Comunicazione nei gruppi
Spunti offerti quasi contemporaneamente di questa questione che danno una lettera della comunicazione all'interno del gruppo non in termini qualitativi cioè entrando nel merito di cosa si dice o cosa si fa ma in termini quantitativi ovvero contare gli scambi e come avvengono gli scambi.
Il primo di questi studi riguarda la riflessione sul ruolo della comunicazione nei confronti delle persone con status elevato quindi questo studio ci mostra che le persone con status elevato che sono quelle che più facilmente ricoprono il ruolo di leader all'interno del gruppo sono quelle che producono più scambi comunicativi all'interno del gruppo e ricevono più degli altri scambi comunicativi da parte degli altri membri. Ricevano il maggior numero di scambi comunicativi.
Degli scambi comunicati abbiamo la riflessioni degli studi successivi non più legati agli status ma in cosa accade nella comunicazioni nei confronti di una persona.
Un membro del 31gruppo non sta aderendo alle norme circolanti all'interno del gruppo, mostrando un comportamento deviante. In questi casi, i membri del gruppo tendono ad attuare numerosi scambi comunicativi con l'intento di convincerlo a cambiare comportamento e tornare ad aderire alla norma sociale.
Può accadere che il membro deviante si accorga di aver sbagliato e smetta di mettere in atto tale comportamento. Altrimenti, gli scambi comunicativi possono interrompersi bruscamente perché i membri smettono di investire energie nel portare questa persona a non commettere tali atti devianti. In alcuni casi, il membro deviante viene isolato o escluso dal gruppo e smette di interagire con gli altri membri.
L'elemento di novità riguarda le reti di comunicazione, che ipotizzano alcune reti di comunicazione all'interno del gruppo. I pallini rappresentano gli individui, membri del gruppo, e le linee rappresentano gli scambi comunicativi.
tra individui) queste reti si distinguono sulla base di due indici:
-
distanza: ovvero il numero minimo di nodi, ovvero membri del gruppo, che un individuo deve attraversare per comunicare con un altro.
-
centralità: numero di comunicazioni che passano da un singolo individuo.
Le quali passano da un massimo grado di centralità ad un minimo grado di centralità, quindi abbiamo una rete centralizzata in cui c'è un leader al centro, in cui passano tutti gli scambi comunicativi, fino ad arrivare alla forma meno centralizzata che è la rete circolare, in cui la comunicazione passa attraverso i suoi membri in modo circolare.
Il tipo di rete di comunicazione influenza ed è influenzato in modo reciproco da due aspetti:
-
risoluzione del computo
-
soddisfazione dei membri del gruppo
Il tipo di comunicazione scelto è funzionale anche agli obiettivi che si pone il gruppo, sia in termini di raggiungimento dell'obiettivo del gruppo che in termini di clima di gruppo e questo fa.cambiare la scelta rispetto ad una rete o l'altra. Si è visto che l'efficienza di gruppo nella risoluzione di compito quanto la natura del compito del gruppo sia una variabile fondamentale perché i gruppi centralizzati, quelli in cui le comunicazioni passano attraverso un membro che sta al centro, è più funzionale per portare a termine compiti semplici in cui ognuno dà la sua proposta che passa poi al leader che ha la posizione centrale e prende la decisione per tutti e risolve il problema. Mentre si è visto che i gruppi decentralizzati sono più efficienti per risolvere compiti di natura complessa perché tutti si mettono sullo stesso piano e insieme ci mettiamo a discutere nella risoluzione del problema e si trova una soluzione condivisa. Il tipo di rete di comunicazione ha un'influenza sul clima di gruppo e sulla soddisfazione dei membri, ossia nelle reti centralizzate, quelle attraverso cui tutto passa nelle mani del leader, lasoddisfazione del gruppo è minore perché ci si sente meno coinvolti mentre la soddisfazione è più alta nel caso della rete circolare o de-centralizzato (es focus group)
PRESE DI DECISIONE 32
Lewin affronta il tema delle prese di decisioni a cavallo della 2 guerra mondiale e i suoi studi riguardo le abitudini alimentari e le prese di decisione delle persone rispetto ad alcune abitudini alimentari a seguito di diverse tipologie di comunicazione.
La decisione all'interno di un gruppo avviene a seguito di una serie di processi e dinamiche interne al gruppo, le prese di decisione dipendono da quanto tempo il gruppo ha per decidere, quanto il gruppo è coeso e quanto potere è nelle mani del leader e del tipo di stile in cui esso decide di condurre il gruppo, questi sono tutti fattori che influiscono su come all'interno di un gruppo si arriva a prendere delle decisioni.
