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Analisi della giornata educativa

• DI ANALISI DELLA GIORNATA EDUCATIVA Bondioli A., Spunti di riflessione su un servizio comunale a partire dallo studio della quotidianità, in A. Bondioli, M. Ferrari (a cura di), Verso un modello di valutazione formativa, Junior, Azzano S. Paolo (BG), 2004. La ricerca è il frutto di un lavoro, svolto nell'anno scolastico 2000-2001, con i coordinatori pedagogici responsabili degli asili nido e delle scuole dell'infanzia di un Comune piemontese, nell'ambito di una Convenzione con gli insegnamenti pedagogici dell'Università di Pavia. Obiettivi della ricerca: Avviare un percorso di valutazione formativa nei nidi e nelle scuole dell'infanzia comunali Addestrare i coordinatori pedagogici all'uso della griglia di osservazione della giornata educativa Promuovere, attraverso la lettura dei dati raccolti, un processo di riflessione sulla qualità dei nidi e delle scuole dell'infanzia comunali che consentisse difare emergere peculiarità, punti di forza e di debolezza, modalità organizzative e stilipedagogici propri dei servizi cittadini.

A. Avviare un percorso di valutazione formativa.

Per valutazione formativa si intende un processo di raccolta sistematica di informazioni su una realtà educativa allo scopo di giudicarne l'adeguatezza, sulla base di parametri e criteri condivisi all'interno di un gruppo di lavoro, al fine di assumere maggiore consapevolezza circa le scelte compiute e gli effetti educativi di tali scelte, in vista di un riorientamento del servizio e di un miglioramento della sua qualità che veda impegnati tutti coloro che ne sono responsabili, pur a titolo e con ruoli differenti.

Scopo del percorso:

Assumere maggiore consapevolezza circa le scelte compiute e gli effetti educativi di tali scelte:

  • Diventare più consapevoli di quello che si fa ragionando sulle scelte educative esplicite e implicite
  • Perché una certa organizzazione

della giornata? Perché una certa modalità di gestione? Perché certe attività e non altre? Perché un certo utilizzo degli spazi? Perché certe modalità di interazione con i bambini?) riflettere sugli effetti delle pratiche e delle strategie adottate (Che cosa accade quando i bambini vengono organizzati per piccoli gruppi? Che cosa quando convivono all'interno di gruppi più estesi? Che tipo di esperienza è offerta ai bambini quando più adulti sono compresenti? Che tipo di esperienza è offerta ai bambini quando si trovano a tu per tu con la singola educatrice? Come si comportano i bambini quando a loro viene concessa libertà di scelta delle attività? Come si comportano quando un'attività viene guidata in maniera diretta dall'educatrice?). Innovare migliorando la qualità del servizio. Se la valutazione formativa consiste in un processo di coscientizzazione, di

acquisizione di consapevolezza circa il proprio fare, di dichiarazione di intenti circa il significato di tale fare, di esplicitazione delle idee di qualità che ispirano le pratiche educative e le soluzioni organizzative adottate, tale forma di valutazione ha una finalità pratica; è uno strumento per l'azione. Serve a ridefinire il proprio lavoro sulla base degli esiti del processo valutativo realizzato. B. Addestrare i coordinatori pedagogici all'uso di uno strumento di valutazione del contesto. Per avviare questo tipo di lavoro è stato proposto l'utilizzo di uno strumento di osservazione e valutazione del contesto educativo che va sotto il nome di "griglia di analisi della giornata educativa". Si tratta di una procedura di raccolta di informazioni sulla realtà da valutare - una sezione di asilo nido o di scuola dell'infanzia - e di una griglia di analisi che fornisce spunti di riflessione su una serie di aspetti.relativi alla qualità educativa. Il protocollo osservativo è stato redatto nel corso della stessa giornata da due diversi osservatori: il ricercatore-formatore e il coordinatore pedagogico. I due protocolli sono stati integrati e unificati. La scansione e l'analisi dei protocolli è stata svolta dal ricercatore-formatore che ha condotto, insieme al coordinatore pedagogico, l'incontro di restituzione. Tale incontro, rivolto agli operatori del servizio nel quale si è svolta l'osservazione, costituisce il "cuore" di un processo valutativo a scopo formativo. È un momento, questo, in cui vengono presentati i dati e le informazioni raccolte ed elaborate sulla base della griglia di analisi e in cui viene offerta una prima interpretazione del quadro e della fisionomia educativa della giornata osservata. È questo un momento cruciale nel quale le educatrici hanno modo di "rispecchiarsi" in un'immagine che ilIl formatore fornisce sulla base di elementi effettivamente rilevati. C. Promuovere, attraverso la lettura dei dati raccolti, un processo di riflessione sulla qualità dei nidi e delle scuole dell'infanzia comunali che consentisse di far emergere peculiarità, punti di forza e di debolezza, modalità organizzative e stili pedagogici dei servizi per l'infanzia cittadini. Incontri di restituzione (per singola realtà educativa) - Incontro di restituzione relativo al servizio cittadino - Le giornate nei nidi: aspetti comuni Protocolli osservativi di due giornate in due diversi asili nido (A: sezione dei "medi" e B: sezione dei "grandi") Possibilità di usufruire per le diverse attività quotidiane di una pluralità di spazi organizzati per assolvere funzioni specifiche; rapporto numerico adulto-bambino favorevole: 5 educatrici lavorano nella sezione del nido A, 4 educatrici nella sezione del nido B.L'organizzazione dei turni consente in ambedue i casi periodi prolungati di compresenza. Il quadro orario simile con prevalenza di routine, tempi dilatati, scarsità di attività educative. LE SCANSIONI DELLA GIORNATA AL NIDO 7.30-10.30 ACCOGLIENZA-POLIATTIVITÀ 10.30-11.30 ATTIVITÀ 11.30-12.30 PRANZO 12.20-13 PULIZIA-TRANSIZIONE 13-15 RIPOSO 15.-15.30 PULIZIA-TRANSIZIONE 15.30-16 MERENDA 16-16.30 TRANSIZIONE-USCITA La giornata nel nido ASpazi. Lo spazio più utilizzato nel corso della giornata è l'aula di sezione. La maggior parte degli eventi ha luogo in questo ambiente rassicurante e conosciuto da parte dei bambini. Partecipanti. Per tutta la giornata, tranne che per un evento della durata di 40 minuti (sit. 11), i bambini della sezione si trovano a coagire nello stesso spazio alla presenza delle loro educatrici. La compresenza non è utilizzata per suddividere il gruppo sezione in gruppi numericamente più limitati e le diverse educatrici.

