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Ruolo Dei Mass Media
La natura degli effetti dei mass media sull’aggressività è stato oggetto di
dibattito. Tuttavia, la rappresentazione continua di violenza, come minimo,
desensibilizza i giovani verso le sue conseguenze.
Il punto non è se i mass media incrementano l’aggressività, ma perché.
Secondo l’analisi neoassociazionista si Leonard Berkowitz (1984), l’esposizione a
immagini violente, reali o di fantasie, può portare in seguito ad azioni antisociali;
al contrario, l’esposizione a immagini di persone che aiutano gli altri può portare
successivamente ad azioni prosociali.
La sola visione di un’arma da fuoco può spingere una persona ad usarla. Il
neoassociazionismo può spiegare l’effetto arma (la sola presenza di un’arma
aumenta la probabilità che venga usata in modo aggressivo).
Berkowitz pose la domanda: “E’ il dito a premere il grilletto è il grilletto a
spingere il dito?
Se l’esposizione al materiale erotico contenuto in riviste e video può portare
all’attivazione sessuale, potrebbe anche essere collegata all’aggressività? Le
prove raccolte in una meta-analisi di quarantasei studi del 2000 indicano che
l’esposizione alla pornografia è connessa alla devianza sessuale, ai crimini
sessuali e ad atteggiamenti predisposti a relazioni intime e a false credenze sullo
stupro.
Altri dati basati su altri esperimenti indicano che ogni effetto sull’aggressività
dipende dal tipo di materiale guardato.
Gli effetto della pornografia non violenta sulle tendenze maschili alla violenza
contro le donne non sono chiari. Quando è distinta dall’erotismo, la pornografia
non violenta può promuovere credenze negative sulle donne.
Variazioni Che Dipendono Dalla Persona E Dalla Situazione
Si sono raggiunti esisti incoraggianti studiando gli effetti connessi alla:
I. Personalità di tipo A: personalità predisposta a disturbi alle coronarie; un
correlato comportamentale della malattia del cuore caratterizzato dalla
lotta per il successo, dall’ansia di essere tempestivo, dalla competitività e
dall’ostilità. Le persone di tipo A possono esser più aggressive verso gli
altri che ritengono competere con loro in un compito importante, e
preferiscono lavorare sole piuttosto che con altri quando sono sotto stress.
Le persone di tipo A possono essere più violente nei confronti dei bambini.
II. Attività ormonale: può esserci un legame reale, seppur tenue.
L’endocrinologo Brian Gladue (1991) rilevò di aggressività manifesta più
alti nei maschi rispetto alle femmine.
III. Alcolici: Peter Giancola (2003) ha osservato come possa esistere un forte
legame tra alcol e comportamento aggressivo. L’analogia con la vita reale
è data dal contesto di assunzione di alcolici in situazioni sociali, come a
una festa o a un bar, dove gli altri possono istigare il bevitore
all’aggressività.
Disinibizione, Deindividuazione E Disumanizzazione
Talvolta le persone agiscono “in maniera diversa dalla propria indole”. Ne sono
esempi:
A. Disinibizione: venir meno delle forme di controllo apprese (usanze sociali)
in relazione al comportamento impulsivo o, in questo contesto, aggressivo.
Per alcune persone, l’alcool ha un effetto disinibente.
B. Deindividuazione: processo tramite cui le persone perdono il proprio senso
di identità individuale socializzata e assumono comportamenti non sociali,
spesso antisociali. Leon Mann (1981) applicò il concetto di
deindividuazione a un contesto di aggressività collettiva, aggressione
combinata da parte di un gruppo di individui, che possono anche non
conoscersi, a danno di un altro individuo o di un gruppo (la folla che aizza,
come studiò nel caso dei sucidi).
C. Disumanizzazione: privare le persone della propria dignità e umanità.
Situazioni Che Innescano L’Aggressività
Nei livelli di aggressività sono stati chiamati in causa due fattori dell’ambiente
fisico:
1. Sentire caldo: l’aggressività è collegata alla temperatura ambientale. Gli
studi dimostrarono che, non appena la temperatura aumenta, la violenza,
sia quella dentro le mura di casa, sia quella collettiva incrementa, e gli
automobilisti suonano il clacson. Graficamente, la line che mette in
relazione calore e aggressività ha la forma di una U rovesciata: alla
crescita della temperatura corrisponde la crescita dell’aggressività, fino al
raggiungimento del picco.
2. Sensazione di affollamento: l’affollamento è uno stato soggettivo, ed è
generalmente caratterizzato dalla sensazione di invasione del proprio
spazio personali.
Variazioni Di Genere
Gli uomini sono più aggressivi delle donne? La teoria del “ruolo sociale”, teoria
secondo cui le differenze sessuali nelle occupazioni sono determinate dalla
società piuttosto che da fattori biologici individuali, può essere applicata
all’aggressività.
La differenza sostanziale tra i generi sessuali è che i ragazzi aggrediscono
direttamente, mentre le ragazze indirettamente, per esempio tramite il
pettegolezzo e l’esclusione sociale.
Gli stereotipi di genere hanno caratterizzato gli uomini come individui molti più
aggressivi delle donne. Sebbene la violenza criminale sia ancora più diffusa tra
gli uomini, il tasso di aggressioni violente è aumentato più rapidamente tra le
donne.
