CAPITOLO 10: I VALORI PERSONALI IN AMBITO LAVORATIVO
Soprattutto in Occidente, sempre meno si fa riferimento a dei valori che siano considerabili
oggettivi, a causa dell’oscillazione tra valori eteronomi ed il tipico relativismo post-moderno.
Costrutto di valore: significati e storia
E’ stato nel ‘900 che ci si è interessati al concetto di valore e si è cercato di definirlo. 34
Valori come credenze
Allport ha definito i valori come delle credenze tipiche della persona che la orientano relativamente
a delle preferenze, le quali a loro volta influenzano il comportamento. Ogni comportamento, sia
esso privato o sociale, può rientrare in una di queste categorie:
1. teorico centrale è la ricerca della verità;
2. economico centrale è l’utilità;
3. estetico centrale è la bellezza;
4. sociale centrale è la relazione con gli altri;
5. politico centrale è il potere;
6. religioso centrale è la trascendenza.
Il Values Test permette di valutare in che misura il soggetto presenti i singoli valori e di delineare
un profilo sulla base del quale è possibile fare delle previsioni di tipo comportamentale. I valori
sono stabili e tra loro diversi, secondo Allport, anche se col tempo si fa strada una visione degli
stessi come gerarchicamente organizzati. Questo fatto è stato reso possibile soprattutto da Rokeach,
che ha definito il valore come “una credenza durevole, che uno specifico modo di condurre […]
l’esistenza sia preferibile, personalmente o socialmente”, ad altri. I valori si collocano all’interno di
sistemi di valori, i quali sono abbastanza stabili e possono variare solo in termini di priorità. I valori
si differenziano da altri costrutti, quali:
- atteggiamenti i valori hanno un ruolo più centrale e determinano gli atteggiamenti.
Inoltre, mentre gli atteggiamenti fanno riferimento a più credenze verso un determinato
oggetto, i valori consistono in un’unica credenza che trascende la situazione;
- norme sociali le norme sono delle guide comportamentali in situazioni specifiche, mentre
i valori trascendono la contingenza e sono interni;
- bisogni i valori hanno a che fare con la rappresentazione cognitiva di un bisogno. I
bisogni possono anche non esprimersi od essere negati, mentre questo non può succedere ai
valori;
- tratti i tratti di personalità sono stabili, mentre i sistemi di valori sono sia fissi sia
mutevoli;
- interessi gli interessi possono essere un’estrinsecazione dei valori.
I sistemi di valori vanno poi distinti dagli orientamenti valoriali: mentre i primi prevedono
un’organizzazione dei valori su un continuum che va da quelli finali a quelli strumentali, i secondi
possono essere descritti sulla base dell’assenza o della presenza di determinati fattori.
Il Value Survey di Rokeach permette di valutare:
- sistema di valori finali vita confortevole, vita eccitante, senso di realizzazione, mondo di
pace, mondo di bellezza, eguaglianza, sicurezza familiare, libertà, felicità, armonia
interiore, amore maturo, sicurezza nazionale, piacere, sicurezza, rispetto di sé,
riconoscimento sociale, amicizia vera e saggezza;
- sistema di valori strumentali essere ambizioso, tollerante, capace, allegro, pulito,
coraggioso, clemente, utile, onesto, creativo, indipendente, intellettuale, logico, affettuoso,
obbediente, gentile, responsabile ed autocontrollato.
Secondo l’autore, gli antecedenti dei valori hanno a che fare con cultura, società e personalità,
mentre le loro conseguenze si possono osservare nel comportamento.
Valori come obiettivi
Super ha definito i valori come degli obiettivi che si intenda raggiungere: si differenziano dai
bisogni perché, mentre questi sono di origine fisiologica, i valori sono il prodotto dell’incontro con
l’ambiente, si sviluppano mediante la socializzazione e fissano degli obiettivi che devono essere
concretizzati per soddisfare i bisogni; gli interessi, invece, sono tutte quelle attività in cui ci si
coinvolge per andare incontro ai propri bisogni. Di conseguenza:
- bisogni spiegano il PERCHE’ del comportamento degli individui;
- valori danno informazioni su COSA le persone cerchino per assicurarsi la gratificazione
dei bisogni; 35
- interessi permettono di capire COME gli individui vogliano comportarsi per raggiungere
i propri fini.
Valori come stati desiderabili
Secondo Schwartz, i valori sono “stati desiderabili, obiettivi […] che trascendono specifiche
situazioni e che sono applicati come standard normativi per […] scegliere tra modi alternativi di
comportamento” in caso di conflitti inerenti i bisogni umani. Le principali dimensioni della
conflittualità psicologica e/o sociale possono essere ricavate da due dicotomie (apertura al
cambiamento Vs conservatorismo, autoaffermazione Vs trascendenza) e sono:
1. accentramento sul Sé e stimolazione Vs conformismo, tradizione e sicurezza;
2. universalismo e benevolenza Vs successo e potere;
3. edonismo Vs conformismo e tradizione.