Pur essendo ognuna una "figura di riferimento" per i bambini, non lo è a titolo più specifico come responsabile di un sottogruppo stabile con il quale intrattiene un rapporto particolare.

Attività. Le (merende, pranzo, riposo, cambi e pulizia personale) occupano una parte preponderante della giornata insieme alle poliattività, che sono situazioni che vedono l'intero gruppo dei bambini impegnarsi in attività liberamente scelte in funzione dei materiali di gioco presenti nell'ambiente e/o delle proposte di utilizzo suggerite dalle educatrici. Le più specifiche, intenzionalmente allestite per fornire ai bambini esperienze mirate, sono estremamente limitate.

Raggruppamenti. Prevalgono le poliattività nelle quali l'intero gruppo dei bambini presenti si aggrega liberamente sotto la sorveglianza delle educatrici. Solo alcune situazioni di routine - in particolare i momenti delle merende e

del• pranzo – e il momento dedicato alla manipolazione vedono un’organizzazione per(sit. 6, 7, 9, 13, 18).
piccoli gruppi
Le situazioni di pulizia personale, che hanno luogo parallelamente a situazioni di• poliattività, sono caratterizzate da un rapporto diretto e con la figura
individuale
di riferimento: un’educatrice, a turno, con un numero limitato di bambini, si
assenta dalla situazione condivisa, e ha uno scambio personalizzato e individuale
con il singolo bambino.
Molto limitate sono le situazioni di quelle in cui l’attenzione di tutti i
gruppo,• bambini presenti converge su un unico fuoco o nella quale tutti cooperano nello
svolgimento della medesima attività: si tratta dei soli otto minuti di canto corale
svolti nella mattinata (sit. 8).
Gestione. Prevale la gestione i bambini si avvicinano ai materiali che
autonoma:
preferiscono, giocano come desiderano, si muovono liberamente nello spazio. Gli
interventi delle educatrici rivolte aisingoli bambini, configurano una modalità digestione "intermedia" che non riesce a creare fuochi e momenti di attenzione condivisi. Considerazioni conclusive Dal punto di vista emotivo-affettivo i bambini godono di stabili punti di riferimento: la loro sezione, il gruppo dei loro compagni, le educatrici che conoscono, lo svolgersi ripetitivo delle attività quotidiane, il tempo dilatato concesso per ciascuna di esse. Tale stabilità è, per ciascuno di loro, rafforzata e sostenuta da brevi ma intensi momenti di rapporto individualizzato con l'adulto: nel momento dell'ingresso in cui vengono affettuosamente accolti e accompagnati a partecipare alle attività dei compagni, nei momenti della pulizia personale nei quali godono di un rapporto stretto con l'educatrice, nel momento del risveglio in cui vengono aiutati a vestirsi e accompagnati nella zona in cui faranno merenda, nelle punteggiature che, nel corso delle.

poliattività e della attività, ricevono da parte delle educatrici di volta in volta disponibili all'interazione.

Dal punto di vista della promozione di una socialità più estesa, e soprattutto rivolta alla condivisione coi compagni, lo stile interattivo prevalente, da parte degli adulti, non sembra risultare ugualmente efficace e facilitante.

Inoltre, poiché il tipo di contributo offerto dalle educatrici nel corso degli scambi comunicativi coi bambini riguarda più gli aspetti emotivi dell'interazione che i contenuti delle attività, esso non risulta sufficiente a promuovere a tutto campo l'esperienza ludica e cognitiva dei piccoli. Da questo punto di vista è all'ambiente, alla sua organizzazione spaziale e alle sue risorse in termini di materiali e di stimoli, che viene demandato il compito di "educare" il bambino.

La giornata ne

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
113 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Arcidiacono Caterina.