Le decisioni del senso comune secondo cui i gruppi sono luogo di mediazione e non diprese di decisioni in assemblea condominiale perché c'è l'idea che si deve prendere una decisione all'interno del gruppo significa abbandonare le propri decisioni personali. Uscendo dal senso comune si arriva ai contributi teorici di Sherif e riguardo l'effetto di normalizzazione, ovvero è quello che si osserva a seguito dello studio dell'effetto autocinetico che mostra come all'interno di un gruppo ci sia la tendenza degli individui a far confluire nel corso del tempo i loro giudizi attorno a un giudizio condiviso. Tale effetto di normalizzazione è stato confermato da altri studi e fino agli anni '60 rappresenta anche la spiegazione più accreditata in termini di prese di decisioni e sia per la nascita delle norme sociali. In un gruppo, quando si deve prendere una decisione, ognuno parte con le proprie posizioni fino a quando esse defluiscono in qualcosa di univoco che rappresentano la media dei giudizi espressi dai singoli. Stoner nel '61.possono essere facilmente interpretati.permettono di dare una risposta chiara se la risposta di gruppo sia mantenuta o meno nel tempo per cui non viene data una risposta a livello interpretativo. I risultati mostrano che individualmente prendevano decisioni caute e in gruppo venivano fornite delle decisioni più rischiose.
Tale studio ha una rilevanza perché permette uno sguardo differenze rispetto al passato e ha permesso di aprire una riflessione e un maggior tipo di approfondimento che viene fatto da Moscovici nel 69. La domanda che si pone è: quali condizioni alcuni gruppi prendono delle decisioni con effetto di normalizzazione e in altri no?
Approfondisce ciò che ha osservato Stoner ampliando il focus e spostandosi dallo scenario di rischio che aveva portato critiche sul piano metodologico per cui decide di replicare l'impianto di ricerca di Stoner che prevedeva la presa di decisione individuale e poi in gruppo.gruppo ma sulla base di un questionario di atteggiamenti quindi non più scenari o vignette con rischio ma con questionario in cui si chiedevano gli atteggiamenti nei confronti degli Americani. E i risultati a cui arriva sono piuttosto simili da quelli di Stoner ossia osserva che gli atteggiamenti nei confronti degli americani espressi dai partecipanti singolarmente sono più blandi rispetto agli atteggiamenti espressi nei confronti degli americani fatti in gruppo in cui emergono atteggiamenti estremi e polarizzati di qui Moscovici formula l'effetto di polarizzazione e quindi questa idea che in gruppo si tenda ad estremizzare il proprio giudizio rispetto a quando si farebbe individualmente.
Quando c'è normalizzazione e quando polarizzazione, in quale condizioni?
Abbiamo normalizzazione nel caso osservato da Sherif in cui il giudizio in cui il gruppo deve arrivare non riguarda un orientamento valutativo sul continuum positivo e negativo ma su qualcosa di neutro es.ha dimostrato che l'effetto polarizzazione si verifica quando le persone discutono di un argomento e, invece di raggiungere un punto di vista comune, tendono ad estremizzare le loro opinioni in una direzione positiva o negativa.
Questo fenomeno può essere spiegato attraverso il concetto di norma di gruppo. Quando le persone si trovano in un contesto sociale, tendono ad adattarsi alle norme e alle opinioni del gruppo. In questo caso, coloro che avevano un atteggiamento moderato nei confronti degli americani tendono ad allinearsi con l'opinione più positiva del gruppo, mentre coloro che avevano un atteggiamento negativo tendono ad estremizzare ulteriormente la loro opinione negativa.
L'effetto polarizzazione può avere conseguenze significative, poiché può portare a una maggiore divisione e conflitto tra gruppi con opinioni opposte. Pertanto, è importante essere consapevoli di questo fenomeno e cercare di promuovere una discussione equilibrata e aperta, in modo da evitare l'estremizzazione delle opinioni.
Osserva qualcosa riconducibile all'effetto di normalizzazione, nel caso in cui si chiede un atteggiamento nei confronti dei vaccini anticovid tutti i comportamenti del gruppo hanno un atteggiamento sostanzialmente positivo. In questo caso si osserva un effetto di normalizzazione, ossia nel momento in cui i componenti del gruppo si collocano nella stessa metà di un orientamento valutativo in modo uniforme, andranno a confluire verso un atteggiamento che è una via di mezzo di tutte le posizioni. Sono tre diversi scenari che possono portare a normalizzazione e polarizzazione.
INTRODUZIONE ALLE RELAZIONI INTER-GRUPPI
Si allarga il focus e ci si sposta nel livello sociale, ovvero quello più ampio. Di questo tema incontro e scontro inter-gruppi la psicologia sociale se ne occupa negli anni '50-'60. Prima di questo momento erano state proposte delle letture nelle possibili dinamiche inter gruppi e tali letture sono più focalizzate.