnosi di psicopatia
3. Eccentricità/grande considerazione personale
4. Non tolleranza della noia/bassa tolleranza alla frustrazione
5. Inganno e menzogna patologica
6. Mancanza di sincerità
7. Mancanza di rimorso o del senso di colpa: se c’è autentico senso di colpa siamo in antitesi alla
psicopatia, sono due cose che non possono stare insieme.
8. Mancanza di affettività e di profondità emozionale
9. Mancanza di empatia
10. Vita da parassita
11. Difficoltà nel controllo del comportamento
12. Relazioni sessuali promiscue: diverse da quelle borderline che hanno bisogno di provare qualcosa
che li faccia sentire vivi e sono distruttivi pure in questo. Si avvicina di più a quella dei narcisisti
appassionati. È tendenzialmente predatoria, il soggetto cambia partner facilmente, con una
sensazione di irrilevanza dell’altro.
13. Precoci problemi di comportamento
14. Mancanza di piani realistici, a lungo termine
15. Impulsività
16. Comportamento irresponsabile da genitore
17. Frequenti relazioni coniugali
18. Delinquenza giovanile
19. Mancanza di affidabilità
20. Non responsabilità delle proprie azioni
21. Diversi tipi di reato
22. Abuso di droga o alcol non causa diretta del comportamento antisociale
Qualcuno dice che sono pazienti trattabili, qualcun altro dice che non rispondono ad alcun tipo di
trattamento (secondo Freilone irrecuperabilità). 07-03
Wertham → Violenza catatimica (e omicidio catatimico): è un concetto che si ricollega a molti disturbi,
principalmente a quello narcisistico, ma anche al borderline e al disturbo schizoide, ecc. C’è sempre un
disturbo dietro. L’omicidio catatimico tipico avviene dopo un lungo periodo di tempo a partire dall’evento
traumatico che dà inizio alle diverse fasi.
Decorso clinico della catatimia violenta - otto fasi:
1. Un’esperienza psicologica traumatica crea uno stato psichico interno apparentemente irrisolvibile,
che porta a una tensione emotiva cronica. Tipicamente si tratta di una separazione da un “oggetto
d’amore” (qualcuno di significativo su cui il soggetto esercitava il suo controllo). Nasce quindi uno
stato di tensione emotiva cronica, non di tipo depressivo, ma con una componente di irascibilità.
2. Il paziente proietta interamente la responsabilità per lo stato di tensione interna all’esterno: l’altro
è la causa di questo dolore interno. Orientamento “paranoide”.
3. Il modo di pensare diventa sempre più egocentrico: egocentrismo totalizzante, il soggetto non
guarda più nulla, non esiste più nessuno intorno a sé. C’è un restringimento del punto di vista.
4. Viene improvvisamente concepita l’idea che un atto violento verso se stesso o verso qualcun altro
sia l’unico modo di uscire da tale situazione. “Ruminazione” ossessiva dell’agito violento; è un
omicidio proattivo, qualcosa che si prepara nel tempo (anche se al momento della commissione
può sembrare un atto impulsivo).
5. Dopo un prolungato periodo di conflitto interno, l’atto violento viene portato - o si tenta di
portarlo - a termine. Vi è un fattore di stress ultimo, un fattore precipitante che porta il soggetto
alla decisione di portare a compimento l’atto violento.
6. La completa rimozione della tensione interna, a seguito della violenza, senza che l’individuo ne sia
consapevole. Ci può essere una forma di apatia successiva all’omicidio, assenza di ansia e di
rimorso. Il soggetto ritorna a un funzionamento sostanzialmente neutro.
7. La presenza, per vari mesi, di una superficiale normalità. Può esserci consapevolezza (dipende dal
tipo di disturbo), dipende dal caso: può essere una consapevolezza perplessa (non sapere perché lo
si è fatto), o con una componente di diniego (che sembra psicotico ma non lo è), oppure a volte c’è
un’ammissione o priva di rimorso o apatica, in cui non si è in grado di dare una spiegazione.
8. Il ristabilirsi dell’equilibrio psichico tramite lo sviluppo di un certo grado di insight.
Disturbo Istrionico di Personalità
• :
Un quadro caratterizzato da emotività eccessiva e da ricerca di attenzione.
Una volta si parlava di “personalità isterica”. Nel sistema diagnostico del DSM-5 non esiste un disturbo di
personalità isterico, ma si parla di disturbo istrionico di personalità.
→ Differenze del disturbo isterico di personalità dal disturbo istrionico di personalità:
Disturbo isterico di personalità Disturbo istrionico di personalità
Emotività florida (per certi aspetti esagerata) e generalizzata (non è
Emotività ristretta e circoscritta. orientata).
Esibizionismo avido con un aspetto esigente, orale (un bisogno di
Esibizionismo sessuale e bisogno di essere alimentati, di assumere attraverso l’altro), che è “freddo” e
essere amati. meno partecipe.
Buon controllo degli impulsi. Impulsività generalizzata.
Seduttività sottilmente attraente. Seduttività cruda, in