Violenza Domestica E Variazione Culturale
La violenza tra le mura domestiche è oggi riconosciuta come un grave problema
di salute pubblica, con una base psicologica significativa. I gruppi a rischio sono
donne principalmente, poi bambini e anziani.
Walter DeKeseredy (2006) ha messo in evidenzia che l’abuso sul partner, e più in
generale la violenza domestica, può manifestarsi in modi diversi a seconda del
genere e dell’etnia di una persona:
I. La maggior parte delle violenze sessuali è commessa da uomini.
II. Il ricorso alla violenza da parte delle donne consiste, in larga misura,
nell’autodifesa dal partner.
III. Uomini e donne appartenenti a gruppi etnici diversi hanno concetti di
genere diversi.
Esistono molti fattori che possono spiegare le persone a far male a chi loro è più
vicino:
A. Modelli appresi di aggressività: sindrome della molestia, ossia un ciclo di
molestia.
B. Vicinanza dei membri familiari, che li rende bersagli di disagio e
frustrazione.
C. Tensioni, rappresentate specialmente da difficoltà finanziarie,
disoccupazione e malattia.
D. Divisione del potere in nuclei familiari tradizionali che avvantaggia l’uomo.
E. Alto livello di consumo di alcolici.
E’ stato evidenziato come esistono delle culture più aggressive di altre,
differenziate da norme culturali e valori. Un esempio positivo lo riscontriamo
nelle comunità Hutterita e Amish negli Stati Uniti, che praticano uno stile di vita
non aggressivo.
Joseph Vandello e Dov Cohen (2003) studiarono l’impatto della cultura dell’onore
sulla violenza domestica, una cultura che approva la violenza maschile come
modo di affrontare i pericoli che derivano dalle minacce riguardanti la
reputazione sociale o la posizione economica. Ad esempio, l’infedeltà femminile
danneggia la reputazione di un uomo, reputazione che può essere in parte
recuperata attraverso la violenza.
Altre culture approvano o persino incoraggiano forme di violenza. Bron Ingoldsby
(1991) constatò, per esempio, l’esistenza di machismo tra le famiglie
latinoamericane, ossia di un codice di comportamento secondo cui sfide, offese o
persino differenze di opinione possono essere affrontate con pugni o altre armi.
Guerra: Aggressività Su Larga Scala
La gente, spesso, ritiene che la guerra abbia a che fare con la vittoria e la pace.
Non è così. La guerra è la totale disperazione dello spirito umano.
La guerra una forma di aggressività istituzionalizzata e, di solito, legittimata
politicamente dalla parti contrapposte.
Riduzione Dell’Aggressività
Possono esserci alcuni modi grazie ai quali si può ridurre l’aggressività.
Prendiamo in esempio:
1. Scaricare la tensione, definita come ipotesi catartica, idea secondo cui
agire aggressivamente o anche guardare materiale aggressivo riduce i
sentimenti di ira e aggressività. La recente ricerca sperimentale ha
rifiutato apertamente la catarsi, definendo che “lasciarsi andare
completamente” può essere peggio, come anche inutile.
Soluzioni di comunità: programmi comunitari di tipo educativo e di intervento
sociale. 9 Cap.
Aiutare Gli Altri
Il Comportamento Prosociale
Le azioni compiute a vantaggio di un’altra persona sono indicate con i termini di
comportamento prosociale, comportamento di aiuto o altruismo.
Nel comportamento prosociale troviamo:
1. Il comportamento d’aiuto: azioni compiute intenzionalmente a favore di
qualcun altro.
2. Altruismo: speciale forma del comportamento d’aiuto, talvolta
dispendiosa, caratterizzata dall’interesse per i propri simili, e compiuta
senza aspettativa di ricompensa.
Il perché aiutiamo gli altri è una questione importante, affrontata tramite due
visione apparentemente contrapposte: la teoria dell’evoluzione e la teoria
dell’apprendimento sociale.
Approcci Biologici
Se l’altruismo abbia un valore di sopravvivenza in termini evoluzionisti è una
domanda che si sono posti in molti studiosi.
Jeffrey Stevens e i suoi colleghi (2005) hanno proposto una distinzione tra due
spiegazioni attendibili del comportamento cooperativo negli animali e negli
uomini:
I. Mutualismo: comportamento cooperativo che avvantaggia il cooperatore
come anche gli altri.
II. Selezione familiare: un cooperatore dimostra tendenze sistematiche
all’aiuto verso i propri parenti perché ciò permette la diffusione dei propri
geni; la mancanza di un vantaggio diretto per il cooperatore ne indica
l’altruismo.
L’idea della predisposizione biologica ad aiutare gli altri, non solo i parenti, è
affascinante; tuttavia sono pochi gli psicologi sociali che accettano una
spiegazione esclusivamente evoluzionista del comportamento umano prosociale.
Uno dei problemi legati all’impiego della teoria di tipo evoluzionista come unica
spiegazione dell’altruismo è la manca di prove umane convincenti.
Chi Aiuta Prova Empatia?
Un approccio biosociale meno estrema di quella evoluzionista è quello
dell’empatia (Gaertner e Dovidio, 2007), ossia della capacità di sperimentare le
espe