Dall’unione delle due dicotomie e delle tre dimensioni del conflitto si ottengono 10 tipi
motivazionali:
1. potere dominare gli altri e le risorse;
2. successo realizzarsi secondo i canoni sociali;
3. edonismo piacere e soddisfazione personale;
4. stimolazione eccitazione ed innovazione;
5. autodirezione indipendenza di pensiero ed azione;
6. universalismo comprensione, tolleranza e difesa del benessere;
7. benevolenza tutelare ed incrementare il benessere delle persone vicine;
8. tradizione rispettare ed attenersi alle tradizioni culturali e religiose;
9. conformismo controllare impulsi ed azioni che potrebbero nuocere altri e che sono contro
le attese sociali percepite;
10. sicurezza cercare stabilità sociale, relazione e di Sé.
Valori e valori lavorativi
Modelli di relazione tra valori e valori lavorativi
I valori possono essere generali o riguardare specifici domini, tra cui il lavoro. Lo studio della
relazione tra i valori generali e quelli lavorativi si è snodato lungo diverse strade:
- valutare la presenza di strutture cognitive in grado di determinare delle similitudini tra i due
tipi di valori, che sono però indipendenti tra loro;
- vedere i valori lavorativi come origine di quelli generali;
- integrare i due tipi di valori, ovvero considerarli interrelati;
- vedere i valori generali come origine di quelli lavorativi.
Valori lavorativi come indipendenti
Quando si studiano i valori, si devono considerare:
1. modalità i valori si dividono in materiali o strumentali (hanno conseguenze pratiche),
affettivi (modulano le espressioni della componente emotiva) e cognitivi (credenze ed
opinioni sul mondo);
2. focus i valori concentrati si focalizzano su un solo risultato e su un unico tema, mentre
quelli diffusi considerano sistemi di risultati ed ambiti generici;
3. aree della vita l’esistenza di una persona comprende tanto il dominio lavorativo quanto il
resto della vita.
Valori lavorativi come origine
Si tratta di una prospettiva vicina ai due modelli di cui sotto:
- acculturazione psicologica gli individui mutano il loro comportamento direttamente
osservabile ed i tratti interiori quando si trovano in situazioni collettive;
- esperienza professionale attraverso l’esperienza lavorative e, in particolare, la
socializzazione organizzativa, si formano i valori lavorativi. L’individuo viene quindi
istruito relativamente a tutti quei valori che sono imprescindibili per l’azienda e la cui
accettazione incarna il prezzo dell’appartenenza. 36
Valori lavorativi come interrelati
Valori generali, lavorativi ed attività lavorativa sono tra loro legati all’interno dei tre livelli della
società, del gruppo e dell’individuo. I legami presenti possono essere:
- orizzontali le attività lavorative dipendono parzialmente dai valori lavorativi che, a loro
volta, derivano da quelli generali. Allo stesso tempo, è possibile il contrario, ovvero le
attività lavorative possono influenzare i valori lavorativi che possono impattare su quelli
generali. Forse, è anche possibile che le attività lavorative abbiano un effetto diretto sui
valori generali;
- verticali si ipotizza una relazione causale tale per cui i valori superiori influenzano quelli
gerarchicamente inferiori, anche se ci può essere reversibilità, ovvero i valori individuali
possono influenzare quelli sociali e le attività del singolo possono influenzare quelle
collettive.
Valori lavorativi come correlati
Lo studio internazionale MOW (Meaning Of Work) ha evidenziato la centralità del lavoro nella vita
delle persone e l’indice di centralità del lavoro fa riferimento sia all’importanza in generale del
dominio lavorativo sia a quella che esso riveste nelle diverse aree di vita. Schwartz ritiene che il
lavoro sia più importante nelle culture competitive ed in cui sono rilevanti le gerarchie, mentre ha
un ruolo minori in quelle in cui predominano valori di eguaglianza, armonia e conformità. I valori
lavorativi vengono utilizzati per valutare la performance ed il contesto professionale, oltre che per
scegliere tra diverse possibilità lavorative; sono più specifici dei valori generali e rappresentano le
aspettative e le richieste che una persona nutre nei confronti del lavoro in generale o di uno in
particolare.
Orientamenti valoriali e tipi
Il WIS è un progetto internazionale che è stato condotto da Super alla fine degli anni ’70 e che ha
coinvolto Paesi diversi tra loro, quali l’Italia, l’Australia, il Belgio, il Canada, la Croazia, il
Giappone, la Polonia, il Portogallo, il Sud Africa, gli USA ed Israele. Obiettivi dello studio erano:
- comprendere l’importanza del lavoro nella vita delle persone;
- rilevare i valori lavorativi di giovani ed adulti.
Per valutare l’importanza del lavoro, è stato ideato un modello gerarchico della rilevanza del lavoro,
ai fini di identificare una terminologia condivisa e di ottenere maggiore chiarezza esplicativa. Il
modello identifica:
- componenti base commitment, participation, knowledge;
- secondo livello involvement, interest, engagement.
In particolare:
- involvement = commitment + participation;
- interest = commitment + participation + knowledge;
- engagement = participation + knowledge.
L’importanza del lavoro è data dall’interazione dei tre elementi del secondo livello e, quindi, dalla
combinazione delle componenti di base.
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